Sopra al 6A

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Sopra al 6A

Messaggioda Gigi64 » lun ott 15, 2007 16:19 pm

In questo periodo sto cercando di fare un po di tiri sopra al 6A, che è il mio limite attuale come salite da primo, perciò sto provando dei 6A+, 6B, voglio provare qualche 6C, questi da secondo, però sto notando che spesso più che difficoltà tecniche, di forza, ecc, ecc nei passaggi chiave, faccio molta fatica nel leggere la roccia per capire come muovermi, poi spesso una volta capito riesco a passare...

Ovviamente la cura per questo è... scalare, scalare e poi ancora scalare, però a volte uno si chiede se sarebbe meglio insistere un po di più su gradi impegnativi ma alla propria portata per migliorare la propria arrampicata (ad esempio questo viene citato anche nel libro del Lamberti, Jollypower), approcciandosi comunque di tanto in tanto alle difficoltà limite per progredire, ma scalando di più nella zona per noi più "confortevole", oppure all'opposto usare i gradi più bassi per riscaldarsi ma poi stramazzarsi su quelli difficoltosi, o adottare altre tecniche, non so...

Ad esempio una cosa che faccio a livello tecnico è dopo un'uscita fare un'analisi del cosa ho sbagliato e cercare di porvi rimedio, magari anche sulla plastica, cercando di studiare quei movimenti che mi hanno messo in difficoltà, e, una volta trovata la giusta tecnica, ripetendoli diverse volte affinchè acquistino un certo automatismo (questo me lo porto dietro dalle arti marziali), devo dire che questo approccio mi sta facendo migliorare...

Penso che tra chi legge ci saranno alcuni nella mia situazione, altri che ci saranno già passati (anche se ovviamente poi ognuno ha i propri gradi limite, o difficoltà limite se non vi piace parlare di gradi), mi piacerebbe sentire un po di pareri sull'argomento... :)
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Messaggioda fdg » lun ott 15, 2007 17:39 pm

ciao penso che tu ti sia risposto da solo, se il problema è tecnico più che di forza lo risolvi sulla roccia e non sulla plastica (l'unico appunto che potrei farti su cio che hai scritto è quando dici che ceerchi di riprodurre movimenti che ti hanno dato problemi sulla resina , questo sugli allievi che ho sempre avuto è in genere controproducente.).
per il resto scala piu che puoi, da uno, su gradi che domini e magari nella giornata prova una o due volte qualche tiro piu duro.
infatti se domini un grado puoi concetrarti sul movimento , mentre andando al limite ampli il bagaglio motorio e fisico
ciao
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Messaggioda Gigi64 » mar ott 16, 2007 14:38 pm

fdg ha scritto:ciao penso che tu ti sia risposto da solo, se il problema è tecnico più che di forza lo risolvi sulla roccia e non sulla plastica (l'unico appunto che potrei farti su cio che hai scritto è quando dici che ceerchi di riprodurre movimenti che ti hanno dato problemi sulla resina , questo sugli allievi che ho sempre avuto è in genere controproducente.).
per il resto scala piu che puoi, da uno, su gradi che domini e magari nella giornata prova una o due volte qualche tiro piu duro.
infatti se domini un grado puoi concetrarti sul movimento , mentre andando al limite ampli il bagaglio motorio e fisico
ciao


Ti ringrazio per la risposta Fdg, tra l'altro seguire una linea come quella a cui fai riferimento ti permette di scalare progredendo ma con maggiore divertimento, perchè se fai soltanto tiri su difficoltà che già domini ti diverti ma poi non hai modo di provare se stai progredendo realmente, se viceversa scali quasi esclusivamente su gradi oltre il tuo limite e se non interpreti la cosa come un apprendimento piuttosto che il dovere arrivare a ogni costo in catena, potrebbe essere frustrante in quanto spesso non riesci ad arrivarci, non so se mi sono spiegato...

