da pf » lun mag 17, 2004 9:20 am
da cuorpiccino » lun mag 17, 2004 9:35 am
da pietrodp » lun mag 17, 2004 9:36 am
da erik. » lun mag 17, 2004 10:02 am
da yinyang » lun mag 17, 2004 10:17 am
mpz129 ha scritto:Concordo con Pietro.
La difficoltà tecnica (intesa alla francese) dovrebbe essere completamente libera da quella mentale che a sua volta potrebbe avere una sua scala (anche a me piace ad esempio il metodo di valutazione di Svab,Oviglia).
Il "problema" di come assegnare il grado potrebbe essere invece se darlo "a vista" o se darlo in "lavorato".
Per intenderci:una volta che metabolizzo una sequenza è sicuramente piu' facile di quando la provo la prima volta,nonostante la difficoltà del passaggio resti la stessa!
da cuorpiccino » lun mag 17, 2004 10:24 am
yingyang ha scritto:mpz129 ha scritto:Concordo con Pietro.
La difficoltà tecnica (intesa alla francese) dovrebbe essere completamente libera da quella mentale che a sua volta potrebbe avere una sua scala (anche a me piace ad esempio il metodo di valutazione di Svab,Oviglia).
Il "problema" di come assegnare il grado potrebbe essere invece se darlo "a vista" o se darlo in "lavorato".
Per intenderci:una volta che metabolizzo una sequenza è sicuramente piu' facile di quando la provo la prima volta,nonostante la difficoltà del passaggio resti la stessa!
secondo me non deve essere ne il grado a vista ne il lavorato...perchè è il grado della via, non dell'arrampicatore![]()
altrimenti succede come in alcune falesie dove a gradare sono i local che conoscono a memoria i passaggi e ti gradano un 6b come 5+!!!
da Roberto » lun mag 17, 2004 10:25 am
da riccardo_mn » lun mag 17, 2004 10:37 am
se lo chiodi a quattro.......sarebbe una gran ficata e la gente arrampicherebbe molto meglio (anche senza farsi male).
da clod » lun mag 17, 2004 10:44 am
riccardo_mn ha scritto:L'argomento è interessante e val la pena di allargare un po' gli orizzonti.
Chiedo dunque a chi conosce: cosa succede in altri sport dove la difficoltà è legata anche al rischio?
Mi vengono in mente i tuffi, ginnastica e pattinaggio artistico, ed anche se vogliamo l'automobilismo ed il motociclismo sportivi, anche se in questi casi rispetto ai primi la pericolosità non fa "esercizio" ma consente un meno definito incremento della prestazione.
da riccardo_mn » lun mag 17, 2004 10:55 am
climbclod ha scritto:Per quanto riguarda il pattinaggio artistico ... Non esiste un coefficente di rischio e cmq il rischio non è considerato ai fini del punteggio.
climbclod ha scritto:Per quello che riguarda gli sport motoristici penso che il confronto con l'arrampicata non regga, in quanto quello che conta è uil rilievo cronometrico e la pericolosità viene vista come un valore aggiunto, qualcosa che da fascino e basta.
da Enzolino » lun mag 17, 2004 11:21 am
In pratica e' cosi', ma in principio non dovrebbe esserlo. E' ovvio che mettere i rinvii, soprattutto se messi in posizioni ostiche, rende l'arrampicata piu' difficile. Questo credo che non lo neghi nessuno. Ma si usa come principio ideale la sequenza di movimenti che prescinde dalla chiodatura.Io sono fra i pochi che sostengono che la difficoltà di un monotiro è strettamente legata alla chiodatura ( chiaro: in falesia al 90% non c'è differenza, essendo chiodate tutte uguali, tranne poche eccezioni), per cui questo paradosso concreto, a cui non avevo pensato, mi rafforza l'opinione.
da Buzz » lun mag 17, 2004 11:30 am
da clod » lun mag 17, 2004 12:10 pm
riccardo_mn ha scritto:climbclod ha scritto:Per quanto riguarda il pattinaggio artistico ... Non esiste un coefficente di rischio e cmq il rischio non è considerato ai fini del punteggio.
Mi sembra che ci siano degli esercizi vietati perché troppo pericolosi tipo il salto mortale o far roteare il compagno con tutte e due i pattini sollevati, me lo confermi?climbclod ha scritto:Per quello che riguarda gli sport motoristici penso che il confronto con l'arrampicata non regga, in quanto quello che conta è uil rilievo cronometrico e la pericolosità viene vista come un valore aggiunto, qualcosa che da fascino e basta.
Insomma. C'erano corse come il Tourist Trophy di moto all'isola di Man, il vecchio Nurburgring e tappe del rally di Corsica nelle quali il pericolo di finire spiaccicati se si sbagliava faceva alzare il piede...
da fab » lun mag 17, 2004 12:16 pm
questo mi ricorda qualcosa...cuorpiccino ha scritto:yingyang ha scritto:mpz129 ha scritto:Concordo con Pietro.
La difficoltà tecnica (intesa alla francese) dovrebbe essere completamente libera da quella mentale che a sua volta potrebbe avere una sua scala (anche a me piace ad esempio il metodo di valutazione di Svab,Oviglia).
