semplicemente non ci sarai tanto abituato! Un po' arrampicando poco su tacche non avrai allenato i muscoli più sollecitati in quell'arrampicata, un po' quei muscoli li hai già ma il tuo sistema nervoso non ha "imparato" a usarli al 100%, un po' a livello tecnico i movimenti più "da tacca" li avrai assimilati meno di quelli "da buco"!!!
Se pensi ai movimenti :
Sui buchi devi stare un po' staccato dalla parete altrimenti non vedi nulla per i piedi. E poi al limite ti ributti "dentro" col bacino mentre fai il passo.
Al contrario sulle tacche gli appoggi si vedono anche se strisci contro la parete. Quindi tanto vale, se hai appoggi buoni, stare sempre col bacino più vicino alla roccia che si può.
In più i buchi di solito si possono tirare in più direzioni diverse (del resto sono rotondi

) e spesso sono più netti (=tirabili "all'infuori) delle tacche. Quindi su un bloccaggio lungo riesci a metterti almeno parzialmente in laterale. Qualcosa di simile per le gocce, nel senso che di solito in una strisciata di goccette trovi decine di prensioni diverse tutte appiccicate...
Una tacca orizzontale invece (esempio) è "soltanto" orizzontale e va tirata verso il basso : se sei sul verticale e devi fare un bloccaggione per la presa successiva devi rassegnarti a rimanere frontale. Il trucco é trovare un buon appoggio per il piede opposto alla mano che blocca, il più alto possibile, e sedercisi sopra, con l'altra gamba a penzoloni...
Solitamente l'arrampicata su gocce e buchi è nei singoli movimenti più "creativa" (un arrampicatore alto x e pesante y può interpretare lo stesso passaggio con stili leggermente diversi...più di braccio, più d'equilibrio, più o meno frontale/laterale...), quella su tacche più "obbligata" e di lettura (solitamente per ogni climber c'è un modo molto specifico di fare il passo che va nettamente meglio di altri, mettere il piede su due appoggi diversi distanti pochi cm cambia parecchio le cose, gli equilibri giusti sono quelli e quelli rimangono, etc...)
Se pensi alle mani :
su buchi e gocce in genere si lavora a dita stese e il pollice se fa qualcosa "pinza" struttando una goccia o un buchetto vicino.
La finezza in più è non tenere il buco al centro ma leggermente sul lato, facendo torcere un po' le dita.
Le tacche si tengono a dita arcuate o semiarcuate e spesso conviene usare il pollice sulla presa stessa o sopra indice e medio.
La finezza in più è girare leggermente la mano in modo che il lato del mignolo rimanga più vicino alla roccia di quello del pollice.
La cosa curiosa, infine è che di solito succede il contrario : gente abituatissima alle tacche che alle prime esperienze sui buchi prende bastonate perchè sta spalmata contro la roccia finendo per tirare un casino di bicipiti e per mettere i piedi nei posti peggiori.
Abbi pazienza, è come passare da calcare a granito, dall'appoggiato al verticale, dalla placca agli strapiombi, dagli strapiombi a prese nette agli strapiombi a canne...la roccia è bella perchè è varia!
