stretching, pilates, yoga...

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Messaggioda alter-ego » ven gen 26, 2007 15:25 pm

ciao,

vorrei sapere se qualcuno di voi pratica uno dei tre, che benefici ne ha avuto...sostanziali differenze...insomma mi interessa tutto. Personalmente pratico saltuariamente i primi due, ho praticato il body balance, non conosco lo yoga e vorrei avvicinarmi a questo mondo, per cui accetto consigli, commenti, scetticismi...

grazie

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Re: stretching, pilates, yoga...

Messaggioda MacOnions » ven gen 26, 2007 15:53 pm

alter-ego ha scritto:ciao,

vorrei sapere se qualcuno di voi pratica uno dei tre


Ciao.

Ovviamente il primo: ne ho tratto sempre beneficio, lo inserisco sempre tra il riscaldamento e il WO ... alle volte anche dopo. Ho provato a farne senza e ne ho sempre sofferto.

Il pilates, mai fatto, mi sembra un po' una cagata, figlio di quell'idea per cui si possono avere risultati senza far troppo fatica, è molto alla moda e già questo mi fa pensare molto male. Anzi, visto che sono curioso, potresti dirmi quali sono alcuni esercizi pilates e perchè lo fai?

Ahimè, della cosa che forse ti interessa di più non so come aiutarti, non ho mai fatto yoga, però ho fatto taichi. :)
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Messaggioda alter-ego » ven gen 26, 2007 16:35 pm

Ciao cipolla :lol:

Ho fatto Pilates perchè ho problemi posturali al collo ed alla schiena, traumi dovuti ai vari incidenti. E poi perchè noi arrampicatori spesso abbiamo più sviluppati i dorsali, e la conseguenza è che ti "ingobbisci". per cui con il Pilates fai degli esercizi molto semplici che dovrebero servire ad aprire la cassa toracica, stretching per la schiena etc. Si usa anche un pallone molto grande.
Penso possano esserci anche esercizi utili nel caso di epicondilite

ciao

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Messaggioda MacOnions » ven gen 26, 2007 16:50 pm

alter-ego ha scritto:Ciao cipolla :lol:

Ho fatto Pilates perchè ho problemi posturali al collo ed alla schiena, traumi dovuti ai vari incidenti. E poi perchè noi arrampicatori spesso abbiamo più sviluppati i dorsali, e la conseguenza è che ti "ingobbisci". per cui con il Pilates fai degli esercizi molto semplici che dovrebero servire ad aprire la cassa toracica, stretching per la schiena etc. Si usa anche un pallone molto grande.


Ma è tutta roba che esiste già da anni, una volta la chiamavano ginnastica correttiva, ma vedo che fa brutto. Se il problema è "solo" dovuto ad uno sviluppo non armonico della muscolatura potresti tentare anche la strada del BBing, che avrebbe forse più senso rispetto ai pilates, imo.


Penso possano esserci anche esercizi utili nel caso di epicondilite


e anche il tunnel carpale, ROTFL!
:lol: :lol:
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Messaggioda paolo s4 » ven gen 26, 2007 16:59 pm

Da qualche tempo, ho ricominciato a praticare stretching ed esercizi specifici per migliorare la mobilità del bacino e delle gambe;
sono esercizi comuni nella pratica di alcune arti marziali e sport da combattimento, molto efficaci ma che richiedono una pratica costante (quasi quotidiana) per portare benefici tangibili.
In genere comincio la seduta con 3 round di salto con la corda (3 min.salto 1min.recupero ripetuto 3 volte),
poi piegamenti sulle gambe, anche alternati (prima su una gamba poi sull'altra), sollevamenti delle ginocchia (frontali e laterali), slanci con gamba tesa e discesa controllata?
infine, 30 minuti di stretching (passivo), dove lavoro parecchio sulla spaccata frontale (il mio punto debole) e in generale su ciò che mi permette di migliorare la posizione a "rana" (tipo edlinger).
Purtroppo ho ri-cominciato da poco a utilizzare questi sistemi e la frequenza è ancora un po? scarsa, però, il senso di benessere generale che se ne trae è immediato e già valida motivazione per cimentarsi!
Aggiungo che esercizi per migliorare l'equilibrio come, appunto, il salto con la corda (con una gamba sola, alternando) e l'utilizzo di tavolette proprioaccetive (che allenano i tendini, non i muscoli), portino ad acquisire un "senso del corpo" (così lo definiva Bruce Lee) che sicuramente predispone al gesto atletico, di qualunque tipo.

