Possibili "errori" con i rinvii

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Messaggioda Sbob » mar lug 16, 2013 9:50 am

Callaghan ha scritto:Immagine

Il sistema a sinistra mi sembra piu' a prova di idiota di quello in basso a destra: se sbagli il rinvio proprio non sta insieme, mentre nel secondo caso il gommino tiene il tutto insieme anche se precariamente.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar lug 16, 2013 10:11 am

[quote="Vigorone"]

Callaghan il primo pensiero (vigliacco) che mi viene leggendo racconti come il tuo e' quello della selezione naturale. Pensiero spietato, specie pensando a tutte le ca22ate che ho fatto io/i miei soci nei secoli passati (e che continuo a fare, anche se con cognizione di causa).

Comunque un po' piu' di un annetto fa mi e' capitato, in nota falesia del nord-ovest del Piemonte, bambinabile famigliabile con bar e campo di bic vollei alla base (quale sara' mai?) di trovare due signori gia' sull'attempato (abbastanza oltre la 50ina) ovviamente vestiti alla moda, uno scalava su una via di terzo o quarto grado, di quelle coi fittoni resinati, e l'altro che gli faceva sicura mentre io e il socio passavamo ci ha mostrato il salcazzo che usava (ho rimosso di cosa si trattasse) e ci ha chiesto candidamente "scusate, sapete dirmi come si usa?" (giuro che ha detto cosi').
[/quote]

Palestra indoor, mi preparo ad affrontare uno di quei monotiri corti e facili che mi piacciono tanto. Mia moglie si accinge a farmi sicura, e un po' insofferente per la mia scarsa tendenza all'ingaggio si guarda in giro. Mentre sto per partire, dopo avere controllato tre o quattro volte il nodo, lei mi ferma e mi dice "cosa sta facendo quel tipo?". Beh, c'era un signore attempato, vestito "in borghese", senza imbrago, che stava per assicurare una ragazzina. Lei si era attaccata sotto un monotiro, corda già preparata dall'alto, e lui si era arrotolato l'altro capo attorno al polso e gli aveva detto "parti!".

Facendo appello all'istinto materno, la mia signora convince con buon garbo (strano, conoscendola...) il tipo a lasciar perdere e a cedere il posto di assicuratore a un'altra tosa, ben attrezzata con imbrago e grigri.

Beh, vi dirò, io in questi casi - e anche in altri meno eclatanti - mi sento in dovere di dire qualcosa. Nella peggiore delle ipotesi mi dicono di farmi i fatti miei, pazienza. Nella migliore magari evito a qualcuno di finire in ortopedia.

Sarà deformazione professionale ma io mi regolò così.

Samaritevoli saluti
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Messaggioda grip » mar lug 16, 2013 11:04 am

Vigorone ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:il passo successivo è la creazione della:
scuola di arrampicata per il rilascio del patentino dell'arrampicatore
senza il quale non è possibile acquistare materiale specifico ed arrampicare. :lol: :lol: :smt039


"E' una vita difficile" [cit.]



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Messaggioda dang » mar lug 16, 2013 11:17 am

In tutto questo insieme di discorsi, non ho ancora capito cosa sarebbe meglio fare se uno fosse novizio, visto che in genere tutti sconsigliano come la peste i corsi del cai? :roll:

Tutta questa situazione mi ha lasciato sconvolto per una settimana. Perche', nonostante mi reputi un istruttore prudente, a me non sarebbe mai venuto in mente di controllare se i rinvii fossero montati in maniera corretta o meno. :oops:
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Messaggioda Vigorone » mar lug 16, 2013 11:33 am

grip ha scritto:
Vigorone ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:il passo successivo è la creazione della:
scuola di arrampicata per il rilascio del patentino dell'arrampicatore
senza il quale non è possibile acquistare materiale specifico ed arrampicare. :lol: :lol: :smt039


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Messaggioda coniglio » mar lug 16, 2013 11:40 am

Vigorone ha scritto:
grip ha scritto:
Vigorone ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:il passo successivo è la creazione della:
scuola di arrampicata per il rilascio del patentino dell'arrampicatore
senza il quale non è possibile acquistare materiale specifico ed arrampicare. :lol: :lol: :smt039


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Messaggioda gug » mar lug 16, 2013 12:11 pm

dang ha scritto:In tutto questo insieme di discorsi, non ho ancora capito cosa sarebbe meglio fare se uno fosse novizio, visto che in genere tutti sconsigliano come la peste i corsi del cai? :roll:


...fare un corso Cai.
I corsi cai si criticano per partito preso, come luogo comune, ma tutte le tecniche importanti si insegnano più che bene, magari eccedendo in precisione, ma certo non superficialmente
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Messaggioda Franz the Stampede » mar lug 16, 2013 12:21 pm

Callaghan, grazie per lo splendido quadretto che ci hai descritto.

