"certificazione" ???

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda davi » mar set 26, 2006 23:20 pm

e lo dice RRRUGGGE, che qualche tempo fa aveva difeso strenuamente queste prese di posizione della FASI, ma che ora se ne è allontanato.

RICORDATE ???? :D


http://www.forum.planetmountain.com/php ... 7feb4e2d52
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Messaggioda davi » mar set 26, 2006 23:21 pm

davi ha scritto:e lo dice RRRUGGGE, che qualche tempo fa aveva difeso strenuamente queste prese di posizione della FASI, ma che ora se ne è allontanato.

RICORDATE ???? :D


http://www.forum.planetmountain.com/php ... 7feb4e2d52


sono solo 29 pagine
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Messaggioda davi » mar set 26, 2006 23:26 pm

Ricordo uno storico intervento di Cuorpiccino, il padre dell'espressione "plasiticari del c***o", che poi è diventata il cavallo di battaglia di Gianni Miao :D Che nostalgia :cry:

Maledetti plasticari del c***o!
Sanno di arrampicata quanto un sorcio di astrofisica e non hanno meglio da fare che rompere i maroni.
Se ne stessero al chiuso, rintanati nelle loro palestre artificiali del ciufolo, a far gare!


:D
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Messaggioda davi » mar set 26, 2006 23:33 pm

davi ha scritto:
il mago di napoli ha scritto:lo seguite il calcio, le olimpiadi, lo sport?


penso di si...

si nota una cosa:

lo sport non puo' continuare a voler esistere in un "ambito a parte", lontano dalle regole "del mondo" (che queste siano giuste o meno)

l'arrampicata non puo' continuare a voler esistere in un "ambito a parte", lontano dalle regole "dello sport" e "del mondo"

coloro che praticano l'arrampicata non possono continuare a voler esistere in un "ambito a parte", lontano dalle regole dell'arrampicata, "dello sport" e "del mondo"


anche l'aborigeno che vive il piu' possibile lontano "dal mondo" sarà prima o poi "raggiunto" da questo mondo




non dico che cio' sia giusto o sbagliato: osservo i meccanismi


non sono per niente d'accordo:

se la Fasi vuole fare la sua falesia faccia pure, e apprezzeremo i suoi sforzi...

ma non pretenda di omologare l'universo falesistico: sarebbe una grave perdita di ricchezza, bellezza e varietà di questa attività



Se la Fasi riuscirà a creare la falesia di qualità tanto suoeriore alle altre che tanto millanta, allora risulterà più credibile.
Ma fino a quel momento sono solo chiacchere.

Che la Fasi faccia la sua falesia. E dimostri che è capace di fare meglio di tutti gli altri.
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Messaggioda triesteonsight » mar set 26, 2006 23:33 pm

Payns ha scritto:Trieste, io non metto il becco nelle querelle del NE perchè non conosco le realtà.....perchè prima di pensare a "simpatiche battute" non vieni a vedere (e provare) con i tuoi occhi?


Payns, non importa, il forum non aiuta a capirsi.

Poco più su c'è un mio post con un DOCUMENTO però non ha commenti, tutto il resto:"sei de coccio", "ha fanculizzato", "sei del Nord Est", ecc. sembra contare. Boh.


Tornando sulle placchette.

Non metto in dubbio che Michelin sia un artigiano bravissimo nel creare le placchette, è che messa così, in questo contesto, quella delle "placchette assolutamente artigianali", mi sembrava inappropriata. In questo modo lasci spazio a chi si fabbrica la corda da solo, a chi usa chi sa cosa come rinvii, ecc.

Perchè tutti usiamo una corda con omologazione UIAA, moschettoni certificati per certi carichi, materiali con marcatura CE?


