Consiglio scarpe Verona

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Messaggioda Kinobi » ven mag 16, 2014 6:58 am

Ziggomatic ha scritto:Kinobi mi è parso accennasse invece ad una tendenza diffusa e quindi mi domandavo se ci fossero ragioni diverse.


1 Gli arrampicatori, sono consciuti per essere un cliente a bassa propensione all'acquisto. Se tu fossi un lavoratore, lavoreresti con i spaccamaroni o con quelli più umani?
2 per i motivi detti prima, e per contingenze del mercato, il guadagno è nullo o tendente al nullo (a dir mio, sottocosto, e ricordati che io parlo con discreta cognizione di causa). Se tu fossi un negoziante, investiresti diciamo un 20 mila dei tuoi euro per avere a che fare con i clienti del punto 1) e potenzialmente (quasi certo) perderci?

Per quanto riguarda le tue domande precedenti su perchè certi scarponi sono amentati e la ferraglia no, io ho una riposta, che però potrebbe non essere parziale. Fino a circa 10 anni, tutto il materiale da scalata era fatto in Europa/USA. Poi è arrivata la Black Diamond (ho postato un bel commento da un forum americano poco tempo fa qui su PM) che ha iniziato a produrre nelle Philippine abbassando i prezzi ed innescando una reazione dove tutti ora producono nel Far East. O quasi tutti, io ho enormi problemi a trovare materiale non Far East (imbraghi in primis, ma anche piccole cose come il magnesio (polverina che ti va sul sangue se hai un dito tagliato, ad esempio...).
Ciò ha permesso un contenimento degli aumenti (globalizzazione).
Questo processo non si è totalemente concluso, per il momento, nella calzatura da montagna, dove ancora per qualche tempo, molti modelli sono fatti in Europa e/o Italia. Se guardi il sito sportiva.com (da non confondere con La Sportiva, noterai modelli "far east" presenti già da tempo per l'export anche da noti produttori.
Quando il processo si sarà consluso (ovvero anche quelli saranno fatti in paesi a più basso costo del lavoro e tassazione), vedrai che anche le calzature da montagna costeranno meno.
Non so se è questo che tu vuoi, ma sarà così (presumo).
Ciao,
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Messaggioda Kinobi » ven mag 16, 2014 7:16 am

rocciaforever ha scritto:Kinobi: ma sei socio, oltre del King, anche del negozio?

@ Giane: mi dispiace averti diluso... :lol:
cmq secondo me fai bene a cercare il prezzo migliore, ovunque sia, se ti conviene. Se ti serve sapere qualche prezzo di Arco, fai un fischio! (tanto non è detto che sia il più basso......)
buone spese e buone arramicate! :wink:


Contrariamente ad alcuni, io non ignoro.
Contrariamente ad alcuni, ho una visione della vita tutto sommato romantica.

Quando i commessi del Turnover mi comprano circa 700 spit pagandoli di tasca loro, io non ignoro il fatto che se li sono tolti dal loro portafoglio i loro soldi e li mettono su posti (a spese loro e con il loro lavoro) dove anche io, ed altri, ci vado a scalare. Non sono una zecca (animale che succia il sangue dagli altri), che cerca il sangue migliore ogni volta che gli fa comodo. Anche perchè la differenza di prezzo, a volte è meno del costo di un pacco postale.

Contrariamente ad alcuni, io non ignoro chi vende i prodotti dietro il banco. Cerco di capire le loro basi di conoscenza. Sfortunatamente, ho una una discreta conoscenza del prodotto, e capisco se chi mi sta davanti, sa cosa sta vendendo.
Considero i tre comessi del Turnover tra i riferimenti dei commessi dell'arrampicata in Italia (e da tempo). Un altro è Damiano di Climb a Firenze, ma ve ne sono altri che conosco bene e che so che usano ciò che vendono. Luca di Mountain Sicks (non è mio cliente) è un altro...

Per concludere, non sono socio del Turnover.
Ed il mio secondo cliente per fatturato in Italia ed è Arco. Ma il bazar di Arco, da molto tempo, non mi piace.
Non vendo a Sportler (eppure consiglio la commessa di VR Est).
Tutto questo ti dovrebbe fare comprendere che c'è una discreta e differenza tra me e te, ed il modo di vedere e comunicare le cose, e a volte, i tuoi commenti sono fuori luogo. Un sano lavoro nel privato e non nel pubblico, aiutano meglio a comprendere certe cose.


Ciao,
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Messaggioda Kinobi » ven mag 16, 2014 7:32 am

onoff ha scritto:Non è chiarissimo l'aumento dei prezzi in una fase di crisi del ciclo economico. Chissà se qualche economista potrà illuminarci? La teoria vorrebbe che, in fase di depressione, piuttosto di tenere merci ferme in magazzino con relativi capitali svalutati, avvenisse un abbassamento dei prezzi.
Con domanda minore i prezzi scendono. Ora poiché sono ormai diversi anni che si parla di crisi, crisi, crisi, cioè poca domanda, perchè i prezzi non scendono? Anzi salgono!


