Problema di testa.....paura di cadere.

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Problema di testa.....paura di cadere.

Messaggioda Ice77 » mar dic 02, 2008 15:40 pm

Posto nella sezione "tecniche" anche se forse era meglio "allenamento e c.":

Il mio percorso in arrampicata non si può certo definire da campioncino, Ho iniziato "tardi" ad arrampicare e come capita a molti ho raggiunto livelli che posso definire incoraggianti in breve tempo.
Il grado è sempre rimasto pittosto basso 6A massimo da primo ovviamente.

Ora attraverso quella che voglio chiamare una parentesi involutiva, almeno spero si tratti di una parentesi.
Non riesco più ad arrampicare........ho semplicemente paura.
Penso non ci sia bisogno di dirvi cosa succede in parete quando uno è costantemente preso dal calcolare dove andrebbe a sbattere in caso di caduta, come sono messi chiodi e rinvii e simili.....scemenze.
Una volta messi i piedi ad altezza ultimo rinvio è il delirio, tremori, blocchi.
Spesso mi riabbasso fra mille difficoltà e prendo il rinvio come fosse un ancora di salvezza.(rischiando così di farmi male).


E' un paio di mesi che è così.
Leggendo di qua e di là qualcuno consiglia di fare delle cadute volontarie ad altezze crescenti.
Effettivamente non ho mai fatto cadute importanti.

Qualcuno può aiutarmi?
Secondariamente vorrei avere da voi un giudizio secco sul vantaggio che dà l'allenamento in indoor, a me la plastica non piace, e quando sono andato non ho provato grandi benefici, che ne pensate?
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Messaggioda grizzly » mar dic 02, 2008 15:56 pm

Sarebbe da capire per prima cosa se questo ti capita su tutti i gradi o no.
Cioè se il tuo livello massimo è 6a ti capita anche quando scali su un 4c, e magari conosciuto, o solo quando sei sul tuo limite?
Sei stato fermo per un po'?
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Messaggioda alemaiale » mar dic 02, 2008 16:00 pm

grizzly ha scritto:Sarebbe da capire per prima cosa se questo ti capita su tutti i gradi o no.
Cioè se il tuo livello massimo è 6a ti capita anche quando scali su un 4c, e magari conosciuto, o solo quando sei sul tuo limite?
Sei stato fermo per un po'?

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E aggiungo prova le cadute volontarie
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Messaggioda cinetica » mar dic 02, 2008 16:16 pm

Una lettura che puo aiutare

http://www.versantesud.it/warrior.html

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Messaggioda Ice77 » mar dic 02, 2008 16:18 pm

Assolutamente SI, mi capita anche sul 4° straconosciuto, dove ovviamente riesco ad arrivare in cima ma con mille paure.
Pensa che mi viene d'istinto di tenermi ai rinvii appena messi, cosa mai capitata prima.
Non so cosa intendi stare fermo per un po' comunque mai più di 15-20 gg.

grazie.
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Messaggioda Ice77 » mar dic 02, 2008 16:19 pm

cinetica ha scritto:Una lettura che puo aiutare

http://www.versantesud.it/warrior.html

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Già comprato e già letto............per me è interessante ma evidentemente non riesco ad applicare i suoi metodi.
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Messaggioda Beppe CM » mar dic 02, 2008 16:53 pm

E' la cosa più difficile dell'arrampicata ... ci sono tanti accorgimenti e molti li trovi su Rock Warrior, su Jolly Power di A. Lamberti o su Train di Daneri/Core. Ma, in ogni caso, 2 cose mi sento di sottolinearti. La prima è che devi uscire, uscire e ancora uscire su roccia. Arrampica sempre da primo e dimentica la plastica per un po'. Piittosto abbassa il grado che pratichi ma arrampica da primo. La roccia non ti deve intimorire. Secondo: in arrampicata sportiva la caduta è parte del gioco, non un accidente. E', deve essere, parte del gesto (impara però che vi sono posti e tempi dove si può e dove non si può cadere!).
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Messaggioda La Marmotta » mar dic 02, 2008 17:04 pm

Ice77 ha scritto:
cinetica ha scritto:Una lettura che puo aiutare

http://www.versantesud.it/warrior.html

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Già comprato e già letto............per me è interessante ma evidentemente non riesco ad applicare i suoi metodi.


