Il kevlar brucia meno?

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Il kevlar brucia meno?

Messaggioda AlbertAgort » lun lug 03, 2006 12:50 pm

come da oggetto. nello sfregamento con corda, ad esempio in manovre di autosicura , sfregamenti variecc.., il kevlar si consuma (si brucia ) meno rispetto al nylon?
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Re: Il kevlar brucia meno?

Messaggioda eraclito » lun lug 03, 2006 13:00 pm

AlbertAgort ha scritto:come da oggetto. nello sfregamento con corda, ad esempio in manovre di autosicura , sfregamenti variecc.., il kevlar si consuma (si brucia ) meno rispetto al nylon?


senza dubbio meglio del nylon, ma meglio pure del dyneema.
altro vantaggio nei nodi di frizione è dato dal diametro decisamente inferiore al nylon e quindi + "strozzante"
L'apprendere molte cose non insegna l'intelligenza
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Messaggioda Zio Vare » lun lug 03, 2006 13:18 pm

le giacche e i pantaloni da intervento antincendio sono fatti di fibra aramidica, il kevlar penso sia una fibra aramidica; non se molto di chimica a questi livelli, però se si assomigliano un minimo come tessuti sicuramente la resistenza al calore è maggiore.
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Messaggioda AlbertAgort » lun lug 03, 2006 14:07 pm

Zio Vare ha scritto: la resistenza al calore è maggiore.


e la consumazione avviene per calore (generato dall attrito) giusto?
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Messaggioda aeron » lun lug 03, 2006 14:13 pm

Confermo che il Kevlar, come anche il Technora sono delle fibre aramidiche. La grossa differenza che c'è con il dyneema (D), è che quest'ultimo è sensibile al calore, mentre il kevlar (K) ed il Technora (T) no.
Come elasticità delle fibre, il K. e il T. sono praticamente statici, ovvero anche sotto una forte trazione non si allungano se non di una piccolissima percentuale, e mantengono questa caratteristica anche nel tempo. Il D. al contrario è sì statico anche lui, ma nel tempo tende addirittura ad accorciarsi riducendo la sua lunghezza.
Senza dubbio per un utilizzo come bloccante e come cordino statico è da preferire sicuramente il K. sia in confronto a D. che al nylon.
Ultima cosa, il K. è molto più resistente all'abrasione. E' difficilissimo da tagliare perfino con una forbice da lattoniere...
Io usavo il tessuto di fibra di Kevlar e Carbonio per modellismo e quando lo usavo trovavo parecchio difficoltoso sia tagliarlo che poi carteggiarlo (peraltro impossibile)
Ultima modifica di aeron il lun lug 03, 2006 14:16 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda cuorpiccino » lun lug 03, 2006 14:16 pm

Se aveste provato ad appuntire i cordini in kevlar per passarli nelle clessidre, avreste scoperto che non prende fuoco e non si scioglie come il nylon. :lol:
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda AlbertAgort » lun lug 03, 2006 14:26 pm

cuorpiccino ha scritto:Se aveste provato ad appuntire i cordini in kevlar per passarli nelle clessidre, avreste scoperto che non prende fuoco e non si scioglie come il nylon. :lol:


si questo l'ho provato, ma un conto è l'interno, un conto è la maglia esterna, quella si che brucia. Ma la maglia esterna di che è fatta?
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Messaggioda steazzali » lun lug 03, 2006 14:28 pm

aggiungo quel poco che so ma col beneficio del dubbio. il kevlar ha formula chimica (??) uguale al nylon ma con l'aggiunta del benzene.
a memoria pesa circa 1.75g/cm3 (correggo, mi sono accorto d'aver detto na cazzata è circa 1,4 g/cm3)più leggero di tutti i metalli e anche della fibra di carbonio con cui condivide metodi di costruzione e applicazione, con qualche vantaggio e un po' di difetti, primo fra tutti la difficoltà di ottenere manufatti privi di pori.
primo dei vantaggi resistenza a trazione paurosa, non ricordo il valore esatto comunque anche 5 volte quella di un ottimo acciaio

molto resistente ad usura, lo usano anche per la scocca delle auto da rally, la parte che protegge il motore.

ha il difetto di essere igroscopico, piglia umidità il che lo rende inadatto alla costruzione di aereoplani... navi.... picche :wink:

non è un conduttore :P oggi poco sfruttato ma per me è uno dei materiali che farà parte della nostra vita sostituendo magari materiali metallici.
di corde non so una mazza
Ultima modifica di steazzali il lun lug 03, 2006 15:36 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il kevlar brucia meno?

