Che combina la ANDE?

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Messaggioda Marco Anghileri » gio mar 10, 2005 11:17 am

Ciao ragazzi,
sarò lungo.
Rispondo solo ora perché, guarda caso, ero in Cina per lavoro. :x
Dunque, piuttosto che un discorso di copia-copia tra le aziende direi che l?origine di tutto andrebbe ricercata nelle tendenze di mercato e nell?ormai assodato livello di globalizzazione che esiste anche in questo settore?che lo si voglia o no!
E? vero, tanti prodotti anche di aziende differenti risultano molto simili fra loro.
Poco tempo fa sono stato alla fiera ISPO di Monaco e girando fra gli stand c?era una crescente sensazione di uniformità di prodotti e di stili e questo per tutte le categorie...scarpe ed abbigliamento in particolar modo.
Però questo è una diretta conseguenza del mercato?
Se ora siamo nel momento in cui la tendenza sono le automobili SUV, via, tutte le compagnie si mettono a fare SUV ed in molti casi neanche molto differenti fra loro. Prendo come esempio il campo delle automobili perché senza dubbio tutto quello che c?è nel nostro settore lì è elevato alla ennesima potenza. Fino a qualche anno fa i monovolume erano abbastanza tozzi e quadrati (vedi Chrysler prima generazione), ora invece li troviamo tutti abbastanza affusolati e comunque somiglianti, anzi, spesso le case costruttrici ricercano delle sinergie per avere ognuna lo stesso prodotto ma leggermente caratterizzato dal loro marchio (vedi Fiat Ulisse, Citroen, Peugeot?etc). Ebbene questo avviene anche nel nostro mondo, ma su questo ci tornerò poi.
La tendenza è quella che spinge e sfido chiunque a capire chi fa la tendenza...
Fino a pochi anni fa vendevamo migliaia di zaini all?anno da escursionismo leggermente alti e con le classiche due tasche laterali a mezza altezza ed una frontale abbassata, ora, se dovessimo presentare nella collezione quello zaino resterebbe sempre nelle cantine degli agenti. I prodotti che piacciono ora hanno un certo modo di essere e le aziende seguono quello.

Riprendo l?accenno di prima. Quante volte accade che il tuo stesso partner-fornitore (cinese o altro) lavora direttamente o indirettamente per altre aziende, siano queste benemerite sconosciute e c?è ne sono molte con prodotti assolutamente nuovi e bellissimi ma non vengono notate, siano queste ben diffuse e conosciute che dispongono anche di un forte potenziale marketing per la divulgazione dell?immagine.
Una volta identificato il tipo di prodotto con le classiche indagini di mercato, si comincia lo sviluppo dell?articolo che potrà essere ex-novo o l?evoluzione di un precedente modello. Stessa cosa staranno facendo le altre aziende in quanto mediamente avranno ottenuto simili risposte dalle indagini. Così, dopo i primi progetti in azienda, nelle successive elaborazioni del prodotto verrà pienamente coinvolto anche il tuo partner-fornitore che a volte, proprio perché produttore, sarà in grado di consigliarti particolari soluzioni per risolvere le tue esigenze. In questo caso, difficile sapere se la soluzione trovata magari sarà derivata dal parallelo studio dell?altra azienda o viceversa.
Spesso avviene questo, come altrettanto spesso può esserci un?intesa diretta fra le aziende quando ad esempio la vendita di un articolo prodotto dallo stesso fornitore è destinata a mercati completamente differenti. Vengono utilizzate le stesse cose x migliorare sinergie e costi, le differenze potranno esserci solo in alcuni particolari e nel costo al pubblico ma la sostanza resterà quella.
Sinceramente, tanto per far capire, solo questa estate nella spedizione al K2 mi è capitato di incontrare dei Coreani che indossavano uno zaino di una grande ditta americana e verificare quanto fosse simile ad uno nostro ma l?ultimo pensiero che mi sono posto è il fatto d?averlo copiato (ricordo bene il tempo impiegato per trovare le soluzioni a dei problemi)?anzi, per un attimo ho anche assaporato un pò d?orgoglio sapendo in prima persona come gira il mondo e pensando ??vuoi vedere che il fornitore è lo stesso?c***o! Però cosa costa quello zaino? Forse nò, ma quasi il doppio del mio?? e di simili esempi potrei farne a decine in tutta la nostra produzione. Certo, il mio sarà marchiato Ande e non ?..ma sono sicuro che chi l?avrà acquistato avrà pagato un giusto rapporto qualità/prezzo/utilizzo?non siamo tutti degli Agnelli o viviamo ad Arcore :?

