Arrampicata Marziale

Arrampicata Marziale

Messaggioda paolo s4 » lun gen 29, 2007 18:51 pm

Questo è un contenitore per idee.

Prendi ciò che ti è utile e da lì progredisci...
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Messaggioda paolo s4 » lun gen 29, 2007 18:55 pm

...dopo la seduta di allenamento di questa sera, comincerò a mettere qualcosa nel contenitore... 8O :lol: :wink:

ben vengano spunti e suggerimenti di ogni tipo, sull'allenamento, sulla prevenzione traumi...
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Messaggioda Enzolino » mar gen 30, 2007 11:40 am

Ciao,

c'e' un libro, che fra qualche tempo immagino verra' pubblicato anche in italiano, dal titolo "Mental Training for Climbing. The Warrior's Way" che offre numerosi spunti.

Tempo fa Maurizio (che ora e' forumisticamente morto ma forumisticamente resuscitato :wink: ) scrisse un topic "L'arrampicata come arte marziale".

Insomma, mi sembra questa idea giri gia' da un po' di tempo ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda paolo s4 » mar gen 30, 2007 12:01 pm

uh grazie...
sono un pò di corsa adesso :oops: , appena riesco cerco qualcosa :wink:
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Messaggioda bradipo » mar gen 30, 2007 12:22 pm

Da quello che ho potuto sperimentare su di me è che bisogna agire sotto diversi aspetti: forza muscolare, forza specifica (dita),ma anche elasticità muscolare (stretching) capacità aerobiche esaltate (corsa), capacità mentali non indifferenti di determinazione ma anche di tranquilltà, equilibrio (tai chi o similari), insomma un gran casino. Io ho seguito per ca un anno tai chi ma serve molto impegno di tempo per progredire e soprattutto per l'applicazione; forse il ci kung invece è più idoneo perchè comunque agisce + sulle sensazioni che se ne ricavano e non segue una forma ben precisa da ricordare. Diciamo che nelle discipline seguite mi sono sempre trovato molto affannato nel saper gestire il tutto tra trazioni, sospensioni, stretching, ci kung, tai chi, corsa, ginnastica generale tra flessioni piegamenti...insomma si diventa atleti a tempo pieno!
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Messaggioda paolo s4 » mar gen 30, 2007 17:29 pm

bradipo ha scritto:...


Concordo, anzi, rilancio: bisogna agire su tutti gli aspetti!
Certo, è difficile, occorre tempo e occorre il tempo.
Tenere un livello di motivazione sufficiente, quando tutti gli altri fattori della vita giocano a sfavore, è una vera sfida!

Non ci sono trucchi e non ci sono segreti.
La via della semplicità è quella giusta... però bisogna avere occhi per vedere!

Guardo le persone scalare, li vedo provare dei tiri che sono alla loro portata.
Eppure non salgono, o ci riescono quando hanno raggiunto "un bloccaggio" sufficiente per una via 2 gradi più dura!
Vedo una enorme carenza di equilibrio, di coordinazione; vedo un sacco di energia sprecata!

"l'arte di combattere è l'arte di sapersi muovere"? sarà mica valido anche per l'arrampicata?!

Quindi, per cominciare a mettere qualcosa nel contenitore?
cosa fate per migliorare la vostra coordinazione?
Io, sulla resina, non ho trovato le risposte che cercavo... e sono uno che "la scimmia dentro" la tiene: ho cominciato con il trave e la scala bachar con sovraccarico...
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Messaggioda alter-ego » mar gen 30, 2007 17:38 pm

paolo, cosa intendi per coordinazione? Il ritmo? oppure la giusta gestualità?

Per altro, scimmiottando i movimenti della kick, mi sono reso conto che l'apprendimento del gesto sembrerebbe si faccia attraverso le ripetizioni dello stesso, magari prima malamente e poi sempre più affinandolo. In arrampicata invece ciò non avviene, almeno non con le moderne metodologie. Cosa ne penzate?
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Messaggioda paolo s4 » mar gen 30, 2007 17:52 pm

alter-ego ha scritto:paolo, cosa intendi per coordinazione? Il ritmo? oppure la giusta gestualità?

Per altro, scimmiottando i movimenti della kick, mi sono reso conto che l'apprendimento del gesto sembrerebbe si faccia attraverso le ripetizioni dello stesso, magari prima malamente e poi sempre più affinandolo. In arrampicata invece ciò non avviene, almeno non con le moderne metodologie. Cosa ne penzate?


tra le due, direi prima la gestualità.