Messaggioda gigi72 » lun lug 03, 2006 14:30 pm

AlbertAgort ha scritto:come da oggetto. nello sfregamento con corda, ad esempio in manovre di autosicura , sfregamenti variecc.., il kevlar si consuma (si brucia ) meno rispetto al nylon?

si, ma la calza dei cordini di kevlar non è in kevlar, ma credo in poliestere che nei normali sfregamenti si usura più o meno come il nylon (a me pare un po' meno). Se poi invece si parla di attriti notevoli (tipo una caduta su un prusik che non blocca subito) allora interviene la differente temperatura di fusione del kevalr: la calza in poliestere può fondersi, l'anima in kevlar no! Il cordino di nylon invece può fondersi completamente.. :roll:
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Re: Il kevlar brucia meno?

Messaggioda Danielrock » lun lug 03, 2006 14:58 pm

AlbertAgort ha scritto:come da oggetto. nello sfregamento con corda, ad esempio in manovre di autosicura , sfregamenti variecc.., il kevlar si consuma (si brucia ) meno rispetto al nylon?



il kevlar NON brucia!!!!


.... priva con un accendino ad accendere il Kevlar!!! ... brucereai fl a calza ... ma l'interno nn prende fuoco nemmeno dopo 5 minuti di fiamma!!! :wink:
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Re: Il kevlar brucia meno?

Messaggioda AlbertAgort » lun lug 03, 2006 15:13 pm

Danielrock ha scritto:

.... priva con un accendino ad accendere il Kevlar!!! ... brucereai fl a calza ... ma l'interno nn prende fuoco nemmeno dopo 5 minuti di fiamma!!! :wink:


già provato mille volte e si fa sempre una fatica boia a tagliare i kevlar :wink:

ma il mio brucia era inteso più come un "si consuma con l'attrito"

ricapitolando:

il kevlar con l'attrito si consuma molto meno di nylon e dinema
la maglia esterna però non essendo in kevlar si consuma più o meno come il nylon
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Messaggioda vito » lun lug 03, 2006 16:32 pm

il kevlar e' talmente tosto che lo usano anche per i giubbotti antiproiettile :roll:
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Messaggioda chalkbag » lun lug 03, 2006 18:17 pm

Probabilmente è una minchiata, ma da qualche parte ho letto (forse prorio in un topic qui nel forum) che il kevlar diventa più rigido (e quindi più fragile) con l'invecchiamento e nei punti di maggiore tensione come ad esempio nei nodi.
La cosa mi ha colpito perchè ho pensato ai doppi nodi inglesi che mi ero fatto da un mesetto sui dei cordini nuovi.
Premesso che parlare di invecchiamento e di tensioni senza una scala di riferimento è, se non stupido, inutile, resta il fatto che la cosa mi ha provocato una leggera contrazione alla bocca dello stomaco....
Vi risulta che ci sia qualcosa di vero?
"Prima di giudicare un uomo cammina per tre lune nelle sue scarpe"
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Messaggioda steazzali » lun lug 03, 2006 19:35 pm

chalkbag ha scritto:Probabilmente è una minchiata, ma da qualche parte ho letto (forse prorio in un topic qui nel forum) che il kevlar diventa più rigido (e quindi più fragile) con l'invecchiamento e nei punti di maggiore tensione come ad esempio nei nodi.
Vi risulta che ci sia qualcosa di vero?


credo che non riuscirò a spiegarmi bene , perciò scusa in anticipo.

