tommy~ ha scritto:Mmm... ma l'usura è maggiore con corde sottili?
Ho letto poi che il cinch agisce dinamicamente con fattori di caduta superiori all'1, è vera 'sta storia? (io ho fatto qualche minicaduta dal primo spit ma non ho visto scorrimento)
Prima domanda: no. L'unica "conicidenza" che io ho trovato tra lamentele di usura e corde sottili, è dovuto al tipo di trattamento Dry della corda.
Infatti ho avuto zero (nulle) lamentele sulle Mammut belle, alcune sulle Beal, un numero statisticamente elevatissimo sulla Fanatic IO (ovvero 1 lamentela, più la mia, più quella di un mio amico, il che mi fa propendere che il Cinch digerisca malissimo quel specifico modello di corda) ed all'inizio più di uno lamentava problemi con le Lanex. Il che era verissimo perchè la calza della Lanex si appallottolava e diventava in calzino. Era un problema di quelle fantasmagoriche corde!!!!!!!!!!!
Il Cinch è un freno il freno servo assisistito più dinamico che io ho potuto provare a Padova, con ogni genere di diametro e trattmento dry di corda. Siamo lontani comunque, con FC inferiori a 1, da quello che uno potrebbe considerare come "dinamico".
Con corde saponose e nuove, è dinamico, come spiegato (chiaramente) sul mio video, e come, mi pare Nickname Psyco (di là) può confermare, ed una guida alpina al King Rock ha notato. Ditina bruciate, come spiegato, prima delle scottate, sul video.
Usura:
A parte che se ne era già parlato. "Di quà", e "di là"
A parte che tutto è soggetto ad usura.
A parte che nessuno dice di mollare le mani quando si assicura con un freno.
A parte che non è vero che il Cinch è fatto per durare poco, come scritto in un post precedente.
A parte che, come si evince dai disperati tentativi dellUIAA di dare uno standard ai trattamenti Dry, che è l'interazione tra corda, suo trattamento dry, e freno che genera il risultato finale.
Detto ciò...
Personalmente non ho notato problemi di usura così evidenti, da considerarlo "un problema". Io che tengo la corda pulita, scalo con assiduità, ma non in maniera professionale, non sono riuscito a consumarne uno, scalando in due (con mia moglie), in più di tre anni.
Ho trovato una correlazione tra quantità di polvere sulle corde, e loro manutenzione, con le lamentele per il così detto "scivolamento" (quando si molla le mani, il che non si dovrebbe fare).
Come Trango abbiamo messo il perno di metallo "as hard as it can get". Nonostante ciò, tutto è soggetto ad usura.
Come Trango abbiamo parlato di cambiare l'alluminio con ferro, per allungare la vita del freno, ma l'incremento di peso non ci soddisfaceva.
Come Trango abbiamo pensato di rendere più "lenta" l'uscita della corda, ma io mi sono opposto, e come maggiore venditore del Cinch al mondo (!?!?!? Grazie a tutti!), ho bloccato l'idea.
Altro, non non siamo capaci di pensare per migliorare l'usura del freno.
Onestamente reputo il Cinch il miglior freno sul mercato nel dare corda. Non c'è nulla che gli va vicino, neppure la sicura a spalla.
Per questa sua fenomenale caratteristica, ci sono degli "svantaggi" da pagare (secondo alcuni).
Un altro vantaggio siderale del Cinch, è che, se uno ne comprende a grandi linee il funzionamento, riesce ad assicurare bene, dar corda come una scheggia, e CONTEMPORANEAMENTE, fare sicura secondo il manuale di uso a manutenzione.
Punto.
Per allungare la vita del Cinch, bisogna interagire sulle sue caratteristiche descritte prima, e ciò non ci piace. Anzi PROPRIO NON mi piace.
E' circa un 18 mesi che i miei negozianti sono stati informati, con chiarezza, di non vendere il Cinch a arrampicatori "estremamente sensibili all'aspetto economico".
A calcoli della serva un Cinch, anche usato da un "barbaro", dura almeno 1200/1500 tiri in falesia (mai detto di portarlo in montagna). Uno che scala 4 giorni alla settimana, per 6 tiri da trenta metri, dovrebbe considerare di cambiarlo ogni anno.
Con un costo a tiro 0,046 euro.
Detto ciò, reputo 0,046 euro a tiro, pari a 0,276 euro a giornata di scalata, un prezzo corretto per avere la corda che esce rapida, e soprattutto, in estrema sicurezza.
Ciao,
Emanuele Pellizzari