Le istruzioni che hai mostrato sono a prova di idiota che legge le istruzioni. Se hai a che fare con idiota v 2.0 (che non legge le istruzioni), allora tutto può succedere, purtroppo.

Il problema, in generale, è l'educarsi a capire le conseguenze di ciò che si sta facendo. Ci sono troppi epimetei e troppi pochi prometei.
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Messaggioda ncianca » mar lug 16, 2013 12:26 pm

dang ha scritto:In tutto questo insieme di discorsi, non ho ancora capito cosa sarebbe meglio fare se uno fosse novizio, visto che in genere tutti sconsigliano come la peste i corsi del cai?

Sicuramente fare un corso o frequentare una scuola, CAI o guida. Ci sono scuole migliori di altre. Non solo in questo mondo. È una verità con la quale dobbiamo convivere che non esiste la scuola perfetta che insegna tutto.
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Messaggioda grip » mar lug 16, 2013 12:33 pm

coniglio ha scritto:
Vigorone ha scritto:
grip ha scritto:
Vigorone ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:il passo successivo è la creazione della:
scuola di arrampicata per il rilascio del patentino dell'arrampicatore
senza il quale non è possibile acquistare materiale specifico ed arrampicare. :lol: :lol: :smt039


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quasi 80,000 euro anche quest'anno perfortuna
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Messaggioda grip » mar lug 16, 2013 12:37 pm

Vigorone ha scritto:
grip ha scritto:
Vigorone ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:il passo successivo è la creazione della:
scuola di arrampicata per il rilascio del patentino dell'arrampicatore
senza il quale non è possibile acquistare materiale specifico ed arrampicare. :lol: :lol: :smt039


"E' una vita difficile" [cit.]



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non e' un discorso di onesta' a vendere certi materiali non se guadagna un cavolo...in confronto alle "rogne" che potresti attirarti...io NON so usare determinati dispositivi..o spiegare BENE come si usano....EVITO...li tengo per chi istruttore mi porta gli allievi e glieli fa prendere ...ma LUI ha spiegato loro come si usano ed han fatto il corso con tale dispositivo.....a venderli non scontato rimangono davvero 10 euro in tasca....
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Messaggioda VYGER » mar lug 16, 2013 12:40 pm

ncianca ha scritto:
dang ha scritto:In tutto questo insieme di discorsi, non ho ancora capito cosa sarebbe meglio fare se uno fosse novizio, visto che in genere tutti sconsigliano come la peste i corsi del cai?

Sicuramente fare un corso o frequentare una scuola, CAI o guida. Ci sono scuole migliori di altre. Non solo in questo mondo. È una verità con la quale dobbiamo convivere che non esiste la scuola perfetta che insegna tutto.


Nell'ordine:

1. Corsi CAI (gli istruttori sezionali sono diretti da istruttori quantomeno nazionali; e fanno corsi di aggiornamento);
2. Corsi Guide;
3. Corsi istruttori FASI o assimilati;
4. Corsi di associazioni come la benemerita Ugolini di Bs, che comprende tra i propri istruttori molti alpinisten di punta.

Io non faccio l'istruttore.
Ma molti tra coloro che lo sono dicono che l'approccio medio dei corsisti standard nella partecipazione a un corso è:

a. L'anno scorso abbiamo fatto il corso di tango; quest'anno facciamo arrampicata, sì?
b. Esperienza motivazionale o simil-terapeutica in stile outdoor training.

Le persone che intendono arrampicare davvero, dopo, non sono molte.

Poi un corso non basta a salvarti le chiappe, per una lunga serie di motivi:

1. Molto difficile imparare dagli errori degli altri;
2. Ci sono molti più modi di fare le cose sbagliate rispetto a quanti ce ne siano di farle giuste;
3. Non è detto che gli istruttori siano mostri di competenze tecniche; uno dei miei soci storici - oltre che istruttore - è un alpinisten tosten, tipo da VII in ambiente con protezioni aleatorie; non è mai volato seriamente; comunque io ho parecchio da ridire sul suo concetto di catena di sicurezza.