"Si acquisisce la capacità di coordinare i movimenti addestrando il sistema nervoso, non i muscoli."
"La principale caratteristica dell'atleta esperto è la facilità con cui si muove anche durante lo sforzo massimo."
Piccolo drago docet.


Credo che dalle arti marziali ci sia molto da imparare.

Beh, forse non è proprio quel che cercavi? :roll: :lol:
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Messaggioda alter-ego » ven gen 26, 2007 17:08 pm

paolo s4 ha scritto:Da qualche tempo, ho ricominciato a praticare stretching ed esercizi specifici per migliorare la mobilità del bacino e delle gambe;
sono esercizi comuni nella pratica di alcune arti marziali e sport da combattimento, molto efficaci ma che richiedono una pratica costante (quasi quotidiana) per portare benefici tangibili.
In genere comincio la seduta con 3 round di salto con la corda (3 min.salto 1min.recupero ripetuto 3 volte),
poi piegamenti sulle gambe, anche alternati (prima su una gamba poi sull'altra), sollevamenti delle ginocchia (frontali e laterali), slanci con gamba tesa e discesa controllata?
infine, 30 minuti di stretching (passivo), dove lavoro parecchio sulla spaccata frontale (il mio punto debole) e in generale su ciò che mi permette di migliorare la posizione a "rana" (tipo edlinger).
Purtroppo ho ri-cominciato da poco a utilizzare questi sistemi e la frequenza è ancora un po? scarsa, però, il senso di benessere generale che se ne trae è immediato e già valida motivazione per cimentarsi!
Aggiungo che esercizi per migliorare l'equilibrio come, appunto, il salto con la corda (con una gamba sola, alternando) e l'utilizzo di tavolette proprioaccetive (che allenano i tendini, non i muscoli), portino ad acquisire un "senso del corpo" (così lo definiva Bruce Lee) che sicuramente predispone al gesto atletico, di qualunque tipo.

"Si acquisisce la capacità di coordinare i movimenti addestrando il sistema nervoso, non i muscoli."
"La principale caratteristica dell'atleta esperto è la facilità con cui si muove anche durante lo sforzo massimo."
Piccolo drago docet.


Credo che dalle arti marziali ci sia molto da imparare.

Beh, forse non è proprio quel che cercavi? :roll: :lol:


penso che il Tai Chi vada molto bene per il senso dell'equilibrio, invece potresti spiegarmi bene la differenza tra lo stretching passivo ed attivo, anche se è intuitiva. Ad esempio nella preparazione al kick si danno parecchi slanci con la gamba, ovviamente, salti ed ogni altra cosa che sai meglio di me, ma pochissimo stretching tradizionale sugli adduttori.

In arrampicata la posizione a rana è diventata ormai obsoleta :cry: :, wink: tuttavia una buona mobilità del bacino è fondamentale. Ad esempio a freddo ho anche molti problemi ai polpacci, quando incastro il tallone in posizione di riposo. Nelle lolotte io raramente ho difficoltà, ma conosco gente che si è rotta facendole 8O :? Non so se esistano esercizi a riguardo
Alzare molto alto il piede è la cosa che mi viene meglio, mentre invece sono bloccato a livello lombare, purtroppo, ed è per questo che devo fare ginnastica..

PS che cintura di arrampicata sei?
:wink: 8O :D
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Messaggioda MacOnions » ven gen 26, 2007 17:24 pm

alter-ego ha scritto: mentre invece sono bloccato a livello lombare,


bloccato in che senso? non riesci a fare forza a livello lombare?
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Messaggioda paolo s4 » ven gen 26, 2007 18:09 pm

alter-ego ha scritto:...

