giuro che non l avevo visto
comunque copio da un certo batman
Dunque.
Il drammatico problema dell'incastro della doppia si può presentare sotto svariata tipologia, che richiede di essere studiata analiticamente onde classificare il diverso grado di kazzosità della situazione che si è creata.
Cominciamo col suddividere la casistica in due classi fondamentali:
Caso A: l'incastro si verifica durante il recupero quando le corde sono ancora passate nell'anello di calata ("anello" in senso lato: fittone, catena, chiodo ad anello, cordinazzo, maillon rapide, salcazzo etc.);
Caso B: l'incastro si verifica dopo che le corde, nel recupero, sono già state sfilate dall'anello di calata ("anello" = vedi sopra).
Passiamo all'esame dei possibili sottocasi. Per fissare le idee, supponiamo che la doppia sia su due corde (la rossa e la gialla) e che l'incastro avviene mentre stiamo recuperando la gialla.
Sottocaso A1: la rossa è ancora a portata di mano, languidamente stesa sul terrazzino o distesa giù nei pressi. Il problema non è serio. Due bloccanti sulle due corde e via a risolvere l'impiccio. Non sono veramente kazzi.
(Sottocaso A1, comma a; l'incastro avviene nello stesso istante in cui cominci a tirare la gialla. Vuol dire, molto probabilmente, che invece della gialla devi tirare la rossa...)
Sottocaso A2: la rossa è ancora a portata di mano, e nel recupero è già passato il nodo di giunzione. Vuol dire che hai usato due corde da sessanta per fare una calata per cui ne bastava una sola. Sei un pirla, e vieni giustamente punito. Ma anche qui, non sono kazzi, l'unica differenza è che risali coi bloccanti su due corde dello stesso colore e le foto che ti fa il compagno sono meno spettacolari.
Sottocaso A3: il capo della rossa è già sparito verso l'alto quando avviene il fattaccio. Stavolta, sono kazzi. Si aprono svariate possibilità:
- tirare come forsennati. In genere, si incastrano con ancora maggiore determinazione;
- dare strattoni periodici e/o imprimere alla corda violenti impulsi trasversali. Sistema eccellente per un'analisi sperimentale dell'andamento di un'oscillazione smorzata, tuttavia in genere inconcludente ai fini dell'obiettivo primario, che rimane comunque quello di liberare la corda e non quello di studiarne le caratteristiche di elasticità;
- lanciare un fischio alle cordate nelle vicinanze (particolarmente utile allo scopo è la cordata che sta calando in doppia subito dietro di voi: il guaio è che ce n'è sempre una, tranne quando servirebbe);
- risalire in arrampicata, se e quando si può (cioè mai, sulle linee di calata "appositamente attrezzate", che proprio in quanto appositamente attrezzate vanno giù per orrendi muri verticali e strapiombanti privi di prese ma ricchi di lame taglienti, attorno a una delle quali si è appunto incastrata la stronza.
Nel dubbio, provarle tutte. Tenere comunque ben presente che l'unica tecnica cui non è bene fare ricorso in questo caso è quella di risalire coi bloccanti sull'unica corda disponibile. Vi risparmio la spiegazione dei motivi che rendono tale soluzione vivamente sconsigliabile...
E passiamo ai sottocasi del Caso B.
Sottocaso B1 (il più comune): la corda, sfilata dall'anello, si è incastrata e tu hai in mano solo un pezzo della gialla, o magari anche della rossa, se la stronza ha deciso di incastrarsi verso la fine, mostrando così la sua anima bastarda. Siamo sostanzialmente ricondotti al Sottocaso A3, e quindi, ora come allora, sono kazzi.
Sottocaso B2: la corda si è incastrata da qualche parte, ma in qualche modo il capo della rossa è arrivato nelle tue mani. Ti ritrovi con una corda doppia bloccata non si sa bene dove e, soprattutto, non si sa bene come. Sono abbastanza kazzi. Se ti fidi della qualità dell'incastro, puoi provare a risalire sulle corde. Io non mi fiderei.
Nei sottocasi B1 e A3 esiste una apprezzata variante, in cui il vento piglia il capo libero della corda e lo trascina in orizzontale mandandolo ad incastrarsi circa venti metri alla tua destra (o sinistra: in genere, dalla parte dove la parete è più strapiombante e ricca di scaglie). Qui, sono kazzi di categoria superiore. Ampio spazio viene lasciato alla fantasia per risolvere il problema, che in genere non ammette soluzione.
A me mi sono capitate tutte.
Adesso sto qui a scrivere minchiate al computer.
Se ne deduce che in qualche modo me ne sono sempre tirato fuori. Ma non chiedetemi in che modo. Ricordarlo potrebbe compromettere seriamente la mia serenità almeno fino a domani sera, e non posso permettermelo.
Le doppie è meglio che non si incastrano.