Se non avessero scoperto gli spit

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda andreag » mer gen 11, 2006 9:47 am

Drugo Lebowsky ha scritto:
Roberto ha scritto:
Ho iniziato 23 anni fa.


8O
... pensa te: abbiamo questo dato in comune.

sei proprio vecchio! :twisted:

:lol: :lol: :lol:


....e non crediate di essere soli, ci sto anch'io nel club, vero Drugo?????
:cry: :cry: :cry: :cry:

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Messaggioda gug » mer gen 11, 2006 10:00 am

....il topic non sono riuscito a leggerlo tutto però una cosa la posso già dire: viva gli spit! :wink: :D
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Enzolino » mer gen 11, 2006 10:04 am

Io credo che i veri assassini dell'arrampicata pura siano tutti i mezzi di protezione, inclusi i chiodi, i nuts, i moschettoni, la corda, i friends, gli spit eccetera!

Saremmo saliti la' solo dove eravamo in grado di scendere!!!

Non ci fossero stati chiodi, corde , eccetera l'arrampicata sarebbe un'attivita' di nicchia e non ci sarebbe tanta gente in montagna.

Ma, ahime', la storia e' andata diversamente ... :D :wink:

Per inciso.
L'arrampicata sul Gritstone in UK e' popolarissima e nelle belle giornate si incontrano orde di climbers tra i 5 e i 70 anni che arrampicano su vie super sicure se protette bene.
A mio avviso, tutti i giudizi sulle protezioni in loco o i tentativi con la corda dall'alto letti qua sono molto superficiali.
La roccia in UK e' poca e i climbers sono molti. Il Gritstone, essendo ricco di fessure, si presta bene a proteggersi per cui gli inglesi hanno tutelato bene il loro terreno di gioco per l'arrampicata proponendo un'etica severa.
Non e' un caso che le uniche falesie sportive sono sul calcare, dove per la maggior parte delle vie, salire con la corda o in free-solo, non farebbe alcuna differenza.
Chi sentenzia sul fatto che non e' corretto mettere le posizioni in loco sicuramente sul Grit non ci ha mai arrampicato. A me questo stile non piaceva (ho vissuto a Sheffield tre anni), ma riconosco che in certe vie le protezioni mobili erano cosi' precarie che, o le mettevi dall'alto, o facevi meglio a scalare slegato.
Sull'arrampicare in top-rope prima di salire una via, anche a me non piace, ma equivale al nostro "lavorare" le vie, con la differenza che da noi, se voli arrampicando dal basso, non succede niente, nel gritstone invece, puoi farti molto male o lasciarci le penne. Quindi ridurre la quantita' di ignoto non solo per ambizioni sportive ma per motivi di sicurezza mi sembra piu' che lecito.

Finisco col dire che l'arrampicata e' uno sport stupendo paragonabile alla danza ed alla ginnastica artistica con in piu' l'aspetto mentale che puo' avere un importanza determinante nella prestazione in maniera maggiore rispetto ad altre discipline sportive.

W L'ARRAMPICATA ALLE OLIMPIADI!!!

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda brookite » mer gen 11, 2006 10:08 am

lavoisier ha scritto:Una domanda per i più vecchi (i coetanei di Roberto insomma :twisted: ): come erano le palestre di roccia prima dell'avvento dello spit? Immagino fossero protette a chiodi...chiodi fissi (cioè vie chiodate come ora quelle di falesia ma con chiodi da roccia invece che spit?) o cosa?

Esistevano già allora i monotiri, suppongo, o per "palestra" intendevano semplicemente vie "di montagna" ma fatte in ambiente non montano, così da evitare i problemi di avvicinamento-meteo ecc. e magari di lunghezza non eccessiva? (2-3 tiri al più...)?
Sono curioso :wink:

Io ho aperto un pò di vie sul mare a Moneglia(Ge) e prima che utilizzassimo gli spit si andava a chiodi e nut. Trattandosi di arenaria non è che il chiodo lo puoi mettere e togliere tante volte sennò trasformi la fessura in un camino :lol: D'altra parte se lo lasci li dopo due giorni lo trovi coperto di ruggine e non fà una bella impressione. Chi è passato dopo di me ha richiodato tutto a fix inox e resina. Sarà meno romantico ma mooooolto più sicuro!!

