Durata degli spit.

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Messaggioda al » lun feb 26, 2007 16:40 pm

Roberto, banalizzi e semplifichi.

Ma poi in fondo chissenefrega.

Parrucconi codificatori di ciò che è giusto e sbagliato c'è ne sono sempre stati e non sari l'ultimo.

Rifletti un poco su quella scritta rossa che forse dovrebbe dire qualcosa agli altri ma a te non ha detto nulla.
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Messaggioda MacOnions » lun feb 26, 2007 17:00 pm

al ha scritto:Parrucconi codificatori di ciò che è giusto e sbagliato c'è ne sono sempre stati e non sari l'ultimo.

Rifletti un poco su quella scritta rossa che forse dovrebbe dire qualcosa agli altri ma a te non ha detto nulla.


Ellamiseria, Roberto ha esposto solo il suo parere. La discussione ha dato modo a tutti di esprimere una propria opinione su come intende l'alpinismo e c'è stato una sano confronto tra varie posizioni.

Tra l'altro accusi Roberto di banalizzare e semplificare, ma non ho capito cosa semplificherebbe secondo te? il ragionamento di Roberto, per essendo semplice, non semplifica proprio nulla, al contrario riporta il discorso sulla solita questione: vale la pena raggiungere una cima con ogni mezzo? ha senso rendere "alla portata di tutti" qualsiasi via? è giusto abbattere i confini tra arrampicata e alpinismo? etc. etc.
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Messaggioda Roberto » lun feb 26, 2007 17:28 pm

al ha scritto:Roberto, banalizzi e semplifichi.
Ma poi in fondo chissenefrega.
Parrucconi codificatori di ciò che è giusto e sbagliato c'è ne sono sempre stati e non sari l'ultimo.
Rifletti un poco su quella scritta rossa che forse dovrebbe dire qualcosa agli altri ma a te non ha detto nulla.
Che vuoi fare, sono di un' altra generazione, sono di quelli in cui le cose te le devi conquistare, spesso a suon di sacrifici, mentre oggi tutto deve essere a portata di mano, comodo e senza incognite, anche l' alpinismo.
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Messaggioda alberto60 » lun feb 26, 2007 18:16 pm

al ha scritto:Roberto, banalizzi e semplifichi.

Ma poi in fondo chissenefrega.

Parrucconi codificatori di ciò che è giusto e sbagliato c'è ne sono sempre stati e non sari l'ultimo.

Rifletti un poco su quella scritta rossa che forse dovrebbe dire qualcosa agli altri ma a te non ha detto nulla.


Giusto e sbagliato?

qui si vuole esprimere solo il proprio personale pensiero . Nessuno vuole obbligare gli altri a pensarla in un certo modo. Ma certamente nemmeno gli altro possono obbligarmi a ragionare in una maniera inquadrata, tutti in fila allineati e coperti come da militare.

Codificatori?

Ma di cosa caso mai sarà il contrario visto che ci si preoccupa di mantenere un'ambiente il più selvaggio e libero possibile da inteventi sistematici che tendono ad appiattire tutto.

banalizzare?

caso mai saranno gli interventi sistematici di chiodatura "Messa in Sicurezza" e da che? che banalizzano sempre di più l'ambiente montano.

Parrucconi?

Anche molti giovani sono per un alpinismo di avventura, molti di più di quello che uno può pensare . Se sfogli le pagine del Forum te ne renderai conto con tanto di nomi, cognomi e realizzazioni fatte.
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Messaggioda ErniBrown » lun feb 26, 2007 19:20 pm

Roberto ha scritto:Che vuoi fare, sono di un' altra generazione...


Non è una questione di generazioni. Anche io mi sento così, i successi "macchiati" li considero in misura molto minore.
...un po' più in là...
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Messaggioda beethovenone » lun mar 05, 2007 11:25 am

Roberto ha scritto:Il discorso è vecchio, ma il nocciolo è che se uno non ha la pompa per tale via, ne sceglie un' altra più facile, non è scritto da nessuna parte che tutti debbano fare tutto!



