Herman ha scritto:Nel momento in cui "esco" da questo mio "approccio individualista" e mi relaziono agli altri:"ho fatto questa via" allora mi confronto su delle ipotetiche regole che vengono traslate dal mondo delle competizioni - on sight, on flash, rotpunkt..
Ma fino a che non relazioni con gli altri sulla "mia" arrampicata non credo che ci siano regole che tengano se non quelle del rispetto della sicurezza degli altri e dell'ambiente.
Herman, queste sono cose abbastanza ovvie. Il mio discorso, un po' polemicamente se volete, andava un po' più in la.
Viviamo nelle regole da quando nasciamo. Tutto ciò che facciamo è regolamentato: obbedisci ai genitori quando sei piccolo, cresci e vai a scuola, studia, trovati un lavoro serio, vai in chiesa, sposati e fai famiglia, paga le tasse....e via discorrendo; tutte queste regole sono funzionali alla società, NON all'individuo.
Poi finalmente, c***o, trovi questa attività strana, apparentemente irrazionale, l'arrampicata, dove conta l'INDIVIDUO, dove ti trovi solo con te stesso, le tue paure, i tuoi limiti, ma anche le tue energie, i tuoi punti di forza da scoprire e valorizzare, questa bella attività si un po' anarchica, ma così libera, dove spesso devi metterti in gioco completamente e senza finzioni....dove le regole che contano veramente sono quelle che tu ti dai, nonostante i vari tentativi di regolare, incanalare, per tanti anni questa è stata la vera bellezza dell'arrampicata, ciò che la distingue dal resto e ne fa un NONsport.....
E che cosa fai? spaventato da tutto ciò, torni a rifugiarti nelle regole.....
SCIAGURATO!!!
Ditemi che sono fissato, che sono vaneggiamenti di uno che è rimasto fermo agli anni che furono, ditemi quel che volete, ma se anche l'arrampicata diventa come tutto il resto, che gusto c'è a farla??
Andrea