Il "problema" di come assegnare il grado potrebbe essere invece se darlo "a vista" o se darlo in "lavorato".
Per intenderci:una volta che metabolizzo una sequenza è sicuramente piu' facile di quando la provo la prima volta,nonostante la difficoltà del passaggio resti la stessa!
secondo me non deve essere ne il grado a vista ne il lavorato...perchè è il grado della via, non dell'arrampicatore![]()
altrimenti succede come in alcune falesie dove a gradare sono i local che conoscono a memoria i passaggi e ti gradano un 6b come 5+!!!
Il grado "dovrebbe" essere quello della via salita nel sistema più semplice possibile, poi i local sboroni, lasciateli dove si trovano.
da clod » lun mag 17, 2004 12:17 pm
da Enzolino » lun mag 17, 2004 12:18 pm
Si, piu' il salto e' basso piu' e' difficile e rischioso .... io credo di essere un campione ... salto sempre dal marciapiede!climbclod ha scritto:Ora c'è gente che pratica il base jumping, pratica vietatissima da moltissimi ordinamenti sopratttutto su strutture artificiali, che ha un elevatissimo fattore di difficoltà psicologico. La minima sbavaqtura e finisci per far compagnia agli scarafaggi. Qualcuno sa come funziona? Esistono gare o classifiche di difficoltà dei salti?
da ehi man » lun mag 17, 2004 12:23 pm
da krissx » lun mag 17, 2004 15:28 pm
bepositive ha scritto:a questo punto:
1-mi pare siamo tutti d'accordo che la chiodatura influenza la valutazione.volente o nolente il salitore, su un 5c come su un 8c, ci si muove in maniera diversa se ci sono spit inox ogni metro o dadi fermati con il nastro.... e fin qui ok?
2-perchè non dare il grado arrampicando con la corda dall'alto, magari togliendo le protezioni mentre si sale? in effetti la difficoltà che ne risulterebbe sarebbe la più scevra da implicazioni psicologiche. a quel punto, comunque fosse la chiodatura, il tiro sarebbe un 8a; facile/difficile, da rinviare/proteggere, ingaggiante, psicologico, de'ppaura, ma pur sempre un 8a...
3- magari anche situazioni con gradi astrusi che nel giro di un paio di ripetizioni vanno a ridimensionarsi verrebbero a decadere...
da erik. » lun mag 17, 2004 15:43 pm
krissx ha scritto:bepositive ha scritto:a questo punto:
1-mi pare siamo tutti d'accordo che la chiodatura influenza la valutazione.volente o nolente il salitore, su un 5c come su un 8c, ci si muove in maniera diversa se ci sono spit inox ogni metro o dadi fermati con il nastro.... e fin qui ok?
2-perchè non dare il grado arrampicando con la corda dall'alto, magari togliendo le protezioni mentre si sale? in effetti la difficoltà che ne risulterebbe sarebbe la più scevra da implicazioni psicologiche. a quel punto, comunque fosse la chiodatura, il tiro sarebbe un 8a; facile/difficile, da rinviare/proteggere, ingaggiante, psicologico, de'ppaura, ma pur sempre un 8a...
3- magari anche situazioni con gradi astrusi che nel giro di un paio di ripetizioni vanno a ridimensionarsi verrebbero a decadere...
potrebbe essere un'idea questa di bepositive!!![]()
sono abbastanza daccordo con te,specie sul punto 1.
[color=red]a me sembra ovvio che la chiodatura non faccia grado perche' nulla ha a che vedere con il lato tecnico della vicenda...[/color]piuttosto con quello psicologico..ma anche qui scopriamo l'acqua calda...non si e' sempre detto che arrampicare e' un'attivita' molto psicologica oltre che tecnica e fisica??
ma cio' non toglie il fatto che il grado e' riferito alla difficolta' tecnica e fisica!
poi e' ovvio che il fattore psicologico incida noevolmente sulla prestazione,ma poi il discorso diventa tremendamente soggettivo...e resta quindi soggettivo anche il sapersi valutare,a seconda dei propri limiti anche,o forse soprattutto,psicologici.
krissx ha scritto:credo comunque che si possa parlarne per dei giorni,ma alla fin fine quello che dicevano i nostri vecchi: "vali il grado che fai a vista (..i piu' estremi dicevano a vista e senza corda,vabbe')" e "se vai in montagna vali 2 gradi meno del solito" liquidi la discussione (spesso sega mentale) sui gradi in maniera ancora efficace!!
da krissx » lun mag 17, 2004 15:57 pm
mpz129 ha scritto:[
Non sono daccordo...
..tralasciamo il fattore mentale e psicologico legato alla protezione:se mi devo fermare per rinviare e metterci la corda sia tecnicamente che fisicamente questo influenzerà la difficoltà della via.Da secondo senza rinvii sarà piu' facile,da primo con in rinvii sarà un po' piu' difficile,da primo e con i rinvii da mettere sarà ancora piu' difficile.
Stessa via 3gradi differenti.Quale sia quello giusto non saprei ma sicuramente le tre situazioni rendono il grado della via diverso.
...su questo la pensiamo proprio nella stessa maniera,anzi estremizzando il concetto sali cio' che puoi scendere!![]()
Mandi.
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