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Messaggioda Testa » mer gen 11, 2006 10:58 am

Enzolino ha scritto:Io credo che i veri assassini dell'arrampicata pura siano tutti i mezzi di protezione, inclusi i chiodi, i nuts, i moschettoni, la corda, i friends, gli spit eccetera!

Saremmo saliti la' solo dove eravamo in grado di scendere!!!

Non ci fossero stati chiodi, corde , eccetera l'arrampicata sarebbe un'attivita' di nicchia e non ci sarebbe tanta gente in montagna.

Ma, ahime', la storia e' andata diversamente ... :D :wink:


Beh esiste il boulder :wink:
E ci sono sempre stati boulderisti che ripetevano free solo le vie degli alpinisti che li ritenevano dei pazzi, non per le scalate ma per il fatto che salivano su massi insignificanti senza arrivare in cima a niente :D

Enzolino ha scritto:Per inciso.
L'arrampicata sul Gritstone in UK e' popolarissima e nelle belle giornate si incontrano orde di climbers tra i 5 e i 70 anni che arrampicano su vie super sicure se protette bene.
A mio avviso, tutti i giudizi sulle protezioni in loco o i tentativi con la corda dall'alto letti qua sono molto superficiali.
La roccia in UK e' poca e i climbers sono molti. Il Gritstone, essendo ricco di fessure, si presta bene a proteggersi per cui gli inglesi hanno tutelato bene il loro terreno di gioco per l'arrampicata proponendo un'etica severa.
Non e' un caso che le uniche falesie sportive sono sul calcare, dove per la maggior parte delle vie, salire con la corda o in free-solo, non farebbe alcuna differenza.
Chi sentenzia sul fatto che non e' corretto mettere le posizioni in loco sicuramente sul Grit non ci ha mai arrampicato. A me questo stile non piaceva (ho vissuto a Sheffield tre anni), ma riconosco che in certe vie le protezioni mobili erano cosi' precarie che, o le mettevi dall'alto, o facevi meglio a scalare slegato.
Sull'arrampicare in top-rope prima di salire una via, anche a me non piace, ma equivale al nostro "lavorare" le vie, con la differenza che da noi, se voli arrampicando dal basso, non succede niente, nel gritstone invece, puoi farti molto male o lasciarci le penne. Quindi ridurre la quantita' di ignoto non solo per ambizioni sportive ma per motivi di sicurezza mi sembra piu' che lecito.


+ o - il concetto che le rocce sono poche (in tutti i sensi) è stato espresso anche se siamo dei superficialotti di natura :lol:
Riguardo al fatto di piazzare le protezioni dall'alto io non intendevo criticare gli inglesi, dico solo che io non lo farei. Loro fanno bene a scalare come meglio credono, il mondo è bello xchè è variabile :D , l'importante è che non scassino il c***o, come spesso fanno, dicendo che solo loro scalano in maniera pulita :!:
Tra l'altro vorrei sottolineare che in Italia c'e' gente che scala in questo modo su difficoltà forse + alte rispetto agli inglesi, faccio un solo nome: Simone Pedeferri e tralascio tutti gli altri.
Spesso si pensa sempre che l'erba del vicino sia sempre + verde mentre in questo campo forse potremmo esportare noi qualcosa.

Enzolino ha scritto:Finisco col dire che l'arrampicata e' uno sport stupendo paragonabile alla danza ed alla ginnastica artistica con in piu' l'aspetto mentale che puo' avere un importanza determinante nella prestazione in maniera maggiore rispetto ad altre discipline sportive.

