da scairanner » mar gen 14, 2014 14:26 pm
da giudirel » mar gen 14, 2014 15:24 pm
scairanner ha scritto:(quindi di che parla il tizio?)
da tacchinosfavillantdgloria » mar gen 14, 2014 15:31 pm
Drugo Lebowsky ha scritto:àreo, dindo... ma va un fià in mona, va!
da Q » mar gen 14, 2014 15:59 pm
da zeler » mer gen 15, 2014 10:13 am
da cristi » mer gen 15, 2014 11:33 am
da Aldino » mer gen 15, 2014 13:23 pm
da ciocco » gio gen 16, 2014 13:16 pm
da EasyMan » gio gen 16, 2014 17:36 pm
da gobbidimerda » gio gen 16, 2014 18:46 pm
da VECCHIO » ven gen 17, 2014 19:24 pm
da Daryo » dom gen 19, 2014 3:05 am
da VECCHIO » dom gen 19, 2014 10:48 am
Daryo ha scritto:.........
L'arrampicata è un mezzo, non un fine, per accedere a posti meravigliosi ed esercitare l'autocontrollo e la sicurezza
.........
Buona montagna a tutti.
da Vigorone » dom gen 19, 2014 10:57 am
Roberto ha scritto:Tra qualche mese compio sessant' anni, ho perso un po di smalto, non lo nego, ma la colpa è tutta mia, non dell' anagrafe.
Arrampico con meno entusiamo, mi alleno quasi per niente, non lavoro più tiri e non mi dedico alla ricerca di vie da risolvere a vista. Invece per la montagna ho ancora voglia e progetti, anche ambiziosi. In ogni caso arrampico dignitosamente e su buoni livelli.
Ho iniziato a trent' anni e il periodo migliore è stato tra i quarantacinque e i cinquantacinque, sia come grado raggiunto in falesia che come realizzazzioni in montagna.
Quindi, se hai voglia di impegnarti e non hai guai fisici che ti ostacolano, hai tutto il tempo per toglierti delle soddisfazioni.
da Vigorone » dom gen 19, 2014 11:05 am
Kinobi ha scritto:giorgiolx ha scritto:Noto alpinista lecchese:
"sono in pensione
ah, di già
a dire il vero sono in pensione da quasi 10 anni..."
più e più volte ho sentito questi discorsi e mi hanno fatto sempre incazzare![]()
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Q8. Pure io mi incazzo.
però penso che ride ben chi ride ultimo.
Sono serio.
E
da Daryo » lun gen 20, 2014 10:10 am
VECCHIO ha scritto:La sicurezza la eserciti?
Non capisco, per me al massimo la si coltiva, si apprende come sentirsi in sicurezza, ma in montagna non esiste, è solo un sentire una condizione della propria azione........ si può sempre morire.
da Il cajano? » sab feb 01, 2014 23:25 pm
Q ha scritto:Sarà il fatto che tra qualche mese avrò quarant'anni oppure il constatare che i miei tempi di recupero si stanno allungando. Non so perché ma la lettura di questo articolo di Peter Beal intitolato Climbing Past 40 mi ha fatto riflettere parecchio. Vi riporto la traduzione e mi piacerebbe sapere se qualcun altro di voi forumisti sta affrontando o ha già superato questa crisi di mezza età.
Arrampicare dopo i 40
di Peter Beal
Oggi, trent'anni dopo aver iniziato ad arrampicare, ho un profondo rispetto per gli scalatori più anziani, che mi hanno aiutato ad acquisire una solida base in questo sport. Mi rendo conto quanto sia difficile fare i compromessi necessari per continuare in questa disciplina, soprattutto a un livello superiore. Sposato con un lavoro a tempo pieno, un mutuo e una figlia piccola, ora so perché non è eccezionale che giovani di 15 anni possano arrampicare sul 9a+/5.15. Non lo è, perché vedo quarantenni che arrampicano sull?8b+/5.14 o che fanno persino l?8B/V13. In base alla mia esperienza e guardando gli altri, mi rendo conto che, dato un minimo di forza fisica, è possibile continuare ad un livello veramente molto alto. Questo scritto descrive le mie idee su come continuare ad arrampicare seriamente a qualunque età.
Io credo che l'arrampicata sia soprattutto una ricerca mentale. Come spiegare altrimenti il miglioramento delle capacità di adolescenti fisicamente immaturi, che passano rapidamente da principianti a livelli di élite? La forza fisica è importante ma non in confronto alla concentrazione mentale e alla motivazione psicologica, qualità in cui eccellono i bambini mentre gli adulti rimangono indietro. Man mano che invecchiamo vediamo che l'arrampicata è un gioco che coinvolge principalmente l'immaginazione, una sospensione prolungata di incredulità. È ideale per i bambini, perché possono facilmente immergersi totalmente in una realtà alternativa. Quegli adulti che possono sostenere questo stato mentale sono in una buona posizione per eccellere in questo gioco molto artificioso, complesso e potenzialmente pericoloso. Ma come qualcuno ha scritto su una maglietta: "Scalare può essere difficile ma è più facile che crescere".
Ad un certo punto nella tua vita, hai rinunciato a obiettivi che non sono più realistici, come vincere il premio Nobel o diventare presidente degli Stati Uniti. Ma gli obiettivi dell?arrampicata sono diversi. L'impossibile è solo un orizzonte verso cui ci si sposta. Se i tuoi obiettivi e i tuoi desideri si trovano al di fuori di stereotipi di accettazione e di rassegnazione, aspettati resistenza e incomprensione da parte di chi non può capire quello che fai. Sii paziente, realistico ma tenace.