Ce l'ho pure io ,sembra tutto facile ma poi è difficile da applicare. :roll:
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Messaggioda grizzly » mar dic 02, 2008 17:16 pm

Ice77 ha scritto:Assolutamente SI, mi capita anche sul 4° straconosciuto, dove ovviamente riesco ad arrivare in cima ma con mille paure.
Pensa che mi viene d'istinto di tenermi ai rinvii appena messi, cosa mai capitata prima.
Non so cosa intendi stare fermo per un po' comunque mai più di 15-20 gg.

grazie.



Io la interpreto come un questioni di segnali.
In generale la paura non è negativa ne positiva. Dipende dalla situazione. Se mi trovo su un 8a slegato può essere utile un segnale d?ingresso che mi indica pericolo, poi sta a me valutarlo.
Quindi per me è tutta una questione di ?taratura?. La messa a punto di questa calibratura del segnale deve avvenire sia sui sensori sia sulla centralina di controllo.
I sensori possono trasmettere un segnale di pericolo quando ad esempio sentono che la presa sfugge perché manca la forza, perché la presa è unta, perché il piede è mal messo, perché manca l?equilibrio, ecc.
Questo è un problema di capire se: 1) i sensori sono veritieri; 2) se distorcono il segnale perché non lo conoscono.
La centralina in sé non ha sensori. Quindi il problema è di traduzione. Una volta appurato che i sensori diano segnali corretti, si tratta di vedere come vengono gestiti. Se ridotti, amplificati, ecc.
Il tutto poi è reso più complesso perché, secondo me, c?e sempre una retroazione centralina-sensori, e ognuno poi è diverso e non esiste un metodo valido in assoluto.
Però su queste basi, almeno secondo me, è possibile cominciare a ragionare operativamente.
Intanto cambiando situazione e registrare il fenomeno.
Io proverei a scendere sul III grado e vedere cosa succede.
Poi comincerei a registrare le differenze tra la prima via della giornata e l?ultima.
Da secondo come va? Anche lì sei in palla o vai sereno?
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Messaggioda cinetica » mar dic 02, 2008 17:23 pm

una cosa che mi aiuta tantissimo:
quando arrivo all'altezza dello spit si aggancio subito il rinvio ma poi "con calma" cerco di alzarmi ancora un po', trovare la posizione ideale di equilibrio e solo allora tiro su e aggancio la corda...

il rinvio in alto sullo spit anche senza corda mi da sicurezza, come dire "dai ormai ci sei... ma aspetta un po'" così cerco di dilatare i tempi senza l'ossessione di agganciarmi il prima possibile
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Messaggioda Ice77 » mar dic 02, 2008 18:38 pm

grizzly ha scritto:
Ice77 ha scritto:Assolutamente SI, mi capita anche sul 4° straconosciuto, dove ovviamente riesco ad arrivare in cima ma con mille paure.
Pensa che mi viene d'istinto di tenermi ai rinvii appena messi, cosa mai capitata prima.
Non so cosa intendi stare fermo per un po' comunque mai più di 15-20 gg.

grazie.



Io la interpreto come un questioni di segnali.
In generale la paura non è negativa ne positiva. Dipende dalla situazione. Se mi trovo su un 8a slegato può essere utile un segnale d?ingresso che mi indica pericolo, poi sta a me valutarlo.
Quindi per me è tutta una questione di ?taratura?. La messa a punto di questa calibratura del segnale deve avvenire sia sui sensori sia sulla centralina di controllo.
I sensori possono trasmettere un segnale di pericolo quando ad esempio sentono che la presa sfugge perché manca la forza, perché la presa è unta, perché il piede è mal messo, perché manca l?equilibrio, ecc.
Questo è un problema di capire se: 1) i sensori sono veritieri; 2) se distorcono il segnale perché non lo conoscono.
La centralina in sé non ha sensori. Quindi il problema è di traduzione. Una volta appurato che i sensori diano segnali corretti, si tratta di vedere come vengono gestiti. Se ridotti, amplificati, ecc.
Il tutto poi è reso più complesso perché, secondo me, c?e sempre una retroazione centralina-sensori, e ognuno poi è diverso e non esiste un metodo valido in assoluto.
Però su queste basi, almeno secondo me, è possibile cominciare a ragionare operativamente.
Intanto cambiando situazione e registrare il fenomeno.
Io proverei a scendere sul III grado e vedere cosa succede.
Poi comincerei a registrare le differenze tra la prima via della giornata e l?ultima.
Da secondo come va? Anche lì sei in palla o vai sereno?



