Stessa storia, per quanto mi riguarda, con il mio ahimé amatissimo Salewa da 45 litri. Me l'ha regalato la morosa quando abbiamo comininciato ad andare per monti insieme, all'epoca più che altro si andava in falesia. Io ci portavo semplicemente il materiale da arrampicata sportiva in quello zaino, praticamente non ha mai visto l'alta montagna, in questo senso potevo anche usare una shopper della coop per portare i rinvii

però era comodissimo e a me piaceva un sacco.
Fatto sta: in due anni di falesia, si è riempito di buchi sul davanti e alla base si è letteralmente aperta una spaccatura (piccola, per fortuna) di qualche centimetro, come se fosse stata incisa da un bisturi. Premesso che l'ho fatto aggiustare dal calzolaio e continuo ad usarlo, non posso che ritenere la scelta di quei materiali davvero infelice: se uno zaino da alpinismo stra-cazzuto e pagato sicuramente caro fa quella fine lì in due anni di falesia, figuriamoci a fargli fare la vita per cui dovrebbe essere stato concepito!
Un pacco polacco, per quanto mi riguarda.
Tra l'altro, non è il primo Salewa del quale sento dire cose del genere.
Io sono molto pistino riguardo alla comodità: sudare, con lo zaino, si suda. Non ci sono cazzi. Però la distribuzione del peso, la "piacevolezza" dei materiali, la furbizia delle tasche e degli accessi al comparto interno...son cose che fanno la differenza.
Una cazzata? La "backdoor" sullo schienale del mio Camp M3 è una figata senza paragoni: pieno accesso allo zaino senza neanche sfilarlo, semplice e ingegnosa. Un esempio di come a volte basti poco, anche in termini di spesa, per avere un buon prodotto. Io credo che di questo si tratti: scegliere un buon prodotto, sempre e comunque, al prezzo minore possibile.