Nello stretching passivo la "spinta" per effettuare l'allungamento viene dall'esterno ovvero non dai muscoli che lavorano direttamente sui "segmenti" di cui si vuol migliorare la mobilità.
Es: per incrementare la posizione "rana", stando seduti con la schiena al muro, gambe raccolte e "piedi uniti", si esercita con le mani una pressione sulle ginocchia verso il basso, cercando di "allungare" gli adduttori dell'anca.
Nello stretching attivo, invece, sono i muscoli antagonisti a fornire la "spinta": così avviene ad esempio, stando in equilibrio su una gamba e sollevando l'altra,
forzandosi di portarla il più in alto possibile (magari lateralmente). La difficoltà (e l'efficacia?) consiste nel farlo lentamente e nel controllare la discesa?
Lo stretching attivo è il più utile nel "nostro caso", anzi direi che è indispesabile.
Anche perché non è detto che ad una grande scioltezza passiva corrisponda una altrettanto elevata scioltezza attiva.

Basta osservare un monaco di Shaolin per rendersi conto che quella tipologia di allenamento (impegnativa e poco trendy?) porta ad avere una "efficienza motoria" incredibile!
Una persona in grado di portare un calcio in rotazione all'altezza del viso dell'avversario, e di fermarsi nella posizione di massima estensione, non dovrebbe avere grossi problemi a portare il piede su una tacca distante e a caricarla a dovere?

Prendete quel che ho scritto con le dovute cautele? è semplicemente il frutto delle mie limitate esperienze personali.
Chiedo venia ai luminari della materia, per le imprecisioni e l'esposizione grossolana :oops: :roll: .

Comunque in arrampicata sono cintura "bianca sbiadita". :lol:
e lei? nera v° dan? 8O :roll:
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Messaggioda alter-ego » ven gen 26, 2007 18:26 pm

MacOnions ha scritto:
alter-ego ha scritto: mentre invece sono bloccato a livello lombare,


bloccato in che senso? non riesci a fare forza a livello lombare?


bloccato significa che non riesco a toccarmi la punta dei piedi
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Messaggioda alter-ego » ven gen 26, 2007 18:31 pm

paolo s4 ha scritto:
alter-ego ha scritto:...

Nello stretching passivo la "spinta" per effettuare l'allungamento viene dall'esterno ovvero non dai muscoli che lavorano direttamente sui "segmenti" di cui si vuol migliorare la mobilità.
Es: per incrementare la posizione "rana", stando seduti con la schiena al muro, gambe raccolte e "piedi uniti", si esercita con le mani una pressione sulle ginocchia verso il basso, cercando di "allungare" gli adduttori dell'anca.
Nello stretching attivo, invece, sono i muscoli antagonisti a fornire la "spinta": così avviene ad esempio, stando in equilibrio su una gamba e sollevando l'altra,
forzandosi di portarla il più in alto possibile (magari lateralmente). La difficoltà (e l'efficacia?) consiste nel farlo lentamente e nel controllare la discesa?
Lo stretching attivo è il più utile nel "nostro caso", anzi direi che è indispesabile.
Anche perché non è detto che ad una grande scioltezza passiva corrisponda una altrettanto elevata scioltezza attiva.

Basta osservare un monaco di Shaolin per rendersi conto che quella tipologia di allenamento (impegnativa e poco trendy?) porta ad avere una "efficienza motoria" incredibile!
Una persona in grado di portare un calcio in rotazione all'altezza del viso dell'avversario, e di fermarsi nella posizione di massima estensione, non dovrebbe avere grossi problemi a portare il piede su una tacca distante e a caricarla a dovere?

Prendete quel che ho scritto con le dovute cautele? è semplicemente il frutto delle mie limitate esperienze personali.
Chiedo venia ai luminari della materia, per le imprecisioni e l'esposizione grossolana :oops: :roll: .