Si... Esatto... Hai ragione...

Però voglio vederti io se vai a fare una via dove la relazione ti dice "20 m 6a - ben protetto a spit".. Magari tu hai 2 o 3 chiodi per sicurezza m ti porti dieto il materiale che reputi necessario sapendo che la via è protetta...
Poi arrivi lì...
E trovi la sorpresa...
Ma dai... in montagna non si gioca con le bambole.... A cui togli la testa se non ti iacciono più...
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Messaggioda alberto60 » lun mar 05, 2007 11:45 am

beethovenone ha scritto:
Roberto ha scritto:Il discorso è vecchio, ma il nocciolo è che se uno non ha la pompa per tale via, ne sceglie un' altra più facile, non è scritto da nessuna parte che tutti debbano fare tutto!



Si... Esatto... Hai ragione...

Però voglio vederti io se vai a fare una via dove la relazione ti dice "20 m 6a - ben protetto a spit".. Magari tu hai 2 o 3 chiodi per sicurezza m ti porti dieto il materiale che reputi necessario sapendo che la via è protetta...
Poi arrivi lì...
E trovi la sorpresa...
Ma dai... in montagna non si gioca con le bambole.... A cui togli la testa se non ti iacciono più...


E dai. Ma avete tutti così paura dell'incertezza??
In montagna si va per trovare la sorpresa per trovare l'incertezza . Cioè con spirito d'avventura.

Le uniche certezze stanno in noi. Nella nostra preparazione, tecnica, fisica e morale.
E una cosa è importante, bisogna anche saper rinunciare.
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Re: Durata degli spit.

Messaggioda beethovenone » lun mar 05, 2007 11:47 am

al ha scritto:Qualcuno sa se sono stati fatti studi sulla durata/affidabilità degli spit?



Comunque, per cortesia...
Lasciamo stare le discussioni di etica...
E' stato sollevato un problema.
Di notevole importanza.

Gli spit sulle vie ci sono. E tanti vanno a ripeterle. Parliamo di cose oggettive, non del sesso degli angeli per favore.

Gli spit ci sono. Quindi è giusto preoccuparsi da un punto vista tecnico e non ideologico di loro!!!!!

Un chiodo lavora a torsione in una fessura, quindi si può dire sicuro, se messo bene anche dopo tantissimi anni.
Uno spit invece?
Fai un buco dove la roccia è sana... Ci infili dentro il tuo bel Bullone in Inox (perchè così non si ossida..) Ci metti la tua bella piastrina sempre in inox e il gioco è fatto.
Sicuro. L'acciaio nn molla. Che sia da 10 o da 8, uno spit tiene. Ha un carico di rottura che è notevolmente più alto di quello che ci serve.

MA LO SPIT!!!!!. L'oggetto in se...
E di quella cosa che sta attorno al nostro bellissimo spit in Inox? Dopo anni cosa ne sappiamo noi?... Magari d'inverno è entrata acqua...
Che poi è ghiacciata... Che ha cominciato a rovinare il buco dove è stato messo il nostro bel spit perfettamente sicuro...
Cosa mi interessa che uno spit mi tenga 3.2 kN, se poi il buco dove l'ho messo si deteriora e lo spit mi viene fuori come un coltello caldo conficcato nel burro? E' questo il problema. E' questo.
Io penso che chi in montagna decide di piantare uno spit, ( badare bene... in montagna, non in falesia, dove la maggior parte degli ancoraggi sono cementati, e quindi sicuri anche da questo punto di vista...) dovrebbe anche prendesi la briga di andare a vedere il suo spit dopo alcuni anni. Ed eventualmente sostituirlo se si rende conto che è il caso di farlo.
Siamo abituati ( causa palestre ottimamente protette) a vedere la cosa con troppa leggerezza: Stai arrampicando. Sei abituato a fidarti degli spit. Lo vedi. La salvezza! Ti ci appendi sopra senza verificare, per sai dentro di che tiene. Ma è sempre vero?
Un chiodo lo verifichi sempre...
Uno spit? Neanche ci pensi.
Tac e sei rinviato...

