cialtrone ha scritto:Quello che volevo dire è che la compromissione della calza, da taluni ritenuta superflua, è in realtà fondamentale.
Il 30% è il 30%.
Si sono dei test agghiaccianti che mostrano come una
corda nuova intera, a cui viene
leggermente lesionata la calza, passa dagli 8-10 test a fattore 2 al dodero, ad uno (1) eppoi passa a migliore vita.
Quindi, siamo totalmente in accordo che i trefoli non si vedono, e contribuiscono 'na cifra, ma per quel che *possiamo vedere*, la calza è importantina, no?
Pisandlov.

Non ci capiamo.
Quando parli di "
una corda nuova intera, a cui viene leggermente lesionata la calza" evidentemente non stai parlando dell'usura della corda. Forse intendi "
l'effetto di incisioni anche senza impatti violenti" di cui ha scritto Lorenzo Contri qualche anno fa, riguardo all'effetto di tagli causati da spigoli vivi (senza accennare a percentuali).
Di 30% di contributo della calza ne parla Giuliano Bressan qui:
http://www.clubalpinoaccademico.it/home/USURA%20DELLE%20CORDE.htm. Nello stesso articolo quardacaso consiglia anche corde "pesanti":
Giuliano Bressan ha scritto:Particolare attenzione va quindi posta nel controllo dei dati tecnici dichiarati dai produttori [...] i parametri fondamentali sono il peso della corda che dovrà essere all'incirca 75-80 grammi/metro [...]
Indovina perché?
La calza è importante, non "importantina", e
si può vedere se è in buone condizioni o meno. Non lo metto minimamante in dubbio.
L'anima è un po' più importante, e soprattutto
non si può vedere. Si può notare al tato se ci sono lesioni, ma l'usura non si può controllare.
Quello che voglio dire è che una corda che sembra in buono stato (perché la calza
è in buono stato) non necessariamente lo è. La calza delle corde sottili dura come quella delle corde più grosse, l'anima (70%) no.
ciao
Marco