Da secondo va molto meglio "ovviamente".
Comincio a soffrire di qualche disturbo solo ad una altezza per me elevata (dai 100 mt. in su).

grazie ancora
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Messaggioda cinetica » mar dic 02, 2008 18:53 pm

Ice77 ha scritto:
Da secondo va molto meglio "ovviamente".
Comincio a soffrire di qualche disturbo solo ad una altezza per me elevata (dai 100 mt. in su).

grazie ancora


si ma allora tu parli non di falesia, ma di vie lunghe dal sapore alpinistico... :smt021
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Messaggioda Roberto » mar dic 02, 2008 19:13 pm

La paura di cadere e di certo un serio ostacolo all' arrampicata libera, però mi sembra di capire che nel tuo caso è una cosa recente e quindi è sperabile che sia passeggera.
Essendo l' arrampicata un' attività totalizzante, sei coinvolto sul movimento e necessita di concentrazione, uno sterss esterno, una ragione che ti porta a non trovare questa concentrazione, potrebbe portare a queste esitazioni.
Io, che scalo da una vita e sono volato innumerevoli volte (in falesia e in montagna), quando non sono coinvolto in una salita (via che non mi interessa, oppure periodo di scarsa forma e quindi poche soddisfazioni), spesso sento la distanza dall' ultimo ancoraggio e ho timore di cadere, mentre quando sono impegnato nel tentativo di liberare un "progetto" o cerco l' "a vista" su un tiro al mio limite, essendo concentrato e totalmente preso dall' arrampicata, quasi dimentico dove sta l' ultimo spit agganciato.
Quindi "motivazioni" e coinvolgimento e queste, se manca la testa per un qualche motivo, vanno a farsi benedire, con la conseguente "sindrome da fifa da volo".
In altri casi c' è proprio una paura atavica, che blocca la progressione da primo e che difficilmente si supera totalmente. Anche con anni di scalate, voli accidentali e voluti, questa resta sempre un po, anche se con l' abitudine si riesce in parte a controllare.
Ci sono arrampicatori che praticamente scalano solo da secondi al proprio limite, da primi hanno sempre inconsciamente il freno tirato.
Dai, vedrai che passa :wink:
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Messaggioda grizzly » mar dic 02, 2008 19:14 pm

Ice77 ha scritto:Da secondo va molto meglio "ovviamente".
Comincio a soffrire di qualche disturbo solo ad una altezza per me elevata (dai 100 mt. in su).

grazie ancora


Prego figurati.
Beh... se da secondo va meglio è già una buona indicazione. Ci sono casi che anche arrampicando tope-rope su monotiri si trovano con un segnale di paura in ingresso.
Per la questione dei 100 m. forse sarebbe utile specificare meglio, perchè io avevo inteso parlassi di tiri in falesia. Se mi parli di vie lunghe, in ambiente, magari pure da integrare le protezioni, siamo su un livello di complessità già piuttosto elevato. Secondo me il discorso di fondo non cambia, cioè segnali, calibratura, ecc... però è diverso parlare di tiri in falesia e di tiri in montagna. Non fosse altro perchè oggettivamente il contenuto, l'informazione dei segnali è diversa. Un conto è calibrare il segnale di pericolo su una protezione a spit, n'altro è su un chiodo marcio... In ogni modo, quello che per me è importante è lavorare sistematicamente, cioè provando a modificare dei parametri, tenendone costanti altri e registrare attentamente le variazioni.
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Messaggioda SCOTT » mar dic 02, 2008 19:39 pm

Comunque la tua non è paura è panico... :?

In arrampicata così come in tutte le attività che coportano pericolo la paura è buona consigliera, basta imparare ad amministrarla... nel tuo caso quella che chiami paura è in realtà il suo eccesso, il panico di ... farti male? ...mi sorge una domanda...
Visto che hai detto che la cosa è recente e non è stato sempre così forse dovresti pensare da dove arriva questo diverso "sentire" nei confronti dell'esposizione ... qualcosa del tipo "problemi di salute fisica" , "psicologica" , un cambiamento importante nella vita di tutti i giorni ... o un trauma in arrampicata... :?

