da ncianca » mer ott 22, 2014 21:07 pm
Mi tocca intervenire...
Non entro nel merito del dilemma Miura vs Katana, perché è stato già detto di tutto e di più... più volte anche... e su più forum...
Non entro nel discorso ovvio (che però fate bene a ripetere a iosa... repetita iuvant) sul provare più scarpe possibile... peccato che non sempre sia realistico...
Non entro vieppiù nel soprannaturale, ovvero nel culto che si fonda sul potere psico-meta-fisico della scarpetta "di marca", "del big", "del socio forte". Neanche il fondamentalista più radicale ha più fede del climber per la sua scarpetta. Livelli paragonabili di fede si riscontrano solo nel rapporto fetish-morboso tra il dry tüler e le sue picche...
Non entro infine nell'argomento vintage, nel "quando c'era lui" o meglio "lei", la Mariacher, salta sempre fuori questa scarpetta, l'escubitur, I'eschizzibur, l'excalibur di altri tempi... io ci avevo, credo, anni ad una cifra, in quei tempi, che cosa mi sono perso... a saperlo... nascevo prima...
Aggiungo però un punto di vista che non ha marca, non ha logo, non ha prezzo, non ha età: Federava, non sfasciarti i piedi, cerca bene, chi cerca trova. Le scarpe comode non esistono, a meno di cambiare la semantica del termine "comodo". Però esistono, sicuro come l'oro, buone scarpe che ti fanno scalare a muerte senza romperti i piedi. Se non ci credi, chiedi agli esperti. Non ai fabbricanti di scarpette. Agli ortopedici, ai medici, magari a qualcuno che già sa che il climber è propenso a farsi del male in modo idiota e quindi ha la mente più aperta. Non basta, ma aiuta.
Ave,
Nic