La linea stupenda e logica, la roccia super e tiri bellissimi in tutti i suoi 15 tiri, ne fanno di questa via un grande gioiello delle Dolomiti.
Scalata di grande intuito per la cordata Massarotto, Sansonne, Zonta e Bergamin, che nel 1992 aprirono questa via di 600 m con difficoltà quasi sempre di VI e VII, ma soprattutto con l?utilizzo di poca ?ferramenta?.
A tutt?oggi in parete si trovano alcune soste parzialmente chiodate e 8 chiodi di via?Un buon assortimento di chiodi, friend (giallo e rosso BD doppio) e nut, fanno il resto, oltre ad una cosa importante?saper scalare senza il patema d?animo di doversi proteggere anche sul VII, ma soprattutto, aver occhio e capire ogni qualvolta il passaggio giusto?
Solo un piccolo avvertimento ad eventuali ripetitori: alla fine del terzo tiro, la relazione del Santomaso dice di salire un diedro, passare sotto uno strapiombo e superarlo a destra, SBAGLIATO!...In realtà le poche cordate che hanno ripetuto questa via, qualcuno ha fatto questo errore? Conviene invece salire qualche metro verticalmente anche se non invitante?mirare ad un tettino triangolare e traversare in diagonale verso sinistra (chiodo mio lasciato, non veniva via?) su roccia gialla ottima, per poi continuare verticalmente alla sosta su piccolo terrazzo con chiodo giallo alla base di un diedro giallo.
Anche nella guida nuova ?Moiazza-roccia tra luce e mistero? appena uscita di Stefano Santomaso, la relazione in questo punto non è stata modificata?
Ultima cosa per quanto riguarda la discesa: abbiamo attrezzato con cordini e mailon un paio di salti nel canalone tra la Cima Costantini e la Cima Mez e Mez prima di raggiungere l?intaglio sulla Cima dei Mez e Mez.
Ciao
Beppe
Tracciato
Diedro giallo L4
L6 Diedro strapiombante super!
L7 Tiro di VII alla ricerca del passaggio
Trovato...
L8 di VII altro strabiliante tiro...
L11 Strapiombi grigi
La consueta foto delle brutte facce
Busazza
Torre Venezia