Arrampicare dopo i 40

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Arrampicare dopo i 40

Messaggioda Q » mar gen 14, 2014 0:28 am

Sarà il fatto che tra qualche mese avrò quarant'anni oppure il constatare che i miei tempi di recupero si stanno allungando. Non so perché ma la lettura di questo articolo di Peter Beal intitolato Climbing Past 40 mi ha fatto riflettere parecchio. Vi riporto la traduzione e mi piacerebbe sapere se qualcun altro di voi forumisti sta affrontando o ha già superato questa crisi di mezza età.

Arrampicare dopo i 40
di Peter Beal

Oggi, trent'anni dopo aver iniziato ad arrampicare, ho un profondo rispetto per gli scalatori più anziani, che mi hanno aiutato ad acquisire una solida base in questo sport. Mi rendo conto quanto sia difficile fare i compromessi necessari per continuare in questa disciplina, soprattutto a un livello superiore. Sposato con un lavoro a tempo pieno, un mutuo e una figlia piccola, ora so perché non è eccezionale che giovani di 15 anni possano arrampicare sul 9a+/5.15. Non lo è, perché vedo quarantenni che arrampicano sull?8b+/5.14 o che fanno persino l?8B/V13. In base alla mia esperienza e guardando gli altri, mi rendo conto che, dato un minimo di forza fisica, è possibile continuare ad un livello veramente molto alto. Questo scritto descrive le mie idee su come continuare ad arrampicare seriamente a qualunque età.
Io credo che l'arrampicata sia soprattutto una ricerca mentale. Come spiegare altrimenti il miglioramento delle capacità di adolescenti fisicamente immaturi, che passano rapidamente da principianti a livelli di élite? La forza fisica è importante ma non in confronto alla concentrazione mentale e alla motivazione psicologica, qualità in cui eccellono i bambini mentre gli adulti rimangono indietro. Man mano che invecchiamo vediamo che l'arrampicata è un gioco che coinvolge principalmente l'immaginazione, una sospensione prolungata di incredulità. È ideale per i bambini, perché possono facilmente immergersi totalmente in una realtà alternativa. Quegli adulti che possono sostenere questo stato mentale sono in una buona posizione per eccellere in questo gioco molto artificioso, complesso e potenzialmente pericoloso. Ma come qualcuno ha scritto su una maglietta: "Scalare può essere difficile ma è più facile che crescere".
Ad un certo punto nella tua vita, hai rinunciato a obiettivi che non sono più realistici, come vincere il premio Nobel o diventare presidente degli Stati Uniti. Ma gli obiettivi dell?arrampicata sono diversi. L'impossibile è solo un orizzonte verso cui ci si sposta. Se i tuoi obiettivi e i tuoi desideri si trovano al di fuori di stereotipi di accettazione e di rassegnazione, aspettati resistenza e incomprensione da parte di chi non può capire quello che fai. Sii paziente, realistico ma tenace.
In quanto scalatore, devi sempre coltivare il movimento. Una rampa di scale offre la possibilità affrontare il problema di mantenere lo slancio, l?equilibrio, il ritmo e una generale consapevolezza cinestetica. Una passeggiata permette l?attenta osservazione della superficie della strada o del marciapiede, rilevando caratteristiche, trame e colori. Togliti le cuffie e ascolta il vento, annusa l?aria e immergiti nella realtà vera, quella che l'arrampicata ti permette di sperimentare. Quando non puoi scalare all?aperto utilizza una palestra il più frequentemente possibile. Cerca qualsiasi opportunità per estendere i tuoi limiti. Usa le prese più varie, le posizioni del corpo più diverse e utilizza le caratteristiche meno usate della palestra. Cerca sempre di scoprire quello che potresti ottenere. Fallo persino mentre ti riscaldi per i tiri o i problemi più duri a cui aspiri. Potresti sorprenderti e la gioia portata da questa sorpresa è una forza che si rinnova continuamente nell?arrampicata.
Gli adulti non hanno mai abbastanza tempo. Nella nostra cultura iperattiva e lavoro-dipendente, dormiamo di meno, lavoriamo di più e viviamo nella paura di essere raggiunti dagli altri. Non dobbiamo essere superati. Essere superati equivale ad essere morti. Nella migliore delle ipotesi possiamo aspirare all'equilibrio, bilanciando scopi e obiettivi concorrenti. In questo consiste esattamente lo sport dell'arrampicata. Dobbiamo aggrapparci e lasciarci andare allo stesso tempo. Dobbiamo rischiare ma evitare gli infortuni. Ma come possiamo conciliare queste tensioni? In primo luogo, devi considerare l?arrampicata una priorità. Se non puoi fare questo per te stesso, che cos?altro stai sbagliando nella tua vita? Come puoi portare un senso pieno di te stesso al tuo lavoro o alla tua famiglia se questa parte estremamente importante di ciò che sei viene soppressa? Se hai un lavoro che richiede più di 50 ore a settimana e nessuna vacanza, può darsi che tu faccia un lavoro sbagliato e il tuo desiderio di scalare di più rifletta questo problema. Se hai esigenze familiari, potrebbe essere necessario negoziare il tuo tempo con un coniuge o con i figli. Qualunque sia il risultato, quando hai del tempo per te, usalo! In altre parole, utilizza al massimo il tempo che hai. Riposa al lavoro, non nel tempo libero. E assicurati di essere ben riposato prima di arrampicare. Spegni il televisore e il computer e vai a letto presto.
La nostra cultura adora la giovinezza ma ad un prezzo terribile. A dispetto di ogni evidenza a riprova del contrario, ti senti dire che una volta passati i 30 non hai più diritto di giocare all?arrampicata. Hai delle responsabilità maggiori, dipendenti a carico. La tua attenzione è focalizzata sulla tua carriera, la famiglia, le finanze e le molte altre preoccupazioni che gli adolescenti non hanno. Sarebbe molto facile a questo punto rinunciare, avanzare delle scuse o sentirsi in imbarazzo. Alcuni scalatori affermano esplicitamente: "Quando non potrò più continuare a migliorare, smetterò." Che cosa significa miglioramento? Tu sei un tipo diverso di scalatore, non sei migliore né peggiore di prima, magari con tante altre cose a cui pensare e da bilanciare. Tuttavia, quando si fa ciò che si ama, a qualsiasi livello, si sta riuscendo e migliorando.
C'è una pressione incredibile tutto intorno a te che ti spinge a rinunciare ai tuoi sogni. Qualcuno dirà che è una parte inevitabile dell?invecchiare. Lo è solo se tu lo permetti. I sogni possono prendere un numero infinito di forme e direzioni, ognuna delle quali può essere scartata mentre invecchiamo, e sostituita da un?altra, più adatta a quello che siamo ora. Mentre continuiamo a inseguire questi sogni però, traiamo forza da loro, la forza che può sorprenderci mentre tentiamo di trovare il nostro posto nella ricerca dell?arrampicata.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar gen 14, 2014 8:16 am

