materiale escursione rifugio

Consigli, tecniche, materiali e varie utilità.

Messaggioda pamela » dom gen 16, 2005 14:53 pm

evvai! domenica prossima vado in montagna così provo a vedere se ci sta tutto in zaino...
in questi giorni ho pensato alla soluzione del mio problema dell'allergia... risultato: compro un saccolenzuolo e uso la parte in cui andrebbe inserito il cuscino come risvolto sulle coperte e mi porto via una federa antiacaro a parte!!! :D così risparmio il lavoro di cucitura :D
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Messaggioda ehi man » lun gen 17, 2005 15:29 pm

pamela ha scritto::oops: eheh, ma qui siete tutti assetati di donne??? 8O 8O 8O :oops:

cmq per il cibo di sicuro ci portiamo via quello per i primi 2 gg, e in più credo di dovermi portar via anche il sacco a pelo... ho guardato i saccolenzuolo e ho notato che non hanno il tessuto per fare il risvolto sopra alle coperte 8O


ma se volevi modificart lo zaino di sicuro puoi modificarti il saccolenzuolo mecucendo il risvolto se non addirittura fartelo tutto da te come meglio ti piace.
portare il saccoapelo è assurdo.

dopo due tre uscite vedrai che ti accorgerai da sola cosa portare e cosa non portare. nel dubbio non portare.
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Messaggioda passolento » mer gen 19, 2005 12:14 pm

L?altro giorno mi sono imbattuto in un libro che descrive, tra l?altro, l?andar per boschi con uno zaino in spalla:
?Dodici chilometri sembrano poca cosa, ma non lo sono, datemi retta, con uno zaino sulle spalle, anche se siete in forma. Avete presente la situazione in cui siete allo zoo od al luna park con un bambino che si rifiuta di muovere un altro passo? Ve lo sistemate sulle spalle per un po? ? quei due minuti, sperereste ? ed è quasi divertente tenerselo appollaiato lì, facendo finta di tanto in tanto di buttarlo giù, o puntando un ramo basso prima di cambiare bruscamente direzione. Ben presto però cominciate a sentirvi un po? scomodi. Iniziate ad avvertire un certo stiramento alla base del collo, una contrazione tra le scapole, e la sensazione si diffonde e si aggrava finché decidete che siete decisamente a disagio, momento in cui annunciate al piccolo Jimmy che dovete metterlo giù per un po?.
Naturalmente Jimmy frigna e si rifiuta di camminare, e la vostra compagna vi guarda con aria di spregio come dire: avrei dovuto sposare quell?ala destra, invece di uno che non è in grado di tirare nemmeno per quattrocento metri. Ma ehi, fa male. Un male cane. Credetemi avete tutta la mia solidarietà.
Bene, adesso immaginate, se potete, due piccoli Jimmy ficcati nello zaino sulle vostre spalle o, meglio ancora, qualcosa di inerte ma pesantissimo, qualcosa che non vuole assolutamente essere sollevato, qualcosa che dal momento in cui lo tirate su vi fa capire che invece vuole starsene pesantemente a terra; che so, un sacco di cemento o una scatola piena di libri medici, o comunque vogliate figurarvi venti chili di devastante pesantezza. Immaginatevi lo strattone quando vi caricate il peso sulle spalle, simile alla spinta verticale di un ascensore in salita. Immaginate ora di portarvi questo peso per ore ed ore, anzi per giorni, e non su levigate strade di asfalto disseminate di panche e chioschi di bibite e gelati posti a strategici intervalli, ma su una pista tracciata a malapena, irta di sassi, radici e salite mozzafiato che trasmette alle vostre cosce una mole enorme di trazione. Ecco, a questo punto sollevate bene la nuca ? vi prego è l?ultima cosa che vi chiedo ? finché il collo non vi si stira, e puntate lo sguardo in direzione di un punto indefinito a circa tre chilometri di distanza. Eccovi alla vostra prima scalata. 4682 lunghi passi vi separano dalla cima, e dopo di quella ne avete ancora parecchi. E adesso non venite a dirmi che dodici chilometri non sono poi tanti.
Oh, dimenticavo un?altra cosa. Non è che qualcuno vi costringa a fare tutto ciò. Non siete nell?esercito. Potete rinunziare in qualunque momento. Andarvene a casa. Rivedere la vostra famiglia. Dormire in un letto vero. O, in alternativa, poveri idioti che siete, potete camminare per 3.500 chilometri attraverso i monti e la natura selvaggia fino al Maine.?
Da Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson.
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Messaggioda ehi man » mar gen 25, 2005 16:05 pm