A proposito dell'operato dei chiodatori, forse ti sembrerà strano, ma da post in altro topic:
" (cut) un GRAZIE. Sincero e sentito. E a tutti i chiodatori. Lavoro prezioso, che mai ho sottovalutato."
E forse ancora più strano, ma sono state parecchie le occasioni in cui ho "miscelato resina", passato attrezzi, pulito roccia, anche dove poi non si è fatto nulla perche non valeva la pena. Certo, in passato e poco in confronto ad esempi del forum, comunque pesno di capire cosa significa chiodare, sia in termini di fatica che di "rottura".

Ma non importa, il forum non aiuta a capirsi.

Ciao,
Alessio
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www.triesteonsight.it (in stato di abbandono)
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Messaggioda davi » mar set 26, 2006 23:35 pm

triesteonsight ha scritto:Ma non importa, il forum non aiuta a capirsi.



Quand è che vedremo questa falesia di qualità superiore tanto auspicata dalla fasi? Forse solo allora potrò capire meglio
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Messaggioda davi » mar set 26, 2006 23:37 pm

Se la FASI è capace di fare meglio, CHE LO DIMOSTRI sant'Iddio
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Messaggioda c.caio » mar set 26, 2006 23:40 pm

ren ha scritto:
grizzly ha scritto:
grizzly ha scritto:
ren ha scritto:... si sa che una palestra indoor presenta meno rischi di una falesia e che una falesia certificata presenta meno rischi di una non certificata... Basta spiegare bene le cose a chi si avvicina a questo sport e lasciare che ognuno si diverta sul terreno che preferisce...


Buon ren, io aspetto sempre che "spieghi bene" anche a me su cosa si fonda questo "si sa"... Ben gentile, ne...


Perbaccolina... ogni tanto faccio un giretto sperando di trovare una esauriente risposta... invece niente... :roll:


Seminare sul cemento non rende... :lol: :lol: :lol:


... nello specifico non ho dubbi su chi sia piu' idiota, il cemento o chi pensa di seminarci sopra.
A parte questo sono ben felice che seminare zizzania sul cemento non renda.
Ultima modifica di c.caio il mar set 26, 2006 23:55 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda davi » mar set 26, 2006 23:46 pm

chiedere è lecito, rispondere è cortesia:

dove sono le falesie fasi che rispondono ai criteri di sicurezza sopra esposti? Mi piacerebbe andarle a provare
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Messaggioda Payns » mar set 26, 2006 23:58 pm

triesteonsight

Ed infatti io ho premesso di non avercela con te... a proposito di forum che aiuta a non capirsi. :roll:

Ma l'estrapolazione dal contesto è tua, non mia quando affermi:

triesteonsight ha scritto:La considero una simpatica battuta


Io non autorizzo o lascio spazio a:
mi sembrava inappropriata. In questo modo lasci spazio a chi si fabbrica la corda da solo, a chi usa chi sa cosa come rinvii, ecc.


Dico semplicemente che a furia di volere normalizzare, certificare, omologare perdiamo un patrimonio fatto anche di placchette artigianali (poi ancora da vedere se tengono più o meno di quelle "ufficiali") di intuizioni, di lavoro non solo fatto di attrezzatura, ma anche di disgaggiamento, pulizia fatto da persone armate da una passione assoluta e non da fini economici o autocelebrativi.

Qesto patrimonio è ad oggi quasi la totalità di quel che percorriamo, imbrago infilato e nodo alla corda.

Discettate di astratto, perchè ad oggi chi vuole arrampicare in una "falesia sicura" e solo in quelle esenti da rischi non si infila l'imbrago.
Perchè il "popolo arrampicatorio" non è composto da poche persone che viaggiano su difficoltà dal 8a in poi, su tiri attrezzati "a prova di bomba" ma da migliaia di "operai del 6°.

Il mio invito a veder di persona non è legato alla difficoltà o allo "stato dell'arte" nell'attrezzare una via, ma ha che vedere con l'animo delle persone che si legge percorrendo una via.

Prima di intervenire, mi sono andate a leggere tutto il sito della FASI.