Proprio venerdì scorso ero a Shanghai a terminare gli ultimi ritocchi per uno fra i nuovi prodotti che venderemo nella prossima estate (2006). Praticamente è l?evoluzione di un articolo già presente nella nostra collezione da circa tre anni. Ora io non sò se quello che è saltato fuori sarà simile o uguale al prodotto di altre aziende, non posso neanche fare il giro sui siti intenet di tutto il mondo per vedere se c?è qualcosa di simile. Quello che posso dire è che a noi è piaciuto e soprattutto risponde agli aspetti che ci eravamo fissati e che erano alla base della ricerca. Però, come è più volte capitato, se da qui alla prossima estate un?altra azienda frequenta il mio fornitore o i fornitori del mio fornitore che gli fanno i componenti, riesce ad assemblarlo prima e dispone di una rete vendita e distributiva più rapida?bè, a quel punto ci sarà un altro prodotto simile ad un altro?come ne è pieno il mondo.

Riguardo alle scarpette Evolv che importiamo?
Le abbiamo viste, ci sono piaciute, il prodotto è buono, il prezzo anche?cosa dire?
Anche per quello vale lo stesso discorso. Evolv è un prodotto americano e segue la tendenza americana?poi dirti chi fa la tendenza mi è molto difficile. In Italia di americano conosciamo solo le 5/10 e allora deduciamo che? nel frattempo ho qui dei campioni Evolv completamente diversi da tutto ma se il mercato non le recepirà, perchè la tendenza è un'altra, nessuno mai le vedrà :evil: (dura legge del mercato)
Personalmente ho arrampicato con tante delle marche di scarpette vendute in Italia e non e nelle Evolv ci trovo ancora delle differenze che non le fanno risultare la pari copia di altre.
Se si cerca quella, conosco altre marche che sono sputate alle americane, una in particolare?

Per quanto riguarda il sito, fra un viaggio in Cina e l?altro ci stiamo lavorando?
ed allo spaccio, secondo me, ci sono dei prodotti con dei prezzi da accontentare moltissima gente. (visto che si è detto che la pubblicità è l?anima del commercio.. :lol: )

Se poi si è disposti ad affrontare spese folli alla ricerca del prodotto per andare sulla Luna allora i prodotti Ande non sono certo l'ideale...peccato che troppo spesso chi cerca quei prodotti lo incontro sulle passeggiate di montagne dove anche uno spolverino sarebbe sufficiente... :D

Saluti Marco
Marco Anghileri
 
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Messaggioda Marco Anghileri » gio mar 10, 2005 11:19 am

Ciao ragazzi,
sarò lungo.
Rispondo solo ora perché, guarda caso, ero in Cina per lavoro. :x
Dunque, piuttosto che un discorso di copia-copia tra le aziende direi che l?origine di tutto andrebbe ricercata nelle tendenze di mercato e nell?ormai assodato livello di globalizzazione che esiste anche in questo settore?che lo si voglia o no!
E? vero, tanti prodotti anche di aziende differenti risultano molto simili fra loro.
Poco tempo fa sono stato alla fiera ISPO di Monaco e girando fra gli stand c?era una crescente sensazione di uniformità di prodotti e di stili e questo per tutte le categorie...scarpe ed abbigliamento in particolar modo.
Però questo è una diretta conseguenza del mercato?
Se ora siamo nel momento in cui la tendenza sono le automobili SUV, via, tutte le compagnie si mettono a fare SUV ed in molti casi neanche molto differenti fra loro. Prendo come esempio il campo delle automobili perché senza dubbio tutto quello che c?è nel nostro settore lì è elevato alla ennesima potenza. Fino a qualche anno fa i monovolume erano abbastanza tozzi e quadrati (vedi Chrysler prima generazione), ora invece li troviamo tutti abbastanza affusolati e comunque somiglianti, anzi, spesso le case costruttrici ricercano delle sinergie per avere ognuna lo stesso prodotto ma leggermente caratterizzato dal loro marchio (vedi Fiat Ulisse, Citroen, Peugeot?etc). Ebbene questo avviene anche nel nostro mondo, ma su questo ci tornerò poi.
La tendenza è quella che spinge e sfido chiunque a capire chi fa la tendenza...
Fino a pochi anni fa vendevamo migliaia di zaini all?anno da escursionismo leggermente alti e con le classiche due tasche laterali a mezza altezza ed una frontale abbassata, ora, se dovessimo presentare nella collezione quello zaino resterebbe sempre nelle cantine degli agenti. I prodotti che piacciono ora hanno un certo modo di essere e le aziende seguono quello.