In quanto scalatore, devi sempre coltivare il movimento. Una rampa di scale offre la possibilità affrontare il problema di mantenere lo slancio, l?equilibrio, il ritmo e una generale consapevolezza cinestetica. Una passeggiata permette l?attenta osservazione della superficie della strada o del marciapiede, rilevando caratteristiche, trame e colori. Togliti le cuffie e ascolta il vento, annusa l?aria e immergiti nella realtà vera, quella che l'arrampicata ti permette di sperimentare. Quando non puoi scalare all?aperto utilizza una palestra il più frequentemente possibile. Cerca qualsiasi opportunità per estendere i tuoi limiti. Usa le prese più varie, le posizioni del corpo più diverse e utilizza le caratteristiche meno usate della palestra. Cerca sempre di scoprire quello che potresti ottenere. Fallo persino mentre ti riscaldi per i tiri o i problemi più duri a cui aspiri. Potresti sorprenderti e la gioia portata da questa sorpresa è una forza che si rinnova continuamente nell?arrampicata.
Gli adulti non hanno mai abbastanza tempo. Nella nostra cultura iperattiva e lavoro-dipendente, dormiamo di meno, lavoriamo di più e viviamo nella paura di essere raggiunti dagli altri. Non dobbiamo essere superati. Essere superati equivale ad essere morti. Nella migliore delle ipotesi possiamo aspirare all'equilibrio, bilanciando scopi e obiettivi concorrenti. In questo consiste esattamente lo sport dell'arrampicata. Dobbiamo aggrapparci e lasciarci andare allo stesso tempo. Dobbiamo rischiare ma evitare gli infortuni. Ma come possiamo conciliare queste tensioni? In primo luogo, devi considerare l?arrampicata una priorità. Se non puoi fare questo per te stesso, che cos?altro stai sbagliando nella tua vita? Come puoi portare un senso pieno di te stesso al tuo lavoro o alla tua famiglia se questa parte estremamente importante di ciò che sei viene soppressa? Se hai un lavoro che richiede più di 50 ore a settimana e nessuna vacanza, può darsi che tu faccia un lavoro sbagliato e il tuo desiderio di scalare di più rifletta questo problema. Se hai esigenze familiari, potrebbe essere necessario negoziare il tuo tempo con un coniuge o con i figli. Qualunque sia il risultato, quando hai del tempo per te, usalo! In altre parole, utilizza al massimo il tempo che hai. Riposa al lavoro, non nel tempo libero. E assicurati di essere ben riposato prima di arrampicare. Spegni il televisore e il computer e vai a letto presto.
La nostra cultura adora la giovinezza ma ad un prezzo terribile. A dispetto di ogni evidenza a riprova del contrario, ti senti dire che una volta passati i 30 non hai più diritto di giocare all?arrampicata. Hai delle responsabilità maggiori, dipendenti a carico. La tua attenzione è focalizzata sulla tua carriera, la famiglia, le finanze e le molte altre preoccupazioni che gli adolescenti non hanno. Sarebbe molto facile a questo punto rinunciare, avanzare delle scuse o sentirsi in imbarazzo. Alcuni scalatori affermano esplicitamente: "Quando non potrò più continuare a migliorare, smetterò." Che cosa significa miglioramento? Tu sei un tipo diverso di scalatore, non sei migliore né peggiore di prima, magari con tante altre cose a cui pensare e da bilanciare. Tuttavia, quando si fa ciò che si ama, a qualsiasi livello, si sta riuscendo e migliorando.
C'è una pressione incredibile tutto intorno a te che ti spinge a rinunciare ai tuoi sogni. Qualcuno dirà che è una parte inevitabile dell?invecchiare. Lo è solo se tu lo permetti. I sogni possono prendere un numero infinito di forme e direzioni, ognuna delle quali può essere scartata mentre invecchiamo, e sostituita da un?altra, più adatta a quello che siamo ora. Mentre continuiamo a inseguire questi sogni però, traiamo forza da loro, la forza che può sorprenderci mentre tentiamo di trovare il nostro posto nella ricerca dell?arrampicata.
da aletonella » dom feb 02, 2014 12:12 pm
Il cajano? ha scritto:Q ha scritto:Sarà il fatto che tra qualche mese avrò quarant'anni oppure il constatare che i miei tempi di recupero si stanno allungando. Non so perché ma la lettura di questo articolo di Peter Beal intitolato Climbing Past 40 mi ha fatto riflettere parecchio. Vi riporto la traduzione e mi piacerebbe sapere se qualcun altro di voi forumisti sta affrontando o ha già superato questa crisi di mezza età.
Arrampicare dopo i 40
di Peter Beal
Oggi, trent'anni dopo aver iniziato ad arrampicare, [...]
Una pappardella cosí, solo per giustificare che non ci si tiene.
da Q » dom feb 02, 2014 12:44 pm
aletonella ha scritto:Il cajano? ha scritto:Q ha scritto:Sarà il fatto che tra qualche mese avrò quarant'anni oppure il constatare che i miei tempi di recupero si stanno allungando. Non so perché ma la lettura di questo articolo di Peter Beal intitolato Climbing Past 40 mi ha fatto riflettere parecchio. Vi riporto la traduzione e mi piacerebbe sapere se qualcun altro di voi forumisti sta affrontando o ha già superato questa crisi di mezza età.
Arrampicare dopo i 40
di Peter Beal
Oggi, trent'anni dopo aver iniziato ad arrampicare, [...]
Una pappardella cosí, solo per giustificare che non ci si tiene.
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