Donazione moschettoni di calata

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda Pié » gio mar 06, 2014 13:29 pm

Kinobi ha scritto:
Uli, so che quando inizio a discutere con te, è meglio che mi dia un ultimatum.


:lol: :lol: :lol:
come ti capisco :smt003

c***o uli ci sei mancato al raduno, mi avrebbe fatto veramente piacere conoscerti :D
evviva la burtleina!
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Messaggioda funkazzista » gio mar 06, 2014 13:36 pm

uli ha scritto:funk ma mi spieghi il tuo amore per il doppio anello?

Nessun amore.
Tu dammi una sosta qualsiasi e io in qualche modo scendo 8)

Si sta parlando di soste, e queste con doppio anello/moschettone sono, stringi stringi, una versione della sosta alla francese che per lo meno risolve il problema dell'attorcigliamento della corda.

uli ha scritto:boh, saro' tonto io ma a me pare un americanata (tipo quelli che si attaccano in sosta con 2 longe ai 2 punti differenti)

Io, sulle soste alla franzese, mi autoassicuro a tutti e due i punti.
Fregancazzo se faccio la figura del cajano :smt102
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Messaggioda pablo75 » gio mar 06, 2014 13:46 pm

premettendo che come dice mikesangui, se i 2 punti della sosta francese sono ben collocati non attorcigliano affatto le corde più di quanto non accada per l'angolo che si forma tra l'ultimo rinvio e la catena, qualcuno di voi esperti mi può tuttavia spiegare quali sono le controindicazioni di una sosta del genere (senza aggiunta di alcun maillon o moschettone di calata)? grazie

scusate non ho mai messo foto in un forum, non so se si vede

http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/album_personal.php?user_id=14100
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Messaggioda uli » gio mar 06, 2014 13:55 pm

Pié ha scritto:
Kinobi ha scritto:
Uli, so che quando inizio a discutere con te, è meglio che mi dia un ultimatum.


:lol: :lol: :lol:
come ti capisco :smt003

c***o uli ci sei mancato al raduno, mi avrebbe fatto veramente piacere conoscerti :D


sono stato una merda... ma in casa mia NON comando io... e la moglie HA DECISO che per caprino le previsioni erano troppo brutte

la cena era perduta da prima, per colpa della garetta di karate del figliuolo (che ha pensato bene di andare in giornata sul lago di costanza passando per il sbernardino sotto la neve)

spero che si potra' replicare, magari in un posto DECISAMENTE piu' consono ANCHE ai pippons che, a vedere dalle foto io avrei fatto solo sicura li' :roll:
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Messaggioda uli » gio mar 06, 2014 13:58 pm

funkazzista ha scritto:
uli ha scritto:funk ma mi spieghi il tuo amore per il doppio anello?

Nessun amore.
Tu dammi una sosta qualsiasi e io in qualche modo scendo 8)

Si sta parlando di soste, e queste con doppio anello/moschettone sono, stringi stringi, una versione della sosta alla francese che per lo meno risolve il problema dell'attorcigliamento della corda.



tu non hai capito LA MOTIVAZIONE che ci sta dietro => le palanche

questa non soddisfa la condizione


uli ha scritto:boh, saro' tonto io ma a me pare un americanata (tipo quelli che si attaccano in sosta con 2 longe ai 2 punti differenti)

Io, sulle soste alla franzese, mi autoassicuro a tutti e due i punti.
Fregancazzo se faccio la figura del cajano :smt102


ah, io pure :lol:, erano i locals ad andare "in scioltezza"...

pero' c***o ricordo come fosse ieri quel we a toirano passato in gran parte a dis-torcinare la corda ... che perdipiu' era da 80m!!! :evil:
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Messaggioda uli » gio mar 06, 2014 13:59 pm

pablo75 ha scritto:premettendo che come dice mikesangui, se i 2 punti della sosta francese sono ben collocati non attorcigliano affatto le corde più di quanto non accada per l'angolo che si forma tra l'ultimo rinvio e la catena, qualcuno di voi esperti mi può tuttavia spiegare quali sono le controindicazioni di una sosta del genere (senza aggiunta di alcun maillon o moschettone di calata)? grazie

scusate non ho mai messo foto in un forum, non so se si vede

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dal punto di vista ligure?

COSTA :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda mikesangui » gio mar 06, 2014 14:10 pm

pablo75 ha scritto:premettendo che come dice mikesangui, se i 2 punti della sosta francese sono ben collocati non attorcigliano affatto le corde più di quanto non accada per l'angolo che si forma tra l'ultimo rinvio e la catena, qualcuno di voi esperti mi può tuttavia spiegare quali sono le controindicazioni di una sosta del genere (senza aggiunta di alcun maillon o moschettone di calata)? grazie

scusate non ho mai messo foto in un forum, non so se si vede

http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/album_personal.php?user_id=14100


guarda,per me è un'ottima sosta se posizionata bene (come tutte le soste)

qui non si sta dicendo che le soste su un punto solo non sono sicure.