Riprendo l?accenno di prima. Quante volte accade che il tuo stesso partner-fornitore (cinese o altro) lavora direttamente o indirettamente per altre aziende, siano queste benemerite sconosciute e c?è ne sono molte con prodotti assolutamente nuovi e bellissimi ma non vengono notate, siano queste ben diffuse e conosciute che dispongono anche di un forte potenziale marketing per la divulgazione dell?immagine.
Una volta identificato il tipo di prodotto con le classiche indagini di mercato, si comincia lo sviluppo dell?articolo che potrà essere ex-novo o l?evoluzione di un precedente modello. Stessa cosa staranno facendo le altre aziende in quanto mediamente avranno ottenuto simili risposte dalle indagini. Così, dopo i primi progetti in azienda, nelle successive elaborazioni del prodotto verrà pienamente coinvolto anche il tuo partner-fornitore che a volte, proprio perché produttore, sarà in grado di consigliarti particolari soluzioni per risolvere le tue esigenze. In questo caso, difficile sapere se la soluzione trovata magari sarà derivata dal parallelo studio dell?altra azienda o viceversa.
Spesso avviene questo, come altrettanto spesso può esserci un?intesa diretta fra le aziende quando ad esempio la vendita di un articolo prodotto dallo stesso fornitore è destinata a mercati completamente differenti. Vengono utilizzate le stesse cose x migliorare sinergie e costi, le differenze potranno esserci solo in alcuni particolari e nel costo al pubblico ma la sostanza resterà quella.
Sinceramente, tanto per far capire, solo questa estate nella spedizione al K2 mi è capitato di incontrare dei Coreani che indossavano uno zaino di una grande ditta americana e verificare quanto fosse simile ad uno nostro ma l?ultimo pensiero che mi sono posto è il fatto d?averlo copiato (ricordo bene il tempo impiegato per trovare le soluzioni a dei problemi)?anzi, per un attimo ho anche assaporato un pò d?orgoglio sapendo in prima persona come gira il mondo e pensando ??vuoi vedere che il fornitore è lo stesso?c***o! Però cosa costa quello zaino? Forse nò, ma quasi il doppio del mio?? e di simili esempi potrei farne a decine in tutta la nostra produzione. Certo, il mio sarà marchiato Ande e non ?..ma sono sicuro che chi l?avrà acquistato avrà pagato un giusto rapporto qualità/prezzo/utilizzo?non siamo tutti degli Agnelli o viviamo ad Arcore :?

Proprio venerdì scorso ero a Shanghai a terminare gli ultimi ritocchi per uno fra i nuovi prodotti che venderemo nella prossima estate (2006). Praticamente è l?evoluzione di un articolo già presente nella nostra collezione da circa tre anni. Ora io non sò se quello che è saltato fuori sarà simile o uguale al prodotto di altre aziende, non posso neanche fare il giro sui siti intenet di tutto il mondo per vedere se c?è qualcosa di simile. Quello che posso dire è che a noi è piaciuto e soprattutto risponde agli aspetti che ci eravamo fissati e che erano alla base della ricerca. Però, come è più volte capitato, se da qui alla prossima estate un?altra azienda frequenta il mio fornitore o i fornitori del mio fornitore che gli fanno i componenti, riesce ad assemblarlo prima e dispone di una rete vendita e distributiva più rapida?bè, a quel punto ci sarà un altro prodotto simile ad un altro?come ne è pieno il mondo.

