Arrampicata Marziale

Messaggioda paolo s4 » lun feb 12, 2007 16:35 pm

Enzolino ha scritto:Nella mia esperienza accade il contrario.
La mano puo' tenere anche quando la mente (discorsiva) dice che non si puo' piu' tenere.
A volte, se non spesso, si cade perche' si decide di cadere, anche se non si e' al vero limite. :wink:


Magari non ho espresso al meglio quel che sento, ma ti garantisco che la mia visione non è antitetica alla tua, anche se potrebbe sembrarlo :wink:
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Messaggioda alter-ego » lun feb 12, 2007 18:42 pm

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chi si ricorda questa rubrica? Mittttica!!! fece inorridire tutti gli atleti della nascente arrampicata sportiva. E' datata 16 anni fa.

Più "marziale" di così :lol: :lol: :wink:
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Messaggioda marinoroma » mer feb 14, 2007 16:20 pm

ho visto che qui e li si cita un approccio meditativo come preparazione all'arrampicata e mi ha incuriosito.

mi incuriosisce perché sostanzailmente ho fatto esperienze che vanno nella direzione opposta e cioé l'arrampicata é un mezzo che trovo moto potente per pulire la mente dall'attività e riposizionarla sull'azione e che dopo aver arrampicato ho una serenità mentale che mi aiuta a concentrarmi e forse anche a meditare (non che abbia mai fatto tentativi seri in questo senso ....)

al contrario non ho mai avuto alcun beneficio se prima dell'arrampicata mi estranio e mi richiudo in un atteggiamento contemplativo. non foss'altro che si é minimo in due e che non riuscirei mai a concentrarmi.

a volte cazzeggio e zac comincio a scalare benissimo (vabbé insommma... :wink: ) a volte sto zitto e concentrato per qualche minuto e comincio ad arrampicare come fossi un elefante, a volte se sono piu' "spensierato" ho meno paura e sono + sciolto e altre volte mi sento come skywalkerlaforzasiaconme e al primo spit mi cago sotto...

insomma tuitto questo per dire che vedo un rapporto del tipo, arrampicata (mezzo) come buona preparazione per meditare (fine) piuttosto che il contrario meditazione (mezzo) come fase che precede l'arrampicata (fine)
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Messaggioda Enzolino » mer feb 14, 2007 16:58 pm

marinoroma ha scritto: mi incuriosisce perché sostanzailmente ho fatto esperienze che vanno nella direzione opposta e cioé l'arrampicata é un mezzo che trovo moto potente per pulire la mente dall'attività e riposizionarla sull'azione e che dopo aver arrampicato ho una serenità mentale che mi aiuta a concentrarmi e forse anche a meditare (non che abbia mai fatto tentativi seri in questo senso ....)
Non c'e' contraddizione tra meditazione e azione.

Ci puo' essere meditazione nell'azione quando, come dice il Lamberti, ma tanti altri prima di lui, si fa il vuoto.

La mente discorsiva si mette da parte ed il pensiero non interferisce col movimento. Si diventa pura azione.

Ricordo quando andavo a fare Taichi, che le persone che arrivavano tardi e non facevano zazen (meditazione seduti ad occhi aperti) erano quelle meno fluide e piu' impacciate rispetto alle altre.

L'azione puo' essere meditazione in movimento. :wink:
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Messaggioda paolo s4 » mer feb 14, 2007 17:23 pm

Personalmente, di yoga, meditazione e affini ne so ben poco.
La questione, per me, sta tutta nel trovare la *giusta condizione mentale*.
Ognuno deve trovare la sua strada.
Ognuno ha i suoi "metodi"; quel che funziona per me non vale per te.
Credo ci sia poco spazio per gli insegnamenti, si può dare forse un indirizzo, nulla più.

@Marino, riguardo la tue esperienze: forse, cerchi la concentrazione forzatamente.
Ti riporto una frase che lessi da qualche parte, riguardo lo zen:
"la coscienza dell'io è il maggiore ostacolo alla corretta esecuzione di ogni azione fisica."
Magari dico una cazz@ta, ma credo centri qualcosa...

Comunque, questo *contenitore* non ha etichette, ci si mette di tutto? poi, può capitare che ci si trovi qualcosa di utile.
:wink:
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Messaggioda marinoroma » mer feb 14, 2007 18:50 pm

paolo s4 ha scritto:
@Marino, riguardo la tue esperienze: forse, cerchi la concentrazione forzatamente.
Ti riporto una frase che lessi da qualche parte, riguardo lo zen:
"la coscienza dell'io è il maggiore ostacolo alla corretta esecuzione di ogni azione fisica."
Magari dico una cazz@ta, ma credo centri qualcosa...



mi rendo conto dell'OT, quindi scusa in partenza :wink:

la frase che riporti mi sembra azzeccatissima nel contesto !!
Io la vedo cosi', se mediti come prima cosa cerchi di osservarti dal'esterno, esattamente come un passante ti guarderebbe, ma con la capacità di guardarti nella testa, come fosse trasparente.