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Ciao :wink:

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Straquoto!!!!!!!!!

a parte le olimpiadi :wink: al max un reality sull'arrampicata :D :D :D

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Messaggioda Payns » mer gen 11, 2006 11:08 am

Ho iniziato ad arrampicare nel 1978 :oops:

Gli spit (rari, artigianali e spesso mal piantati c'erano già allora)

Guido Rossa per aprire la sua via in Sbarua sulle placche gialle usò degli spit mooooolto artigianali per superare l'ultimo tiro.

In valle dell'Orco gli spit apparvero molto dopo, i primo li mise Pedrini su una sua via che non era altro che il concatenamento di vie già esistenti. Gli spit che mise sull'orecchio del pachiderma vennero rotti successivamente dai soliti ignoti 8) :oops: . Fu uno scandalo senza precedenti sia il loro utilizzo che la loro manomissione.

Il problema non è l'utilizzo degli spit o meno o se gli spit abbiano fatto del bene o del male all'arrampicata. Di per se stesso ogni oggetto è neutro, non bene e non male. E' l'uso che se ne fa. La mia impressione è che oggi di spit vi sia un abuso totale che porta a storture non indifferenti.

In Sbarua sono spittate vie classiche che sono state salite da generazioni di arrampicatori in maniera tradizionale. E sono state aperte un numero impressionante di vie senza alcuna logica, con incroci e intersezioni tali da creare sgomento.

In valle dell'Orco ho rifatto dopo 24 anni il pesce d'Aprile con Grizzly. Spit non solo nelle soste ma anche di protezione sulla via, di cui uno incomprensibile sul primo, facilissimo tiro. Questo vuol dire non avere rispetto per la storia di una valle e di una via che fu aperta quasi totalmente a nut (clean climbing si diceva allora...).

Traversella ha avuto un grosso impulso e sviluppo grazie agli spit e ai fittoni, mantenendo comunque una precisa logica e uno stile. Ed infatti io la preferisco di gran lunga alla Sbarua.

Gli spit possono essere buoni o cattivi, dipende dalla mano di chi li pianta!
Vivevamo in uno stato di magnifica confusione (A. Gobetti)

Io, ancora adesso...(Payns)

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Messaggioda Enzolino » mer gen 11, 2006 11:25 am

Testa ha scritto:+ o - il concetto che le rocce sono poche (in tutti i sensi) è stato espresso anche se siamo dei superficialotti di natura :lol:
Riguardo al fatto di piazzare le protezioni dall'alto io non intendevo criticare gli inglesi, dico solo che io non lo farei. Loro fanno bene a scalare come meglio credono, il mondo è bello xchè è variabile :D , l'importante è che non scassino il c***o, come spesso fanno, dicendo che solo loro scalano in maniera pulita :!:
Tra l'altro vorrei sottolineare che in Italia c'e' gente che scala in questo modo su difficoltà forse + alte rispetto agli inglesi, faccio un solo nome: Simone Pedeferri e tralascio tutti gli altri.
Spesso si pensa sempre che l'erba del vicino sia sempre + verde mentre in questo campo forse potremmo esportare noi qualcosa.
Mi sembra che siano piu' gli altri a lodare l'etica inglese piuttosto che loro stessi ... magari c'e' qualche inglese spocchioso, ma ne ho trovato tanti che non lo erano ed in vacanza fuggivano nelle falesie mediterranee per godersi l'arrampicata sportiva ... a volte pero' qualche fanatico lo trovavo ... :?
Siccome in generale l'etica inglese e' severa mi sembra una conseguenza naturale che esportino lo stesso stile anche nelle imprese extraeuropee, ed ecco che vari articoli ne parlano, forse anche mitizzandoli un po' troppo ...
A mio avviso, la gente che in Italia scala trad e' poca rispetto a quella inglese, ma la mia e' solo un'impressione. Abbiamo le Alpi e le Dolomiti, ma che io sappia le falesie in stile clean sono molto poche ...
Ho i miei dubbi che Pedeferri abbia realizzato prestazioni in stile clean superiori a quelle degli inglesi. Ma anche se fosse sarebbe una mosca bianca rispetto allo scenario anglosassone.