Questo lo dico perchè m'è successo...
Che il mio secondo mi porti su il rinvio con tutta la placchetta e il bullone ancora legati al moschettone... Per fortuna in montagna per me è comunque vietato volare...

E per fortuna ho sempre i chiodi con me... Di quelli che pianto io mi fido.
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Messaggioda beethovenone » lun mar 05, 2007 11:53 am

alberto60 ha scritto:
beethovenone ha scritto:
Roberto ha scritto:Il discorso è vecchio, ma il nocciolo è che se uno non ha la pompa per tale via, ne sceglie un' altra più facile, non è scritto da nessuna parte che tutti debbano fare tutto!



Si... Esatto... Hai ragione...

Però voglio vederti io se vai a fare una via dove la relazione ti dice "20 m 6a - ben protetto a spit".. Magari tu hai 2 o 3 chiodi per sicurezza m ti porti dieto il materiale che reputi necessario sapendo che la via è protetta...
Poi arrivi lì...
E trovi la sorpresa...
Ma dai... in montagna non si gioca con le bambole.... A cui togli la testa se non ti iacciono più...


E dai. Ma avete tutti così paura dell'incertezza??
In montagna si va per trovare la sorpresa per trovare l'incertezza . Cioè con spirito d'avventura.

Le uniche certezze stanno in noi. Nella nostra preparazione, tecnica, fisica e morale.
E una cosa è importante, bisogna anche saper rinunciare.



Non è un discorso di incertezza. Io capisco tutto quello che dici. Hai ragione. Io sono uno che va coi chiodi. Odio gli spit. Mi piace intuire una via nuova e provare a salirci con le mie forze dal basso. Qusto mi piace...

Ma ci sono anche i rovesci della medaglia.
Cristo.... Uno che si preoccupa di fare una relazione si prende la responsabilità di ciò che scrive. Se un giorno vado a ripetere una via e mi trovo scritto 20 6a, ben protetto a spit, penso che mi incazzerei a morte arrivando lì e non trovando gli spit perchè qualche puritano come me ha deciso di toglierli.
Io non li mettogli spit n montagna. Ma sulle MIE vie.
Non mi permetterei mai di andare a spaccare uno spit messo da un'altro, su una via per cui è già stata fatta e divulgata una relazione. Non so se mi capisci...
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Messaggioda alberto60 » lun mar 05, 2007 11:55 am

facciamo un'interrogazione parlamentare e nominiamo un ente (tanto ce ne sono tanti, uno più uno meno) che vada a verificare, collaudare ed infine CERTIFICARE tutte le nuove e le vecchie aperture.

Perchè se non l'avete ancora capito siamo nella società della CERTIFICAZIONE.
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Messaggioda alberto60 » lun mar 05, 2007 12:00 pm

beethovenone ha scritto:
alberto60 ha scritto:
beethovenone ha scritto:
Roberto ha scritto:Il discorso è vecchio, ma il nocciolo è che se uno non ha la pompa per tale via, ne sceglie un' altra più facile, non è scritto da nessuna parte che tutti debbano fare tutto!



Si... Esatto... Hai ragione...

Però voglio vederti io se vai a fare una via dove la relazione ti dice "20 m 6a - ben protetto a spit".. Magari tu hai 2 o 3 chiodi per sicurezza m ti porti dieto il materiale che reputi necessario sapendo che la via è protetta...
Poi arrivi lì...
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Ma dai... in montagna non si gioca con le bambole.... A cui togli la testa se non ti iacciono più...


E dai. Ma avete tutti così paura dell'incertezza??
In montagna si va per trovare la sorpresa per trovare l'incertezza . Cioè con spirito d'avventura.

Le uniche certezze stanno in noi. Nella nostra preparazione, tecnica, fisica e morale.
E una cosa è importante, bisogna anche saper rinunciare.



Non è un discorso di incertezza. Io capisco tutto quello che dici. Hai ragione. Io sono uno che va coi chiodi. Odio gli spit. Mi piace intuire una via nuova e provare a salirci con le mie forze dal basso. Qusto mi piace...