credo il fenomeno di cui parli sia riferito più a manufatti in cui la fibra aramidica (kevlar) è impregnata in una resina poi indurita per polimerizzazione (?) in forno. gli eventuali danni da infregilimento dovrebbero riguardare la resina e non le fibre.

il cordino di kevlar utilizzato in alpinismo non ha resine ma solo fibre intrecciate e ricoperte da una calza.
la resistenza a trazione è molte elevata, magari 10/15 volte quella della roccia a cui il cordino è attaccato, anche nella zona del nodo il margine è accettabile.
in più non si è (almeno non ho) mai sentito parlare di cordini in kevlar tranciati/fusi. posso dirti che da prove che ho fatto il kevlar ha una modalità di rottura che mi fa ben pensare o meglio tra le tante paranoie che ho quella del cordino in kevlar che si trancia è una delle ultime.
in più a me i cordini in kevlar vecchi mi sembra che perdano rigidezza :roll: :wink: però ripeto di corde e cordini non so niente.

se ne hai uno vecchio magari facci qualche prova così ti togli i dubbi o magari scopri e ci dici che proprio non va bene.
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Messaggioda biemme » lun lug 03, 2006 20:25 pm

ciao,

non trovo il link, ma se n'era parlato a lungo,

il kevlar è tenace quanto il dyneema, ma essendo una fibra aramidica (e non polietilenica come tutti i nylon, dyneema compreso), non si surriscalda bensì si degrada, mentre il dyneema ha un punto di fusione molto basso (150°C).

In compenso, il dyneema sopporta i raggi solari molto più del kevlar, tanto da sconsigliare l?uso di kevlar trovati abbandonati in parete.
Le ultime vele da parapendio e deltaplano privilegiano infatti cordini di collegamento in dyneema piuttosto che in kevlar proprio per questo motivo della maggiore resistenza ai raggi UV.

Per il resto, il dyneema è una particolare fibra (HT) di polietilene (comune nylon) che garantisce tenute pari se non maggiori del kevlar (17-19 Kn di resistenza nominale x diametri in vendita a 5,5mm o 6mm?.. cordini in nylon di pari diametro hanno un carico di rottura sui 6/7 Kn).

Come fattori di riduzione da nodi, il dyneema ne risente meno del kevlar, ma il livello di entrambi è comunque elevato e soddisfacente, soprattutto se paragonato a corde e cordini in nylon.

chalkbag ha scritto: ......La cosa mi ha colpito perchè ho pensato ai doppi nodi inglesi che mi ero fatto da un mesetto sui dei cordini nuovi.
Premesso che parlare di invecchiamento e di tensioni senza una scala di riferimento è, se non stupido, inutile, resta il fatto che la cosa mi ha provocato una leggera contrazione alla bocca dello stomaco....
Vi risulta che ci sia qualcosa di vero?


sulla pericolosità dei nodi tenuti ?fissi? su anelli in kevlar, di cui parli, non mi porrei il problema, perché gli spezzoni in kevlar li porto dietro sempre chiusi con un nodo semplice, così da poterli infilare anche semplici (clessidrini, chiodi occupati, ecc.) e poi giuntare, senza dover calare santi e madonne per sciogliere un nodo ?saldato? quando mi trovo in posizioni precarie

ciao
biemme

ps : in trazione lenta, un vecchio e usato anello in kevlar giuntato con un galleggiante doppio (nodo doppio guide), ha ceduto a 1518 daN...un anello in kevlar nuovo giuntato con un doppio inglese, a 2.018,... direi che sono dati + che confortanti a prescindere dal nodo e dall'uso ....
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Messaggioda Silvio » lun lug 03, 2006 20:40 pm

biemme ha scritto:ciao,

non trovo il link, ma se n'era parlato a lungo,

il kevlar è tenace quanto il dyneema, ma essendo una fibra aramidica (e non polietilenica come tutti i nylon, dyneema compreso), non si surriscalda bensì si degrada, mentre il dyneema ha un punto di fusione molto basso (150°C).