Non so. Alcune cose mi trovano d'accordo, altre mi lasciano un po' dubbioso.

Senz'altro condivisibile l'esortazione a non farsi fagocitare dal lavoro, a non sacrificare il sonno, a spegnere ogni tanto computer tablet ecc. Ci mancherebbe.

Le perplessità: mi sembra che l'autore tenda a considerare "anticonformiste" delle posizioni che invece sono molto in sintonia con lo spirito del tempo. Il rivendicare tempo per sé, ad esempio, e "inseguire i propri sogni". Absit iniuria, mi suona un po' come lo slogan dei partecipanti al grande fratello ("crederci sempre, arrendersi mai, never give up ecc."). Come anche la tendenza a trascendere i limiti, nihil sub sole novi.

Sarà che nelle mie riflessioni di inizio anno (e di avvicinamento alla cinquantina :( ) mi ero proprio riproposto di spostare l'investimento dalle attività che faccio per me stesso (fra le quali, evidentemente, l'arrampicata) a quelle che comportano una responsabilità per gli altri. (Per esempio "esserci" un po' di più in famiglia, ambito in cui mi sembra di avere grossi margini di miglioramento. E non so se sono il solo fra gli odierni ultraquarantenni).

Fine delle considerazioni da pippon.

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Messaggioda Roberto » mar gen 14, 2014 8:42 am

Tra qualche mese compio sessant' anni, ho perso un po di smalto, non lo nego, ma la colpa è tutta mia, non dell' anagrafe.
Arrampico con meno entusiamo, mi alleno quasi per niente, non lavoro più tiri e non mi dedico alla ricerca di vie da risolvere a vista. Invece per la montagna ho ancora voglia e progetti, anche ambiziosi. In ogni caso arrampico dignitosamente e su buoni livelli.
Ho iniziato a trent' anni e il periodo migliore è stato tra i quarantacinque e i cinquantacinque, sia come grado raggiunto in falesia che come realizzazzioni in montagna.
Quindi, se hai voglia di impegnarti e non hai guai fisici che ti ostacolano, hai tutto il tempo per toglierti delle soddisfazioni.
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Messaggioda giudirel » mar gen 14, 2014 9:29 am

Ho 55 anni.
Mi diverto come una volta.
Le mie prestazioni allora, ora e sempre non sono mai state significative se non per me stesso (spesso neanche... ;-) )
Ehhh... so' problemi. :D :D :D :D :D
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Re: Arrampicare dopo i 40

Messaggioda PIEDENERO » mar gen 14, 2014 9:48 am

Q ha scritto: .....sta affrontando o ha già superato questa crisi di mezza età.