Sullo stile e' come da noi il discorso a-vista/lavorato.
Io andavo al massimo su vie sino al E3/6a, ma ero relativamente sicuro di non cadere, posizionavo le protezioni, dal basso e non provavo mai la via dall'alto (eccetto la mitica via Ulysses), ma magari usando lo stile top-rope, nonostante fosse meno piacevole, avrei progredito di piu'. Avevo ampia liberta' di scelta, ma immagino che un local arrivi ad un certo punto in cui certe vie conviene che le provi prima con la corda dall'alto, possibilmente mettendo le protezioni. E comunque ognuno fa come preferisce.
Poi, facendo dei conti veloci, in un paese in cui piove spesso ed hai poche ore asciutte, spesso usare le tue protezioni piu' volte o quelle di un'amico per fare una via in libera in diversi tentativi, o provare la via in top-rope per sfruttare meglio il tempo disponibile, mi sembra minimo!
Insomma, gia' questi inglesi sono severi nella loro etica, ed in piu' state la' a rompergli le palle sul top rope o le protezioni pre-posizionate!!! :D

Ciao :wink:

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Messaggioda Herman » mer gen 11, 2006 11:31 am

Drugo Lebowsky ha scritto:
Roberto ha scritto:
Ho iniziato 23 anni fa.


8O
... pensa te: abbiamo questo dato in comune.

sei proprio vecchio! :twisted:

:lol: :lol: :lol:


merda anch'io....poi ho smesso ma non sono decrepito come voi :roll: :roll: sarà 'a resina 'e me mantegne :mrgreen:
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Messaggioda Enzolino » mer gen 11, 2006 11:40 am

Payns ha scritto:In Sbarua sono spittate vie classiche che sono state salite da generazioni di arrampicatori in maniera tradizionale. E sono state aperte un numero impressionante di vie senza alcuna logica, con incroci e intersezioni tali da creare sgomento.

In valle dell'Orco ho rifatto dopo 24 anni il pesce d'Aprile con Grizzly. Spit non solo nelle soste ma anche di protezione sulla via, di cui uno incomprensibile sul primo, facilissimo tiro. Questo vuol dire non avere rispetto per la storia di una valle e di una via che fu aperta quasi totalmente a nut (clean climbing si diceva allora...).

Gli spit possono essere buoni o cattivi, dipende dalla mano di chi li pianta!
Questo e' un'altro discorso che condivido in pieno. Anche secondo me spesso si abusa dello spit specie su vie classiche ... ma son due cose diverse. L'ideale secondo me e' avere possibilita' di scegliere ... un giorno andare ad arrampicare in falesie clean ed un'altro giorno in quelle sportive ... ed in entrambi i casi possono essere un buon allenamento per le vie in montagna .... :wink:
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Messaggioda cuorpiccino » mer gen 11, 2006 11:47 am

Io inizziabbi ne maggio del '78, alla florida età di (quasi) 12 anni.
E secondo me ve siete rincoglioniti co sti discorsi.
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda brookite » mer gen 11, 2006 11:52 am

cuorpiccino ha scritto:Io inizziabbi ne maggio del '78, alla florida età di (quasi) 12 anni.
E secondo me ve siete rincoglioniti co sti discorsi.

1981 appena maggiorenne :lol: :lol:
prima viuzza in falesia aperta nell 83 (nuts e chiodi)
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Messaggioda Testa » mer gen 11, 2006 12:07 pm

Enzolino ha scritto: Mi sembra che siano piu' gli altri a lodare l'etica inglese piuttosto che loro stessi ... magari c'e' qualche inglese spocchioso, ma ne ho trovato tanti che non lo erano ed in vacanza fuggivano nelle falesie mediterranee per godersi l'arrampicata sportiva ... a volte pero' qualche fanatico lo trovavo ... :?
Siccome in generale l'etica inglese e' severa mi sembra una conseguenza naturale che esportino lo stesso stile anche nelle imprese extraeuropee, ed ecco che vari articoli ne parlano, forse anche mitizzandoli un po' troppo ...
A mio avviso, la gente che in Italia scala trad e' poca rispetto a quella inglese, ma la mia e' solo un'impressione. Abbiamo le Alpi e le Dolomiti, ma che io sappia le falesie in stile clean sono molto poche ...
Ho i miei dubbi che Pedeferri abbia realizzato prestazioni in stile clean superiori a quelle degli inglesi. Ma anche se fosse sarebbe una mosca bianca rispetto allo scenario anglosassone.


