soste su ghiaccio.

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Messaggioda angelo1981 » mer giu 14, 2006 12:04 pm

mi sembra di averlo letto sulle istruzioni presenti nei chiodi....della grivel e credo sia l'unica a fare il filetto inverso
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Messaggioda STE26COMO » mer giu 14, 2006 12:10 pm

angelo1981 ha scritto:mi sembra di averlo letto sulle istruzioni presenti nei chiodi....della grivel e credo sia l'unica a fare il filetto inverso

ma se posizionati normalmente cosa puo succedere...diminuisce la tenuta?
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Messaggioda angelo1981 » mer giu 14, 2006 12:36 pm

secondo me no....per me i chiodi da ghiaccio non tengono mai :wink:
scherzi a parte secondo me sono piccolezze e visto che il ghiaccio non è mai nelle stesse condizioni é meglio piantarli perpendicolari alla superficie.....
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Messaggioda NonVedoUnChiodo » mer giu 14, 2006 13:38 pm

L'ultima cosa, le forze in gioco sono tante...
La posta in gioco è alta...
A meno che non si è appassionati di fisica (per non dire ing, fisici...) ... Io mi atterrei alle indicazioni del costruttore che prima di metterle in giro le ha studiate in tutte le salse...

A meno che qualcuno di voi in cascata non si è portato su un sacco da 80kg (o la suocera... fa lo stesso!!!) per poi forlo volare sulle viti messe in vario modo...

Possiamo parlare solo di supposizioni... Che potrebbero far trovare qualcuno meno esperto nella cacca...

:wink:
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Messaggioda angelo1981 » mer giu 14, 2006 16:13 pm

hai ragione......... :wink:
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Messaggioda ROBICE » gio giu 15, 2006 16:09 pm

STE26COMO ha scritto:
angelo1981 ha scritto:
vito ha scritto:
NonVedoUnChiodo ha scritto:
angelo1981 ha scritto:Anche inclinati di 5/10° verso il basso(anche e soprattutto per i chiodi intermedi...)
Per due motivi:

1- Se sei al sole si può creare un sottilissimo strato di acqua intorno alla vite che deve defluire...

2- Le viti da ghiaccio hanno la filettatura inversa rispetto alla normali viti da ferramenta perchè non deve essere assolutamente la leva che si genera a tenere, ma la pressione scaturita dalle spinte della filettatura in tutte le direzioni...



8O 8O 8O non sarei cosi' sicuro

se la vite e' al sole ed e' inclinata verso il basso, il primo ghiaccio che si scioglie e' quello in prossimita' della filettatura e in caso di volo il chiodo si sfila come niente.
Al contrario se il ch. e' perpendicolare alla superfice di infissione o meglio un po' inclinato verso l'alto, anche in caso di allargamento del foro causa scioglimento si ha una maggior garanzia di tenuta.



a parte che non l' ho scritto io.....
cmq la grivel con le viti 360 consiglia di piantarli dal basso verso l'alto proprio come diceva non vedo un chiodo ma non per far scolare l'acqua ,ma per il fatto che hanno il filetto fatto al contrario
cosi in questo modo quando il chiodo viente tirato verso l'esterno il filetto non va a raschiare ma a incastrarsi (spero di essermi spiegato)....ciao


quindi dici che con le viti a filetto inverso bisogna posizionarle come si fa di solito ma leggermente rivolte versoli basso????..


Scusate, ma sul Forum ogni tanto sento delle GRANDI (scusate) CAZZATE! Ragazzi non scherziamo e sopratutto non mettiamo in giro concetti errati; le viti vanno messe perpendicolari alla parete, preferibilmento leggermente inclinate verso l'alto, sfalsate l'una dall'altra e a distanza sufficente da non essere interessate reciprocamente da eventuali fratture e rose del ghiaccio (circa 30 cm) , non c'è bisogno di essere "un tecnico della Grivel" per sostenerlo, basta un po di buon senso e un pò di esperianza "ghiacciatoria" sul campo e non sulla teoria Forumista! :lol: [b]Senza voler suscitare il risentimento di nessuno, ciao a tutti :wink:
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Messaggioda tclimb_2 » gio giu 15, 2006 16:20 pm