Riguardo alle scarpette Evolv che importiamo?
Le abbiamo viste, ci sono piaciute, il prodotto è buono, il prezzo anche?cosa dire?
Anche per quello vale lo stesso discorso. Evolv è un prodotto americano e segue la tendenza americana?poi dirti chi fa la tendenza mi è molto difficile. In Italia di americano conosciamo solo le 5/10 e allora deduciamo che? nel frattempo ho qui dei campioni Evolv completamente diversi da tutto ma se il mercato non le recepirà, perchè la tendenza è un'altra, nessuno mai le vedrà :evil: (dura legge del mercato)
Personalmente ho arrampicato con tante delle marche di scarpette vendute in Italia e non e nelle Evolv ci trovo ancora delle differenze che non le fanno risultare la pari copia di altre.
Se si cerca quella, conosco altre marche che sono sputate alle americane, una in particolare?

Per quanto riguarda il sito, fra un viaggio in Cina e l?altro ci stiamo lavorando?
ed allo spaccio, secondo me, ci sono dei prodotti con dei prezzi da accontentare moltissima gente. (visto che si è detto che la pubblicità è l?anima del commercio.. :lol: )

Se poi si è disposti ad affrontare spese folli alla ricerca del prodotto per andare sulla Luna allora i prodotti Ande non sono certo l'ideale...peccato che troppo spesso chi cerca quei prodotti lo incontro sulle passeggiate di montagne dove anche uno spolverino sarebbe sufficiente... :D

Saluti Marco
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Messaggioda tropicana » gio mar 10, 2005 12:02 pm

Marco Anghileri ha scritto:Ciao ragazzi,
sarò lungo.
?

Per quanto riguarda il sito, fra un viaggio in Cina e l?altro ci stiamo lavorando?
ed allo spaccio, secondo me, ci sono dei prodotti con dei prezzi da accontentare moltissima gente. (visto che si è detto che la pubblicità è l?anima del commercio.. :lol: )



Scusami , ho capito bene? esiste uno spaccio? dove?

:wink:

Ciao e Grazie
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Messaggioda BBB » gio mar 10, 2005 12:09 pm

Marco Anghileri ha scritto:Ciao ragazzi,
sarò lungo.
.....................................
..............
.........
....
Saluti Marco


Salve (Dott.?, Ing.? Sig.? Mr.?) Anghileri.
X quanto riguarda il copia-copia:

sono d'accordo sul fatto che è abbastanza normale che certi prodotti di marchi diversi si assomiglino, anche se ,devo dire, non ho mai visto un'altro zaino uguale al Bora di Arc'teryx.
D'altra parte ho idea che differenziare il design sia costoso, e giusto le ditte "corpose" possono permettersi di imporre al mercato linee uniche.
Solo su una cosa non concordo: che lei non possa scartabellarsi i siti delle aziende concorrenti x guardare, almeno di quelle + diffuse, tutti i modelli di prodotti. Potrebbe essere interessante e utile, no?

Comunque la mia osservazione era al modo in cui un'azienda come la sua, che non è sorretta da Vanity Fair Corporation come TNF, non cogliesse l'occasione "Internet", x mostrare proprio tutti i particolari della propria produzione, i prezzi e il rapporto qualità/prezzi.

Se fa capire al cliente che non fa attività veramente estreme, che non c'è bisogno che spenda 400 euro x una giacca con la famosa scitta Gore-Tex XCR ricamata sulla manica, ma che basta e avanza un vostro prodotto, così paga meno, e finanzia un'azienda italiana..........
Ma per farglielo capire bisogna che il modo adottato per mostrare la propria linea sia dettagliato (di +) , avvincente, e veloce.