Beh si, la è 1 discorso di massa, da noi effettivamente sono eccezioni quelli che scalano così. Però valeva la pena di sottolineare che qualcuno in Italia c'è, soprattutto di quelli che fanno e stanno zitti :D

Enzolino ha scritto:Sullo stile e' come da noi il discorso a-vista/lavorato.
Io andavo al massimo su vie sino al E3/6a, ma ero relativamente sicuro di non cadere, posizionavo le protezioni, dal basso e non provavo mai la via dall'alto (eccetto la mitica via Ulysses), ma magari usando lo stile top-rope, nonostante fosse meno piacevole, avrei progredito di piu'. Avevo ampia liberta' di scelta, ma immagino che un local arrivi ad un certo punto in cui certe vie conviene che le provi prima con la corda dall'alto, possibilmente mettendo le protezioni. E comunque ognuno fa come preferisce.
Poi, facendo dei conti veloci, in un paese in cui piove spesso ed hai poche ore asciutte, spesso usare le tue protezioni piu' volte o quelle di un'amico per fare una via in libera in diversi tentativi, o provare la via in top-rope per sfruttare meglio il tempo disponibile, mi sembra minimo!
Insomma, gia' questi inglesi sono severi nella loro etica, ed in piu' state la' a rompergli le palle sul top rope o le protezioni pre-posizionate!!! :D

Ciao :wink:

Lorenzo


Manno' nessuno gli rompe le palle :D E' che quando si fanno dei paragoni per forza saltano fuori tutti gli aspetti.
Io purtroppo scalo da poco e non sono mai stato in Inghilterra.
Sui blocchi ho visto parecchi inglesi, visto che ho la fortuna di abitare ad 1 ora da cresciano e 1:30 da chironico e magic wood ed ho visto alcune partenze sit start col piedino x terra oppure in piedi con una bella spinta ecc. :D
Ovvio che quello che ho visto io non puo' essere rappresentativo di nulla ma penso che in fondo molto spesso il detto che tutto il mondo è paese si avvicini alla realtà :wink:
Spero di riuscire ad organizzare un bel viaggio in Inghilterra prima o poi! Almeno 1 volta al mese la videocassetta di hard grit entra nel mio registratore 8)
Ciao
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Messaggioda Enzolino » mer gen 11, 2006 12:26 pm

Testa ha scritto:Manno' nessuno gli rompe le palle :D E' che quando si fanno dei paragoni per forza saltano fuori tutti gli aspetti.
Io purtroppo scalo da poco e non sono mai stato in Inghilterra.
Sui blocchi ho visto parecchi inglesi, visto che ho la fortuna di abitare ad 1 ora da cresciano e 1:30 da chironico e magic wood ed ho visto alcune partenze sit start col piedino x terra oppure in piedi con una bella spinta ecc. :D
Ovvio che quello che ho visto io non puo' essere rappresentativo di nulla ma penso che in fondo molto spesso il detto che tutto il mondo è paese si avvicini alla realtà :wink:
Spero di riuscire ad organizzare un bel viaggio in Inghilterra prima o poi! Almeno 1 volta al mese la videocassetta di hard grit entra nel mio registratore 8)
Strano ... il bouldering e' molto praticato in UK ... sulle regole del bouldering forse le regole hanno un carattere locale ... mah ... :roll:
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Messaggioda pietrodp » mer gen 11, 2006 12:40 pm

C'è anche un altro posto dove lo spit non l'hanno ancora inventato ed è l'Elbsandsteingebirge!
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E' un bene che esistano gli spit ma è anche un bene che esistano posti così.
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Messaggioda Payns » mer gen 11, 2006 12:42 pm

Enzolino ha scritto:
Payns ha scritto:
quote]Questo e' un'altro discorso che condivido in pieno. Anche secondo me spesso si abusa dello spit specie su vie classiche ... ma son due cose diverse. L'ideale secondo me e' avere possibilita' di scegliere ... un giorno andare ad arrampicare in falesie clean ed un'altro giorno in quelle sportive ... ed in entrambi i casi possono essere un buon allenamento per le vie in montagna .... :wink:


Quoto in pieno. Il punto è che in Italia non è sostanzialmente più possibile arrampicare trad in falesia.