Ma ci sono anche i rovesci della medaglia.
Cristo.... Uno che si preoccupa di fare una relazione si prende la responsabilità di ciò che scrive. Se un giorno vado a ripetere una via e mi trovo scritto 20 6a, ben protetto a spit, penso che mi incazzerei a morte arrivando lì e non trovando gli spit perchè qualche puritano come me ha deciso di toglierli.
Io non li mettogli spit n montagna. Ma sulle MIE vie.
Non mi permetterei mai di andare a spaccare uno spit messo da un'altro, su una via per cui è già stata fatta e divulgata una relazione. Non so se mi capisci...


Ti capisco e sono d'accordo con te .

Non si tolgono gli spit dove sono stati messi in apertura. Il rispetto etico vale sempre e comunque. Ed è altrettanto chiaro che chi fa una relazione deve essere responsabile di quello che scrive, e deve scrivere la verità .

Ma non può certo essere responsabile dei comportamenti altrui.
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Messaggioda beethovenone » lun mar 05, 2007 12:09 pm

alberto60 ha scritto:facciamo un'interrogazione parlamentare e nominiamo un ente (tanto ce ne sono tanti, uno più uno meno) che vada a verificare, collaudare ed infine CERTIFICARE tutte le nuove e le vecchie aperture.

Perchè se non l'avete ancora capito siamo nella società della CERTIFICAZIONE.



Mi dispiace e mi da fastidio che tu risponda così.
Perchè denota semplicemente un'indole critica e non una voglia di contribuire affinchè certi incidenti non succedano...


Esiste una Commissioe materiali nel Cai, che nn fa altro che aggiornare e costantemente aggiornare tecniche e materiali. E se qualcuno ha pensato di fondare tale commissione, è forse perchè troppa gente è morta in montagna fidandosi di materiali o manovre che non erano quelli più appropriati in una determinata situazione, semplicemente perchè chi li aveva pensati e ideati non aveva previsto proprio tutto...

Perchè quelle cose lì sono il nostro paracadute...
Mi piace andare in montagna, ma con tutto il rispetto non ho nessuna voglia di lasciarci le penne. Quindi cerco sempre la maniera ottimale di proteggermi. Io uso i chiodi e non metto gli spit. Ma se ne trovo uno non gli sputo sopra.
Perchè l'ho già rischiata un paio di volte, e se posso, la mia vita me la tengo stretta...

Vai a prendere per il culo con sto discorso della "CERTIFICAZIONE" delle protezioni a quelli che son morti ieri sopra Lecco...
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Messaggioda alberto60 » lun mar 05, 2007 12:21 pm

beethovenone ha scritto:
alberto60 ha scritto:facciamo un'interrogazione parlamentare e nominiamo un ente (tanto ce ne sono tanti, uno più uno meno) che vada a verificare, collaudare ed infine CERTIFICARE tutte le nuove e le vecchie aperture.

Perchè se non l'avete ancora capito siamo nella società della CERTIFICAZIONE.



Mi dispiace e mi da fastidio che tu risponda così.
Perchè denota semplicemente un'indole critica e non una voglia di contribuire affinchè certi incidenti non succedano...


Esiste una Commissioe materiali nel Cai, che nn fa altro che aggiornare e costantemente aggiornare tecniche e materiali. E se qualcuno ha pensato di fondare tale commissione, è forse perchè troppa gente è morta in montagna fidandosi di materiali o manovre che non erano quelli più appropriati in una determinata situazione, semplicemente perchè chi li aveva pensati e ideati non aveva previsto proprio tutto...

Perchè quelle cose lì sono il nostro paracadute...
Mi piace andare in montagna, ma con tutto il rispetto non ho nessuna voglia di lasciarci le penne. Quindi cerco sempre la maniera ottimale di proteggermi. Io uso i chiodi e non metto gli spit. Ma se ne trovo uno non gli sputo sopra.
Perchè l'ho già rischiata un paio di volte, e se posso, la mia vita me la tengo stretta...