A meno del posizionamento.
L'unico caso in cui non la vedo sicura è se
una sosta così, inox 304, al mare, a esposta a sud, dove non piove molto o non soggetta a piogge, allora è pericolosa più di una alla francese. Perchè ti cali su un punto, l'anello, che può essere sottoposto a pitting.

In altri luoghi e condizioni, vai tranquillo che è ottima, su roccia non tenera (il che significa ... se è posizionata bene) .
L'unico problema che dà è il fatto che per sostiruire parti usurate (l'anello, a forza di sfregare si consuma) devi cambiare la sosta in toto.


Poi.. kinobi ritiene più sicura su roccia tenera una sosta così che una a fittoni, ma sono punti di vista e ci sta.

in tutta sta discussione si mischiano un po' di cose diverse che è meglio differenziare.
1 sicurezza della sosta: date due soste piazzate a regola d'arte, assunto che chi le utilizza le sappia utilizzare, ci possono essere differenze relative alla sicurezza, intesa come tenuta della sosta tre i vari modelli in questione ? secondo me sì.
Poi ognuno a queste differenze da diverso peso, e fa le sue scelte.
Ma un tipo di sosta ti fa calare su un punto, l'altra su due.
Un tempo, in alpinismo il punto debole della sosta erano gli ancoraggi, anche se ben piazzati, perchè il materiale per farla era personale e lo portavi via.
Ora, se la sosta è piazzata bene il punto debole non sono gli ancoraggi, il punto debole è uno qualunque della sosta.
Il che rende il punto centrale unico il punto debole della sosta.
Poi... le probabilità che ceda sono infinitesimali.. se non è corroso.

2 la fruibilità della sosta: questo è un altro discorso. ci rientrano, la capacità di usarla delle persone, ci rientra il fatto che può o meno attorcigliare la corda. Cosa che non incide minimamente sulla sicurezza.

Questo è quel che penso.

Uli, che continua a parlare di taccagneria , non si rende conto che una sosta inox su due punti, fatta sullo stile di quelle indicate da funk, costa di più di un gruppo raumer.
Evidentemente Uli, sei andato a scalare, hai trovato una sosta alla francese che ti ha creato problemi, e ti sei incazzato. E adesso monti una crociata. Va bene.. ognuno fa quel che vuol.
io cerco di capire i problemi reali, e la loro entità, ed eventualemente come risolverli.
La sosta risolutiva di Kinobi è molto interessante.
Volessi spenderci dei soldi, adotterei quella, ma è davvero troppo costosa.

Se andate in Sicilia ... alla salinella o calamancina.. come (sopratutto) a pizzo monaco.. fossi in voi non mi calerei sul punto centrale delle soste inox.

ciao a tutti
mikesangui
 
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Messaggioda uli » gio mar 06, 2014 14:31 pm

mikesangui ha scritto:Un tempo, in alpinismo il punto debole della sosta erano gli ancoraggi, anche se ben piazzati, perchè il materiale per farla era personale e lo portavi via.
Ora, se la sosta è piazzata bene il punto debole non sono gli ancoraggi, il punto debole è uno qualunque della sosta.
Il che rende il punto centrale unico il punto debole della sosta.
Poi... le probabilità che ceda sono infinitesimali.. se non è corroso.


questa e' la parte che ignoro, immagino sia il "pitting" che richiede il doppio anello tipo quelli mostrati da funk

se e' cosi', sicurezza in primis, allora divento sponsor di quelle soste a doppia catena, in cui i 2 punti in cui fai passare la corda coincidono evitando l'attorcigliamento

2 la fruibilità della sosta: questo è un altro discorso. ci rientrano, la capacità di usarla delle persone, ci rientra il fatto che può o meno attorcigliare la corda. Cosa che non incide minimamente sulla sicurezza.


se e' cosi' poco fruibile da far usare un anello solo, tutte le considerazioni riguardo al pitting vengono meno => vero per libera scelta ma sei sempre su un punto solo

non sara un caso se i francesi NON omologano sta cosa?



Questo è quel che penso.

Uli, che continua a parlare di taccagneria , non si rende conto che una sosta inox su due punti, fatta sullo stile di quelle indicate da funk, costa di più di un gruppo raumer.


ti riporto solo quanto emerse qualche anno fa quando parlai coi chiodatori di quella zona, il loro argomento era *SOLO* quello, ho chiaccherato con un altro chiodatore ligure e la sua opinion era la stessa "eh, belin son palanche, sai quante vie in piu' ci escono..."