Notare che io ho imparato da autodidatta, leggendo i manuali e le riviste.
E alla prima uscita in falesia, portando la corda in catena su un 5c ostico, sono volato imitando Glowacz con la corda in bocca (pensavo di risparmiare tempo).
Ho imparato, sì...
Con una paletta in meno.
Mi è andata bene.

:roll:
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Messaggioda PIEDENERO » mar lug 16, 2013 12:46 pm

VYGER ha scritto:
ncianca ha scritto:
dang ha scritto:In tutto questo insieme di discorsi, non ho ancora capito cosa sarebbe meglio fare se uno fosse novizio, visto che in genere tutti sconsigliano come la peste i corsi del cai?

Sicuramente fare un corso o frequentare una scuola, CAI o guida. Ci sono scuole migliori di altre. Non solo in questo mondo. È una verità con la quale dobbiamo convivere che non esiste la scuola perfetta che insegna tutto.


Nell'ordine:

1. Corsi CAI (gli istruttori sezionali sono diretti da istruttori quantomeno nazionali; e fanno corsi di aggiornamento);
2. Corsi Guide;
3. Corsi istruttori FASI o assimilati;
4. Corsi di associazioni come la benemerita Ugolini di Bs, che comprende tra i propri istruttori molti alpinisten di punta.

Io non faccio l'istruttore.
Ma molti tra coloro che lo sono dicono che l'approccio medio dei corsisti standard nella partecipazione a un corso è:

a. L'anno scorso abbiamo fatto il corso di tango; quest'anno facciamo arrampicata, sì?
b. Esperienza motivazionale o simil-terapeutica in stile outdoor training.

Le persone che intendono arrampicare davvero, dopo, non sono molte.


Poi un corso non basta a salvarti le chiappe, per una lunga serie di motivi:

1. Molto difficile imparare dagli errori degli altri;
2. Ci sono molti più modi di fare le cose sbagliate rispetto a quanti ce ne siano di farle giuste;
3. Non è detto che gli istruttori siano mostri di competenze tecniche; uno dei miei soci storici - oltre che istruttore - è un alpinisten tosten, tipo da VII in ambiente con protezioni aleatorie; non è mai volato seriamente; comunque io ho parecchio da ridire sul suo concetto di catena di sicurezza.

Notare che io ho imparato da autodidatta, leggendo i manuali e le riviste.
E alla prima uscita in falesia, portando la corda in catena su un 5c ostico, sono volato imitando Glowacz con la corda in bocca (pensavo di risparmiare tempo).
Ho imparato, sì...
Con una paletta in meno.
Mi è andata bene.

:roll:

perfetta.
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Messaggioda VYGER » mar lug 16, 2013 13:11 pm

Dimenticavo, tra i fattori che aumentano il rischio:

1. Chi va a un corso di arrampicata spesso vuole solo arrampicare e proprio non ja fa ad ascoltare "tutte quelle stupide regole sulla sicurezza"; e non ascolta;
2. In un corso è impossibile dare tutte-tutte-tutte le indicazioni necessarie a procedere in sicurezza; per es. in quanti corsi CAI si spiega alle persone come avviene un recupero con elicottero? Per me sarebbe fondamentale; io, durante un recente incidente (e nonostante pluriennale esperienza, per fortuna non da incidentato), ho fatto una rilevante cazzata mentre venivo recuperato, mettendo a rischio me, i soci e l'equipaggio di recupero. Altro es.: sempre in occasione dell'incidente di cui sopra, sapevo dai libri che l'acido acetilsalicilico è sì antidolorifico, ma è anche anticoagulante; e, al mio socio con un arto sanguinante, che cosa ho dato come antidolorifico? Acido acetilsalicilico; e la gamba giù a sanguinare.

:roll:

Una cosa è la pratica e un'altra la grammatica.
Sì, forse sono teoremi dell'assioma: "Ci sono più modi... Ecc.".
Ma mi sembrava opportuno segnalarli.

Grazie a Piedenero per la claque, eh?
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Messaggioda Kinobi » mer lug 17, 2013 10:49 am

.
Ultima modifica di Kinobi il dom dic 14, 2014 12:05 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Franz the Stampede » mer lug 17, 2013 12:01 pm

Kinobi ha scritto:Detto ciò, alle 22.30 ho fatto, vedere il gommino che dovrebbe essere stato montato sui rinvii di Tito. Lo ho montato male, e poi a rimontarlo, al primo tentativo lo ho inserito male (che non significa scorretto o pericoloso). Nota che del gommino "tipo Tito", ne ho montati un centinaio.