.

forse se parti con questo presupposto rischia di diventare un problema. altrimenti quello scritto da Roberto e Giudirel è da quotare.

personalmente, ma forse perché ho anche un figlio piccolo e qualche acciacco, il problema maggiore, come dice anche il Sig. Beal è la gestione degli impegni, degli acciacchi, dei recuperi che può minare la voglia, la tenacia.
detto in breve si complica un po' il tutto, ma poi dopo una bella giornata rampicante a prescindere dalla prestazione si sta così bene che del resto chissenefrega
:wink:
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Messaggioda cinetica » mar gen 14, 2014 9:55 am

certo che siete proprio vecchi... :smt003
Ultima modifica di cinetica il mar gen 14, 2014 9:56 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda cinetica » mar gen 14, 2014 9:55 am

dentro ! :twisted:
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Re: Arrampicare dopo i 40

Messaggioda giudirel » mar gen 14, 2014 10:14 am

PIEDENERO ha scritto:detto in breve si complica un po' il tutto, ma poi dopo una bella giornata rampicante a prescindere dalla prestazione si sta così bene che del resto chissenefrega
:wink:


Esatto.
Anche se poi un po' si risemplifica.
Il complicato è riuscire a convincere la bertuccia a venire con te (ma ha l'animo della scroccona e basta tenerla a stecchetto... quindi bastano due noccioline) e poi mi mette la corda su qualsiasi catena e probabilmente mi tirerà anche in cima a vie che da primo manco per il caxx... ;-)
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Messaggioda Roberto » mar gen 14, 2014 10:16 am

Comunque invecchiare stanca :cry:
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Messaggioda giudirel » mar gen 14, 2014 10:30 am

Roberto ha scritto:Comunque invecchiare stanca :cry:


Sì.
Ma le alternative non sono molto eccitanti.
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Messaggioda VECCHIO » mar gen 14, 2014 10:49 am

Avevo ripreso nel 2004 a 52 dopo 20 di stop totale per lavoro e famiglia e sono tornato ai livelli di quando ero giovane, c'era il 7° grado del Messner, forse li ho superati di poco.
Ora è molto bello perchè non sento più il bisogno di ?timbrare i cartellini? e scalo dovunque e con chiunque mi interessi e poi ci si allena in migliaia di falesie ed il materiale è leggerissimo.
In questi anni mi han fatto visitare e ho visitato dei miei sogni antichi ed alcuni moderni.
Scalo ogni tanto con mio figlio, preoccupandomi molto per lui anche se forse non ne ha bisogno, e cerco di spiegare ai giovani la bellezza del salire le grandi pareti, andandoci quando lo vogliono capire.
Fabio dice che dopo i 70 non si riesce a stare più bene sopra l'8a, lui ne ha 72, io non so nemmeno cosa sia.
Anche i miei coetanei hanno tutti un recupero lunghissimo, devono fare un riscaldamento sempre più inefficace e prestare attenzione a non superare certe soglie per evitare piccoli traumi di lunghissima guarigione (bisogna essere come un motore diesel da corsa) e siamo costantemente lenti, ma il carburane sembra non finire mai, basta dormire bene ogni tanto.
Quasi nessuno è più disposto a tirare la libera come in passato e a salire delle vie ad alto impegno mentale.
Ripetere vie ABO richiede ormai uno sforzo fisico e mentale quasi impossibile (mi capita raramente e la riuscita non dipende totalmente da me) però lì vicino si va e si potrebbe stare se si fosse in tanti.
Si continua: è tutto sempre nuovo, compreso il mondo e la gente che si incontra.
E' molto bello perchè ci sono tanti amici e tante storie vissute con loro.
E ogni tanto si riesce a trasmettere la nostra assurda e folle passione.
Magari prima o poi smetterò e farò qualcos'altro.
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Messaggioda Kinobi » mar gen 14, 2014 10:50 am

Il giorno del mio 41 compleanno ho fatto il boulder mio più duro di sempre: Bradd Pitt, Stanage Plantation.
Da li è iniziata una discesa.