Se trovi qual'è il male diventa più facile porvi soluzione... :wink:

In bocca al lupo e buone scalate! :D

Scott.
a nin pos piò!!!
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Messaggioda grizzly » mar dic 02, 2008 19:44 pm

Roberto ha scritto: [...] Essendo l' arrampicata un' attività totalizzante, sei coinvolto sul movimento e necessita di concentrazione, uno sterss esterno, una ragione che ti porta a non trovare questa concentrazione, potrebbe portare a queste esitazioni.


Le cause esterne sono un bel po'... e spesso sono proprio loro che influenzano la traduzione della centralina... che a sua volta influenza i segnali in ingresso...
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Messaggioda SCOTT » mar dic 02, 2008 19:52 pm

grizzly ha scritto:
Roberto ha scritto: [...] Essendo l' arrampicata un' attività totalizzante, sei coinvolto sul movimento e necessita di concentrazione, uno sterss esterno, una ragione che ti porta a non trovare questa concentrazione, potrebbe portare a queste esitazioni.


Le cause esterne sono un bel po'... e spesso sono proprio loro che influenzano la traduzione della centralina... che a sua volta influenza i segnali in ingresso...


...centralina... :-s
...segnali in ingresso... :-k
...8a slegato... :smt103

c***o sei un cyborg? 8O 8O 8O

:mrgreen: Scott.
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Messaggioda grizzly » mar dic 02, 2008 20:03 pm

SCOTT ha scritto:...centralina... :-s
...segnali in ingresso... :-k
...8a slegato... :smt103

c***o sei un cyborg? 8O 8O 8O

:mrgreen: Scott.


Sta bono... che mò non te posso rispondè come vorrei che sto ad olià la pinza idraulica... ma appena te ne sali a Finale...
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar dic 02, 2008 21:40 pm

grizzly ha scritto:Ci sono casi che anche arrampicando tope-rope su monotiri si trovano con un segnale di paura in ingresso.


eccheme qua :D .
ci ho messo anni ad avere una RELATIVA disinvoltura sui tiri al limite
da secondo (che poi per me è 6a massimo). da primo ho fifa :oops: , devo stare su difficoltà talmente inferiori da rendere infinitesimo il rischio di volo: e anche così soffro le spittature "allegre".
ho sempre cercato di insistere, senza farmi scoraggiare: e devo dire che, evitando confronti competitivi che non avrebbero senso (e da cui uscirei malissimo), i lenti progressi che ho fatto mi hanno dato comunque soddisfazione.
ostinati saluti
TSdG
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Messaggioda grizzly » mar dic 02, 2008 22:15 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
grizzly ha scritto:Ci sono casi che anche arrampicando tope-rope su monotiri si trovano con un segnale di paura in ingresso.


eccheme qua :D .
ci ho messo anni ad avere una RELATIVA disinvoltura sui tiri al limite
da secondo (che poi per me è 6a massimo). da primo ho fifa :oops: , devo stare su difficoltà talmente inferiori da rendere infinitesimo il rischio di volo: e anche così soffro le spittature "allegre".
ho sempre cercato di insistere, senza farmi scoraggiare: e devo dire che, evitando confronti competitivi che non avrebbero senso (e da cui uscirei malissimo), i lenti progressi che ho fatto mi hanno dato comunque soddisfazione.
ostinati saluti
TSdG


Non so i tuoi anni quanti giorni valgano. Nel senso che se i giorni sono pochi e sono diluiti in un periodo molto lungo, effettivamente penso sia difficile riuscire ad abituarsi a tarare il sistema complessivo.
Io posso prendere ad esempio il nuoto. Sono entrato in acqua, al mare, per la prima volta poco più di un anno fa. Ma ho cominciato ad andare praticamente tutti i giorni. Capisco benissimo che se fossi andato, e ben che vada, un paio di volte al mese, ora sarei ancora lì ad avere timore dell'acqua, ad essere insicuro.
Nel nuoto si chiama acquaticità, che è la capacità di muoversi, di stare "bene" in acqua. Su roccia direi che si può arrivare ad un concetto simile. Che è in parte il risultato di permanenza costante sul campo, e in parte il risultato di allenamento specifico. Poi va da sè che qualcuno parte con una maggiore acquaticità e sarà avvantaggiato e qualcun altro invece dovrà faticarsela. Ma di esercizi per la "verticalità", "roccietà"... non ne ho mai sentito parlare, perchè l'arrampicata in fondo è ancora una questione di superuomini che nascono tali e sfidano eroicamente il pericolo... :lol:
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