Non capisco... Stai dicendo che il montaggio del rinvio in questione non è molto intuitivo e/o privo di varianti scorrette?
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Messaggioda FATman » mer lug 17, 2013 12:03 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Vigorone ha scritto:
Callaghan il primo pensiero (vigliacco) che mi viene leggendo racconti come il tuo e' quello della selezione naturale. Pensiero spietato, specie pensando a tutte le ca22ate che ho fatto io/i miei soci nei secoli passati (e che continuo a fare, anche se con cognizione di causa).

Comunque un po' piu' di un annetto fa mi e' capitato, in nota falesia del nord-ovest del Piemonte, bambinabile famigliabile con bar e campo di bic vollei alla base (quale sara' mai?) di trovare due signori gia' sull'attempato (abbastanza oltre la 50ina) ovviamente vestiti alla moda, uno scalava su una via di terzo o quarto grado, di quelle coi fittoni resinati, e l'altro che gli faceva sicura mentre io e il socio passavamo ci ha mostrato il salcazzo che usava (ho rimosso di cosa si trattasse) e ci ha chiesto candidamente "scusate, sapete dirmi come si usa?" (giuro che ha detto cosi').


Palestra indoor, mi preparo ad affrontare uno di quei monotiri corti e facili che mi piacciono tanto. Mia moglie si accinge a farmi sicura, e un po' insofferente per la mia scarsa tendenza all'ingaggio si guarda in giro. Mentre sto per partire, dopo avere controllato tre o quattro volte il nodo, lei mi ferma e mi dice "cosa sta facendo quel tipo?". Beh, c'era un signore attempato, vestito "in borghese", senza imbrago, che stava per assicurare una ragazzina. Lei si era attaccata sotto un monotiro, corda già preparata dall'alto, e lui si era arrotolato l'altro capo attorno al polso e gli aveva detto "parti!".

Facendo appello all'istinto materno, la mia signora convince con buon garbo (strano, conoscendola...) il tipo a lasciar perdere e a cedere il posto di assicuratore a un'altra tosa, ben attrezzata con imbrago e grigri.

Beh, vi dirò, io in questi casi - e anche in altri meno eclatanti - mi sento in dovere di dire qualcosa. Nella peggiore delle ipotesi mi dicono di farmi i fatti miei, pazienza. Nella migliore magari evito a qualcuno di finire in ortopedia.

Sarà deformazione professionale ma io mi regolò così.

Samaritevoli saluti
TSdG


A me e' capitato di incontrare persone in montagna che non mi sono sembrate preparate. Ad esempio lo scorso inverno nel salire una cresta innevata due persone mi hanno chiesto informazioni da cui ho desunto che non fossero esperti.

Io credo che la liberta sia il valore supremo, cosi non ho detto nulla a loro se non rispondere alle loro domande.

Nella salita una delle due persone purtroppo e' morta.

Questo non cambia il mio modo di pensare, liberta e rispetto per le decisioni altrui. Avrei dovuto scoraggiarli? Metterli in guardia? Con quale autorita'?

Continuo a credere nella liberta'.
FATman
 
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Messaggioda frasauro » mer lug 17, 2013 12:16 pm

FATman ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Vigorone ha scritto:
Callaghan il primo pensiero (vigliacco) che mi viene leggendo racconti come il tuo e' quello della selezione naturale. Pensiero spietato, specie pensando a tutte le ca22ate che ho fatto io/i miei soci nei secoli passati (e che continuo a fare, anche se con cognizione di causa).

Comunque un po' piu' di un annetto fa mi e' capitato, in nota falesia del nord-ovest del Piemonte, bambinabile famigliabile con bar e campo di bic vollei alla base (quale sara' mai?) di trovare due signori gia' sull'attempato (abbastanza oltre la 50ina) ovviamente vestiti alla moda, uno scalava su una via di terzo o quarto grado, di quelle coi fittoni resinati, e l'altro che gli faceva sicura mentre io e il socio passavamo ci ha mostrato il salcazzo che usava (ho rimosso di cosa si trattasse) e ci ha chiesto candidamente "scusate, sapete dirmi come si usa?" (giuro che ha detto cosi').