Perchè prima di scrivere, voglio conoscere.
Vivevamo in uno stato di magnifica confusione (A. Gobetti)

Io, ancora adesso...(Payns)

Le vie vecchie sono bellissime....
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Messaggioda davi » mar set 26, 2006 23:59 pm

Payns ha scritto:Prima di intervenire, mi sono andate a leggere tutto il sito della FASI.


Bene, dove sono allora queste falesie fasi ?
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Messaggioda Zio Vare » mer set 27, 2006 0:33 am

il mago di napoli ha scritto:coloro che praticano l'arrampicata non possono continuare a voler esistere in un "ambito a parte", lontano dalle regole dell'arrampicata, "dello sport" e "del mondo"

facciamo un esempio di sport che assomiglia per molti versi all'arrampicata: l'apnea.
Se tu vai in piscina per i fatti tuoi non puoi fare apnea. Non puoi fare apnea durante il nuoto libero, anche se sono presenti gli assistenti bagnanti a bordo vasca. Questo perchè l'apnea è rischiosa e può diventare molto più pericolosa che una nuotatina a rana. Se vuoi fare apnea in piscina e con le pinne devi cercare una piscina che in determinati orari e con un controllo maggiore lo permetta.
Ma il giorno che tu vuoi fare apnea al mare, non c'è nessuno che ti dica cosa puoi o non puoi fare. Se fai apnea al mare o pesca in apnea hai i rischi che troveresti in piscina, anzi, anche maggiori, ma nessuno si sogna di certificare dei tratti di mare dove poter andare a praticare l'apnea in sicurezza. Devi rispettare le leggi, le ordinanze della capitaneria di porto etc. ma il mare è lì, come la montagna. Dov'è tutta la differenza? Che le falesie hanno dei chiodi già piazzati? E' tutto lì il divario tra falesia e montagna. Bene. Distruggiamoli tutti. Favvanculo alla certificazione dei fittoni. Ognuno si metta i chiodi per conto suo. Meglio questo che trovarsi nella situazione paventata da ren!
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Re: Norme sull'attrezzatura degli itinerari

Messaggioda grizzly » mer set 27, 2006 0:40 am

triesteonsight ha scritto:Mi sembra siano delle regole abbastanza sensate e forse possono essere accostate all'idea di certificazione...

I punti 1, 2, 3, 5, 6 sono dedicati all?impatto ambientale. Principalmente per i nuovi eventuali siti.
Non è da ieri che i frequentatori di falesie son attenti all?impatto ambientale. Certo non tutti?
Non sono quindi particolarmente ?innovativi?.
Onestamente non ho avuto mai esperienza di chiodatori selvaggi, che abbattono specie arboree sotto tutela.

Il punto 7, sempre relativo all?apertura di nuovi siti, raccomanda il buon rapporto di vicinato.
Diciamo che enza voler chiodare una falesia se vado a far un pic-nic non mi metto nel primo orto che trovo.
Anche qui novità di rilievo poche.

Il punto 8, relativo alla tecnica di chiodatura, contiene diverse indicazioni utili.
E? evidente una esasperata, a parer mio, concezione della sicurezza. TR ecc.
Comunque anche qui, su chiodature recenti, l?utilizzo di materiale inox, soste e calate a norma, abbonda.

Il punto 4 è lì? mah? comunque non guasta mettere i nomi, se poi non superano i 4 cm?

In sostanza, grandissime elucubrazioni e novità non ne vedo.
Vedo anzi che con l?esperienza, lo sviluppo dei materiali e le tecniche nel tempo si è arrivati oggi a questi criteri, che sono rispettati in moltissime falesie.
Senza certificazioni. E questo dice semplicemente che non occorre la LEGGE per applicare delle norme di comportamento sensate, dettate dall?esperienza diretta sul campo.
Dice in sostanza che gran parte delle felesie di oggi sono sicure e non corrispondono ai luoghi ad alto rischio tanto paventati?