Fisicamente non sono quello di una volta. Un fio de panseta, capello grigio, tre fioi e na femena.
Il lavoro mi (s)pesa più di una volta, e mi domando come farò a lavorare a 70 anni come ci chiedono i burocrati.

Detto questo, mentalmente sono meno reattivo. La motivazione cala, ma veramente i tempi di recupero stanno allungandosi. Se faccio pannello alla sera, non dormo più bene...

Tutte le altre cose, sono seghe mentali.
Se avessi il tempo di una volta, la voglia tornebbe.
Amen.
E
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Messaggioda giudirel » mar gen 14, 2014 11:12 am

Kinobi ha scritto:mi domando come farò a lavorare a 70 anni come ci chiedono i burocrati


Quello anch'io.
E mi preoccupa pusè che il fatto di non tenermi un caxxo... :( :( :( :(
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Messaggioda grizzly » mar gen 14, 2014 11:17 am

Quasi 50... scalu cume an gat ad piumb... :lol: e devono essere tiri vicini alla makkina sennò manco ci arrivo... Tempo per scalare mai avuto... soldi per girare meno che mai... ma, anche se poco, si continua... aiuta a rendere fluidi i pensieri solidificati...
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Re: Arrampicare dopo i 40

Messaggioda dang » mar gen 14, 2014 11:34 am

Per non rubare tempo alla famiglia questa mattina alle cinque ero giu' a fare il pannello.
Ce ne vuole di voglia eh? 8) :lol:

Ad un certo punto la sistemazione di un appoggio avrebbe richiesto una martellata potente.
Essendo il pannello in garage sotto la camera da letto la saggezza dell'eta' mi ha portato a rimandare la martellata a questa sera. 8)

Avessi avuto trent'anni l'avrei tirata quella c***o di martellata! :twisted:
E poi sarebbero stati cazzi! :lol:

Tornando seri: e' vero che si fa fatica e recuperare, cosi' non alleno quasi piu' la resistenza (la faccio una volta alla settimana in falesia).
In genere non scalo su grandi strapiombi di continuita' (quasi inesistenti nel lecchese) e quindi si riesce a recuperare abbastanza bene sui tiri.
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Messaggioda giorgiolx » mar gen 14, 2014 11:37 am

io credo che le cose cambieranno o sono cambiate (almeno in italia ) con le ultime riforme della pensione :evil: :evil: :evil: :evil:

sabato è arrivato in falesia un noto alpinista lecchese, cercava qualche sicura a scrocco...tanto epr fare 2 tiri.
C'erano dei suoi amici e si sono salutati...il signore fa:
eh...oggi fra l'altro compio anche 60 anni...
auguri aguri...ormai diventi vecchio
beh, però sono ancora in forma, arrampico tanto...
come mai tanto tempo libero???
sono in pensione
ah, di già
a dire il vero sono in pensione da quasi 10 anni...

più e più volte ho sentito questi discorsi e mi hanno fatto sempre incazzare :evil: :evil: :evil: :evil:
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Messaggioda Kinobi » mar gen 14, 2014 11:45 am

giorgiolx ha scritto:Noto alpinista lecchese:
"sono in pensione
ah, di già
a dire il vero sono in pensione da quasi 10 anni..."

più e più volte ho sentito questi discorsi e mi hanno fatto sempre incazzare :evil: :evil: :evil: :evil:


Q8. Pure io mi incazzo.
però penso che ride ben chi ride ultimo.
Sono serio.
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Messaggioda trillo » mar gen 14, 2014 12:12 pm

giudirel ha scritto:
Roberto ha scritto:Comunque invecchiare stanca :cry:


Sì.
Ma le alternative non sono molto eccitanti.


Una perla di saggezza che merita di rifare un login al forum dopo tanto tempo. :wink:
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar gen 14, 2014 14:00 pm

A completamento del mio post buonista e senescente, una frase tratta dal sito buddhista del prof. Berzin:

"La cosa più importante nella vita è smettere di accumulare quanti più oggetti materiali ed esperienze divertenti possibili, bensì accumulare quante più qualità positive possibili ? come l?amore, la pazienza, la concentrazione e la saggezza ? per poter essere di maggiore beneficio agli altri. Questo non è un voto di povertà e di astinenza, ma piuttosto l?affermazione dell?avere una più profonda direzione nella vita."

Bacchettoni saluti
T.
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mar gen 14, 2014 14:13 pm

àreo, dindo... ma va un fià in mona, va! :evil:
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