Palestra indoor, mi preparo ad affrontare uno di quei monotiri corti e facili che mi piacciono tanto. Mia moglie si accinge a farmi sicura, e un po' insofferente per la mia scarsa tendenza all'ingaggio si guarda in giro. Mentre sto per partire, dopo avere controllato tre o quattro volte il nodo, lei mi ferma e mi dice "cosa sta facendo quel tipo?". Beh, c'era un signore attempato, vestito "in borghese", senza imbrago, che stava per assicurare una ragazzina. Lei si era attaccata sotto un monotiro, corda già preparata dall'alto, e lui si era arrotolato l'altro capo attorno al polso e gli aveva detto "parti!".

Facendo appello all'istinto materno, la mia signora convince con buon garbo (strano, conoscendola...) il tipo a lasciar perdere e a cedere il posto di assicuratore a un'altra tosa, ben attrezzata con imbrago e grigri.

Beh, vi dirò, io in questi casi - e anche in altri meno eclatanti - mi sento in dovere di dire qualcosa. Nella peggiore delle ipotesi mi dicono di farmi i fatti miei, pazienza. Nella migliore magari evito a qualcuno di finire in ortopedia.

Sarà deformazione professionale ma io mi regolò così.

Samaritevoli saluti
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A me e' capitato di incontrare persone in montagna che non mi sono sembrate preparate. Ad esempio lo scorso inverno nel salire una cresta innevata due persone mi hanno chiesto informazioni da cui ho desunto che non fossero esperti.

Io credo che la liberta sia il valore supremo, cosi non ho detto nulla a loro se non rispondere alle loro domande.

Nella salita una delle due persone purtroppo e' morta.

Questo non cambia il mio modo di pensare, liberta e rispetto per le decisioni altrui. Avrei dovuto scoraggiarli? Metterli in guardia? Con quale autorita'?

Continuo a credere nella liberta'.


Giusto per parlare e senza fartene minimamente una colpa, ci mancherebbe..
Secondo me, se tu o chiunque, li avesse messi in guardia, non avrebbe minimamente minato la loro libertà, anzi, al contrario, avrebbe ampliato il loro spettro di scelte introducendo, appunto, la scelta di rinunciare.
"chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" Paolo Borsellino
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Messaggioda dang » mer lug 17, 2013 12:18 pm

FATman ha scritto:A me e' capitato di incontrare persone in montagna che non mi sono sembrate preparate. Ad esempio lo scorso inverno nel salire una cresta innevata due persone mi hanno chiesto informazioni da cui ho desunto che non fossero esperti.

Io credo che la liberta sia il valore supremo, cosi non ho detto nulla a loro se non rispondere alle loro domande.

Nella salita una delle due persone purtroppo e' morta.

Questo non cambia il mio modo di pensare, liberta e rispetto per le decisioni altrui. Avrei dovuto scoraggiarli? Metterli in guardia? Con quale autorita'?

Continuo a credere nella liberta'.



Secondo me avresti dovuto.

Questo non significa necessariamente che ti avrebbe ascoltato.
Ma se l'avesse fatto avresti risparmiato del dolore ad altre persone.

Io in falesia se vedo qualcuno che fa una cazzata lo dico apertamente.
Perche' se si fa male lui, indirettamente rovina la giornata anche a me.

Se poi mi vuole mandare a quel paese pazienza.
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Messaggioda Andrea Orlini » mer lug 17, 2013 12:24 pm

FATman ha scritto:A me e' capitato di incontrare persone in montagna che non mi sono sembrate preparate. Ad esempio lo scorso inverno nel salire una cresta innevata due persone mi hanno chiesto informazioni da cui ho desunto che non fossero esperti.

Io credo che la liberta sia il valore supremo, cosi non ho detto nulla a loro se non rispondere alle loro domande.

Nella salita una delle due persone purtroppo e' morta.

Questo non cambia il mio modo di pensare, liberta e rispetto per le decisioni altrui. Avrei dovuto scoraggiarli? Metterli in guardia? Con quale autorita'?

Continuo a credere nella liberta'.

Anch'io credo che la liberta sia il valore supremo.
L'altro giorno un amico a casa mia smaniava perché aveva sete, ma io non avevo niente nel frigo.
Finché trova una bottiglia senza etichetta con dentro acido muriatico.
Mi dice "è buona sta' roba?" Ma anche no gli rispondo.
Credo che la liberta sia il valore supremo, cosi non ho detto nulla se non limitarmi a rispondere alla sua domanda.
Si è fatto fuori trachea, esofago e budella.

Questo non cambia il mio modo di pensare, liberta e rispetto per le decisioni altrui. Avrei dovuto scoraggiarlo? Metterlo in guardia? Con quale autorita'?

Continuo a credere nella libertà











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