OT:
Non sono un economista.
Sono un ragioniere.
Ditta individuale.
Vendo ancora una ditta di moschettoni fatta in Austria. Li fanno li, li visito ogni mese, ogni processo produttivo. La ditta gode di eccellente salute. Visitata da un tecnico di una ditta concorrente, ha detto che non ha mai vista una ditta così moderna per i macchinari.
Vendevo circa 25 mila rinvii all'apice storico.
Poi è arrivata la produzione cinese.
Il mio margine lordo era del 18%. Significa che al lordo delle spese guadagnavo il 18%.
Netto era circa il 10% (prima delle tasse). Calcolato nel prezzo al negozio, non nel prezzo al pubblico.
Ho abbassato il margine al 14%, fino a che mi hanno aumentato la polizza RC di 2000 euro. (causa caso set Ferrata Edelrid, che ha portato l'arrapicata ad essere uno sport pericolosissimo nelle loro statistiche).
Fatti due conti, ho visto che se non vendo rinvii, guadagno di più. Ora faccio meno di 1200 rinvii all'anno. Con un calo costante annuo. Negli anni, non ho mai trovato uno che mi abbia detto, dopo una mia spiegazione, che il moschettone che vendo non sia almeno funzionale come i più blasonati.
I prezzi possono scendere se c'è ciccia da togliere. Se sono all'asso, non si possono abbassare. Il magazzino lo abbassi nel tempo, se lo devi svendere, è un bagno di sangue.
Ho sempre detto al mio fornitore che se li fanno in Cina, smetto del tutto di lavorare con loro.
Ciao,
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Fine OT.
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Messaggioda funkazzista » ven mag 16, 2014 7:54 am

Trasferiamoci tutti nel TAA!!!
Già mi vedo i barconi sul Lago di Garda... :smt087

Scherzi a parte, che c'è ben poco da scherzare, e tornando un po' IT, io uso da diversi anni solo scarpette miricane, ma le prossime che prendo saranno taliane.
E, si, se possibile, al negozietto sotto casa.
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Messaggioda Kinobi » ven mag 16, 2014 8:29 am

funkazzista ha scritto:diversi anni solo scarpette miricane.


Non esistono.
Te lo dice un ex "dipendente" di Stealth Rubber Korea.
Esistono dei prodotti di cui l'ultimo passaggio è fatto in yankelandia fatti con materie prime tutte koreane.
Nota che Korea non è Cina.
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Messaggioda funkazzista » ven mag 16, 2014 8:35 am

Kinobi ha scritto:
funkazzista ha scritto:diversi anni solo scarpette miricane.


Non esistono.
Te lo dice un ex "dipendente" di Stealth Rubber Korea.
Esistono dei prodotti di cui l'ultimo passaggio è fatto in yankelandia fatti con materie prime tutte koreane.
Nota che Korea non è Cina.
E

Va bene, grazie per la precisazione.
La prossima volta scriverò "scarpette di un marchio miricano, ma fatte diosadove".
Non cambia comunque il senso di quello che volevo dire.
:wink:
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Messaggioda Ziggomatic » ven mag 16, 2014 10:54 am

Kinobi ha scritto:Non so se è questo che tu vuoi, ma sarà così (presumo).
E


Presumi male, anche perchè, in ambiti diversi, pure il mio lavoro risente del processo di cui parli.
Tento di essere un po' più consapevole di quello che succede, anche in questo particolare mercato e, visto che nello specifico sono molto ignorante, chiedo a gente che ne capisce.
In questo senso, trovo i tuoi interventi sempre molto preziosi, e di questo ti ringrazio: leggendoti ormai da un po', più di una volta mi hai dato interessanti spunti di riflessione.
Sostanzialmente ho anch'io ho una visione romantica delle cose e alla fine il prezzo migliore è (dovrebbe essere) quello che è buono per me, per chi vende, e per chi produce.
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Messaggioda Kinobi » ven mag 16, 2014 12:03 pm

Ziggomatic ha scritto:
Kinobi ha scritto:Non so se è questo che tu vuoi, ma sarà così (presumo).
E


Presumi male, anche perchè, in ambiti diversi, pure il mio lavoro risente del processo di cui parli.
Tento di essere un po' più consapevole di quello che succede, anche in questo particolare mercato e, visto che nello specifico sono molto ignorante, chiedo a gente che ne capisce.
In questo senso, trovo i tuoi interventi sempre molto preziosi, e di questo ti ringrazio: leggendoti ormai da un po', più di una volta mi hai dato interessanti spunti di riflessione.
Sostanzialmente ho anch'io ho una visione romantica delle cose e alla fine il prezzo migliore è (dovrebbe essere) quello che è buono per me, per chi vende, e per chi produce.