Manca completamente il disorso relativo alle responsabilità in caso di eventuale incidente.
Quindi dice che la responsabilità è di chi prende l?appiglio e si appende alla sosta, dice che deve pensare e ragionare mentre usa il materiale che trova, e non aspettare che altri pensino per lui.

Vuoi i fix inox ad almeno 4 metri su tutti i tiri che salirai, prendi su, fatti qualche stagione con un chiodatore di lunga data.
Impara.
Poi comprateli e attrezza, attrezza per anni.
Belle vie eh? che sennò ci lamentiamo anche...
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Messaggioda Zio Vare » mer set 27, 2006 0:49 am

triesteonsight ha scritto:Tornando sulle placchette.

Non metto in dubbio che Michelin sia un artigiano bravissimo nel creare le placchette, è che messa così, in questo contesto, quella delle "placchette assolutamente artigianali", mi sembrava inappropriata. In questo modo lasci spazio a chi si fabbrica la corda da solo, a chi usa chi sa cosa come rinvii, ecc.

Perchè tutti usiamo una corda con omologazione UIAA, moschettoni certificati per certi carichi, materiali con marcatura CE?

E cosa c'entra la tua scelta personale di utilizzare materiali con marchio UIAA con quella di un chiodatore come Michelin di utilizzare placchette artigianali? Nessuno obbliga te a usare una corda UIAA, se sali con un filo da pesca non ti arrestano, nessuno ti obbliga a salire con corda UIAA o filo da pesca le vie attrezzate da Michelin, non lo prescrive mica il dottore, nessuno può obbligare un chiodatore ad utilizzare solo ed esclusivamente materiali di un certo tipo (fittoni inox bla bla bla...), questa esigenza di avere tutto uguale, tutto a prova di bomba, tutto a norma di legge (!) si scontra con la realtà dei fatti: mentre qualcuno parla di certificare le chiodatura c'è chi chioda pagando i materiali di tasca propria. Guarda caso chi parla e chi chioda non sono le stesse persone. Posso capire i dubbi di Maurizio sulla responsabilità de chiodatore in vie commissionate da comuni, provincia etc., ma da qui a stabilire che nessuno può chiodare una via in modo diverso da come stabilisci tu ne passa di acqua sotto i ponti!
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Messaggioda ren » mer set 27, 2006 10:01 am

Enzolino ha scritto:
ren ha scritto:
Enzolino ha scritto:Ren,

eventualmente su certi argomenti potrei anche darti ragione. Ma per quanto mi riguarda e per quanto la dimostrato nella vicenda con le guide e nel rapporto con la Toscana
LA FASI NON E' CREDIBILE E NON MERITA FIDUCIA!

Sino a quando non dimostrera' piu' serieta' ed onesta.

Ciao :wink:

Lorenzo


Ma chi la merita? In fondo la FASI sono persone come te e voi, fa quello che le persone decidono attraverso i propri rappresentanti. Fin che stai fuori non conti una cippa...
Io credo che le persone e le istituzioni che meritano fiducia ci siano, di certo molto piu' meritevoli di fiducia rispetto alla FASI. Mi pare di capire dalle tue parole che la disonesta' sia la norma e debba essere considerata scontata.
Cosi' offri uno dei motivi per contrastare le iniziative della FASI a prescindere dalla validita' dei contenuti che propone. :wink:


Allora dimmi chi sono queste persone e istituzioni... A parte ciò o mi sono espresso male o non hai capito: chi ha parlato di disonestà della FASI?
ren
 
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Messaggioda ren » mer set 27, 2006 10:03 am

grizzly ha scritto:
ren ha scritto:
grizzly ha scritto:Perbaccolina... ogni tanto faccio un giretto sperando di trovare una esauriente risposta... invece niente... :roll:


Seminare sul cemento non rende... :lol: :lol: :lol:


Devo ridere?
Devo piangere?
Mi devo offendere?
Perchè alludi che sò de coccio, ti ribatto che sei di coccio invece più tu?
Non si va avanti di una virgola...