Maxxo ha scritto:Dai trivi, ancora un paio di uscite con il carico che avevi nella tua discrezione ed imparerai qualcosa di "saggio"......in favore di un buon "profumo di maschio", perchè....."l'omo là da puzzà" in montagna pure la donna :twisted: :roll: :lol: :lol: :lol: :wink:


più puzzi, più guzzi 8) 8)

cmq per riassumere:
tutto è utile, poco indispensabile, tutto pesa
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Messaggioda federica602 » gio gen 27, 2005 10:14 am

luigi dal re ha scritto:una ragazza chiede informazioni su un trekking femminile e subito riempiamo 4 pagine di messaggi,poi se io chiedo qualche informazioni sulla neve fate fatica a rispondermi,mi sa che cambio nome nel forum...


non è vero! :D io ti avevo risposto! :D

ciao

f.
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Re: materiale escursione rifugio

Messaggioda J&J » dom feb 06, 2005 20:38 pm

pamela ha scritto:Ciao a tutti.
Sono nuova e mi serve un aiuto.
Due mie amiche mi hanno invitato a partecipare in primavera ed estate a delle escursioni di 2 (massimo 3) giorni con soste in rifugio, ma nessuna di noi ha esperienze a riguardo.
Dato che dovrò acquistare un po' di materiale vorrei chiedervi qualche consiglio...
Ho uno zaino da 40 litri, può andar bene o serve qualcosa in più? (sono freddolosa e quindi con i vestiti solitamente sto un po' abbondante, ma tranquilli, non mi porto tutto l'armadio! :lol: )
So che nei rifugi è obbligatorio il saccolenzuolo, più o meno quanto costa? nei rifugi ci sono letti o è necessario il materassino? e se mi portassi il mio fido sacco a pelo?
il cibo per il secondo giorno è acquistabile al rifugio o è più conveniente portarselo da casa?
Grazie per gli aiuti :D

Pamela


Mi aggiungo a quanti ti hanno risposto. Spero di esserti utile.
Per un giro di tre giorni o una settimana le cose non cambiano: lo zaino deve essere leggero, ma comodo (provvisto di cintura ventrale). Ormai l'hai preso e direi che da 38 lt può andare.

Poi l'abbigliamento: in inverno una buona salopette (mammut), due calzettoni (compreso quello che indossi), un fazzoletto, due paia di guanti, una maglietta di lana, pile leggero, pile pesante meglio con lampo sul davanti, berretto di pile e una buona giacca a vento. Un capo da tenere in rifugio. Biancheria intima. Ciabatte o scarpe leggere per il rifugio. Leggerezza! Purtroppo + leggeri=+costosi ...il sapone di marsiglia per lavare i capi e se stessi è un'idea per ridurre il peso.
Non conosco i luoghi...ma forse in primavera ci sarà ancora parecchia neve e quindi...dico ramponi, poi servono le ghette e la piccozza...in estate sostituisci la salopette con dei pantaloni in terinda, prendi dei pantaloncini corti, un solo pile.

Per me ti conviene portarti il mangiare per il pranzo e gli spuntini, mentre potresti mangiare colazione e cena al rifugio. Se è solo per due giorni (allora non è un trekking) allora portati qualche cibaria in più...

Occhiali da sole, crema solare e burro cacao per il tuo viso. :roll: Ah....
La macchina fotografica se sei un'appassionata ed un piccolo binocolo per vedere gli animali (utile anche nella navigazione), cartina e :oops: carta igienica ma dosata :lol: bussola (io personalmente uso per lo più l'altimetro), bastoncini telescopici a piacere, una torcia...meglio frontale, telo termico, qualche cerotto, disinfettante, una benda elastica (ma fallo portare alle tue amiche il pronto soccorso noo! :wink: ), filo e ago per rompere le vesciche, cerotti compeed contati (attenta al peso 8O ) , una garza larga 5 cm. Sacco a pelo: io ne ho due, uno da 1.8 e uno da 900 grammi...decisamente meglio il sacco lenzuolo. Borsina con pettine, dentifricio e spazzolino...