Leggo che insegni, perciò colgo l'occasione per chiedere, sull'artificiale, sulla resina, cosa può essere utile per quanto fai poi sulla roccia?

Te lo chiedo in quanto io sono uno di quei casi in cui la maggior esperienza è stata sulla resina, infatti io posso dire di arrampicare da circa un paio d'anni, anzi, meno, perchè ho avuto dei lunghi fermi per delle infiammazioni a un dito (3-4 mesi tra tutto), però all'inizio facevo fatica a trovare gente per uscire ad arrampicare, così le uscite su roccia erano (purtroppo!) rarissime, e piuttosto che niente continuavo in artificiale, però da quest'estate ho incominciato a trovare gente, così ho iniziato a fare molte più uscite, perciò la mia esperienza di arrampicata effettiva su roccia è di alcuni mesi e non di certo di due anni...

La questione però è che ho notato che l'esperienza fatta in artificiale alla fine mi è servita poco sulla roccia, anzi, per alcuni aspetti ho dovuto rivedere alcuni approcci, e questo se non sbaglio l'ho letto e/o sentito anche da qualche parte, per questo ti chiedo cosa in artificiale ti può aiutare nell'arrampicata su roccia...

La mia domanda è a Fdg, ma ovviamente se vuole intervenire anche qualcun'altro è il benvenuto! ;)
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Messaggioda Wagoo » mar ott 16, 2007 16:17 pm

Io mi alleno molto indoor pensando che siano molti i progressi che si possano poi ottenere in falesia.
A parte un discorso di forza e resistenza, che si possono certamente meglio allenare in una sala indoor, io penso che anche a livello tecnico si possano fare progressi.
Io vedo i gradi dal 6a al 6c come quei gradi in cui la padronanza dei movimenti fondamentali frontali e laterali sia neccessaria e sufficiente per progredire. Non è neccessario conoscere movimenti piu' complessi come lolotte, laterali con bilanciamenti, lanci ecc.. (ovviamente qualche singolo tiro puo' far sempre eccezione..)
Io penso che indoor, dove non c'è la componente psicologica dell'arrampicata, uno possa studiare meglio i propri movimenti, curare al meglio il proprio equilibrio,affinarlo, farlo proprio e alla fine portarlo in falesia.
Quando mi alleno mi pongo 1 regola fondamentale : l'arrampicata è e deve il piu' possibile essere equilibrio. Piu' c' è equilibrio, meno forza e resistenza serviranno. Secondo me è cosi' che si aumenta il grado.
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Messaggioda Gigi64 » mar ott 16, 2007 16:40 pm

Wagoo ha scritto:Io mi alleno molto indoor pensando che siano molti i progressi che si possano poi ottenere in falesia.
A parte un discorso di forza e resistenza, che si possono certamente meglio allenare in una sala indoor, io penso che anche a livello tecnico si possano fare progressi.
Io vedo i gradi dal 6a al 6c come quei gradi in cui la padronanza dei movimenti fondamentali frontali e laterali sia neccessaria e sufficiente per progredire. Non è neccessario conoscere movimenti piu' complessi come lolotte, laterali con bilanciamenti, lanci ecc.. (ovviamente qualche singolo tiro puo' far sempre eccezione..)
Io penso che indoor, dove non c'è la componente psicologica dell'arrampicata, uno possa studiare meglio i propri movimenti, curare al meglio il proprio equilibrio,affinarlo, farlo proprio e alla fine portarlo in falesia.
Quando mi alleno mi pongo 1 regola fondamentale : l'arrampicata è e deve il piu' possibile essere equilibrio. Piu' c' è equilibrio, meno forza e resistenza serviranno. Secondo me è cosi' che si aumenta il grado.