Ieri sera ho provato, previo riscaldamento, a fare qualche calcio in rotazione... :? diciamo che dovrò ri-applicarmi un poco... :roll:

Saranno pure discipline diverse l'arrampicata e le arti marziali... ma non posso credere che l'abilità che permette di eseguire gesti complessi come quelli citati, non aiuti nel gioco di "gambe proprio" dell'arrampicata.
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Messaggioda alter-ego » mar gen 30, 2007 19:46 pm

ma secondo te, partendo dalla tua esperienza nelle arti marziali...ci sarebbe un "metodo" adattabile all'apprendimento della gestualità in arrampicata. fermo restando che la filosofia è adattabile, basta vedere la gran quantità di citazioni da Bruce Lee che ha fatto Jolly nel suo libro...
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Messaggioda paolo s4 » mar gen 30, 2007 20:10 pm

alter-ego ha scritto:ma secondo te, partendo dalla tua esperienza nelle arti marziali...ci sarebbe un "metodo" adattabile all'apprendimento della gestualità in arrampicata. fermo restando che la filosofia è adattabile, basta vedere la gran quantità di citazioni da Bruce Lee che ha fatto Jolly nel suo libro...


Preciso che non ho praticato arti marziali, bensì sport da combattimento, (kick boxing e un pochino di pugilato).
Ho fatto qualche allenamente con persone che praticavano il kung fu, quindi ho una idea del tipo di preparazione.
Strutturare un programma* organico è complesso: bisogna raccogliere informazioni, sperimentare e confrontarsi.
Ho solo qualche idea... non sono sicuramente all'altezza del compito*
Come dicevo, mi interessa trovare degli spunti per l'allenamento, nulla più.

...Mi è capitato di sfogliare il libro di jolly, ho visto che anche lui trae ispirazione dal piccolo drago... :lol: 8)
Ultima modifica di paolo s4 il mer gen 31, 2007 12:51 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Enzolino » mer gen 31, 2007 8:53 am

Il libro di Jolly ed un'altro dovevano arrivare all'inizio della settimana scorsa, ma ancora niente.

Credo di aver approfondito un po' l'aspetto mentale in relazione alle arti marziali.

Lo Zen era la religione dei samurai. Il motivo e' il tipo di disciplina ed preparazione che portano il praticante a realizzare il cosiddetto stato di "mushin", che sigifica "No-mente".
Uno stato mentale in cui i pensieri scompaiono, le emozioni scompaiono ed anche il dualismo spada-samurai-avversario.
Pensiero ed azione diventano una cosa sola.
Famosa la frase di Takuan per cui tra pensiero ed azione non ci dev'essere neanche lo spazio di un capello.
L'esitazione scompare.

Tutto questo perche' anni di esperienza e tradizione hanno insegnato che il piu' grande ostacolo per superare incolumi i combattimenti e', paradossalmente, la paura della morte, i pensieri e le emozioni.

Difatti quando scalo senza corda o con lunghi runout, le cose che mi rendono nervoso sono i pensieri negativi e la paura di cadere. Ma se mi concentro solo sull'arrampicata, arrampico piu' concentrato e fluido e i pericoli legati alla mia prestazione diminuiscono.

Banzai :wink:

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Messaggioda alter-ego » mer gen 31, 2007 9:06 am

Enzolino ha scritto:Il libro di Jolly ed un'altro dovevano arrivare all'inizio della settimana scorsa, ma ancora niente.

Credo di aver approfondito un po' l'aspetto mentale in relazione alle arti marziali.

Lo Zen era la religione dei samurai. Il motivo e' il tipo di disciplina ed preparazione che portano il praticante a realizzare il cosiddetto stato di "mushin", che sigifica "No-mente".
Uno stato mentale in cui i pensieri scompaiono, le emozioni scompaiono ed anche il dualismo spada-samurai-avversario.
Pensiero ed azione diventano una cosa sola.
Famosa la frase di Takuan per cui tra pensiero ed azione non ci dev'essere neanche lo spazio di un capello.
L'esitazione scompare.

Tutto questo perche' anni di esperienza e tradizione hanno insegnato che il piu' grande ostacolo per superare incolumi i combattimenti e', paradossalmente, la paura della morte, i pensieri e le emozioni.

Difatti quando scalo senza corda o con lunghi runout, le cose che mi rendono nervoso sono i pensieri negativi e la paura di cadere. Ma se mi concentro solo sull'arrampicata, arrampico piu' concentrato e fluido e i pericoli legati alla mia prestazione diminuiscono.

