c.caio ha scritto:kravun ha scritto:A me sta ricerca spasmodica dell'aderenza perduta mi fa un po' ridere......
e l'idea di utilizzare resine o spazzole abrasive mi fa invece piangere.......
Un tiro ha la sua storia, non si può andare a bricolare solo perchè è diventato unto.....sarebbe meglio pensare ad usare bene i piedi piuttosto che proporre ste cose....
Penso a quello che potrebbe succedere alle mitiche vie dell'Orrido di Foresto.....
Lì ora è tutto tanto unto, ma pensare di mettere le mani su "Nani Verdi" dove 20 anni prima le ha appoggiate un certo Berhault mi dà una carica incredibile ed il solo pensiero che qualche demente possa andare a spiaccicarci della resina sopra solo perchè madre natura ha creato il calcare che si unge mi fa davvero rabbrividire.....
c***o ...si tratta di appoggiare le mani solo su una roccia liscia mica sulla merda !!!!!!
Al limite si può proporre di rivedere le gradazioni in alcune falesie (come gia fatto sulla recente guida "Passaggio a Nord Ovest") ma per favore lasciamo la roccia intatta.......
...diciamo semmai che il "signor Calcare"... cioe' una delle rocce piu belle sulle quali scalare, ha la caratteristica di "consumarsi" e questo e' quanto, va accettato e tanto basta.
Cio' detto... e a prescindere da quanto possa pensare riguardo una improbabile rigenerazione della porosita', il discorso degli appigli "santificati" dal tocco di qualche mito dell'arrampicata mi sembra una coglionata bella e buona.
Ha ragione invece, io dopo aver stretto la mano a Diemberger non l'ho mai più lavata...

