wolf jak ha scritto:Dai Menestrello, non farti pregare e facci un po' sognare coi tuoi gradi stellari: grado, tiro e settore almeno

(se
poi vuoi aggiungere sensazioni e impressioni personali, fai pure

)
Allora; visto che sul traghetto ho un sacco di tempo, vi faccio un analisi dettagliata del mio family Sardegna climbing trip.
Primo giorno: calagonone. Falesia Arcadio. Calcare giallo strapiombante a tratti lucido, ma non per l’usura, per la stranezza della roccia che mi ricorda le scogliere marine. Provato un solo giro su nonnorock. Un tiro di manolo del 2001. Bellissimo strapiombo 7c+ con tratti atletici su buone prese nella prima parte e di dita in alto. Per fortuna non sono volato sulla parte alta dove le protezioni sono ben distanziate. Avrei voluto farci un altro giro per provare a concatenarla, ma non c’è stato tempo.
Secondo giorno: è stato vero amore per la Sardegna ed il suo calcare scalare nella falesia “gennacroce”. Appoggiata su un altura in mezzo a colline sperdute, grazie anche ad una frana che blocca la strada sotto, isolandoti dal mondo. Questa falesia è un bellissimo muro grigio verticale di 40 metri. Scalare qui è una vera goduria e mi ha permesso di vuotare la mente dai pensieri della vita moderna. Dopo un riscaldamento su Teresina (bellissimo 7a+) parto a vista su “all’ombra dell’ultimo sole” 7c. Duro nei primi 3 spit poi molla, ma non molto, e rchiede controllo mentale per chiodatura ben distanziata, su prese e appoggi spesso irrisori. Cado al terzo spit, mi faccio calare e dopo un po’ riparto. Dopo 35 metri di panico, nonostante la vista annebbiata dal terrore, porto a casa il tiro.
Terzo giorno : placca di yang. Altro muro grigio verticale fantastico. Roccia compattissima. Praticamente un monolite. Questa mi ricorda di più i calcari di casa, ovvero Brentino nelle sue fasce migliori. Dopo i riscaldi (ovviamente strepitosi) mi mangio a vista, cadendo per una svista, un bellissimo 7c+ “i favolosi anni 80” dopo aver passato i 2 passi chiave… felice lo stesso per la prestazione, ne provo la variante di 8a. Andreino me la flasha e cado all’ultimo spit dopo una lotta di 30 metri. Il rammarico è poco però, perché il passo più duro per me era lì alla fine.
Quarto giorno: giornata in facile falesia che non mi ha entusiasmato molto: villaggio gallico. Però chiuso flash un facile 7c strapiombante : cleopatra.
Quinto giorno: Ulassai. Ulassai è un paesino incredibile sulle alture centro orientali. Il panorama è sempre mozzafiato e ricco di pareti grigie e gialle. Purtroppo la sera prima abbiamo esagerato con il cannonau, e alla mattina scalare è dura. Ci rechiamo nel canion accompagnati dal chiodatore inglese che ospita Andrea. Ci elenca velocemente i gradi dei tiri nuovi. Io con la testa fra le nuvole parto per un tiro che doveva essere 6c. Mi pare duro duro, ma ricordandomi dei postumi stringo i denti e chiudo il tiro. Poi chiedo conferma al chiodatore che ridendo mi dice che il grado è 7a+… mi consolo. Poi l’entusiasmo di Andrea ci fa buttare su un 8a+. Si chiama blue ed è l’esatta sensazione che hai nella mente quando arrivi al boulder estremo in alto e vedi lo spit 2 metri sopra. Provo e riprovo. Non mi viene. Volo e rivolo. Poi va su Andrea e anche lui non ci capisce molto. Testardo come sono riprovo e finalmente risolvo il boulder di dita . Infatti mi buco un dito per stringere una tacca di qualche millimetro in leggero strapiombo. Concatenarla tutta mi sembra difficile in giornata e decido di dedicarmi al bambino. Andrea invece fa un bellissimo giro, arrivando al boulder in continuità. Bravissimo.
Il sesto giorno rimaniamo a Ulassai, vista la grande quantità di settori che offre. Ci dirigiamo a lecorci. Qui la musica cambia. Infatti qui l’arrampicata è molto favorevole al mio stile preferito. Muro giallo a tacche leggermente strapiombante. Dopo un veloce riscaldo, Andrea mette i rinvii su croce e delizia 8a. Fa un ottimo giro ed arriva in catena con solamente 2 veloci resting. Poi vado io e una volta capiti i movimenti mi faccio calare. Andrea preferisce scalare a vista e prova altri tiri. Io invece voglio riprovarlo ma purtroppo dimentico un bidito e cado al terzo spit. Mi faccio ricalare e dopo una breve pausa in cui non levo neanche le scarpe riparto e chiudo il tiro. È la prima volta che faccio un 8a in giornata e ne sono veramente stupito.
Il settimo giorno abbiamo finito la pelle e ci limitiamo a scalicchiare sempre a lecorci, ma il dolore alle dita è atroce e non ci permette di divertirci, in più i bambini sono particolarmente fastidiosi e così Andiamo a mangiare e bere! Ma non prima di aver fatto una pessima figura su canna cinese. Bellissima canna strapiombante di 8a+.
Torno a casa felice di aver visto un posto nuovo da favola. Falesie impressionanti in ambiente speciale per paesaggi, clima e ospitalità. Il potenziale di falesie da chiodare è enorme. È chiodato solo l’1% dei muri . Ogni falesia incredibile che vedevamo per strada ci fermavamo ad osservarla e costatavamo con grande stupore che era vergine. Mi sa che l’anno prossimo partiamo trapano muniti e facciamo vibrare qualche muro rosso. Ovviamente dopo il consenso degli amici sardi!