Vai a prendere per il culo con sto discorso della "CERTIFICAZIONE" delle protezioni a quelli che son morti ieri sopra Lecco...
Se riescono a risponderti...


Che esiste una Commissione tecnica del CAI lo so anchio visto che sono un istruttore di alpinismo del CAIdal 1984 e come tale mi preoccupo da molti anni della sicurezza in montagna visto che ho sacrificato molto del mio tempo libero per i corsi di alpinismo e che per aver fatto parte per 20 anni del soccorso alpino. E non so se tu hai fatto altrettanto.
Quindi non accetto da te certi paragoni con i fatti che sono successi ieri e mi sembra anche molto poco rispettoso che tu prenda ad esempio questo fatto tragico per rispondermi.

Io non prendo per il culo nessuno, ne te ne tanto meno le persone che purtroppo sono morte ieri.
Il mio discorso sulla certificazione era per ribadire che la sicurezza sta si nei materiali ma soprattutto in noi stessi. E' questo che bisogna sviluppare perchè la montagna è pericolosa.
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Messaggioda Roberto » lun mar 05, 2007 12:52 pm

In montagna si scala in modo responsabile, non bisogna mai fare affidamento su altri.
Spit o no, se stai arrampicando su una via in montagna non puoi pretendere da nessuno la sicurezza, ne che ci sia chi riattrezza e controlla la spittatura per la tua sicurezza.
Se lo spit ci ha portato a questa aberrazione di chiedere che tutto sia controllato, in modo da scalare senza patemi, su vie "certificate", vuol dite che lo spit sta ammazzando la spirito di avventura, a prescindere con che etica è piantato.

E' il solito discorso delle certezze che la nostra attuale società ci ha abituato ad avere. Tutto deve essere sicuro, testato ... certificato, pure l' avventura: ma questa non è più avventura.
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Messaggioda beethovenone » gio mar 08, 2007 1:50 am

alberto60 ha scritto:
beethovenone ha scritto:
alberto60 ha scritto:facciamo un'interrogazione parlamentare e nominiamo un ente (tanto ce ne sono tanti, uno più uno meno) che vada a verificare, collaudare ed infine CERTIFICARE tutte le nuove e le vecchie aperture.

Perchè se non l'avete ancora capito siamo nella società della CERTIFICAZIONE.



Mi dispiace e mi da fastidio che tu risponda così.
Perchè denota semplicemente un'indole critica e non una voglia di contribuire affinchè certi incidenti non succedano...


Esiste una Commissioe materiali nel Cai, che nn fa altro che aggiornare e costantemente aggiornare tecniche e materiali. E se qualcuno ha pensato di fondare tale commissione, è forse perchè troppa gente è morta in montagna fidandosi di materiali o manovre che non erano quelli più appropriati in una determinata situazione, semplicemente perchè chi li aveva pensati e ideati non aveva previsto proprio tutto...

Perchè quelle cose lì sono il nostro paracadute...
Mi piace andare in montagna, ma con tutto il rispetto non ho nessuna voglia di lasciarci le penne. Quindi cerco sempre la maniera ottimale di proteggermi. Io uso i chiodi e non metto gli spit. Ma se ne trovo uno non gli sputo sopra.
Perchè l'ho già rischiata un paio di volte, e se posso, la mia vita me la tengo stretta...

Vai a prendere per il culo con sto discorso della "CERTIFICAZIONE" delle protezioni a quelli che son morti ieri sopra Lecco...
Se riescono a risponderti...


Che esiste una Commissione tecnica del CAI lo so anchio visto che sono un istruttore di alpinismo del CAIdal 1984 e come tale mi preoccupo da molti anni della sicurezza in montagna visto che ho sacrificato molto del mio tempo libero per i corsi di alpinismo e che per aver fatto parte per 20 anni del soccorso alpino. E non so se tu hai fatto altrettanto.
Quindi non accetto da te certi paragoni con i fatti che sono successi ieri e mi sembra anche molto poco rispettoso che tu prenda ad esempio questo fatto tragico per rispondermi.