Eh...forse mancano gli scarponi :lol: e poi....la borraccia..in inverno è meglio un thermos. Mi sarò scordato qualcosa? Boo

Comunque....mi spieghi perché non volete maschietti ? :( Vi hanno fatto i dispetti? :evil: Non perché io sia interessato...:lol: :lol: e poi la stagione per il trekking è più l'estate...occhio alle valanghe! Comunque se volete fare un bel trekking in Vallée fatemi un fischio. :wink: Ovviamente in luglio (preferibile per le fioriture e per i nevai ancora numerosi) o in settembre/ottobre. :D :D :D
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Re: materiale escursione rifugio

Messaggioda Zio Vare » dom feb 06, 2005 22:09 pm

J&J ha scritto:cartine


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Messaggioda pamela » dom feb 06, 2005 22:30 pm

Buonasera!!!
non mi aspettavo più risposte in questo topic!
Comunque lo zaino da circa 38 lt non l'ho preso ora ma ce l'ho da 5 annetti, ho intenzione di prenderne uno di circa 45 magari estensibile fino a 50 circa.
Per l'abbigliamento direi che sono apposto, unica cosa che devo aggiornare sono i pantaloni.
Il saccolenzuolo "elaborato" con risvolto cucito personalmente a mano fa il suo dovere, l'ho provato e non mi fa respirare la polvere delle coperte!
Per il pronto soccorso lo devo portare io, sono io l'infermiera del gruppo!
E i ragazzi ci seguono già quanto basta nella vita quotidiana, almeno per quest'anno in vacanza abbiamo deciso di non portarli!
Ciao e grazie ancora per gli aiuti :D
Pamela

PS: quali marche producono zaini "femminili" di queste capacità?
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Messaggioda Zio Vare » dom feb 06, 2005 22:56 pm

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per chi non ha di meglio da fare...

Messaggioda farfalla » mer ago 10, 2005 10:12 am

Buzz ha scritto:Mi permetto di postare una mia esperienza del genere che vai cercando di organizzare tu... (più o meno)...
:roll:


Per me la summa di questo tipo di esperienza si concentrò, come focalizzata da una lente, parecchi anni fa... ('93) sul gruppo della civetta-moiazza.


....................


ciao a tutti
finita su questo topic per caso (ad agosto il tempo per navigare dal lavoro :evil: è maggiore :P ) prendo spunto da questo racconto irresistibile del buzz per raccontare la mia prima esperienza escursionistica IMPORTANTE 8O

nel novembre 1997 (forse 1998 non ricordo ...che abbia rimosso 8O ) decisi a seguito della mia passione per la montagna, fino ad allora sempre confinata all'appennino emiliano, di fare un TREKKING SOLITARIO sulle alpi... per la precisione la meta che mi interessava era la zona del monte rosa

il periodo era stato scelto casualmente in concomitanza ad una settimana di tempo libero che avevo a disposizione per il periodo santi/morti :mrgreen:

per "organizzarmi" il giro avevo comprato una cartina della kompass e avevo fatto spesa al supermercato

ma veniamo all'oggetto da cui è partito il topic iniziale ...LO ZAINO

partii con un INVICTA (modello vecchissimo con tasconi da tutte le parti) in cui erano contenute:
-7 scatolette di tonno (misura grande)
- 4 confezioni di flauti al cioccolato del mulino bianco (dopo di allora non ne volli più sapere ...anche oggi quando li vedo mi danno la nausea)
- bustine di te e mezzo kg di zucchero
- 2 confezioni di pane in cassetta
- 2 scatole di fagioli (ebbene sì ci sono cascata anch'io)
- mezzo kg di parmigiano
- 1 bottiglia da un litro e mezzo d'acqua
- un paio di tavolette di cioccolato
- un piumino e un ricambio
- cuffia e guanti


niente fornelletto ...sulle relazioni dei bivacchi e locali invernali era scritto che erano presenti bombole... la normativa quell'anno però aveva previsto che le bombole di gas non andavano tenute all'interno di locali chiusi per cui in attesa di adeguarsi le bombole erano state tolte ...almeno io credetti questo quando non le trovai :( :( )


