Gianbo ha scritto:queste notizie mi fanno pensare che, in fondo, tutti noi che arrampichiamo siamo degli egoisti
sì, perché alla fine non possiamo negare che l'arrampicata sia uno sport pericoloso, mortalmente pericoloso. Certo, se si fa tutto con la dovuta attenzione, in falesie "certificate", ecc. ecc. il rischio è teoricamente zero. Teoricamente, però, perché la disattenzione e l'errore, nostri o del nostro compagno non sono azzerabili
siamo egoisti, dicevo, perché spesso trasferiamo un rischio (che noi accettiamo) su persone che ci amano e che spesso non sono nella condizione di condividere le nostre scelte in proposito
penso ai genitori, ai figli, ai compagni e agli amici che non arrampicano...
non so, ogni tanto ci penso...
Il tuo discorso tragicamente vero...
La mia ragazza è alpinista con la A maiuscola... Alle volte penso che se qualcuno di noi due morisse l'altro non se lo perdonerebbe... Morrebbe anche lui...
Ma poi i fantastici momenti, le esperienze, le condivisioni, le sofferenze e le gioie scacciano quei pensieri negativi e ancora via su un'altra parete senza lasciarci sopraffare dai pensieri negativi...
E se un giorno qualcuno di noi perdesse la vita.... Bhe, Diemberger ce l'ha fatta....
IN FALESIA: chi vola vale, e chi non vola è un vile...
IN MONTAGNA: chi non vola vive...
IL PAZZO APRE LA VIA CHE L'UOMO SAVIO PERCORRERA'
carpe dièm, quam minimùm credula postero.