Fai come ti pare, se non hai voglia di leggere attentamente quello che uno scrive me ne farò una ragione...
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Messaggioda ren » mer set 27, 2006 10:07 am

Payns ha scritto:
ren ha scritto:Speriamo che tu non chiodi con le stesse certezze... altrimenti ci scappa il morto...


Considerando che io chiodavo quando tu dovevi ancora venire al mondo... :lol: Vedi tu chi ha certezze più o meno valide... :lol:



Te l'ho detto che le tue certezze sono fasulle: quando chiodavo io i tuoi genitori dovevano ancora conoscersi... :lol: :lol: :lol:
ren
 
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Messaggioda ren » mer set 27, 2006 10:10 am

Payns ha scritto:
triesteonsight ha scritto:La considero una simpatica battuta.


Eperccchè......? Maurizio assieme all'autore di quelle vie ci ha fatto pure una guida.... :roll:

E come ha scritto giustamente Maurizio il citato Michelin in privato (ci) ha giustamente fanculizzato.


E te credo... Maurizio ha tentato di fare concorrenza alla guida Michelin... :lol:
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Messaggioda ren » mer set 27, 2006 10:24 am

davi ha scritto:se la Fasi vuole fare la sua falesia faccia pure, e apprezzeremo i suoi sforzi...

ma non pretenda di omologare l'universo falesistico: sarebbe una grave perdita di ricchezza, bellezza e varietà di questa attività


Non penso che la FASI debba omologare l'universo falesistico. Di sicuro non deve prescindere da chi una falesia l'ha chiodata, soprattutto se ha fatto un ottimo lavoro. Dopodiché può essere interesse dello stesso chiodatore avere una cert... ehm, scusate... un riconoscimento di tale lavoro, oppure, se chi ha chiodato non esiste più, intervenire può essere legittimo e doveroso...
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Messaggioda il mago di napoli » mer set 27, 2006 10:28 am

forse non ci siamo capiti (sicuramente non ci siamo capiti)

non parlo della necessità della certificazione, ne della qualità, e neppure di chi, come quando


parlo dei meccanismi sociali, culturali, e perchè no politici ( il tutto nel senso piu' largo ) che fanno si che la tendenza ad avviarsi verso una situazione di certificazione, veda l'alba nel cielo del'arrampicata libera (libera da che?)

vabbé, ho fatto un'alra bella frase... perdonatemi




è stato fatto il parallelo tra l'arrampicata e l'apnea
è giusto

muro d'arrampicata >>> piscina
montagna >>> mare

ora, le falesie ( per posizione giuridica, almeno in Francia, nel codice dei comuni, ma le regolementazioni essendo sensiblemente identiche in Italia non è diverso ) vanno a finire piuttosto nella categoria delle piscine

si potrebbe fare il parallelo anche con lo sci
le piste ed il fuori pista ( e ancora, il fuori pista facilmente accessibile dagli impianti...)
le responsabilità dei comuni, dei gestori dei soccorsi, dei praticanti


a partire dal momento in cui si struttura un'attività, e soprattutto se si attrezza ( materialmente: ski-lift, spogliatoi, e tutt'altro) le cose cambiano
è qui che il problema comincia


il numero di incidenti dovuti a difetti di atrezzatura delle falesie nell'arramicata è risibile, (meno male!) ci si fà male soprattutto per ignoranza, mancanza di formazione, d'informazioni, perchè si pratica con "nochalance"


le lame di fondo sociali che spingono verso "la regolamentazione" delle diverse attività umane, e quindi anche della pratica dell'arrampicata ( e la certificazione delle falesie è inscritta in questo problema piu' vasto) non hanno a che fare con le precentuali od il numero di incidenti, non è un criterio pertinente in questo "dibattito"


vabbè, per il momento smetto di sproloquiare
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