Comunque in arrampicata sono cintura "bianca sbiadita". :lol:
e lei? nera v° dan? 8O :roll:


parla pure tranquillo che luminari in materia non ce ne sono, o si contano sulle dita di una mano. Sono tutti ultraesperti di tiraggio alla tacca, ma al di fuori di quello... :twisted: :roll:

grazie, molte cose che hai detto sarebbero da approfondire, ora purtroppo debbo assentarmi.. :cry:
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Messaggioda MacOnions » ven gen 26, 2007 18:36 pm

alter-ego ha scritto:bloccato significa che non riesco a toccarmi la punta dei piedi


'mortacci, si fai stretching, cmq in quel caso non è un problema della sola zona lombare ... 'azz pensavo a situazioni di forte tensione muscolare in cui devi tirarti su di culo e non ce la fai, tanto per essere fini.

Uno degli esercizi must per la zona lombare è quello da fare seduto, piante dei piedi uniti, gambe divaricate e poi giù ad annusarsi i piedi, ovviamente abbinati a tutta una serie di esercizi di allungamento per schiena e gambe ... ma vabbè giassai.
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Messaggioda bradipo » lun gen 29, 2007 13:39 pm

paolo s4 ha scritto:Da qualche tempo, ho ricominciato a praticare stretching ed esercizi specifici per migliorare la mobilità del bacino e delle gambe;
sono esercizi comuni nella pratica di alcune arti marziali e sport da combattimento, molto efficaci ma che richiedono una pratica costante (quasi quotidiana) per portare benefici tangibili.
In genere comincio la seduta con 3 round di salto con la corda (3 min.salto 1min.recupero ripetuto 3 volte),
poi piegamenti sulle gambe, anche alternati (prima su una gamba poi sull'altra), sollevamenti delle ginocchia (frontali e laterali), slanci con gamba tesa e discesa controllata?
infine, 30 minuti di stretching (passivo), dove lavoro parecchio sulla spaccata frontale (il mio punto debole) e in generale su ciò che mi permette di migliorare la posizione a "rana" (tipo edlinger).
Purtroppo ho ri-cominciato da poco a utilizzare questi sistemi e la frequenza è ancora un po? scarsa, però, il senso di benessere generale che se ne trae è immediato e già valida motivazione per cimentarsi!
Aggiungo che esercizi per migliorare l'equilibrio come, appunto, il salto con la corda (con una gamba sola, alternando) e l'utilizzo di tavolette proprioaccetive (che allenano i tendini, non i muscoli), portino ad acquisire un "senso del corpo" (così lo definiva Bruce Lee) che sicuramente predispone al gesto atletico, di qualunque tipo.

"Si acquisisce la capacità di coordinare i movimenti addestrando il sistema nervoso, non i muscoli."
"La principale caratteristica dell'atleta esperto è la facilità con cui si muove anche durante lo sforzo massimo."
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Credo che dalle arti marziali ci sia molto da imparare.

Beh, forse non è proprio quel che cercavi? :roll: :lol:


Scusa l'invadenza...ma cos sono le tavolette propriocettive...dove posso saperne di più in merito?
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Messaggioda paolo s4 » lun gen 29, 2007 14:30 pm

Le tavolette propriocettive (come giustamente hai scritto tu :oops:!), sono delle tavolette in legno utilizzate per il recupero funzionale delle articolazioni e della postura.
Le ho utilizzate in passato durante sedute di fisioterapia e mi sono sembrate validi strumenti per migliorare l'equilibrio.
Ho costruito una di queste tavolette, applicando ad un piano circolare, in posizione centrale, una semisfera.
La cosa importante di cui tener conto nella costruzione è il rapporto tra il diametro del piano e il diametro della semisfera.
Questo, per impedire che l'inclinazione "limite" del piano rispetto al pavimento, raggiunga un angolazione critica per l'articolazione della caviglia.
Non sò dirti altro, quel che ho scritto si basa solo su esperienze personali, non ho alcuna competenza in materia.
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Messaggioda Enzolino » lun gen 29, 2007 14:57 pm

Vorrei dire qualcosa riguardo la "posizione a rana" e la prestazione in arrampicata.

