ciocco ha scritto:Beh, anni fa Nico Favresse commentando un tiro di una via in montagna disse che per lui, alto 1,74 era 8b mentre per il suo socio (Adam Pustelnik mi pare) alto 1,68 era 8b+
Che ci sia una difficoltà in più o in meno rispetto all'altezza, in alcuni casi, penso sia fuori discussione.
Nella mia piccola (e pipponesca) esperienza, mi è capitato di dover saltare come un pirla per cercare di agguantare la zanca sopra allo spiovente, quando il mio socio riusciva ad afferrarla senza nemmeno alzarsi sulle punte.
Però, volendo fare della filosofia, la perfetta oggettivazione quantitativa è un un'utopia scientifica, che nel caso della difficoltà si scontra inevitabilmente con la soggettività di chi quella difficoltà la prova.
Io lascerei stare il fatto di inventarsi nuove scale o integrazioni varie. Se uno vuole documentarsi bene sulla via va a leggersi chi è l'apritore, quali caratteristiche ha e dunque come ha gradato la via chi se l'è inventata.