Visto che l'argomento si ripresenta ne approfitto, anche perchè nel frattempo per me sono cambiate alcune cose.
Se ne era parlato qui:
http://www.forum.planetmountain.com/php ... hp?t=24567
anche se in quel caso l'oggetto era la "motivazione" e non il metodo per migliorare. Ma ovviamente le due cose sono ben collegate e per me imprescindibili (minch, come parlo bene...).
Venendo a bomba: non ho nessun dubbio che i "ragnetti" che fanno le loro gare anche solo a livello regionale avranno chi li segue con allenamenti mirati a forza, resistenza, tecnica etc. esattamente come il loro coetanei degli altri sport. Anche lì ci saranno società ben organizzate che portano i ragazzi ad alti livelli e società basate sulla buona volontà di qualche volontario che ovviamente non potranno raggiungere mai livelli assoluti, in questi casi (come in tutti gli sport) il motto diventa: "l'importante è che si divertano, che socializzino e che crescano sani..."
Quindi l'arrampicata sportiva così inquadrata per me è assolutamente confrontabile con gli altri sport a parità di livello (regionale, nazionale etc.)
Ai livelli top poi non ne parliamo: avete visto la faccia di Crespi nelle foto della scorsa stagione? A quei livelli non oso neanche pensare quale sia l'allenamento e il sacrificio.
Poi c'è il popolo (cui mi fregio di appartenere) dei merenderos, fancazzisti , pippe o come altro vogliamo definirci e sinceramente non vedo molte differenze tra noi (a prescindere se il livello e 5x o 6x) e quelli che la sera si trovano per la partita di calcetto.
Però una differenza c'è (e su questo punto mi piacerebbe avere la vostra opinione): la mia condizione fisica è mediamente migliore di quella dei giocatori di calcetto che alla mia età si portano appresso una bella panza (che belli con le magliette che "tirano" proprio là mentre trotterellano per il campo!). E penso che la mia condizione debba essere migliore perchè sennò non mi terrei manco su livelli infimi. Per questo ho cominciato a controllare l'alimentazione, a fare un po' di corsa, addominali, pesi e addirittura (di recente) a lavorare con le molle per gli avambracci etc. etc.
Quindi: noi climber della domenica abbiamo una condizione fisica generale migliore dei nostri omologhi di altri sport. e non è cosa da poco. Questo che dico vale ovviamente per persone della mia età (46) ma penso che valga ugualmente per i ragazzi più giovani e più bravi nei confronti dei coetanei che praticano sport comunque a livello amatoriale.
Il lato oscuro della cosa è che (e qui parlo per me!) limitandosi a questo non riesco a progredire (per esser chiari sono fermo sul 5c a vista da mo') ma mi sto convincendo che quello che mi serve non è allenamento ma "crescita" e qui mi abbatto ancora di più perchè la risposta è scontata, cioè : "ai tuoi levelli devi solo arrampicare, arrampicare e arrampicare". OK, grazie ma quando? Io faccio 2h durante la settimana (seguito da un istruttore) e 2-3 la domenica (da solo, o meglio, in mezzo ad altri fankazzisti come me ma più bravi e soprattutto più giovani). Di più non ce la faccio (lavoro, famiglia, etc). Perchè riesco a fare un 6a dopo infiniti tentativi? e soltanto perchè ho trovato quella precisa posizione? Siamo proprio sicuri che basterebbe arrampicare di più oppure devo fare il salto prima di tutto con la testa (ocio! voglio dire che ciascuno al proprio livello potrebbe avere il mio stesso problema). L'altra sera mi sono tenuto su di una tacchetta per un bel po' mentre cercavo di capire come andare avanti (poi ovviamente son caduto...) ma quando sono sceso ero soprattutto stupito perchè mi ero tenuto così al lungo: chissà da quanto avrei potuto farlo...
Scusate lo sproloquio, ho cercato di trasferire una condizione psicologica che mi trovo a vivere proprio in questi giorni. Spero che si capisca comunque