Kn ultima protezione

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Messaggioda petit » sab set 29, 2007 12:11 pm

ho fatto un po di ricerca, effettivamente le cose stanno diversamente.
il valore assunto dall'uiaa per le prove sui materiali è di 12 kN,
corrispondenti a 15 g su una massa di 80 kg.
partendo da questo, è stata stabilito come norma che le corde devono deformarsi
per mantenere il picco di forza d'arresto sotto i 12 kN.
in genere le aziende costruttrici fanno anche meglio, diciamo 700-900 daN.
la forza sull'ultimo rinvio è somma della forza sul ramo di corda in mano all'assicuratore
più quella esercitata sull'alpinista che cade.
la prima è influenzata dal tipo di freno usato, dalla bravura nel dosare la frenata e
dall'elasticità della corda oltre agli attriti della corda su roccia o rinvii intermedi;
la seconda è generalmente maggiore della prima per l'attrito della corda sul rinvio,
la tensione sul ramo che va alla sosta è circa 1,5 volte inferiore a quella dell'altro ramo.
Comunque i valori sull'ultimo rinvio variano, a quel che si legge, in condizioni
di arrampicata (ma sono sempre test e quindi sono indicativi) tra 600 e 900 daN.
Per il caso limite di tiro lungo con molti attriti si può parlare di fattore di caduta,
dato che se la corda fa fatica a scorrere ci si avvicina al caso di corda bloccata.
In condizioni normali la corda è ben capace di scorrere.
Una formula pronta e rapida quindi non c'è, a meno di accontentarsi del caso
semplice di corda bloccata in sosta, pochissimo scorrimento e assenza di rinvii intermedi:
in tal caso la sosta sopporta un valore di kN pari alla forza d'arresto della corda.
Per i vari fattori di scorrimento etc etc tale valore è in genere minore.
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Messaggioda Delrio » dom set 30, 2007 11:30 am

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Messaggioda Jos » dom set 30, 2007 15:44 pm

Io non sono d'accordo con Roberto e con tutti quelli che dicono ?L'esperienza è tutto?. C'è una grande confusione culturale in questo discorso.

Non è che si debba andare in parete con la calcolatrice. E' solo che l'esperienza empirica e personale non necessariamente, anzi solo molto casualmente e sporadicamente, ha a che fare con la definizione dei limiti e delle condizioni d'uso dei materiali. Solo i test e il lavoro tecnico possono avere l'ultima parola. Altrimenti staremmo ancora alle corde di canapa e al mezzo barcaiolo in sosta.

Chi dice che un cordino in dyneema tiene di più di uno in nylon ma non deve essere usato per gli autobloccanti? Chi dice che un fittone tiene di più a estrazione che a taglio? Chi dice - come è in questione in questo thread - che l'attrito può fare in modo che il fattore di caduta non diminuisca all'aumentare della lunghezza della corda? Non certo l'esperienza.

L'esperienza serve a tutt'altro. L'esperienza, oltre che per arrampicare, serve a mettere bene un friend, a capire dove il ghiaccio è migliore, a sfruttare bene una fessura, a sapere cosa mi devo portare e cosa è superfluo su una certa via. Eccetera. Non c'entra niente con il conoscere i limiti e le condizioni alle quali i materiali tengono o non tengono, che nella grandissima parte dei casi non è una conoscenza alla quale sono in grado di accedere solo con la mia esperienza empirica.

Una prova evidente di tutto questo è, ad esempio, come si fanno le soste oggi rispetto a trent'anni fa. Non è l'esperienza dell'uno o dell'altro che ha insegnato a fare i mobili o semimobili secondo i casi o le V strette eccetera. E' che ci si è messi con pazienza, in mezzo mondo, a provare cosa teneva di più e cosa di meno, nelle varie condizioni di roccia , ghiaccio ecc. E non sempre i risultati collimavano con il ?senso comune? che l'esperienza alpinistica di tanti aveva formato nel corso degli anni precedenti.

Se faccio una V bella larga su ghiaccio, che in base alla mia esperienza tiene benissimo, faccio solo una cazzata. Poi magari mi va bene tutta la vita, perchè la sosta non verrà mai sollecitata abbastanza, nella mia storia di scalatore, per svelare la differenza che c'è tra una V larga e una stretta, però la cazzata resta. Tanto è vero che se uno fa una cosa del genere all'ammissione per un corso guide viene giustamente mandato a casa per direttissima.

Il fatto di fidarsi dei materiali viene proprio da questo patrimonio di sperimentazioni e di ricerca. Non dall'esperienza di questo o di quello, e neppure dalla propria, perchè noi tutti speriamo di non dover mai testare per nostro conto i limiti dei materiali mentre arrrampichiamo - o no?

Ciau, Jos
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