Io non prendo per il culo nessuno, ne te ne tanto meno le persone che purtroppo sono morte ieri.
Il mio discorso sulla certificazione era per ribadire che la sicurezza sta si nei materiali ma soprattutto in noi stessi. E' questo che bisogna sviluppare perchè la montagna è pericolosa.



Io non mi permetto ne volevo giudicare nessuno.
E anzi, mi congratulo con te per i tuoi 20anni da istruttore di alpinismo e per il tuo servizio nel soccorso alpino.
Io sono "giovane e nuovo", dovrei cominciare a fare l'istruttore da quest'anno,dopo anni di frequentazione dell'ambiente, perchè mi sento in dovere di insegnare agli altri questa bellissima cosa, come coloro che lo hanno insegnato a me, e a cui sarò eternamente grato...
E spero pure di trovare il tempo per poter pure aiutare chi avrà bisogno nel soccorso prima o poi...

Permettimi di dire però, nonostante la mia stupida giovane età ed esperienza alpinistica, paragonata alla tua, che ho notato un tono pericolosamente polemico nei tuoi messaggi...

Hai ragione però su una cosa. L'allenamento. Uno non può permettersi di andare a fare una via che non è tagliata sulle sue capacità. Prima regola che spesso non viene insegnata nelle scuole di alpinismo.
Ma comunque la montagna è anche avventura. Allora perchè non cercare comunque l'avventura e\o l'adrenalina restando in sicurezza? Ovviamente arriva un punto dove ognuno prende consciamente o meno i suoi rischi.
C'era un'articolo su una rivista di qualche anno fa sul "grado di rischio"... molto reale ed interessante. Guai togliere quel brividino quando ti senti scivolare la presa da sotto le dita e cominci a stringerla quasi ti si sgretolasse tra le dita...
Ma... Ma... ci sono tanti ma...

Non volevo per niente paragonare incidenti ad altri. Oppure "usarli" stupidamente. Ho pianto anche io per delle persone cadute. So benissimo cosa vuol dire.
Era solo una maniera cruda per far riflettere sulla realtà.
La gente muore ancora in montagna.
La quantità di incidenti non è diminuita negli anni, perchè ad un aumento della sicurezza e delle conoscenze tecniche si è unito un aumento di coloro che vogliono e pretendono di fare alpinismo. Manca spesso informazione, e spesso ci si basa su delle credenze popolari senza alcun fondamento. Quante volte capita di andare in palestra, in palestra dico non i montagna!!!, e di mettersi le mani nei capelli guardando come vengono usati o fatti i nodi più semplici? Lasciamo stare poi le abitudini + assurde (sempre ritornando alla sicurezza delle palestre ho un aneddoto da raccontare: La bellissima falesia di OSP, in Slovenia. Ho visto una cordata che non conosceva evidentemente l'elementare tecnica della discesa in doppie, che per scendere da una via faceva così: il primo, finita la via staccava il rinvio, e si buttava letteralmente di sotto, cadendo su quello sotto. Il secondo gli recuperava corda, poi toglieva il rinvio a cui era arrivato, lo toglieva e giù di nuovo in caduta... e così via fin sotto... Ora, tornando ai nostri spit... Questi poveri ancoraggi si beccavano OGNUNO uno strappo ad ogni discesa di questo sciagurato.... no comment... Ah.. la via era un bel 7a+, per cui immagino che non fossero alle prime esperienze...)
Il limite delle difficoltà poi si è spostato molto in alto, spesso senza i dovuti accorgimenti tecnici conosciuti da tutti...

E mi è stato insegnato dai vecchi che "purtroppo" per uno che muore tanti ne rimarranno poi vivi, soprattuto se si riesce a capire il perchè di un incidente, rendendo coscienti coloro che rimangono su un'azione o manovra errata oppure su una fatalità non prevista che si poteva prevedere... col senno di poi...
Sbagliando s'impara dicono.
Noi purtroppo DOBBIAMO spesso e amaramente imparare dagli sbagli degli altri, perchè forse ai nostri non potremo mai rimediare...