Se lasci cadere tutte le conoscenze acquisite, il tuo ego, la tua educazione insomma tutto cio' che ha creato una coscienza del tuo io, a quel punto sei pronto per le intuizioni. Il gesto penso possa essere un'intuizione.

Immagino Enzolino intendesse questo citando il "vuoto" come elemento base per l'azione.

La mia esperienza é che l'arrampicata contribuisca in qualche maniera misteriosa a fare in parte questo vuoto dentro di me. E' un lato quasi magico, che me la fà adorare, non so' spiegarlo a parole.

Al contrario invece non riesco assolutamente a pensare di concentrarmi e "meditare" , come l'ho descritto sopra, con lo SCOPO dichiarato di arrampicare meglio.... come se fosse stretching.

chissà se sono stato chiaro......mah
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Messaggioda paolo s4 » mer feb 14, 2007 20:20 pm

scusa di che? siam qui apposta per condividere qualche pensiero :wink:

Credo di capire quel che dici.
Guarda, ognuno cerca la sua strada, magari segui un percorso diverso dal mio... ma, credo, alla fine arriviamo alla stessa condizione.
Riferendomi alla frase che ho riportato... forse non bisognerebbe nemmeno cercare di spiegarsele certe cose, ci si allontana sempre più dalla loro essenza!? :lol: :wink:
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Messaggioda VYGER » gio feb 22, 2007 15:35 pm

Thread affascinante.
Cito da E. Herrigel, Lo zen e l'arte del tiro con l'arco.

"La perfezione nell'arte della spada consiste, secondo Takuan, in questo; che nessun pensiero dell'io e del tu, dell'avversario e della sua spada, della propria spada e del modo di usarla, e perfino della vita e della morte turba più il cuore. 'Tutto è dunque vuoto: tu stesso, la spada sguainata e le braccia che la guidano. Anzi, non c'è più nemmeno il pensiero del vuoto'. 'Da tale vuoto assoluto' afferma Takuan 'sboccia meravigliosamente l'azione'".

L'arrampicata è una via.
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Messaggioda Enzolino » gio feb 22, 2007 16:01 pm

Per chi puo' essere interessato.

Io mi son scaricato il libro di Takuan in inglese tramite internet.

C'e' anche il libro in italiano.
Basta cercare su IBS e cliccare "Takuan" su autore e si trovano varie edizioni su "Lo zen e l'arte della spada". :wink:
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Messaggioda marinoroma » gio mar 01, 2007 10:02 am

VYGER ha scritto:Thread affascinante.
Cito da E. Herrigel, Lo zen e l'arte del tiro con l'arco.



ne ho sempre sentito parlare di questo libro, dopo questa citazione mi sembra che non ci sia altro da fare che andarmelo a cercare e leggermelo.

fra l'altro é stato scritto negli stessi anni dello"Zen e arte della manutenzione della motocicletta", si vede che era il periodo, anche se qeusto non é assolutamente centrato sullo zen, anzi

a proposito di questo vupto di cui si parlava, trovo molto affascinante sperimentare diverse vie per raggiungerlo. una maniera molto appagante é lo scialpinismo, su lunghissime distanze o dislivelli.

é incredibile, all'inizio si pensa a tutto é un po', poi incomincia un po' di fatica e si pensa alla fatica, poi incominciano a mescolarsi i pensieri vorticosamente e poi come per incanto (specialmente se non fa troppo caldo altrimenti diventa un chiodo fisso) la mente si pulisce ed entra in risonanza con il strusc strusc strusc ritmico degli sci che avanzano, e tutto si svuota
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Messaggioda Enzolino » gio mar 01, 2007 10:24 am

marinoroma ha scritto: a proposito di questo vupto di cui si parlava, trovo molto affascinante sperimentare diverse vie per raggiungerlo. una maniera molto appagante é lo scialpinismo, su lunghissime distanze o dislivelli.

é incredibile, all'inizio si pensa a tutto é un po', poi incomincia un po' di fatica e si pensa alla fatica, poi incominciano a mescolarsi i pensieri vorticosamente e poi come per incanto (specialmente se non fa troppo caldo altrimenti diventa un chiodo fisso) la mente si pulisce ed entra in risonanza con il strusc strusc strusc ritmico degli sci che avanzano, e tutto si svuota
Si, credo di aver letto un'articolo di un maestro zen che parla anche dello sci e dello sport in questo senso ...
Quando ci si abbandona e l'ego scompare, e' l'arte ad esprimere l'arte ...
La corsa a "corrersi" ...
L'arrampicata ad "arrampicarsi" ...
E si diventa una cosa sola con cio' che si sta facendo ... :wink:
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Messaggioda alter-ego » lun mar 05, 2007 21:21 pm