Banzai :wink:

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questo che ti descrivi è quello che Jolly chiama "fare il vuoto" e credo sia solo un aspetto del problema...
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Messaggioda Enzolino » mer gen 31, 2007 10:13 am

alter-ego ha scritto: questo che ti descrivi è quello che Jolly chiama "fare il vuoto" e credo sia solo un aspetto del problema...
Certo, esistono diversi aspetti. QUesto e' un'aspetto che e' in relazione con le arti marziali ... :wink:
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Messaggioda Enzolino » mer gen 31, 2007 11:57 am

Volevo aggiungere una cosa.
Un conto e' sapere che per gestire una situazione rischiosa occorrerebbe "fare il vuoto", un'altro conto e' essere in grado di farlo e con quale intensita'.
Nella mia esperienza, tale "vuoto" e' necessario nelle freesolo, e solo da poco ho notato la sua utilita' nelle vie "sportive" tra uno spit e l'altro.

Ma recentemente, nella via da noi (alter-ego) ripetuta ho notato che nel tiro oggettivamente piu' facile un semplice appiglio rotto mi ha reso pericolosamente piu' nervoso, dovuto al sorgere di pensieri negativi "adesso qualsiasi appiglio puo' saltare via", rispetto agli altri tiri piu' difficili e potenzialmente ed oggettivamente piu' pericolosi. Poi vabbe' ... il tiro piu' infido ed infingardo e' capitato a te ... roccia apparentemente buona con la sorpresina finale ... :lol: eh eh ...
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Messaggioda paolo s4 » mer gen 31, 2007 12:32 pm

non vorrei essere indiscreto mah... dove minchi@ siete andati a cacciarvi?! 8O

volevate fare i samurai o i kamikaze?! 8O :roll:

:mrgreen:

banzai
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Messaggioda alter-ego » mer gen 31, 2007 12:42 pm

Enzolino ha scritto:Volevo aggiungere una cosa.
Un conto e' sapere che per gestire una situazione rischiosa occorrerebbe "fare il vuoto", un'altro conto e' essere in grado di farlo e con quale intensita'.
Nella mia esperienza, tale "vuoto" e' necessario nelle freesolo, e solo da poco ho notato la sua utilita' nelle vie "sportive" tra uno spit e l'altro.

Ma recentemente, nella via da noi (alter-ego) ripetuta ho notato che nel tiro oggettivamente piu' facile un semplice appiglio rotto mi ha reso pericolosamente piu' nervoso, dovuto al sorgere di pensieri negativi "adesso qualsiasi appiglio puo' saltare via", rispetto agli altri tiri piu' difficili e potenzialmente ed oggettivamente piu' pericolosi. Poi vabbe' ... il tiro piu' infido ed infingardo e' capitato a te ... roccia apparentemente buona con la sorpresina finale ... :lol: eh eh ...


il concetto che esprime Jolly e che sembra provenire in qualche modo dalle discipline orientali, cioè quello di fare il vuoto, non credo si possa limitare alle situazioni potenzialmente pericolose. Questa sensazione, che io e te che abbiamo praticato la free solo, ma magari anche gulfstream ci può dire qualcosa :wink: , conosciamo bene...può essere estranea a chi pratica arrampicata sportiva. Jolly dice che bisognerebbe riconoscerla ed imparare a riprodurla, così come lo "stato di grazia". Io ho provato poche volte questo nella vita, ed in effetti anche J. dice che è rarissimo. Non mi sono mai chiesto se è riproducibile a comando, sembra una cosa che ti capiti perchè quel giorno evidentemente tutti gli astri erano allineati. In effetti quel giorno che mi è capitato sembrava che ogni cosa fosse semplice, ero in montagna, a quasi 4000 m di quota e salivo in flash difficoltà che in falesia dovevo lavorare per diversi giorni. E' evidentemente uno stato mentale di autosicurezza, una sorta di rimozione automatica di tutti i blocchi che normalmente hai. Così, dice anche Jolly, percepisci chi sta fuori e ti guarda, ma utomaticamente ti senti infallibile, scali e fai i movimenti giusti nel momento giusto. Non pensi a cadere, a niente. ricordo molto bene quel giorno e forse non lo dimenticherò mai. Nell'ultimo tiro i chiodi erano a 10 metri ed era 7a. avevo 600 metri di via nelle braccia e nelle gambe, ma trovavo facile. Sinceramente. Mi sembrava fosse 6a. Provavo un senso simile alla lievitazione. il mio occhio guardava appena dove mettere i piedi, ma ero convinto assolutamente che il piede non sarebbe scivolato. Automaticamente percepivo anche le increspature della roccia e capivo dove andare a mettere il piede. Non pensavo assolutamente ai movimenti.