Questa è una possibilità. L'altra è quella di fare i dovuti test, cercando di avviciarsi alla realtà del fenomeno fisico che si viene a riprodurre...

E torniamo al dunque quindi....
Con tutto quello che ho cercato di dire finora in questo topic, volevo solo cercare di ribadire che chi ha proposto questo argomento di discussione non ha chiesto a nessuno,ne tantomeno voleva sollevare una discussione sull'etica dello spit in montagna.

Ha semplicemente sollevato un problema di carattere tecnico.

IL DISCORSO DA AFFRONTARE SUBITO, NON COSì SCONTATO E PER NULLA BANALE, E' QUESTO:

MA GLI SPIT, DOPO UN PO' DI TEMPO CHE SON MESSI DENTRO, SONO SICURI O NO???? VERIFICARNE AD OCCHIO O IN BREVE TEMPO LA TENUTA PRIMA DI ASSICURARSI E' MOLTO DIFFICILE... NON COME QUELLA DI UN CHIODO PER LO MENO... E INOLTRE ABBIAMO LA TENDENZA A FIDARCI PRATICAMENTE CIECAMENTE DI QUESTI ANCORAGGI.... QUINDI?????


A prescindere da un'etica nella maniera di proteggersi in ambiente, è una questione che riguarda tutti, perchè oltre ai chiodi, oltre ai cementati, troviamo anche questi banalissimi fisher inseriti nella roccia. E soprattutto questi tanto odiati o amati Spit stanno proliferando e sono sempre più largamente usati.
Per questo quindi tutto quello che esposto sopra.

E anche perchè non mi pare che la Commissione Tecniche e materiali abbia ancora fatto delle prove di durata dell'ancoraggio dopo una costante usura nel tempo...

Parliamo di ste cose, che secondo me riguardano oggettivamente tutti a prescindere dalla visione soggettiva delle cose di ognuno!!!!


;)
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Messaggioda alberto60 » gio mar 08, 2007 12:49 pm

tu dici di avere notato un tono polemico . Sinceramente era solo un modo schezoso di evidenziare una tendenza attuale e cioè quelle di appiattire un pò tutto, di omologare , di rendere tutto un pò come i cibi precotti che oggi vanno tanto di moda, di rendere tutto certo , sicuro senza il minimo dubbio.
Se questa per te è polemica per me no.

Io credo che in montagna conti si il fisico ma soprattutto la testa. Cioè bisogna pensare, ragionare, avere fiuto per il percorso da trovare, avere fiuto per i pericoli ect. ect. : Cioè va bene la tecnologia ma l'elemento umano deve comunque prevalere tutto questo lo si guadagna con il tempo facendo le cose per gradi , facendo esperienza.

Quindi ai corsi oltre ad insegnare la tecnica , le manovre che certo sono importanti e fondamentali bisognerebbe anche cercare di trasmettere la tranquillità di stare in un certo ambiente e a sapersela cavare con il minimo di attrezzatura. In poche parole se perdo il discensore non chiamo subito il soccorso alpino perchè tanto ho il telefonino.

Comunque ritorniamo a quello che tu evidenzi l'aspetto tecnico della sicurezza (o falsa sicurezza) dello spit nel tempo.

Di eterno non c'è nulla , anche le montagne si sgretolano, perciò anche lo spit ha il suo tempo. E' chiaro che dipende anche da come è messo se è messo nel modo corretto, dipende anche su che tipo di roccia è messo, se è messo vicino a zone di mare, se subisce le correnti di terra che lo corrodono.

Comunque come ti ha già detto Roberto nessuno ti può garantire la sicurezza e non credo nemmeno sia giusto.
Anche perchè bisognerebbe allora verificare se chi va in montagna è tecnicamente in grado di andarci in sicurezza, magari mettendo delle guardie su ogni sentiero di approccio che verificano se gli alpinisti hanno il patentino.