Presumo, che tu presumi, che io abbia ragione. Mi sorge il dubbio che tu, lo abbia descritto non chiaramente. :D :D :D

Io penso tu NON voglia che tutto si basi sul prezzo e che ci sia una certa eticità nella ricerca del costo. Sfortunatamente io presumo (come presumo tu presuma), che non sarà così.
Ne io ne te cambiremo lo stato delle cose.
Una storiella:
Martedì e mercoledi ero in un fabbrica.
Ho visto tre macchine al lavoro. Tre essere umani che lavorano come macchine (nel senso di efficienza).
Ad uno sono particolarmente affezionato. Mi sa sono 8 anni che è in quella fabbrica.
Inizialmente pensavo fosse "tontotto" e probabilmente ci vedeva poco. Ieri mi sono reso conto che ci vedeva benissimo, che si è accorto che una forma aveva una misura sbagliata, sotto gli occhiali spessi, ha girato la forma, e la ha cambiata. Alla faccia del tonto dell'orbo.
Quella macchina di uomo informa 1750 tomaie al giorno.
E' un lavoro duro.
Io e Grip Usiamo un cacciavite per metterle dentro, lui no, il pollice.
Dicevo a Grip che se quello scala ha i mezzi per un 8c.
E poi martella (7/8 colpi). 12250 martellate al giorno, roba da buttare via i gomiti.
40 ore alla settimana da 8 anni. 3,88 tomaie al minuto. Incluso sbagli di chi gli carica le forme.
Mai visto lamentarsi, mai visto fare uno sbaglio.
Quando disegno le scarpe, ho sempre a mente lui, che poi me le mette in forma: serve farle semplici e che non siano difficili da farle entrare.
Ieri scalando ci pensavo, e volevo fare un video da mettere sul tubo, e costringere chi raglia che una scarpetta costa cara a guardarlo per 8 ore di fila al giorno. Non dico lavorare, dico guardarlo.
Lo so che al mondo c'è tanta gente che fa lavori più di merda di questo, ma gente che si fa il culo in questo modo per dare prodotti a chi a va divertisi, stride.
Lasciamo stare la paga.



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Messaggioda Ziggomatic » ven mag 16, 2014 13:01 pm

Kinobi ha scritto:
Ziggomatic ha scritto:Non so se è questo che tu vuoi, ma sarà così (presumo).
E

Presumo, che tu presumi, che io abbia ragione. Mi sorge il dubbio che tu, lo abbia descritto non chiaramente. :D :D :D


Qui non presumo, ma anzi ho la certezza di aver letto male io.
Tu intendevi "presumo che le cose andranno così", io ho erroneamente interpretato "presumo che tu voglia che le cose vadano così" :lol:
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Messaggioda Luca A. » ven mag 16, 2014 14:13 pm

Kinobi ha scritto:
Una storiella:
Martedì e mercoledi ero in un fabbrica.
Ho visto tre macchine al lavoro. Tre essere umani che lavorano come macchine (nel senso di efficienza).
Ad uno sono particolarmente affezionato. Mi sa sono 8 anni che è in quella fabbrica.
Inizialmente pensavo fosse "tontotto" e probabilmente ci vedeva poco. Ieri mi sono reso conto che ci vedeva benissimo, che si è accorto che una forma aveva una misura sbagliata, sotto gli occhiali spessi, ha girato la forma, e la ha cambiata. Alla faccia del tonto dell'orbo.
Quella macchina di uomo informa 1750 tomaie al giorno.
E' un lavoro duro.
Io e Grip Usiamo un cacciavite per metterle dentro, lui no, il pollice.
Dicevo a Grip che se quello scala ha i mezzi per un 8c.
E poi martella (7/8 colpi). 12250 martellate al giorno, roba da buttare via i gomiti.
40 ore alla settimana da 8 anni. 3,88 tomaie al minuto. Incluso sbagli di chi gli carica le forme.
Mai visto lamentarsi, mai visto fare uno sbaglio.
Quando disegno le scarpe, ho sempre a mente lui, che poi me le mette in forma: serve farle semplici e che non siano difficili da farle entrare.
Ieri scalando ci pensavo, e volevo fare un video da mettere sul tubo, e costringere chi raglia che una scarpetta costa cara a guardarlo per 8 ore di fila al giorno. Non dico lavorare, dico guardarlo.
Lo so che al mondo c'è tanta gente che fa lavori più di merda di questo, ma gente che si fa il culo in questo modo per dare prodotti a chi a va divertisi, stride.
Lasciamo stare la paga.


Ciao,
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E' una storia molto bella e molto intelligente. Grazie di averla riportata qui.
Io credo che la suddivisione/specializzazione del lavoro ci porti facilmente a sottovalutare la fatica, il tempo e la DIGNITA' che c'è dietro.
Da bambino vedevo nascere paia di pantaloni dalle mani specializzate di mia nonna -sarta di classe- e quando poi li indossavo sapevo cosa ci stava dietro. Adesso ho appena comperato un paio di jeans a 29 euro, marchio italiano ma fatti in Tagikistan (chi di voi sa dov'è?) e riconoscergli un "peso" e un valore non solo economico ma anche umano è davvero difficile.

Abbiamo con le cose, e quindi con il lavoro che le ha prodotte, un rapporto che si è adulterato, impoverito, involgarito.
"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)
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