Probabilmente la "posizione a rana" e' obsoleta, ma l'allenamento per ottenere una maggiore ampiezza delle anche, in base alla mia esperienza, aiuta molto soprattutto in placche e muri, permettendo di minimizzare gli sforzi e trovare maggiori possibilita' per quanto riguarda i riposi. E questo, alla fine, aiuta molto nell'economia di una scalata.

Io pratico lo stretching, soprattutto quello attivo, credo che si chiami PNF, Proprioceptive Neuromuscular Facilitation. Ed ho ottenuto buoni risultati.
Ogni tanto do uno sguardo ad un libro di yoga per fare esercizi interessanti.

Prima di arrampicare, inoltre, faccio un po' di strething sia per lubrificare meglio le articolazione che per attivare propriocettivamente i muscoli col fine, come pare abbia detto il mitico Bruce, di sensibilizzare il corpo.
Quando questo accade son piu' fluido e arrampico meglio.

Ultimamente spendo sempre piu' tempo nell'allenamento "complementare" all'arrampicata (corsa, stretching, meditazione, ecc) piuttosto che nell'arrampicata vera e propria.

Sono interessato a questi Pilates, perche' il mio problema spesso e' de-contrarmi, ed anche a queste tavolette propriocettive.
Aggiungo che la mobilita' articolare del piede secondo me ha un'importanza fondamentale, e mi/vi chiedo se ed in che misura si possa allenare.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda alter-ego » lun gen 29, 2007 15:06 pm

Enzolino ha scritto:Vorrei dire qualcosa riguardo la "posizione a rana" e la prestazione in arrampicata.



cosa ci fai tu in questo topic di allenamento piemontese? :lol: :lol:

io mi sono sempre chiesto come mai nelle palestre di arrampicata non si sia mai preso esempio da quelle di arti marziali. Io credo che con una preparazione atletica di base, poi esercizi sui movimenti ed infine arrampicata o pannello potrebbe essere un allenamento molto più completo. Non so se Gigi Mario o Paolo Caruso lo facessero, forse si, e se no mi meraviglio che nessuno ci abbia mai pensato...
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Messaggioda Enzolino » lun gen 29, 2007 15:15 pm

alter-ego ha scritto:
Enzolino ha scritto:Vorrei dire qualcosa riguardo la "posizione a rana" e la prestazione in arrampicata.



cosa ci fai tu in questo topic di allenamento piemontese? :lol: :lol:

io mi sono sempre chiesto come mai nelle palestre di arrampicata non si sia mai preso esempio da quelle di arti marziali. Io credo che con una preparazione atletica di base, poi esercizi sui movimenti ed infine arrampicata o pannello potrebbe essere un allenamento molto più completo. Non so se Gigi Mario o Paolo Caruso lo facessero, forse si, e se no mi meraviglio che nessuno ci abbia mai pensato...
Visto che c'e' gentaglia che dal Piemonte prende la cittadinanza sarda, ci sono anche sardacci che prendono quella piemontese! :D

Di Gigi Mario so di sicuro che integra il Taichi con l'arrampicata, su Paolo Caruso non so.
Credo che comunque l'arrampicata sia ancora uno sport giovanissimo per essere in grado di stabilire delle priorita' nei vari aspetti da allenare.
Ogni tanto leggo articoli scientifici e mi chiedo "minchia! Se lo sapessero gli allenatori di arrampicata ..."
Ho letto che Johnny Dawes, per esempio, nel suo tipo di allenamento prevede degli esercizi di "de-clumsation". Clumsy significa "imbranato". Vedendo il suo video, a me ha fatto impressione le sua coordinazione sia statica che dinamica. :wink:
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Messaggioda paolo s4 » lun gen 29, 2007 15:16 pm

beh, si potrebbe aprire una sacra scuola... 8O

8)
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Messaggioda alter-ego » lun gen 29, 2007 15:28 pm

il video di jonny dawes lo dovrebbero vedere tutti, è il migliore che abbia visto isieme ad abimes di Berhault. A me quelli attuali non dicono nulla, mentre quelli ti danno un'idea veramente di cosa vuol dire saper scalare, e bene! Dedicato a quelli che dicono che lo stile e la tecnica sono relativi...