Alla prossima.
:wink:
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Messaggioda Marco Anghileri » gio mar 10, 2005 12:36 pm

Anche solo Marco andrebbe bene e non capisco perchè l'utilizzo del Lei...
Comunque grazie per i consigli.
Buon lavoro

Marco

P.S: lo Spaccio è a Lecco in via Rivolta 14, zona Le Meridiane - 0341/288573 - 9/12.30 - 15/19, chiuso il lunedì mattina e la domenica
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Messaggioda tropicana » gio mar 10, 2005 12:52 pm

cavoli ... peccato io abito tra la provincia di venezia e treviso ... mi è un bel pò scomodo :cry:
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Messaggioda DDT » gio mar 10, 2005 13:33 pm

due domande per Marco:

- perchè le aziende straniere investono più risorse in internet? Sono più grosse e quindi hanno più personale che possono gestire la cosa?

- è proprio impossibile produrre in Italia?

non è mia intenzione essere polemico.

P.S: comunque complimenti perchè non è da tutti affrontare un forum quando si è i proprietari di un azienda...
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Messaggioda BBB » gio mar 10, 2005 13:45 pm

Marco Anghileri ha scritto:Anche solo Marco andrebbe bene e non capisco perchè l'utilizzo del Lei...


pura formalità. Probabilmente inadeguata in un forum.
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Messaggioda pabloj » gio mar 10, 2005 14:00 pm

Un suggerimento a proposito di Evolv (che allargherei alle altre case produttrici, se fossero disponibili e attente come Marco Anghileri), che ne direste di aprire dei "test center" permanenti presso le maggiori palestre indoor? Siccome negli acquisti (e di scarpette in particolare) si và molto a sensazione e per sentito dire, sarebbe utile poter provare un prodotto, specie se nuovo e quindi privo di "referenze".
Se poi BSide fosse uno dei centri ... potrei provarle anche io :wink:
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Messaggioda simo il 4 CG » gio mar 10, 2005 14:18 pm

marco, io passo di sovente dal vostro spaccio, ma non ho trovato tutti i prodotti che ci sono nel sito. è possibile?
ciao e grazie
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Messaggioda Marco Anghileri » gio mar 10, 2005 14:50 pm

rispoondo velocemente perchè molto di fretta...

alle prime due domande la risposta vien da sè...
proprio perchè siamo in Italia non è possibile...
far quadrare tutto con le spese che circolano non è facile, anche la nostra azienda si è ingrandita ed abbiamo raddoppiato il personale in pochi anni perchè c'è sempre più da fare, ma disporre di uomini che seguano esclusivamente un sito ed il marcketing per quest'anno non è ancora possibile, ma ci stiamo arrivando...
produrre in Italia veramente difficile proprio per i costi, per molti è già difficile tirare fine mese con il made in China figurati se ci fosse made in Italy! ammesso che l'azienda non abbia voglia di farla sporca e di correre dei rischi che se ti beccano sono anni di lavoro buttati via...

sarebbero interessanti i test delle scarpette ma sono sempre costi aggiunti che l'azienda deve sostenere, se poi fa da importatore come nel nostro caso e non da produttore dove i margini generalmente sono più alti è finita...
fosse per me lo farei anche ma il costo andrebbe ad aggiungersi al prezzo al pubblico delle scarpe quando tutti pretendono di spender meno...mah!

allo spaccio non c'è molto di quanto sul sito per correttezze commerciali con i nostri clienti...

scappo
Ciao
Marco
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Messaggioda Buzz » gio mar 10, 2005 14:59 pm

Io ho trovato molto interessante (e onesto) ciò che ha detto marco.

Vorrei sottolineare una cosa però.

Non sapevo (sarò stato uno dei pochi, non importa) che la ANDE fosse collegata a Marco che conosco e stimo moltissimo come alpinista.

Non l'ho saputo da lui.

La sua correttezza (professionalmente parlando) e la sua modestia (come alpinista) su questo forum è stata assolutamente encomiabile e per quanto mi riguarda ci tengo a sottolinearlo.

In tempi in cui la morale e l'etica si svendono un tanto al kilo... chi va in senso contrario merita l'apprezzamento.
Secondo me.
Buzz
 
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Messaggioda BBB » gio mar 10, 2005 15:14 pm

Uno dei 3d + interessanti dal mio punto di vista.
Grazie Marco. Ma volendo si può continuare a parlarne, per l'importanza dell'argomento.
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Messaggioda pabloj » gio mar 10, 2005 17:15 pm

sarebbero interessanti i test delle scarpette ma sono sempre costi aggiunti che l'azienda deve sostenere, se poi fa da importatore come nel nostro caso e non da produttore dove i margini generalmente sono più alti è finita...
fosse per me lo farei anche ma il costo andrebbe ad aggiungersi al prezzo al pubblico delle scarpe quando tutti pretendono di spender meno...mah!