In compenso, il dyneema sopporta i raggi solari molto più del kevlar, tanto da sconsigliare l?uso di kevlar trovati abbandonati in parete.
Le ultime vele da parapendio e deltaplano privilegiano infatti cordini di collegamento in dyneema piuttosto che in kevlar proprio per questo motivo della maggiore resistenza ai raggi UV.

Per il resto, il dyneema è una particolare fibra (HT) di polietilene (comune nylon) che garantisce tenute pari se non maggiori del kevlar (17-19 Kn di resistenza nominale x diametri in vendita a 5,5mm o 6mm?.. cordini in nylon di pari diametro hanno un carico di rottura sui 6/7 Kn).

Come fattori di riduzione da nodi, il dyneema ne risente meno del kevlar, ma il livello di entrambi è comunque elevato e soddisfacente, soprattutto se paragonato a corde e cordini in nylon.

chalkbag ha scritto: ......La cosa mi ha colpito perchè ho pensato ai doppi nodi inglesi che mi ero fatto da un mesetto sui dei cordini nuovi.
Premesso che parlare di invecchiamento e di tensioni senza una scala di riferimento è, se non stupido, inutile, resta il fatto che la cosa mi ha provocato una leggera contrazione alla bocca dello stomaco....
Vi risulta che ci sia qualcosa di vero?


sulla pericolosità dei nodi tenuti ?fissi? su anelli in kevlar, di cui parli, non mi porrei il problema, perché gli spezzoni in kevlar li porto dietro sempre chiusi con un nodo semplice, così da poterli infilare anche semplici (clessidrini, chiodi occupati, ecc.) e poi giuntare, senza dover calare santi e madonne per sciogliere un nodo ?saldato? quando mi trovo in posizioni precarie

ciao
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ps : in trazione lenta, un vecchio e usato anello in kevlar giuntato con un galleggiante doppio (nodo doppio guide), ha ceduto a 1518 daN...un anello in kevlar nuovo giuntato con un doppio inglese, a 2.018,... direi che sono dati + che confortanti a prescindere dal nodo e dall'uso ....







chiaro, preciso, compendioso.



ma sarai mica un tennico della materia ???





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Messaggioda biemme » lun lug 03, 2006 20:55 pm

Silvio ha scritto: ....ma sarai mica un tennico della materia ???
8) 8) 8)


ehilà silvio,
io tennico ?

:roll:

a tennis già ero una sega con la caviglia originale, figurati adesso, col pezzo di ricambio che già festeggia 12 anni :( ... mi rimane solo da praticare qualche sport minore.....roba strana tipo alpinismo, scialpinismo, arrampicata...sai ? quelli che arrampicano con le mani nude, coi picconi e coi rampini ? ecco, quelli 8)
ciao (scusa, ma è il caldo...)
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Messaggioda AlbertAgort » lun lug 03, 2006 21:05 pm

biemme ha scritto: quelli che arrampicano con le mani nude, coi picconi e coi rampini ? ecco, quelli 8)



io sapevo che quelli che vanno a scalare si tirano su sui chiodini che ci sono nella roccia e si arrampicano sulle corde a mani nude 8O
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Messaggioda Silvio » lun lug 03, 2006 21:08 pm

biemme ha scritto:
Silvio ha scritto: ....ma sarai mica un tennico della materia ???
8) 8) 8)


ehilà silvio,
io tennico ?

:roll:

a tennis già ero una sega con la caviglia originale, figurati adesso, col pezzo di ricambio che già festeggia 12 anni :( ... mi rimane solo da praticare qualche sport minore.....roba strana tipo alpinismo, scialpinismo, arrampicata...sai ? quelli che arrampicano con le mani nude, coi picconi e coi rampini ? ecco, quelli 8)
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fa caldo anche per me...


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Messaggioda sax » mar lug 04, 2006 1:42 am

biemme ha scritto:ciao,

non trovo il link, ma se n'era parlato a lungo,

il kevlar è tenace quanto il dyneema, ma essendo una fibra aramidica (e non polietilenica come tutti i nylon, dyneema compreso), non si surriscalda bensì si degrada, mentre il dyneema ha un punto di fusione molto basso (150°C).

