edoravera ha scritto:Si è vero riconosco che ho sbagliato, diciamo che mi sono alterato circa alcune considerazioni..ma capisco che chi nn ci è dentro non può capire fino in fondo. Non penso neanche che chi nn lo fa sia un egoista, ognuno fa quello che si sente di fare ed è giusto che sia così.
Riconosco che acqua ne deve ancora passare sotto i ponti, come riconosco che l'esperienza vera si costruisce da 18-20 anni in poi, quindi chi ha 20 anni più di me diciamo che ne ha una minimo 5 volte maggiore della mia...
Non prendere le mie frasi in un senso che nn vorrei sia percepito, le persone che ne sanno più sono per me come spugne da cui tirare fuori ogni goccia di esperienza vissuta, per assorbire tutto quello che possono darmi e digerirlo dentro di me, ma nella mia piccola esperienza di CRI posso dirti che non mi piacciono, e forse sbaglio ma dico chiaro cosa penso, prese di posizione circa una realtà di persone che investono il loro tempo per altri.
La mia idea è che ci sono 2 tipi di volotari: quelli che lo fanno x repressione e quelli che lo fanno x passione, e anche se ci sono i rambo (o Mc.Guyver come li chiamo io) non bisogna generalizzare e fare categorie in modo sommario, ci sono anche molte persone per bene che fanno quello che possono con serietà.
Riguardo l'insegnamento di tecniche alp. e speleo. al personale di Croce Rossa (che col 118 centra e nn centra..) ritengo invece che se, con l'ausilio di mezzi e conoscenze apposite, ogni soccorritore può aumentare esponenzialmente la sua sicurezza sul luogo d'intervento, questa sia una cosa buona e giusta. Per riprendere quello che hai detto circa l'uso del defribrillatore e a perdita ti tempo posso dirti una cosa:
La causa principale di morte è dovuta a cardiopatie ed in particolare alla cardiopatia ischemica, per OGNI MINUTO che trascorre dopo l?arresto la possibilità di sopravvivenza del paziente scende del 10%. I primi 10 minuti vengono pertanto considerati ?d?oro? al fine di un soccorso efficace.
I risultati disponibili, che supportano l?utilità di un tempestivo intervento, sono incoraggianti nel senso che la defibrillazione precoce erogata entro 5? dall?arresto cardiaco è efficace nel 50% dei casi a fronte della morte certa se l?intervento avviene oltre i 10? in assenza di complesse manovre rianimatorie.
Le ricerche in tale campo vedono come target principali di posizionamento di un DAE nei luoghi di maggior afflulenza come stazioni, aereporti, stadi, ma anche vetture di polizia, carabinieri..con l'addestramento necessario di uno o più operatori.
Considera quanto sarebbe importante avere personale non specificatamente sanitario ma semplicemente addestrato al primo soccorso distribuito sul territorio. Non si parla di utilizzare particolari sostanze (quali per esempio i trombolitici) ma semplicemente di persone qualunque che sanno praticare un a rianimazione cardio polmonare (RCP) e usare un DAE, sia x gli altri che per sè stessi, in quanto il conoscere almeno il BLS è sempre utile in attesa dell'intervento di tecnici DAE, e spesso ne condiziona notevolmente il successo, perchè per lo meno non permette il'interruzione prolungata del circolo sanguigno e dell'apporto di ossigeno ai tessuti,con conseguenze purtroppo fatali.
Scusami se mi sono dilungato troppo![]()
In linea di principio ti potrei dare anche ragione.
Però, scusami, dopo oltre duecento interventi in zone impervie, non necessariamente montagna ma anche zone sub urbane, fatti negli ultimi anni (non sono tanti ma...non conosco tutti gli equipaggi medici, sai, fanno turni), lavorando a gomito con personale CRI, 118, Croce di S. Andrea, Giovanniti ecc VVF, ecco, mi sono fatto un idea forse più chiara di quello che succede nel ns paese, forse...
Forse ho visto situazioni che nessun responsabile è contento di riportare, che nessun centralinista ricorda volentieri, quei famosi cadaveri che ognuno ha nell'armadio... quelle che i turnisti (fai turni vero?) non vedono sempre, perchè forse hanno anche la fortuna di non esservi mai coinvolti.
ciao
andrea