per quello che chiedevi, sardaccio cazzuto, credo che il thai chi vada abbastanza bene per allenare la mobilità del piede e l'equilibrio. E' importante saper girare bene il piede per seguire il senso degli appoggi, ad esempio aver arrampicato in verdon aiuta molto. certe gocce sono sottili come spilli e puoi utilizzarle solo girando completamente il piede. Anche le fessure sono una buona scuola, ma questo non lo devo spiegare certo a un fessurista come te.
Comunque fai bene a diversificare molto l'allenamento, naturalmente se il tuo obiettivo è imparare a scalare bene e non fare l'8b scalando male :wink: :wink: :wink: anche se qualcuno ancora asserisce che ciò non sia possibile :roll: :roll:
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Messaggioda Enzolino » lun gen 29, 2007 17:29 pm

alter-ego ha scritto:il video di jonny dawes lo dovrebbero vedere tutti, è il migliore che abbia visto isieme ad abimes di Berhault. A me quelli attuali non dicono nulla, mentre quelli ti danno un'idea veramente di cosa vuol dire saper scalare, e bene! Dedicato a quelli che dicono che lo stile e la tecnica sono relativi...

per quello che chiedevi, sardaccio cazzuto, credo che il thai chi vada abbastanza bene per allenare la mobilità del piede e l'equilibrio. E' importante saper girare bene il piede per seguire il senso degli appoggi, ad esempio aver arrampicato in verdon aiuta molto. certe gocce sono sottili come spilli e puoi utilizzarle solo girando completamente il piede. Anche le fessure sono una buona scuola, ma questo non lo devo spiegare certo a un fessurista come te.
Comunque fai bene a diversificare molto l'allenamento, naturalmente se il tuo obiettivo è imparare a scalare bene e non fare l'8b scalando male :wink: :wink: :wink: anche se qualcuno ancora asserisce che ciò non sia possibile :roll: :roll:
Ciao,

il mio obiettivo e' imparare e soprattutto godere del movimento, e questo secondo me significa scalare bene in maniera rilassata, concentrata e concertata. E se non sbaglio questo va contro quello che diceva il super-citato Jollypower, per cui bisogna concentrarsi soprattutto l'aspetto in cui si e' bravi.

Magari un domani mi fissero' anch'io su un 8b, chi lo sa.

Adesso col Thai ho smesso, ma mi chiedevo se ci fossero esercizi per migliorare la mobilita' del piede. Che ne so, prendere a calci qualcuno da diverse angolature. Il problema e' che non trovo volontari ... :cry:

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Alberto65 » lun gen 29, 2007 18:01 pm

In aggiunta a quanto fin'ora scritto, vorrei portare la mia esperienza nella pratica dello yoga.

Questa disciplina porta un vantaggio sia per quanto riguarda la mobilità (ma per uno che fa già regolarmente straching non penso aggiunga molto), ma soprattutto per il miglioramento della consapevolezza del proprio corpo.
In particolare la cosa interessante è come viene insegnato l'uso delle energie e il modo in cui queste energie interagiscono col nostro corpo.
Anche il controllo della respirazione è un fattore fondamentale nello yoga che può essere portato anche nell'arrampicata.
Un risultato pratico, nel mio caso, è stato il metodo insegnato per "raschiare il fondo", ossia per recuperare ancora un pò di energia quando sembra che ormai sei finito (cosa che, nella mia condizione di pippa succede spesso).
In definitiva, lo yoga insegna a sfruttare al meglio le energie già presenti nel nostro corpo e quindi può dare qualche aiuto anche nell'arrampicata
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