il mio obiettivo era fare un'escurione in quota passando per bivacchi e locali invernali dei rifugi (chiusi nel periodo) per godere di solitudine e vedere cosa sarei riuscita a fare (l'idea era di scalare anche il corno bianco)
insomma tutto il mio programma galleggiava in un limbo di incognite a parte l'unica certezza...VOLEVO UNO ZAINO LEGGERO (non mi piace portare roba inutile :evil: )e quindi avrei ridotto al minimo i pesi

partita il giorno dei morti 8O (... un presagio? :? )dalla pianura arrivai in val d'aosta nel primo pomeriggio e partii alla volta del bivacco gastaldi sotto un sole splendente anche se l'arietta era frizzante :roll:

effettuata la salita in maniche corte (non volevo sudare per conservarmi il più possibile asciutto il pile) arrivai al bivacco con le mani completamente "ingovernabili" ... si erano congelate credo ... non ho mai capito ...sò solo che non riuscivo a muoverle ... la volontà era di chiudere le dite e la mano non obbediva 8O 8O :?

dopo un attimo di panico in cui pensai di tornare a valle mi rifugiai nel bivacco (ormai al buio ...la frontale ovviamente non l'avevo portata per ridurre i pesi inutili) e dopo essermi vestita e seppellita sotto 5 coperte (un peso della marianna) iniziai a recuperare l'uso delle mani e quindi sempre al buio tirai fuori l'acqua dallo zaino che nel frattempo si era ghiacciata in buona parte (tascone esterno dello zaino efficacissimo :wink: ) e mangiai pane e formaggio

sdraiata subito dopo (troppo freddo per uscire e per stare in piedi nel bivacco e niente da leggere) inizia una delle notti più lunghe della mia vita (per allora ...in seguito ebbi altre esperienze ....DIVERTENTI :lol: ) in attesa dell'alba

la mattina dopo partii per il rifugio gabiet e in prossimità dello stesso vidi che era abitato e che stava iniziando a nevicare ...fedele alla mia idea di passare in solitudine i miei giorni di vacanza consultai la cartina e decisi di tirare dritto fino al locale invernale del rifugio città di vigevano.... sotto quella che ormai stava diventando una BUFERA

dopo circa un'ora e mezzo di cammino inziavo a pensare di essermi persa quando finalmente vedo la sagoma del rifugio e lì la scoperta del locale invernale .... chiuso!! presa dalla disperazione (freddo neve e sera incombente) inziai a prendere a calci la porta del locale che all'improvviso si aprì e dentro chi ci vedo?? un disperato come me (un ragazzo americano che si AGGIRAVA su quelle montagne con mete più o meno incerte...secondo me era messo su per giù come me... ossia non sapeva neppure come fosse girato :lol: 8) ) che spaventato al pari di me (sentire prendere a calci una porta in un posto così in quella stagione e con quel tempo fuori ...fà un pò impressione :wink: ) dopo i primi momenti di perplessità (reciproca... non si capacitava di come una ragazza si aggirasse in quelle zone con quel tempop da sola e mi chiese più di una volta se ero sola :roll: ...col senno di poi iniziai a pentirmi di avergli detto di sì) mi accolse in quello splendido locale (credo sia il peggiore locale invernale che abbia mai visto (costruito con assi che sia lateralmente che sul pavimento erano scostate di circa un centimetro con la conseguenza che vento e neve (e anche altro :mrgreen: ...come ebbi occasione di testare in seguito) spifferano da tutte le parti)

qui inizia l'avventura ... chiusa in questo locale invernale, nella bufera, con sto tipo selvaggio ... "bè come minimo avrete fatto sesso" mi hanno detto subIto i miei amici (DEFICIENTI) ....cosa scopro??
il tipo mi raccontò che amava molto la montagna, faceva "lavori vari" per sopravvivere, abitava per metà anno in un paesino al confine col messico e per l'altra metà viveva a san francisco
era venuto in italia perchè AVEVANO UCCISO UN SUO AMICO e lui aveva bisogno di stare lontano... alla mia domanda se anche lui aveva mai ucciso mi rispose di sì ...aveva una pistola 8O 8O :? (OVVIAMENTE MI PENTII SUBITO DI UNA DOMANDA TANTO CRETINA :cry: )

