da Luca A. » gio gen 05, 2006 17:21 pm
E' un problema vecchio e noto. Irrisolvibile nella misura in cui quello che noi chiamiamo ALTIMETRO in realtà è un BAROMETRO, ovvero uno strumento che misura la PRESSIONE ATMOSFERICA.
La pressione atmosferica varia con la quota, ed ecco che noi possiamo ricavare le variazioni di quota dal nostro strumento e battezzarlo "altimetro".
Ma come tutti sappiamo la pressione atmosferica varia per molte altre cause che non la variazione di quota altimetrica: infatti io sto a Milano e la pressione atmosferica di Milano varia continuamente, ma il mio altimetro non può saperlo e mi segnala fluttuazioni di quota, come se Milano fosse sulle montagne russe, cosa che non è.
I vecchi e gloriosi altimetri Thommen avevano una scala analogica con tacche ogni 10 m e per uso alpinistico andavano benissimo, perchè a nessuno veniva in mente di usarli per determinare una quota precisa "al metro", e così le fluttuazioni dovute a piccole variazioni meteo erano "automaticamente" compensate.
Poi è venuto il digitale, e oggi questi altimetri indicano quote con più cifre significative (nel senso fisico/ metrologico del termine) di quante sarebbe lecito indicarne, dato che il principio fisico (misurazione della quota sulla base di una misura barometrica) non consente intrinsecamente una tale precisione. Un po' come se io misurassi un cortile con un metro a bindella, da geometra, e poi segnassi la misura al millimetro: non ha senso perché il mio strumento non mi consente una tale precisione!
Teniamo presente anche che nel corso della giornata, pur con meteo perfettamente "stabile" ci sono comunque una serie di fluttuazioni "fisiologiche" della pressione.
La morale per me è una sola: non chiedere allo strumento ciò che lo strumento non può dire.
Per un altimetro basato sul principio del barometro aneroide, io non vado mai oltre i 5-10 metri di precisione. Che abbia la lancetta o che abbia un display che si "inventa" (non c'è altro termine) anche i centimetri.
Mi è capitato spesso di sentire qualcuno misurare una quota dicendo: "siamo a 3572 metri!" Io più modestamente, anche se l'altimetro segna 3572 concludo: "siamo a circa 3570 metri; tra i 3565 e i 3575 circa".
E anche per questo non ho mai voluto cambiare il mio bellissimo (anche se pesante e ingombrante) Thommen meccanico.
Certamente bisogna avere l'attenzione di tarare l'altimetro il più frequentemente possibile durante l'ascensione (non alla partenza da Milano!); possibilmente ogni volta che si incontra un punto quotato sulla mappa; ed ancora più frequentemente se ci si accorge che sta cambiando il tempo. Dopodichè, se l'altimetro "sballa" comunque di varie decine di metri, o è in corso un tornado o banalmente lo strumento è guasto.
"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)