Evidentemente Uli, sei andato a scalare, hai trovato una sosta alla francese che ti ha creato problemi, e ti sei incazzato. E adesso monti una crociata. Va bene.. ognuno fa quel che vuol.


una? :lol:

diciamo 15-20, il 90% di quelle usate, senza contare la (davvero preoccupentemente tanta) gente vista calarsi solo da un fittone
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Messaggioda mikesangui » gio mar 06, 2014 14:41 pm

uli ha scritto:
questa e' la parte che ignoro, immagino sia il "pitting" che richiede il doppio anello tipo quelli mostrati da funk

se e' cosi', sicurezza in primis, allora divento sponsor di quelle soste a doppia catena, in cui i 2 punti in cui fai passare la corda coincidono evitando l'attorcigliamento
ei sempre su un punto solo


Preciso che il problema del pitting esiste in ambienti fortemente saliti, caldi , umidi.
non ovunque.

Il problema del pitting è una corrosione INTERNA, priva (o con molto poca) ossidazione esterna, quindi non la vedi , eppure il pezzo di acciaio dentro è corroso e si può rompere con pesi irrisori.

Per cui le soste su due punti le reputo fondamentali in quei casi.
Nel resto dei casi è scelta libera dettata da tanti fattori, ANCHE quello economico.

spesso ci si fida dei comunicati ufficiali.

La soluzione adottata nel sito indicato in questo post precedentemente, non chè dal CAI di cagliari, con tanto di cartello per non far portare via maillon e moschettone, è a mio parere sbagliatissima.

colegano i due fittoni, e ci mettono UN maillon di calata. Così quelli che si calano si calano su quello, che è singolo. se si rompe quello il cordone non serve a nulla.
E' vero che è nuovo, ci vorra un po' di tempo prima che risenta del pitting.. ma che senso ha?
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Messaggioda mikesangui » gio mar 06, 2014 14:45 pm

Aggiungo, il pitting è proprio dell'acciaio INOX.
Meno nobile è .. prima si forma...
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Messaggioda steazzali » gio mar 06, 2014 15:34 pm

mikesangui ha scritto:Il problema del pitting è una corrosione INTERNA, priva (o con molto poca) ossidazione esterna, quindi non la vedi , eppure il pezzo di acciaio dentro è corroso e si può rompere con pesi irrisori.


'spetta...c'è un po' di confusione.

tu confondi pitting con la cavitazione.
che è come confondere uno starnuto per una bronchite
uno è un sintomo, l'altra una malattia.

il pitting è la vaiolatura, c***o se la vedi
Immagine

la cavitazione è l'estrema conseguenza del pitting
Immagine

e uno dei suoi casi particolari è quello in cui la superficie è integra mentre l'interno è corroso
Immagine

il pitting è possibile su acciaio al carbonio, al cromo, al manganese, inossidabili, ecc..

sugli acciai non inossidabili la corrosione generalizzata è predominante e quindi in questi casi il pitting è un problema quanto lo è l'eiaculazione precoce per i novantenni :mrgreen:

negli acciai inossidabili pitting e tensoccorrosione sono le problematiche da gestire.

problematiche da gestire è diverso dal babau che sbuca all'improvviso dall'armadio :wink:
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Messaggioda mikesangui » gio mar 06, 2014 17:05 pm

A parte la questione dei termini, cioè il fatto che ho usato pitting al posto di cavitazione (cioè il problema è la cavitazione, il pitting è il sintomo.. va bene).

L'effetto problematico è la corrosione interna di acciaio inox apaprtenente ad ancoraggi fissi in zone marine.

Il problema da gestire (tipo centinaia di tiri attrezzati a san vito) come lo gestiresti tu?
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Messaggioda Kinobi » gio mar 06, 2014 17:08 pm

.
Ultima modifica di Kinobi il dom dic 14, 2014 10:37 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Kinobi » gio mar 06, 2014 17:19 pm

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Ultima modifica di Kinobi il dom dic 14, 2014 10:37 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda mikesangui » ven mar 07, 2014 9:34 am

Certo,

le soluzioni ci sono, son belle costose, nessuno le sta mettendo in pratica mi pare.
Il problema è da gestire, ma se nessuno lo gestisce il problema rimane.

di certo la soluzione del Cai ci Cagliari non è una soluzione ed è bene che si sappia.
E visto che neanche Uli sapeva del problema del pitting... ed è uno che di fronte a una sosta alal francese si cala su un punto solo, trovo che i milioni di righe scritti siano stati per lo meno utili nonostante la gente si scazzi a sentir parlare.