vi rendete conto di come posso essermi sentita??sò che sembra una storia incredibile ma chi mi conosce può testimoniare che è vera (sono in un film come dicono i miei amici ...nella mia vita mi succedono le cose più strane e impensabili)

con queste premesse iniziava la seconda notte più lunga della mia vita... :cry: dopo aver rifiutato il suo invito a domire nella stessa branda "per scaldarci" mi accinsi a passare una notte in bianco (non feci neppure tanta fatica dal momento che il tipo aveva gli incubi e durante la notte si svegliò più di una volta urlando) pronta a reagire in caso di un suo raptus omicida :?


fortunatamente la notte finì 8) ed all'alba mi ritrovai con un sonno della malora :x un tempo bellissimo :lol: e stò tipo che ora non mi faceva più così paura (in fondo non avendomi ammazzato la notte potevo essere quasi certa di non avev più niente da temere)
per cui facemmo colazione insieme e ci salutammo lui parti per punta indren e poi ...chissà, e io ...crollai su due coperte che portai fuori sul portichetto di legno e recuperai il sonno perso

al pomeriggio feci una breve escursione per vedere dove avrei dovuto passare per andare al città di mantova

altra sera ...altro tonno ...altri flauti ...altra acqua gelata ...la prendevo da un ruscelletto e restava in forma liquida finchè stava al sole dopo la dovevo tenere vicino al corpo per evitare che si raffreddasse

mattina seguente pronta per la partenza e carica come una molla parto alla volta del mantova (sole splendente e "fresco") e a poche centinaia di metri dal rifugio trovo un nevaio con un canale coperto da un ponte di neve che mi sembrava fragile ....dopo aver cercato di passare un paio di volte ..essere scivolata altre 4 volte (niente ramponi e niente piccozze) mi arresi e decisi di tornare al città di vigevano... con le pive nel sacco

altra sera in quel locale con un freddo mortale ...cosa feci? commisi l'errore di mangiare l'ennesima scatoletta di tonno alla sera che mi si piantò sullo stomaco ....ennesima notte in bianco questa volta per congestione ...di notte mi alzai in preda a vomito incombente e non feci neppure in tempo a raggiungere la porta che "espressi tutto il mio disappunto" all'interno ....e poi crollai sulla brandina ....
la mattina dolorante dappertutto ma soprattutto nell'animo per essere stata rimandata indietro da un nevaio del ca@@o e per quel tonno maledetto che mi aveva stroncato ogni possibilità di successo (ero a pezzi) ...decisi di tornare a valle :( :cry: :cry:

feci sosta al gabiet (ero ancora in postumi di congestione ...colorito giallastro e sensazione di debolezza cosmica) dove il rifugista gentilisssimo mi accolse offrendomi del tè caldo e offendosi di portarmi a valle in jeep dicendo "avevo sentito parlare di una ragazza che stava facendo il giro dei rifugi (mi avevano vista due ragazzi che lavoravano alla funivia di punta indren) e mi chiedevo perchè una persona deve fare qualcosa del genere...tra l'altro in questi giorni la temperatura è scesa molto sotto le medie e hanno registrato 10 gradi sottozero ... " scambiammo due chiacchiere ...o meglio lui parlava e io cercavo di ascoltare...finchè dopo essermi ripigliata un pò tornai alla macchina e dopo una pausa in un'area pic nic di qualche ora in cui meditai gli errori commessi tornai a casa :oops: :oops:

morale: delle sette scatolette di tonno ne mangiai 3(il tonno in montagna di sera e col freddo non lo digerisco :? ) di flauti ne mangiai 2 scatole dopo di che mi vennero a nausea (non portare lo stesso tipo di merenda per tanti giorni perchè poi ti rompi a mangiarlo)
i fagioli non li toccai ...tutto il cibo avanzato lo abbandonai nel locale,...

da allora sono successe un sacco di cose ...altre esperienze in montagna mi hanno insegnato cosa portare e cosa no ...in ogni caso quando ripenso a quel "viaggio" nonostante tutti gli errori commessi sorrido ancora :lol:


fine
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