ROBICE ha scritto:
Scusate, ma sul Forum ogni tanto sento delle GRANDI (scusate) CAZZATE! Ragazzi non scherziamo e sopratutto non mettiamo in giro concetti errati; le viti vanno messe perpendicolari alla parete, preferibilmento leggermente inclinate verso l'alto, sfalsate l'una dall'altra e a distanza sufficente da non essere interessate reciprocamente da eventuali fratture e rose del ghiaccio (circa 30 cm) , non c'è bisogno di essere "un tecnico della Grivel" per sostenerlo, basta un po di buon senso e un pò di esperianza "ghiacciatoria" sul campo e non sulla teoria Forumista! :lol: [b]Senza voler suscitare il risentimento di nessuno, ciao a tutti :wink:


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Messaggioda Payns » gio giu 15, 2006 18:37 pm

Ma...ma.... sul serio le viti da ghiaccio vanno avvitate? 8O
















:roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:

Non si finisce mai d'impare in questo forum, io fin'ora le avevo infilzate a craniate.... 8)
Vivevamo in uno stato di magnifica confusione (A. Gobetti)

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Messaggioda anti-cialtrone » gio giu 15, 2006 18:48 pm

ROBICE ha scritto: (CUT)...

Scusate, ma sul Forum ogni tanto sento delle GRANDI (scusate) CAZZATE! Ragazzi non scherziamo e sopratutto non mettiamo in giro concetti errati; le viti vanno messe perpendicolari alla parete, preferibilmento leggermente inclinate verso l'alto, sfalsate l'una dall'altra e a distanza sufficente da non essere interessate reciprocamente da eventuali fratture e rose del ghiaccio (circa 30 cm) , non c'è bisogno di essere "un tecnico della Grivel" per sostenerlo, basta un po di buon senso e un pò di esperianza "ghiacciatoria" sul campo e non sulla teoria Forumista! :lol: [b]Senza voler suscitare il risentimento di nessuno, ciao a tutti :wink:


Ueè Robice,
senza voler suscitare il risentimento di nessuno (citaz.)...
basta anche un po' di voglia nel leggere le istruzioni che ogni singola (dico: "singola") azienda allega ad ogni singolo (dico: "singolo") chiodo.
Forse ti accorgeresti che il mondo non è tutto nero e neanche tutto bianco.
Ci stanno le sfumature e, meraviglia!, anche a te ignoti chiodi (Grivel e BD) che garantiscono una maggiore tenuta se avvitati con una leggera (dico "leggera") inclinazione negativa. Se poi uno se ne vuole catafottere delle indicazioni d'uso del costruttore, allora vale anche piantare le picche dalla parte del martello o infggere le viti a craniate come fa il buon payns :-)

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Messaggioda Payns » gio giu 15, 2006 19:00 pm

anti-cialtrone ha scritto:allora vale anche piantare le picche dalla parte del martello



Perchè scusa, non è il metodo giusto? 8O
:roll:
:roll:
:roll:
:roll:








Io pensavo che la becca delle picche fosse un gadget aggiuntivo per stappare le bottiglie di Grignolino... :oops:
Vivevamo in uno stato di magnifica confusione (A. Gobetti)

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Messaggioda biemme » gio giu 15, 2006 19:08 pm

anti-cialtrone ha scritto: ....senza voler suscitare il risentimento di nessuno (citaz.)...
basta anche un po' di voglia nel leggere le istruzioni che ogni singola (dico: "singola") azienda allega ad ogni singolo (dico: "singolo") chiodo.
Forse ti accorgeresti che il mondo non è tutto nero e neanche tutto bianco.
Ci stanno le sfumature e, meraviglia!.....


ciao,
raccolgo e rilancio quanto detto dall'anticialtrone : anch'io lo affermo senza cognizione specifica in merito, ma per averlo letto sulle mie viti grivel e per averne discusso con amici decisamente più competenti in materia: di fronte alle mie perplessità, mi hanno detto (o c'è qualcuno qui che ne sa di più?) che questa leggera inclinazione in direzione della sollecitazione garantisce una maggiore "presa" e tenuta del materiale rispetto a sollecitazioni radiali, e che sono state fatte prove su materiali artificiali equivalenti o similari al ghiaccio, proprio per garantire parità assolute di condizioni della materia, a differenza del ghiaccio

quanto alle distanze e al resto, concordo con robice (30 cm van benissimo, altro che 60)

saluti
biemme
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Messaggioda anti-cialtrone » gio giu 15, 2006 19:10 pm