Vogliamo dare il patentino per poter frequentare la montagna come si fa con la macchina? Già qualcuno nel passato l'aveva proposto.

Be senza nessuna polemica , ma spero proprio di no.
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Messaggioda MacOnions » gio mar 08, 2007 13:06 pm

beethovenone ha scritto:Vai a prendere per il culo con sto discorso della "CERTIFICAZIONE" delle protezioni a quelli che son morti ieri sopra Lecco...
Se riescono a risponderti...


Ma cosa ti salta in mente ?
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Messaggioda savsav » gio mar 08, 2007 13:18 pm

beethovenone ha scritto:Vai a prendere per il culo con sto discorso della "CERTIFICAZIONE" delle protezioni a quelli che son morti ieri sopra Lecco...
Se riescono a risponderti...


Non so' chi, tra te e REN...parla di piu' a vanvera....


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Messaggioda beethovenone » gio mar 08, 2007 20:49 pm

alberto60 ha scritto:tu dici di avere notato un tono polemico . Sinceramente era solo un modo schezoso di evidenziare una tendenza attuale e cioè quelle di appiattire un pò tutto, di omologare , di rendere tutto un pò come i cibi precotti che oggi vanno tanto di moda, di rendere tutto certo , sicuro senza il minimo dubbio.
Se questa per te è polemica per me no.

Io credo che in montagna conti si il fisico ma soprattutto la testa. Cioè bisogna pensare, ragionare, avere fiuto per il percorso da trovare, avere fiuto per i pericoli ect. ect. : Cioè va bene la tecnologia ma l'elemento umano deve comunque prevalere tutto questo lo si guadagna con il tempo facendo le cose per gradi , facendo esperienza.

Quindi ai corsi oltre ad insegnare la tecnica , le manovre che certo sono importanti e fondamentali bisognerebbe anche cercare di trasmettere la tranquillità di stare in un certo ambiente e a sapersela cavare con il minimo di attrezzatura. In poche parole se perdo il discensore non chiamo subito il soccorso alpino perchè tanto ho il telefonino.

Comunque ritorniamo a quello che tu evidenzi l'aspetto tecnico della sicurezza (o falsa sicurezza) dello spit nel tempo.

Di eterno non c'è nulla , anche le montagne si sgretolano, perciò anche lo spit ha il suo tempo. E' chiaro che dipende anche da come è messo se è messo nel modo corretto, dipende anche su che tipo di roccia è messo, se è messo vicino a zone di mare, se subisce le correnti di terra che lo corrodono.

Comunque come ti ha già detto Roberto nessuno ti può garantire la sicurezza e non credo nemmeno sia giusto.
Anche perchè bisognerebbe allora verificare se chi va in montagna è tecnicamente in grado di andarci in sicurezza, magari mettendo delle guardie su ogni sentiero di approccio che verificano se gli alpinisti hanno il patentino.

Vogliamo dare il patentino per poter frequentare la montagna come si fa con la macchina? Già qualcuno nel passato l'aveva proposto.

Be senza nessuna polemica , ma spero proprio di no.


Va bene
Nessuno ha capito cosa dico.
E tutti vogliono solo dire la loro, senza leggere bene quello che uno scrive.

Omai ci rinucio.

Quello che tutti dite per me è ovvio.
Più che ovvio.
E' ovvio che non c'è nulla di eterno e che le montagne si sgretolano...
E' ovvio che nessuno mi può garantire la sicurezza, e che moltissimo dipende da me.

Mi chiedevo solo cosa stesse aspettando la commissione Tecniche e materiali a fare i dovuti test. Tutto qui...
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Messaggioda beethovenone » gio mar 08, 2007 20:50 pm

savsav ha scritto:
beethovenone ha scritto:Vai a prendere per il culo con sto discorso della "CERTIFICAZIONE" delle protezioni a quelli che son morti ieri sopra Lecco...
Se riescono a risponderti...


Non so' chi, tra te e REN...parla di piu' a vanvera....


DE TOFFOL SAVERIO.



magari leggi tutti i messaggi prima di dire che parlo a vanvera...
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