Io devo dire che ho cambiato alcune cose nell'approccio all'arrampicata indoor da quando ho iniziato a vedere progressi fuori, magari sbagliando su alcune cose, come mi ha detto Fdg, ma cercando anch'io di fare quanto dici tu, ovvero trovare più equilibrio, cercando magari di crearmi situazioni simili ai passaggi in cui ho avuto difficoltà in falesia (o in montagna per quelle poche volte che riesco ad andare), ad esempio prendendo prese veramente piccole, che puoi si tirare, ma sino ad un certo punto, dove se non usi bene le gambe e l'equilibrio col c...volo che vai su, magari cercando di riprodurre una posizione in cui non riuscivo trovare equilibrio e spinta, cercando di risolvere la cosa...

Oppure cerco di lavorare su cose come sotto al -45, perchè magari ricordo che sotto un tettino avevo problemi a trovare la giusta posizione per salire a prendere quella bella presa, ma per una mia non abitudine a muovermi in tale contesto di inclinazione negativa, insomma, sono molto più finalizzato a quanto faccio fuori, perchè ho notato che fare i circuiti è sì divertente, ma mi sembra molto fine a se stesso, piuttosto li uso come riscaldamento o per fare resistenza, o uso delle parti di quelli più complessi e di equilibrio, dove il movimento è un rompicapo, proprio per migliorare lo stesso equilibrio.
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Messaggioda scheggia » mar ott 16, 2007 17:31 pm

fdg ha scritto:ciao penso che tu ti sia risposto da solo, se il problema è tecnico più che di forza lo risolvi sulla roccia e non sulla plastica (l'unico appunto che potrei farti su cio che hai scritto è quando dici che ceerchi di riprodurre movimenti che ti hanno dato problemi sulla resina , questo sugli allievi che ho sempre avuto è in genere controproducente.).
per il resto scala piu che puoi, da uno, su gradi che domini e magari nella giornata prova una o due volte qualche tiro piu duro.
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ciao


quoto!!!

riscaldati su cose facili, fa da primo quello che sai fare e non disdegnare il salire da secondo su difficoltà non ancora tue, e ti accorgerai che poi sui gradi che domini passi più facilmente, ma soprattutto scala, scala, scala ... fai difficoltà ad anticipare i passaggi??? beh meno resina e più roccia e vedrai che diventerai capace, un allenamento è comunque stare a guardare la parete e cercare, sforzarsi di immaginare i movimenti che dovrai fare!!! :wink:
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Messaggioda Gigi64 » mar ott 16, 2007 18:04 pm

scheggia ha scritto:
fdg ha scritto:ciao penso che tu ti sia risposto da solo, se il problema è tecnico più che di forza lo risolvi sulla roccia e non sulla plastica (l'unico appunto che potrei farti su cio che hai scritto è quando dici che ceerchi di riprodurre movimenti che ti hanno dato problemi sulla resina , questo sugli allievi che ho sempre avuto è in genere controproducente.).
per il resto scala piu che puoi, da uno, su gradi che domini e magari nella giornata prova una o due volte qualche tiro piu duro.
infatti se domini un grado puoi concetrarti sul movimento , mentre andando al limite ampli il bagaglio motorio e fisico
ciao


quoto!!!

riscaldati su cose facili, fa da primo quello che sai fare e non disdegnare il salire da secondo su difficoltà non ancora tue, e ti accorgerai che poi sui gradi che domini passi più facilmente, ma soprattutto scala, scala, scala ... fai difficoltà ad anticipare i passaggi??? beh meno resina e più roccia e vedrai che diventerai capace, un allenamento è comunque stare a guardare la parete e cercare, sforzarsi di immaginare i movimenti che dovrai fare!!! :wink:


Grazie anche a te Scheggia! :)

A proposito dell'immaginare i movimenti e dell'aspetto mentale dell'arrampicata, a volte in quei passaggi che proprio non riesci a fare succede una cosa strana, e ho notato non solo a me, magari lo tenti e lo ritenti, senza risultati, poi sei talmente brasato che rimani in una posizione di riposo o in resting per un bel po, a quel punto spesso mandi a cagare tutto, però... prima di scendere... provi ancora una volta, e passi! Non sempre succede, ma direi abbastanza frequentemente...
Io penso che a volte ci si ripeta degli schemi motori mentalmente, anche se non funzionano però giriamo sempre intorno agli stessi punti, alle stessi basi di movimenti, solo con delle variazioni, magari all'ultimo (quando mandi a cagare tutto! :D ) mentalmente ti stacchi per un attimo completamente dallo schema, e quando riparti ti fai uno schema nuovo che è quello vincente!