Payns ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto:allora vale anche piantare le picche dalla parte del martello



Perchè scusa, non è il metodo giusto? 8O
:roll:
:roll:
:roll:
:roll:








Io pensavo che la becca delle picche fosse un gadget aggiuntivo per stappare le bottiglie di Grignolino... :oops:


Payns!
ha detto mio cuggino che la becca delle picche serve da goniometro per misurare l'angolo di entrata della vite nel ghiaccio. Se me la usi per stappare il grignolino, finisce che spani il goniometro e la vite rischia d'entrare mortalmente (aaargh!) con 5° di differenza rispetto alla perpendicolare del piano tangente il ghiaccio.
Ignorante!

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Messaggioda Maxxo » gio giu 15, 2006 19:14 pm

anti-cialtrone ha scritto:
Payns ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto:allora vale anche piantare le picche dalla parte del martello



Perchè scusa, non è il metodo giusto? 8O
:roll:
:roll:
:roll:
:roll:








Io pensavo che la becca delle picche fosse un gadget aggiuntivo per stappare le bottiglie di Grignolino... :oops:


Payns!
ha detto mio cuggino che la becca delle picche serve da goniometro per misurare l'angolo di entrata della vite nel ghiaccio. Se me la usi per stappare il grignolino, finisce che spani il goniometro e la vite rischia d'entrare mortalmente (aaargh!) con 5° di differenza rispetto alla perpendicolare del piano tangente il ghiaccio.
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fate pure dello spirito che poi arriva bernina892-892 (sarà mica parente di gasp? 8O ) e vi fà un culo tanto :?
vorrei rimpicciolire la faccina che ride ma non se pole allora non la metto sennò chillo s'incazza ancor di++
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Messaggioda Payns » gio giu 15, 2006 20:03 pm

Maxxo ha scritto:fate pure dello spirito.......


Seeee ha parlato quello serio.... :lol:
Vivevamo in uno stato di magnifica confusione (A. Gobetti)

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Messaggioda ROBICE » gio giu 15, 2006 21:57 pm

anti-cialtrone ha scritto:
ROBICE ha scritto: (CUT)...

Scusate, ma sul Forum ogni tanto sento delle GRANDI (scusate) CAZZATE! Ragazzi non scherziamo e sopratutto non mettiamo in giro concetti errati; le viti vanno messe perpendicolari alla parete, preferibilmento leggermente inclinate verso l'alto, sfalsate l'una dall'altra e a distanza sufficente da non essere interessate reciprocamente da eventuali fratture e rose del ghiaccio (circa 30 cm) , non c'è bisogno di essere "un tecnico della Grivel" per sostenerlo, basta un po di buon senso e un pò di esperianza "ghiacciatoria" sul campo e non sulla teoria Forumista! :lol: [b]Senza voler suscitare il risentimento di nessuno, ciao a tutti :wink:


Ueè Robice,
senza voler suscitare il risentimento di nessuno (citaz.)...
basta anche un po' di voglia nel leggere le istruzioni che ogni singola (dico: "singola") azienda allega ad ogni singolo (dico: "singolo") chiodo.
Forse ti accorgeresti che il mondo non è tutto nero e neanche tutto bianco.
Ci stanno le sfumature e, meraviglia!, anche a te ignoti chiodi (Grivel e BD) che garantiscono una maggiore tenuta se avvitati con una leggera (dico "leggera") inclinazione negativa. Se poi uno se ne vuole catafottere delle indicazioni d'uso del costruttore, allora vale anche piantare le picche dalla parte del martello o infggere le viti a craniate come fa il buon payns :-)

