da najaru » sab apr 14, 2007 11:48 am
da alter-ego » sab apr 14, 2007 12:23 pm
da ehi man » sab apr 14, 2007 13:06 pm
alter-ego ha scritto:In conclusione è un metodo che secondo me ti permette di scindere bene la parte mentale da quella fisica ed arrivare prima alla soluzione della via. :
da Enzolino » sab apr 14, 2007 13:18 pm
da alter-ego » sab apr 14, 2007 14:39 pm
Enzolino ha scritto:Prima di rompermi una caviglia qualche anno fa, per me scalare in top rope era tabu' ... lo consideravo un segno di debolezza ed un disonore ... poi ho cambiato idea ed ora mi trovo d'accordo con alter-ego, e qui ho visto scalare molto un'amico molto piu' bravo di me in top-rope, soprattutto chiodando nuovi monotiri ... quindi mi vien da pensare che per deformazione professionale alcuni considerano molto efficace il TR in fase di chiodatura e RP.
Pero', èer quanto mi riguarda, e' proprio vero che, secondo me, a volte arrampicare da primi e' meglio, perche' ci si concentra di piu' e si individuano piu' intuitivamente i passaggi.
Ciao![]()
Lorenzo
da Mister T » sab apr 14, 2007 15:55 pm
Wagoo ha scritto:... Insomma una scalata a-vista mirata piu' allo studio e memorizzazione dei passaggi ...
se ci arrivi sbilanciato,se ti trovi la presa inarrivabile o altro
...
da najaru » dom apr 15, 2007 7:39 am
alter-ego ha scritto:secondo me qui si continua a non capirsi... Non è questione di farsi o non farsi male, di chiodatura ravvicinata o meno, e nemmeno di fare i fighi ed i cavalieri senza macchia nè paura. Si tratta di metodi. Moltissimi scalatori forti usano lavorare la via da secondo, e questo non perchè non sono capaci ad andare da primi o hanno paura, ma semplicemente perchè è un metodo valido. Innanzi tutto perchè ti permette di concentrarti meglio sui passaggi e sui movimenti, poi perchè ti puoi fermare in qualsiasi punto del passaggio e capire come meglio tenere la presa, cosa che non puoi fare se cadi. Puoi sezionare bene le parti più dure della via, cercando di capire cosa ti manca. Anche i moschettonaggi li puoi provare meglio da secondo e trovare le posizioni giuste per quando poi andrai da primo, dove in più dovrai tirare su la corda.
In conclusione è un metodo che secondo me ti permette di scindere bene la parte mentale da quella fisica ed arrivare prima alla soluzione della via. E' ovvio che poi, qualora ti interessi farne la rotpuntk, la devi rifare da primo e perdi del tempo in più. Per questo molti quando arrivano vicini alla soluzione top rope iniziano a fare i tentativi finali in testa. Altri invece, come il sottoscritto, preferiscono comunque prima concatenarla da secondo e poi provare da primo.
da gug » lun apr 16, 2007 9:21 am
alter-ego ha scritto:secondo me qui si continua a non capirsi... Non è questione di farsi o non farsi male, di chiodatura ravvicinata o meno, e nemmeno di fare i fighi ed i cavalieri senza macchia nè paura. Si tratta di metodi. Moltissimi scalatori forti usano lavorare la via da secondo, e questo non perchè non sono capaci ad andare da primi o hanno paura, ma semplicemente perchè è un metodo valido. Innanzi tutto perchè ti permette di concentrarti meglio sui passaggi e sui movimenti, poi perchè ti puoi fermare in qualsiasi punto del passaggio e capire come meglio tenere la presa, cosa che non puoi fare se cadi. Puoi sezionare bene le parti più dure della via, cercando di capire cosa ti manca. Anche i moschettonaggi li puoi provare meglio da secondo e trovare le posizioni giuste per quando poi andrai da primo, dove in più dovrai tirare su la corda.