Fred Nicole: non so se sia veramente spiritualità, ma per parlare di qualcosa che le si avvicina, sarebbe un po? come per il karaté: giocare sulla velocità acquisita nel movimento, quando l?energia sviluppata prevale sullo scontro. Molto difficile da mettere in pratica nel mio caso, poichè sento di essere troppo lento.
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Messaggioda paolo s4 » mar mar 20, 2007 22:16 pm

loggico... la placca polpacciosa la temi :roll: 8) Già mi vedo quei polpaccetti striminziti che nascondi, flaccidi come tutti quelli dei climber di oggi :evil: il vantaggio è che pesan poco, ma non spingono. Poggi il piede sulla tacca ed il corpo rimane lì se la mano non tira :twisted: va da sè...che quando non c'è niente per le mani...non sali! :wink: :twisted: ........ :lol:

ehm... ho provato a testare la forza delle dita (dei piedi)...
ebbene: su una lista da 3cm, scalzo, appoggiando gli alluci, non sto sù manco per il g@zzo! 8O :? :? :cry:
ora capisco...
cheddevo fà!? comincio a fare allenamento a secco specifico!?Sarò il primo pirla che si becca la tendinite ai piedi!? 8O :oops:
Mi sà che con la bici risolvo poco... son le dita che mollano :roll:
:roll:
:idea: :arrow: ripetute su cinquetttredici? 8) :mrgreen:
:roll:
sob :smt086
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Messaggioda alter-ego » mar mar 20, 2007 22:50 pm

prova a chiedere a Messner come si trova :twisted: :roll: E' una battuta cattiva...ma effettivamente dipende dal braccio :roll: :lol: di leva. Nel Thai Chi ci sono molti esercizi che aumentano la consapevolezza di quanto carichi...come ad esempio la posizione dell'aereoplano...adesso non mi ricordo bene come si chiama :roll: :wink:
Oppure scala a piedi nudi, serve tantissimo. A me è servito. Inizia da secondo, ovviamente, perchè ci va confidenza :roll:
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Messaggioda paolo s4 » mar mar 20, 2007 22:53 pm

Il mio braccio di leva è svantaggiosissimo :?

Proverò a scalare piedi nudi... anche se fa male solo a pensarci :roll: :cry:
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Messaggioda chang » dom apr 01, 2007 2:41 am

premesso che i forum mi piacciono gran poco... la discussione mi pareva interessante, e quindi mi sono registrato per contribuire.

altra premessa: nell'arrampicata sono abbastanza un principiante. nelle arti marziali giusto un pochino di meno.

così d'istinto, la prima cosa che mi viene in mente è che l'arrampicata e le arti marziali sono accomunate da una cosa: l'eleganza.
una delle prime volte che sono andato ad arrampicare, il mio amico che mi accompagnava mi disse che l'eleganza è fondamentale, perchè la roccia non perdona i gesti grezzi.
è un principio che vale anche nelle arti marziali: l'eleganza del gesto è fondamentale, sia dal punto di vista propriamente marziale, che dal punto di vista dell'efficacia.
l'equilibrio, la disciplina dei gesti, il controllo del corpo, sono aspetti fondamentali sia nelle arti marziali che nell'arrampicata.
lanciare una gamba nel vuoto non equivale a sferrare un calcio.
e trascinare un piede sulla roccia serve raramente a trovare un buon appoggio.
fondamentalmente, direi che si tratta di imparare a conoscere il proprio corpo e ad usarlo con disciplina, in modo efficace.

poi vabè, ci sarebbero da fare altre considerazioni.
uno dei principi del taijiquan è quello di piantare le radici nel terreno. avere un saldo equilibrio è fondamentale, perchè permette di scaricare la forza verso il basso. e l'avversario si sconfigge sradicandolo dal terreno. (questo soprattutto nel taijiquan stile chen, che è lo stile più "antico", da cui derivano gli altri stili moderni).
arrampicare potrebbe essere antitetico a questi principio, ma in realtà il principio di scaricare l'energia verso il basso, sui piedi, è piuttosto significativo anche nell'arrampicata.

non ultimo, sia nel taijiquan che nell'arrampicata, il modo di respirare è fondamentale. in realtà qui da noi normalmente si considera il diaframma come baricentro delle energie, mentre nella filosofia cinese questo baricentro è il dan tien, che è collocato più in basso, tra i reni, ed è il luogo in cui confluice dal resto del corpo il chi.
ma direi che non è una differenza sostanziale.
ciò che conta è che le energie di cui possiamo disporre dipendono anche dal modo in cui respiriamo, e questo è un aspetto fondamentale sia nel taijiquan che nell'arrampicata.

vabè, mi sa che di questo passo si potrebbe andare avanti ore.

per quanto riguarda invece gli aspetti più interiori, "meditativi", o zen, o come volete chiamarli, io credo che sia un ambito molto più soggettivo e più difficile da prendere in considerazione.

forse si potrebbe pensare allo yin e lo yang nell'arrampicata, ma l'ora è troppo tarda. ci penserò su :)

saluti
chang
 
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Messaggioda sideshow-nico » dom apr 01, 2007 15:38 pm

Un 3d simile mi pare ci fosse gia' aperto. cmq mi fa sempre piacere parlare di ste cose, dato che mi toccano da vicino, praticando da parecchi anni sia l'uno che l'altro sport (arti marziali e alpinismo).

Appena ho un po' piu' di tempo magari scrivo qcosa. Spero di interessante.
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