alemaiale ha scritto:Hercules ha scritto:C'è un aspetto fondamentale su cui le ripetute (espressione massima della più banale arrampicata su vie note) non permettono di lavorare: il dispendio di energie nell'arrampicata 'a vista'.
Il metodo delle ripetute, come i circuiti al pannello, permettono sì di incrementare la resistenza all'acido lattico, in sostanza di abituarsi a scalare anche da acciaiati, oppure di recuperare velocemente fra due prestazioni, però scalando a vista il dispendio energetico sarà molto maggiore e non paragonabile; così come le ripetute si possono fare con la corda dall'alto (io le ho sempre viste fare così o dal basso. Insomma scalando dal basso è inevitabile stringere di più le prese...
Insomma io potrei essere in grado di ripetere un tiro di 6a che conosco per 5 volte di fila, ma acciaiarmi rapidamente su un 5c a vista.
Guarda che le ripetute sono finalizzate per scalare meglio a vista in modo da riuscire a scalare anche da "acciaiati", diciamo pure imparare a gestire al meglio le proprie energie quando si scala. Se fai 5 volte un 6a di fila e poi ti "ghisi" subito su un 5c il problema non è fisico ma è tecnico o addirittura mentale, nel senso che non riesci a leggere le vie correttamente oppure ti caghi in mano e adoperi più forza di quella che ti serve ( anche se il tiro è a vista )
Questo invece mi torna e ho capì... Nel senso che pure a me sembra che tenere distinti gli aspetti sia estremamente utile. Ossia se sto allenando la resistenza, quindi alzando la soglia di scalata sotto sforzo, è meglio selettivamente allenare solo quell'aspetto, non mettendoci dentro pure l'a-vista, via poco nota, la via al proprio limite, l'aspetto psicologico del potenziale volo, ecc. ecc...
L'errore iniziale che facevo io, pensando le ripetute salite dal basso, può essere che le immaginavo troppo sotto al mio limite, e quindi poco acciaianti... quindi, traduzione pratica, con la corda dall'alto e andare alla ghisa appena sotto il proprio limite!