In conclusione è un metodo che secondo me ti permette di scindere bene la parte mentale da quella fisica ed arrivare prima alla soluzione della via. E' ovvio che poi, qualora ti interessi farne la rotpuntk, la devi rifare da primo e perdi del tempo in più. Per questo molti quando arrivano vicini alla soluzione top rope iniziano a fare i tentativi finali in testa. Altri invece, come il sottoscritto, preferiscono comunque prima concatenarla da secondo e poi provare da primo. Ognuno ha il suo metodo ma personalmente considero poco valido il provare subito da primi e poco credibile chi dice che da secondo "non ci capisce niente". Per me ognuno può fare quello che vuole, ma siccome regolarmente chi va solo da primo ha da ridire qualcosa su chi lavora le vie da secondo, a me sembra, scusate, un'ipocrisia. Ed ho tentato di spiegare il perchè, ma non mi sembra sia stato capito![]()
da najaru » lun apr 16, 2007 10:09 am
da alter-ego » lun apr 16, 2007 10:36 am
da najaru » lun apr 16, 2007 10:56 am
da pf » lun apr 16, 2007 11:32 am
da alter-ego » lun apr 16, 2007 11:45 am
pf ha scritto:Mah, non so...a me piace molto lavorare una via con un compagno, anche non dello stesso livello.
Mi sembra che umanamente mi dia qualcosa, è come se mi trasmettesse qualcosa.
Da solo avrei molta meno motivazione, paradossalmente, meno concentrazione.
Il Kroll è un aggeggio che viene molto usato in speleologia, è praticamente una maniglia senza maniglia ( un autobloccante con i dentini, di solito viene usato ventralmente).
Ha un carico di rottura di 300 kg, per cui va usato molto, molto attentamente...su una corda statica non rovina, ma su una dinamica le sue tracce le lascia. Onestamente, lo userei solo su corde non nuove, e doppiato da un altro autobloccante, tipo shunt ( che non rovina).
Inoltre attenzione perchè si apre abbastanza facilmente se tirato trasversalmente ( parecchi incidenti mortali...), nel suo anello superiore mettere un moschettone, soprattutto se il tiro non è tutto verticale e se strapiomba.
da najaru » lun apr 16, 2007 11:58 am
alter-ego ha scritto:pf ha scritto:Mah, non so...a me piace molto lavorare una via con un compagno, anche non dello stesso livello.
Mi sembra che umanamente mi dia qualcosa, è come se mi trasmettesse qualcosa.
Da solo avrei molta meno motivazione, paradossalmente, meno concentrazione.
Il Kroll è un aggeggio che viene molto usato in speleologia, è praticamente una maniglia senza maniglia ( un autobloccante con i dentini, di solito viene usato ventralmente).
Ha un carico di rottura di 300 kg, per cui va usato molto, molto attentamente...su una corda statica non rovina, ma su una dinamica le sue tracce le lascia. Onestamente, lo userei solo su corde non nuove, e doppiato da un altro autobloccante, tipo shunt ( che non rovina).
Inoltre attenzione perchè si apre abbastanza facilmente se tirato trasversalmente ( parecchi incidenti mortali...), nel suo anello superiore mettere un moschettone, soprattutto se il tiro non è tutto verticale e se strapiomba.
io invece trovo che "umanamente" la falesia dia quasi niente, zero. Tanto è vero che pur di andare a provare una via si fa il giro dei compagni, uno vale l'altro. Non so te, ma a me arrivano continuamente messaggi "standard" che colleghi mandano a tutta la rubrica, pur di trovare qualcuno con cui andare a provare il tiro. Sul tipo "scali domani?". La trovo una cosa penosa. Invece una via lunga umanamente ti dà molto di più perchè è un'avventura.