Saluti
tanto mni sembra che la discussione non aggiunga più molto.
mikesangui
 
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Messaggioda steazzali » ven mar 07, 2014 10:10 am

mikesangui ha scritto:
Il problema da gestire (tipo centinaia di tiri attrezzati a san vito) come lo gestiresti tu?


avevo scritto sta cosa su fuori via un paio d'anni fa, non ho cambiato idea...





l'inghippo della questione è che la materia è molto complessa.
"metallurgia e corrosione" è un capitolo abbastanza importante e non del tutto limpido su tutti i libri che parlano di acciai
qui è applicata a un oggetto -piastrina e tassello- che deve costare quasi niente, per la cui fruibilità nessuno paga e pochissimi sarebbero disposti a pagare.

studi e test su una cosa che è gratis li fa solo chi vive nel mondo dei puffi, dove tutti sono buoni e tutti campano di puf-bacche

il problema è di piuttosto facile soluzione

ambiente corrosivo
se un materiale va in crisi passo a uno più costoso
partendo dal 304 fino al titanio. gli acciai zincati non li prendo neanche in considerazione. è un errore clamoroso scendere di livello per percepire meglio la corrosione.

quindi i passi sono:
304 - 316 - duplex - leghe di rame -leghe di nichel - titanio
questo in teoria

in pratica vediamo che la sostenibilità arriva fino al 316
più su costa troppo il materiale, le attrezzature per fabbricarlo, la gestione
e diventa un problema anche la reperibilità sistematica

arrivo fino al 316

lo miglioro finchè posso (all'interno della sostenibilità) quindi
prendo 316L, con la migliore rugosità superficiale possibile (buratto finchè posso) , rendo rintracciabile tramite marchiatura la data di produzione

questo è probabilmente il limite accettabile per lo sport che facciamo

dove questo va in crisi o non chiodo o metto resinati in titanio
e faccio pagare un biglietto per fare la via

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Messaggioda mikesangui » ven mar 07, 2014 11:49 am

chiarissimo,

aggiungo che J.Titt con la sua Boltproduct offre una linea marina in duplex a costi elevati ma ancora , credo sensati.

Sicuramente non bisogna chiodare ovunque.
il problema concreto sono le centinaia di vie in 304 presenti in siti che sono turistici, quindi molto frequentati.
mikesangui
 
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Messaggioda c.caio » ven mar 07, 2014 12:01 pm

steazzali ha scritto:
mikesangui ha scritto:
Il problema da gestire (tipo centinaia di tiri attrezzati a san vito) come lo gestiresti tu?


avevo scritto sta cosa su fuori via un paio d'anni fa, non ho cambiato idea...





l'inghippo della questione è che la materia è molto complessa.
"metallurgia e corrosione" è un capitolo abbastanza importante e non del tutto limpido su tutti i libri che parlano di acciai
qui è applicata a un oggetto -piastrina e tassello- che deve costare quasi niente, per la cui fruibilità nessuno paga e pochissimi sarebbero disposti a pagare.

studi e test su una cosa che è gratis li fa solo chi vive nel mondo dei puffi, dove tutti sono buoni e tutti campano di puf-bacche

il problema è di piuttosto facile soluzione

ambiente corrosivo
se un materiale va in crisi passo a uno più costoso
partendo dal 304 fino al titanio. gli acciai zincati non li prendo neanche in considerazione. è un errore clamoroso scendere di livello per percepire meglio la corrosione.

quindi i passi sono:
304 - 316 - duplex - leghe di rame -leghe di nichel - titanio
questo in teoria

in pratica vediamo che la sostenibilità arriva fino al 316
più su costa troppo il materiale, le attrezzature per fabbricarlo, la gestione
e diventa un problema anche la reperibilità sistematica

arrivo fino al 316

lo miglioro finchè posso (all'interno della sostenibilità) quindi
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Messaggioda Kinobi » ven mar 07, 2014 13:52 pm

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Ultima modifica di Kinobi il dom dic 14, 2014 10:38 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda c.caio » ven mar 07, 2014 14:00 pm

...come ho gia' scritto personalmente non mi lagno e non vado a chiedere elemosine in giro, ma il contesto nel quale ci si muove deve essere chiaro a tutti, prima (o durante) qualsiasi discussione sui materiali, sulla chiodatura, sui moschettoni e via discorrendo.
Nei posti dove (per fare esempio pratico) si vendono le guide e gli introiti oltre a rappresentare l'unica forma di "sostentamento" per la falesia vengono interamente investiti in manutenzione, richiodatura ecc.ecc.ecc.... la nuova frontiera dei climber e' quella di fotografare le guide con i cellulari da 4/5/700 euro (a sbafo, non dopo averle acquistate).
Di fronte a situazioni del genere, sempre piu' frequenti, per non dire oramai di pura routine, io non discuto piu'... ma nessuno venga a rompere i maroni.
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