Ora è chiaro che questo capita raramente, e sono più le volte che è il contrario, quando ti senti schiacciato dalla gravità. Un metodo che mi sono abituato ad utilizzare è quello di fare attenzione alle sensazioni, come le chiama Manolo, nella via di riscaldamento, oppure anche sul sentiero. Quando ti avvicini alla falesia, e nelle prime vie, che è meglio se conosci bene, mi abituo a percepire ogni cosa del mio corpo. Da dentro. In questo modo capisco come potrà evolvere la giornata e mi abituo ad un'arrampicata più concentrata sull'aspetto mentale più che fisico. Quando poi vai a provare la via, è chiaro che ti lasci andare e spesso capita che lo stress mandi a put..e tutto. Ma se ciò non capita e ti abitui a restare nello stato mentale giusto, allora riesci ad arrampicare come bisogna, ed a riprodurre almeno in parte lo stato di grazia...

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Messaggioda alter-ego » mer gen 31, 2007 12:52 pm

paolo s4 ha scritto:non vorrei essere indiscreto mah... dove minchi@ siete andati a cacciarvi?! 8O

volevate fare i samurai o i kamikaze?! 8O :roll:

:mrgreen:

banzai


ma no, quella che descrive Enzolino è una situazione comune. Stai arrampicando e la rottura di una presa "mina" improvvisamente la tua sicurezza. Improvvisamente cominci ad arrampicare impacciato, ogni appiglio pensi si possa rompere. perdi la concentrazione.
Credo, ma non ne sono sicuro, sia lo stesso tipo di blocco che capita quando magari percepisci le prese umide, oppure stai troppo attento alla distanza dei chiodi, oppure quando sbagli l'on sight e poi è come se le forze ti si siano prosciugate, e non riesci neanche ad arrivare in catena. Credo che siano fenomeni dovuti alla correlazione tra la concentrazione, la tua convinzione di non sbagliare e stare facendo bene, e l'utilizzo della forza a livello nervoso... Credo, ipotizzo...
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Re: Arrampicata Marziale

Messaggioda DaniRocks » mer gen 31, 2007 13:28 pm

paolo s4 ha scritto:...


Dove è finito "Bluto" Blutarski?

Tra l'altro sto leggendo la biografia di John Belushi, ma non ho ancora trovato il modo per applicarla all'arrampicata...

...beh forse basta andare a stria.
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Messaggioda Enzolino » mer gen 31, 2007 13:45 pm

Alterego, e' vero quello che dici e quello che dice Jolly.
Il fatto e' che col freesolo o le vie psicologicamente impegnative la concentrazione e' indispensabile, e quindi questi fenomeni e' piu' probabile che si manifestino, ed e' anche piu' facile "osservarci".
In falesia spesso c'e' casino, si parla col compagno, si creano aspettative, e questo crea delle interferenze rispetto a quella che in psicologia viene chiamata "peak performance" o, nel linguaggio comune, "stato di grazia"

Bella la tua storia ... anche a me queste cose capitano, ma molto raramente tutte insieme ... una volta freesoleggiavo e mi sentivo cosi' sicuro che avevo l'impressione che se anche aprivo le mani non sarei caduto ... un'altra volta ho percepito quella sensazione di levitazione di cui parli, e dire che stavo recuperando una caviglia rotta ... sono riuscito a ripetere la via solo dopo molti mesi quando ero piu' forte fisicamente, ma non mentalmente ... altre volte e' come se so gia' in anticipo dove mettere piedi e mani ... secondo me ci sono aspetti diversi che nel tuo caso si sono incontrati insieme.

La sfida e' essere in grado di controllarli tutti. Per ora quello del vuoto mi riesce bene, ma penso di dover lavorare sugli altri, come le sensazioni ... il sentire la roccia ...

La situazione da te raccontata mi ricorda le pochissime volte in cui avevo quasi la sensazione di penetrare la roccia e l'ambiente che mi circonda con la mente.
Comunque sono aspetti diversi e sotto studio da parte degli psicologi dello sport, e quello da noi citato riguarda il rilassamento, la concentrazione e l'assorbimento, ovvero l'esperienza in cui si diventa una sola cosa con quello che si sta facendo. Quello che nello zen viene chiamato samadhi.

Quello che mi impressiona e' che questi aspetti stiano diventando sempre piu' dominio piu' collettivo e meno elitario ed individuale ... :wink:
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Re: Arrampicata Marziale

Messaggioda paolo s4 » mer gen 31, 2007 13:50 pm

DaniRocks ha scritto:
paolo s4 ha scritto:...


Dove è finito "Bluto" Blutarski?

Tra l'altro sto leggendo la biografia di John Belushi, ma non ho ancora trovato il modo per applicarla all'arrampicata...

...beh forse basta andare a stria.


:lol:

vivo un periodo tormentato, gli avatar sono lo specchio del mio stato d'animo. 8O

e, comunque, anche bluto può essere fonte di ispirazione... ma occorre una sensibilità superiore... 8)
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