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Caro Ueè, premesso che i chiodi Grivel e BD che citi, sono quelli che uso, ti volevo dire che come si mette un chiodo lo si impara dall'esperienza vissuta e sperimentata sul "campo" e non tanto dalla teoria dei manuali del costrutture; la mia è maturata in oltre 15 anni di ghiaccio, "provando", per fortuna in due soli ma significativi episodi la bontà dell'infissione del mio chiodo, non so se tu oltre ad aver letto attentamente le istruzioni del costruttore, puoi dire altrettanto! :wink:
Inoltre se si vuole citare la "letteratura" in materia, il testo tecnico delle Guide Alpine ed una infinità di manuali di tecnica su ghiaccio dicono esattamente il contrario di quello da te diligentemente letto in ogni istruzione all'uso di ogni singolo chiodo che compri; del resto non ci vuole molto a capire PRATICAMENTE che una sollecitazione su una leva inclinata (se pur di poco) verso il basso, tende sicuramente a far sfilare la leva rispetto a quella inclinata in senso opposto, che ha funzione di contrasto della spinta! :lol: E' poi, se proprio vogliamo fare dell'accademia, è un po' lo stesso concetto di una struttura in c.a. precompresso in cui l'acciaio viene arquato verso l'alto per contrastare la spinta della sollecitazione nel momento in cui viene caricato (Tecnica delle Costruzioni), sperimentata già a suo tempo dagli antichi romani con le strutture ad arco)! :lol:
Spero comunque che, indipendentemente dalle legittime opinioni di ognuno, PREVALGA l'arte del FARE su quella del PARLARE! Ciao :wink:
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Messaggioda looka » ven giu 16, 2006 11:50 am

bernina4049 ha scritto:Ok..grazie per le risposte...comunque le soste le realizzo in ambito alpinistico estivo per eventuali recuperi da crepacci o soste in zone esposte per garantire un po di sicurezza.
quindi intendi di realizzare una sosta con 1 vite da 16 e una con vite da 20cm?...quindi entrambe da 16 cm..possono non reggere?


Giusto per quello, ho fatto degli esperimenti l'altro giorno: se mi ritrovo con una vite che entra e con cui realizzo l'ancoraggio provvisorio e una piccozza che ad infilarsi dalla parte del manico non ci pensa nemmeno lontanamente, come la posiziono??
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Messaggioda anti-cialtrone » ven giu 16, 2006 13:32 pm

ROBICE ha scritto: (CUT)

Caro Ueè, premesso che i chiodi Grivel e BD che citi, sono quelli che uso, ti volevo dire che come si mette un chiodo lo si impara dall'esperienza vissuta e sperimentata sul "campo" e non tanto dalla teoria dei manuali del costrutture; la mia è maturata in oltre 15 anni di ghiaccio (CUT) del resto non ci vuole molto a capire PRATICAMENTE che una sollecitazione su una leva inclinata (se pur di poco) verso il basso, tende sicuramente a far sfilare la leva rispetto a quella inclinata in senso opposto, che ha funzione di contrasto della spinta! :lol: (CUT) Spero comunque che, indipendentemente dalle legittime opinioni di ognuno, PREVALGA l'arte del FARE su quella del PARLARE! Ciao :wink:


Caro Robice,
se dalla tua pur indiscutibile esperienza personale (a dire il vero io su ghiaccio ci vado da più di 15 anni... ma non starò qui a fare a chi ce l'ha + lungo) e dai tuoi ben 2 (!) voli su ghiaccio, tu vuoi trarre delle statistiche valide per tutta l'umanità, beh... "cuique suum": io ascolto volentieri le tue esperienze e non mi opporrò alla tua convizione sulla superiorità della tua "arte"...
Ma, se permetti, e credo di sì perché certo sei una personcina a modo, tenderei a fidarmi maggiormente sia del costruttore del chiodo (che, IMHO, l'aggeggio dovrebbe averlo testato più di 2 volte), sia di studiosi seri e preparati come i ragazzi della Commissione Centrale Materiali e Tecniche del CAI (che si sono presi la briga di passare due interi week-end della loro vita a gettare incudini di 80 kg. giù per una cascata di ghiaccio, attaccandosi dinamometri alle palle e alle soste, strappando dalla parete viti in grandi quantità, per poi farne una relazione di carattere scientifico)...
Perché anche nell'arte del FARE, caro Robice, c'è chi FA... e chi FA MEGLIO.

Per sbagliare un po' meno nella vita, IMHO, meglio seguire l'esempio dei secondi.
Buona vita, neh?

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