Ovviamente la cura per questo è... scalare, scalare e poi ancora scalare, però a volte uno si chiede se sarebbe meglio insistere un po di più su gradi impegnativi ma alla propria portata per migliorare la propria arrampicata (ad esempio questo viene citato anche nel libro del Lamberti, Jollypower), approcciandosi comunque di tanto in tanto alle difficoltà limite per progredire, ma scalando di più nella zona per noi più "confortevole", oppure all'opposto usare i gradi più bassi per riscaldarsi ma poi stramazzarsi su quelli difficoltosi, o adottare altre tecniche, non so...
Ad esempio una cosa che faccio a livello tecnico è dopo un'uscita fare un'analisi del cosa ho sbagliato e cercare di porvi rimedio, magari anche sulla plastica, cercando di studiare quei movimenti che mi hanno messo in difficoltà, e, una volta trovata la giusta tecnica, ripetendoli diverse volte affinchè acquistino un certo automatismo (questo me lo porto dietro dalle arti marziali), devo dire che questo approccio mi sta facendo migliorare...
Penso che tra chi legge ci saranno alcuni nella mia situazione, altri che ci saranno già passati (anche se ovviamente poi ognuno ha i propri gradi limite, o difficoltà limite se non vi piace parlare di gradi), mi piacerebbe sentire un po di pareri sull'argomento...