Concordo in linea generale con quello che hai detto, personalmente però ho un idea abbastanza "virale" del marketing, intendo dire che credo più nel passaparola e nelle "micropresenze" molto frequenti e focalizzate.
Non conosco il prezzo di una inserzione su ALP o sulla rivista del CAI, ma credo che la fornitura di un set di scarpette a un centro di arrampicata costi meno, e possa avere ricadute maggiori, se non altro perchè molto più mirata.
pabloj
 
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Messaggioda Marco Anghileri » gio mar 10, 2005 20:28 pm

grazie a tutti, in particolare a Buzz che neanch'io ti conosco ma non è un problema,,,se vieni dalle mie parti fatti sentire.

Può darsi che una fornitura di scarpette ad una palestra costi meno che una pagina sulle riviste, ma non credo che una scelta dovrebbe sostituire l'altra, ovviamente il bello sarebbe farle tutte e due e non è detto che oggi non ci sia stato un input positivo...(di chi è stata l'idea? c'è da pagare la percentuale per il brevetto? :D)

ad ogni modo, per ora, stando a vedere le telefonate e le richieste, le pagine hanno funzionato ed abbastanza a macchia d'olio in tutta la Penisola...

Ora scusate, come già detto in un altro post, scappo a farmi un giro...

Ciao
Marco
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Messaggioda Zio Vare » gio mar 10, 2005 20:33 pm

tanto di cappello a Marco, come Buzz non ero a conoscenza della tua attività nella ANDE e devo dire che il tuo intervento è davvero apprezzabile per onestà e modestia, a differenza di alcune ditte che si sono presentate sul forum con una vena pubblicitaria che rasenta lo spam!
Sempre per rimanere sull'esempio da te portato: le automobili. I SUV fanno tendenza, anche quelli inutili ed enormi, ma il vero padrone del mercato dei suv italiani è la toyota rav4 che abbina alla ormai fama consolidata di alta qualità toyota un design accattivante e personale e delle qualità stradali che le permettono di battersi ad armi pari (se non di prevalere) sulle concorrenti dello stesso segmento.
Ora, non cononosco le dinamiche che portano all'affermazione di un prodotto sul mercato e del relativo produttore (dal rav4 allo zaino della ande) ma effettivamente anche io ho notato una carenza di informazioni per quanto riguarda i materiali da voi impiegati. E' difficile trovare tutti i prodotti che si vorebbero nei punti vendita, non è così facile farsi una idea precisa di tutte le offerte del mercato come è possibile fare in campo automobilistico (entro dal concessionario, salgo sulla macchina, guardo com'è assemblata e prenoto una prova su strada). Proprio per questo credo che una maggiore informazione via internet possa giovare alla creazione di una certa fama, magari proprio legata all'elevato rapporto qualità prezzo. Boh... poi magari sono pippe mentali di un semplice consumatore e sicuramente non conosco tutte le problematiche con cui devi quotidianamente raffrontarti nella gestione di una azienda e che fose fanno passare in secondo piano quello di cui stiamo a parlare.
Comunque sia grazie per il tuo "confronto aperto" con noi forumisti :D

ciao
AndreA
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Messaggioda riccardo_mn » ven mar 11, 2005 18:38 pm

Volevo approfittare della conoscenza da "insider" di Marco, ed anche eventualmente delle conoscenze di Fabio Palma, per chiedere una cosa che avevo già chiesto tempo fa senza avere risposta riguardo all'entità delle sponsorizzazioni in alpinismo e arrampicata.

Conoscete l'entità delle sponsorizzazioni degli alpinisti o degli arrampicatori di punta?

A parte le sponsorizzazioni tecniche legate alla fornitura di materiale per spedizioni, mi sono sempre chiesto se un professionista dell'arrampicata/alpinismo riesca a vivere di sponsorizzazioni.
Secondo me se ne parla spesso a sproposito, specie quando ci si riferisce ad alpinisti o arrampicatori definendoli: "supersponsorizzati", sottintendendo ovviamente un giudizio negativo.

