
da giuba » sab dic 19, 2009 15:50 pm
da Drugo Lebowsky » lun dic 21, 2009 9:53 am
da arteriolupin » lun dic 21, 2009 14:29 pm
luigi dal re ha scritto:l'esperto antiquario è Alison
...però ha già il manico curvo!
da giuba » mar dic 22, 2009 13:26 pm
da Kinobi » sab dic 26, 2009 9:10 am
da giuba » dom dic 27, 2009 14:16 pm
da giuba » lun dic 28, 2009 16:02 pm
da angelo1981 » lun dic 28, 2009 16:10 pm
giuba ha scritto:Kinobi, o qualcuno che ne sa di materiali mi da qualche consiglio?
da steazzali » lun dic 28, 2009 16:24 pm
da giuba » lun dic 28, 2009 21:34 pm
da steazzali » mar dic 29, 2009 12:01 pm
giuba ha scritto:mi spiegeresti meglio sta cosa della coppia conica sollecitata... ecc ecc...
da angelo1981 » mar dic 29, 2009 19:14 pm
steazzali ha scritto:giuba ha scritto:mi spiegeresti meglio sta cosa della coppia conica sollecitata... ecc ecc...
non sono espertissimo di coppie coniche, le mie sono osservazioni d'officina, per avere un quadro più completo dovresti pigliare un libro di boh, meccanica applicata alle macchine, forse.. vabbeh
comunque per quel che ho visto io le coppie coniche sono tipicamente applicate ad organi in rotolamento. si usano perchè sono autocentranti e sono abbastanza economiche da realizzare-le lavorazioni da tornio sono più economiche perchè programmare un tornio cnc è facile mentre una fresa cnc è difficile, l'utensile del tornio lavora su un solo asse, l'utensile della fresa si muove almeno su 3 assi, comunque se vai in una officina di lavorazioni meccaniche e fai fare un pezzo da tornio son contenti, se ne fai fare uno da fresa sei un rompicoglioni, ecco , questo forse chiarisce di più...
per quello che riguarda l'accoppiamento conico su qulle picca li l'errore è grossolano, tutti fanno errori, io per primo, però ora stiamo parlando di questa rottura in particolare.
per lavoro mi occupo in parte di dinamica delle rotture su pezzi meccanici. per me quel pezzo li si è rotto perchè progettato in modo scorretto. guardando le foto hai un sistema di serraggio che come tutte le coppie coniche filettate più avviti e più espande , mettendo in tensione tutta la testa della picca, quando la becca è serrata, il metallo non è mai "a riposo", poi c'è nella sede della becca un probabile effetto di intaglio che è sede preferenziale per l'innesco delle cricche da fatica, che poi tende a "camminare" nel materiale, fino a rottura. tutte le piccozze hanno due o più bulloni per serrare la becca distanziate il più possibile per meglio opporsi al momento che si genera quando ti appendi al manico.
la becca di quella picca li quando ti appendi sforza in modo selettivo la prima parte della testa della picca, proprio dove c'è l'intaglio per la becca. poi hanno accoppiato un acciaio (cono becca) con una sede in alluminio (cono testa). la parte in acciaio inevitabilmente andrà a usurare la parte in alluminio.
stiamo però parlando di un attrezzo di vent'anni fa che probabilmente ha fatto la sua campagna e che quindi in relazione al suo utilizzo era progettato male ma sufficientemente sovradimensionato da avere una vita a termine corretta, un attrezzo da ghiaccio dovrebbe durare 3-5 anni.
in vent'anni le conoscenze sulla meccanica della frattura non sono cambiate ma sono più accessibili, anche io che sono l'ultimo dei pirla con 20 euro posso comprarmi un libro che tratta queste cose.
i nostri nonni sapevano lavorare bene ma commettevano errori, gli stessi errori che fra vent'anni i nostri nipotini ci correggeranno.
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