E' un po come cercare di modificare un meccanismo che non ottiene ciò per cui è stato fatto o il rifarlo invece da zero...

Penso che a volte lo schema vincente ce l'hai in mente da subito, istintivamente, ma poi magari ti dici che il passaggio in realtà andrebbe fatto in un'altro modo e mentalmente lo imposti come tale, il continuare a pensare con la logica a volte inquina ancora di più la tua intuizione iniziale, quando però non te ne frega più un c***o rompi la tua logica, ti butti d'istinto e... a volte passi!
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Messaggioda gug » mar ott 16, 2007 21:36 pm

E' il vecchio dilemma del lavorato contro l'on sight. Entrambi servono per migliorare, ma se il problema è psicologico (di arrampicare al proprio limite su vie non conosciute) mi sono convinto che occorre provare sempre da primi e a vista.
Poi una volta superati i problemi psicologici e di lettura (che però dipende anche dalla resistenza e quindi dal grado massimo raggiunto), allora credo che dei periodi sul lavorato faranno alzare ancora il grado a vista. Sono sicuro che ci sia un metodo di allenamento ciclico, alternando questi due sistemi, che faccia migliorare molto efficacemente. Purtroppo ancora non sono riuscito a individuarlo :cry:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Gigi64 » mer ott 17, 2007 1:29 am

gug ha scritto:E' il vecchio dilemma del lavorato contro l'on sight. Entrambi servono per migliorare, ma se il problema è psicologico (di arrampicare al proprio limite su vie non conosciute) mi sono convinto che occorre provare sempre da primi e a vista.
Poi una volta superati i problemi psicologici e di lettura (che però dipende anche dalla resistenza e quindi dal grado massimo raggiunto), allora credo che dei periodi sul lavorato faranno alzare ancora il grado a vista. Sono sicuro che ci sia un metodo di allenamento ciclico, alternando questi due sistemi, che faccia migliorare molto efficacemente. Purtroppo ancora non sono riuscito a individuarlo :cry:


Io sino ad ora il massimo che sono riuscito a fare a vista bene, ma proprio bene, è stato un 5C+, a breve, addirittura questa settimana, proverò qualche 6A, magari un 6A+ a vista, vada come vada, in ogni caso imparerò qualcosa...

Sono d'accordo con te sull'alternare le due cose, però penso anche che col lavorato ti alleni a trovare le giuste combinazioni di movimenti sui passaggi nei quali non capisci dove passare, questo serve quando scali a vista e ti trovi in passaggi simili, perchè se è vero che non esistono due passaggi uguali al mondo, è anche vero che ne esistono molti simili.

Il lavorato ti aiuta sul capire come fare i vari passaggi, il a vista ti aiuta a velocizzare il processo di individuazione del movimento giusto in base al passaggio dove ti trovi, servono tutti e due e sono complementari l'uno con l'altro.
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Messaggioda fdg » mer ott 17, 2007 13:16 pm

ciao concordo con cosa ti ha detto scheggia, scala, scala,scala.
al livello che hai ora l'indoor nenache dovresti vederela!(io quando ha fatto il mio primo 6b a vista a malapena facevo 2 trazioni).
cmq la palestra indoor ti può, quasi esclusivamente ,dare la parte fisica questo perchè gli equilibri e e le senszioni su mani e piedi sono completamente diverse.
questo nn vuol dire che visto che ce la hai a disposizione nn la devi usare (essere forti fisicamente ti puo aiutare molto) ma che devi considerarla una cosa secondaria da fare magari una o al max due sere a sett se nn puoi scalare.
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