Mi fece riflettere questo arrampicatore di lunga data che disse: "delle migliaia di giornate passate in falesia non me ne ricordo una, nemmeno con chi ero. Le vie lunghe o in montagna, invece, me le ricordo tutte". E se ci pensi, è così![]()
A distanza di tanti anni ho perfettamente associato al ricordo di ogni via il compagno con cui ero.
da pf » lun apr 16, 2007 12:00 pm
da gug » lun apr 16, 2007 13:24 pm
alter-ego ha scritto:Gug io non ho mai lavorato le vie col croll, la prima è stata 20 gg fa ed ho visto che funziona, se non hai compagni o se magari li hai ma vuoi mettere a frutto al massimo il tempo. Però la parete aveva solo un tratto leggermente strapiombante. Ho usato il lift, come ti avevo detto. Ho notato che dopo una giornata di lavoro, sono arrivato a fare la via con un resting nel passo chiave. La sezione alta l'ho fatta tutta bene. Su ogni tacca, dove mi sentivo più insicuro, dovevo bloccare e accompagnare un po' su il lift. Il che aumentava di, diciamo un 10 per cento, la difficoltà. Ho visto fare questo metodo ad alcuni scalatori forti, ad esempio Bubu.
da alter-ego » lun apr 16, 2007 14:33 pm
gug ha scritto:alter-ego ha scritto:Gug io non ho mai lavorato le vie col croll, la prima è stata 20 gg fa ed ho visto che funziona, se non hai compagni o se magari li hai ma vuoi mettere a frutto al massimo il tempo. Però la parete aveva solo un tratto leggermente strapiombante. Ho usato il lift, come ti avevo detto. Ho notato che dopo una giornata di lavoro, sono arrivato a fare la via con un resting nel passo chiave. La sezione alta l'ho fatta tutta bene. Su ogni tacca, dove mi sentivo più insicuro, dovevo bloccare e accompagnare un po' su il lift. Il che aumentava di, diciamo un 10 per cento, la difficoltà. Ho visto fare questo metodo ad alcuni scalatori forti, ad esempio Bubu.
Non so come funziona il lift, ma col croll, dopo i primi metri basta che ti appoggi e sei in resting.
da Enzolino » lun apr 16, 2007 15:03 pm
Secondo me, il tuo, e' un buon metodo.gug ha scritto:alter-ego ha scritto:Per venire invece a quello che dice Gug... è vero, il lavorato può servire a darti la forza che ti manca e a farti crescere, ancor meglio se non ti alleni. Ma il miglioramento non è così automatico, anzi. Ogni cosa va riferita al livello di ognuno. Nel tuo caso, ad esempio, che grado lavoreresti? Che tipologia di via? Per quanto tempo? Con che costanza? E con quali obiettivi? Il grado? Oppure quello che realmente vorresti è migliorare a vista? la cosa, come sempre, è complessa e dipende anche da che *storia* hai alle spalle.
Quello che io voglio davvero migliorare è il mio grado a vista consolidato, però ritengo che lavorare le vie sopra il proprio limite consenta un miglioramento generale che non otterrei salendo solo a vista o su gradi che riesco a fare in un paio di giri.
Per quantificare, nel mio infimo livello che vorrei alzare, io salgo il 6b a vista o al massimo al secondo giro, il 6b+ quasi sempre in un paio di giri, il 6c e il 6c+ in 5 o 6 giri. Per questo motivo quest'anno vorrei provare i 6c e i 6c+ sempre dal basso, mentre vorrei lavorare un 7a, prima con la corda dall'alto e poi via via dal basso fino a chiuderlo. I 7b non li provo nenache in moulinette perchè sono troppo sopra il mio livello attuale e mi farebbero solo perdere tempo.
Per rispondere a Wagoo, chiudere una via per me (ma penso per la maggior parte dei climber) significa chiudere una via e cioè farla da primo senza resting e senza A0: se ci faccio anche un resting di tre secondi all'ultimo rinvio, ci torno la volta successiva, come ho fatto l'ultima volta.
da Enzolino » lun apr 16, 2007 15:06 pm
da gug » lun apr 16, 2007 16:58 pm
Enzolino ha scritto:Anche io sconsiglierei il croll ... vabbe' che e' un tormentone, ma il grigri modificato?
Pero', l'arrampicata con un bloccante limita parecchio soprattutto nei tiri in cui e' necessario usare equilibrio e bisogna rimanere attaccati alla roccia ...
Ma non capisco come mai non trovi compagni con cui scalare ... anche se anni fa, in Sardegna, mi trovavo nella stessa situazione ...
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