In compenso, il dyneema sopporta i raggi solari molto più del kevlar, tanto da sconsigliare l?uso di kevlar trovati abbandonati in parete.
Le ultime vele da parapendio e deltaplano privilegiano infatti cordini di collegamento in dyneema piuttosto che in kevlar proprio per questo motivo della maggiore resistenza ai raggi UV.

Per il resto, il dyneema è una particolare fibra (HT) di polietilene (comune nylon) che garantisce tenute pari se non maggiori del kevlar (17-19 Kn di resistenza nominale x diametri in vendita a 5,5mm o 6mm?.. cordini in nylon di pari diametro hanno un carico di rottura sui 6/7 Kn).

Come fattori di riduzione da nodi, il dyneema ne risente meno del kevlar, ma il livello di entrambi è comunque elevato e soddisfacente, soprattutto se paragonato a corde e cordini in nylon.

chalkbag ha scritto: ......La cosa mi ha colpito perchè ho pensato ai doppi nodi inglesi che mi ero fatto da un mesetto sui dei cordini nuovi.
Premesso che parlare di invecchiamento e di tensioni senza una scala di riferimento è, se non stupido, inutile, resta il fatto che la cosa mi ha provocato una leggera contrazione alla bocca dello stomaco....
Vi risulta che ci sia qualcosa di vero?


sulla pericolosità dei nodi tenuti ?fissi? su anelli in kevlar, di cui parli, non mi porrei il problema, perché gli spezzoni in kevlar li porto dietro sempre chiusi con un nodo semplice, così da poterli infilare anche semplici (clessidrini, chiodi occupati, ecc.) e poi giuntare, senza dover calare santi e madonne per sciogliere un nodo ?saldato? quando mi trovo in posizioni precarie

ciao
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ps : in trazione lenta, un vecchio e usato anello in kevlar giuntato con un galleggiante doppio (nodo doppio guide), ha ceduto a 1518 daN...un anello in kevlar nuovo giuntato con un doppio inglese, a 2.018,... direi che sono dati + che confortanti a prescindere dal nodo e dall'uso ....

Giusto per precisare solo perche' ci lavoro con la plasticaccia.... :lol: :lol:
KEVLAR: fibra aramidica, altissimo carico di rottura longitudinale (tirando la fibra) basso carico di rottura trasversale (si spezza...) alta resistenza a temperatura (ma non ce ne puo' frega' di meno..) bassa resistenza ai raggi UV (si depolimerizza velocemente) vuole dire che medi tempi di esposizione al sole lo rovinano.... :cry:
i nodi purtroppo non gli fanno molto bene....
DYNEEMA: polietilene o politene che dir si voglia...HT. E' un politene modificato nella catena polimerica, per garantire forte carico di rottura longitudinale e , soprattutto alta resistenza ai raggi UV. E' nato per il sartiame nautico...ha alta resistenza alla temperatura per essere un politene ...(ma non ce ne frega niente...) Regge un po' meglio all'annodamento, (ma non c'e' da scialare...)
POLIAMMIDE 6 (comunemente detto Nylon): Deriva dalla polimerizzazione del Caprolattame di origine animale, precisamente ovina, (si le pecore..) NON C'ENTRA NIENTE CON GLI ALTRI DUE POLIMERI :!:
Ha bassa resistenza al calore (quando striscia se squaglia....vedi mezzo barcaiolo..) ha relativamente basso carico di rottura, (pero' grossa capacita' di deformazione, ed'e' quello che ci interessa!) si deteriora all'azione dei raggi UV (che agiscono come delle forbicine che tagliano le fibre polimeriche) il risultato e' che, col passare del tempo le corde diventano canapi....quindi perdono capacita' di deformazione=allungamento= maggiore forza di arresto. :cry: :cry:
Grosso vantaggio...buona annodabilita'(non si spezzano le fibre...)
Comunque vorrei precisare che per tutti e tre i polimeri il fattore di riduzione carico di rottura dato dal nodo e' relativamente iirilevante (anche se notevole) nella gestione della catena di assicurazione...

SCUSATE SE SONO STATO PALLOSO! :D :D :D :D
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

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