Riprendendo la domanda del primo topic non possiamo sapere se con gli spit è meglio o peggio o come sarebbe stato se non ci fossero. Ci sono, quindi non possiamo sapere. Di certo è che bisognerebbe lasciare libera scelta a chi vuole arrampicare in bassa quota o in falesia in maniera tradizionale. Questo è possibile farlo in tutti i paesi, non solo in Inghilterra. Tranne che, di fatto, in Italia.
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Messaggioda Testa » mer gen 11, 2006 12:46 pm

Enzolino ha scritto:Strano ... il bouldering e' molto praticato in UK ... sulle regole del bouldering forse le regole hanno un carattere locale ... mah ... :roll:

Come ho già detto quei pochi che ho visto io non rappresentano tutti gli inglesi, ho solo riportato la mia personale e molto limitata esperienza!
Ciao
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Messaggioda abrax » mer gen 11, 2006 12:55 pm

Il problema non è l'utilizzo degli spit o meno o se gli spit abbiano fatto del bene o del male all'arrampicata. Di per se stesso ogni oggetto è neutro, non bene e non male. E' l'uso che se ne fa. La mia impressione è che oggi di spit vi sia un abuso totale che porta a storture non indifferenti.

io non capisco: ma se uno ha un'etica della scalata che non prevede l'uso di spit... mica è obbligato ad usarli. Viceversa chi li vuole usare lo fa con la garanzia di una pratica + sicura.
Voi gridavate cose orrende e violentissime e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne
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Messaggioda Testa » mer gen 11, 2006 12:59 pm

abrax ha scritto:io non capisco: ma se uno ha un'etica della scalata che non prevede l'uso di spit... mica è obbligato ad usarli. Viceversa chi li vuole usare lo fa con la garanzia di una pratica + sicura.

Se vuoi imparare a mettere le protezioni lo puoi anche fare, dal punto di vista dell'ingaggio invece qualche differenza c'è visto che sai che al limite rinvii lo spit.
E' come fare un blocco alto con la corda a lato che puoi pigliare in caso di necessità', ti assicuro che la differenza c'è :wink:
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Messaggioda pietrodp » mer gen 11, 2006 13:16 pm

Payns ha scritto:
Quoto in pieno. Il punto è che in Italia non è sostanzialmente più possibile arrampicare trad in falesia.

Riprendendo la domanda del primo topic non possiamo sapere se con gli spit è meglio o peggio o come sarebbe stato se non ci fossero. Ci sono, quindi non possiamo sapere. Di certo è che bisognerebbe lasciare libera scelta a chi vuole arrampicare in bassa quota o in falesia in maniera tradizionale. Questo è possibile farlo in tutti i paesi, non solo in Inghilterra. Tranne che, di fatto, in Italia.


Quoto il quotatore.

E' una cosa che vado sostenendo da tempo, ovvero che sia un peccato che nelle nostre pianure e vallate sia stato spittato tutto lo spittabile. Poi è intervenuto di volta in volta chi mi ha detto che sono un ingrato e che invece dovrei baciare la terra calpestata dai chiodatori, chi mi consigliato di muovere il culo e andare in montagna, chi di ignorare semplicemente gli spit. :roll:
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mer gen 11, 2006 13:56 pm

Herman ha scritto:merda anch'io....poi ho smesso ma non sono decrepito come voi :roll: :roll: sarà 'a resina 'e me mantegne :mrgreen:


nooooo...no xe a resina! :twisted:

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