Pur se volete senza fare nomi, vorrei conoscere qualche cifra, anche di massima, come conferma alla mia opinione: io credo infatti che l'alpinismo e l'arrampicata, siano degli sport "poveri", così poco mediatici e così poco diffusi che anche i professionisti di punta non solo non riescono ad arricchirsi solo di sponsorizzazioni, ma probabilmente non riescono neanche a camparci.
Riccardo

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Messaggioda yena » ven mar 11, 2005 19:08 pm

l' arrampicata è uno sport dalle grandi potenzialità mediatiche, ben presto gli atleti di alto livello camperanno più che dignitosamente!
Leggi i miei articoli sulla patologia arrampicatoria www.patologia-arrampicatoria.it
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Messaggioda Jos » ven mar 11, 2005 20:27 pm

Sono favorevole alle aziende italiane, mi fa piacere se facciamo bene e facciamo concorrenza agli americani, ai francesi, ai tedeschi ecc.

Detto questo, vorrei rispondere a Marco Anghileri.

I fornitori lavorano su specifiche, di progetto e di manifattura, e i materiali sono quelli che sceglie chi fa l'ordine. I fornitori fanno un giorno zaini di marchio inglese che vanno sul mercato a 250 Euro l'uno, e un altro zaini di marchio italiano che vanno sul mercato a 50. Non è che un fornitore ha uno stile suo. A volte nella stessa fabbrica si fanno modelli di più marche concorrenti, e questi prodotti non si somigliano in modo particolare. Per questo, ci sono prodotti cinesi eccellenti e prodotti cinesi di serie B, C e D, nell'alpinismo come in molti altri settori di mercato.

Se una tenda a basso costo è molto simile ad un grande classico nel disegno, è perché, come è già stato detto, inventarsi un disegno nuovo che abbia il medesimo appeal costa molto, tra progettazione, test e produzione.

Che tutti copino da tutti è una semplice e pura verità. Si può dire in modo più o meno gentile, ma questa è la sostanza. Le invenzioni innovative, piccole o grandi, sono poche, poi tutti, se non vogliono farsi superare, devono per forza imitarle. Non è una novità e nessuno ne va esente, dalla piccola azienda familiare al grande produttore quotato in borsa. Potremmo tutti fare molti esempi, mi limito a indicare le zip stagne messe sul mercato da Arc'teryx e ora presenti anche su indumenti di basso costo, o il moschettone con dito a filo di BD, o gli attacchi automatici per i ramponi, o i tanka con elastici one hand, l'angolo negativo delle becche ecc. ecc.

Detto ciò, se Ande fa un zaino che somiglia tanto ad un altro e che costa la metà, se è ben fatto mi compro quello Ande. Quello che bisogna sconfiggere, secondo me, è lo snobismo del marchio, che nonostante tutto è un discorso che ha molto valore anche in un ambito apparentemente poco sensibile come l'alpinismo, e in particolare nelle generazioni più giovani.

Ciao, Jos

PS. Hanno copiato (diciamo che si sono fortemente ispirati) anche l'Arc'Teryx Bora, preferisco non dire chi.
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Messaggioda yena » lun mar 14, 2005 12:41 pm

son d' accordo con quanto detto sopra, anzi se sò che c'è uno zaino uguale che costa la metà e vedo uno collo zaino marchiato, lo piglio pure in giro.

ma permettetemi una provocazione ( così tanto per discutere) se compriam prodotti copiati e diminuiamo gli introiti delle grandi case, chi investe soldi nella ricerca? :?:


premetto il mio parere: la vera ricerca in questo campo è fatta sui materiali.
per il resto il confezionamento di un buon prodotto ritengo sia basato: sulla manodopera ( in questo caso non c'entra) sulla fantasia del disegnatore, che però non può prescindere dall'esperienza, dalle esigenze e quindi dai consigli di chi và in montagna. quindi è più importante un uon feedback con l' utenza che un gruppo di supercervelloni, geni del design ch non van in montagna.
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