baraonda ha scritto:quando sei dentro sei convinto che l'arrampicare sia il centro del mondo.
uno sport pulito, naturale, di basso impatto.
abbiamo torto.
foriamo le vie, sradichiamo cespugli ,pestiamo anfratti buoni per
la serpe e per la lepre.Sporchiamo pure, ma e' uno sporco pulito, crediamo.
Io non amo le leggi e nemmeno i gendarmi,roba da campi di concentramento, la liberta' e' altro.
Ma le rupi sono a volte solo specchi su cui ci facciamo belli.
Chiedi ai forestali il motivo del divieto, fallo col sorriso, e ti
risponderanno, ci sono altre rupi e altri massi, la ripa majala puo' attendere
E' vero, hai ragione: l'arrampicata può avere degli impatti ed è giusto porre delle regole e dei limiti.
Ma addossare all'arrampicata tutti i mali ambientali e porre limiti e divieti solo a quest'attività sa tanto del vecchio vizio italiano di non risolvere i problemi, ma aumentare i divieti e così coprirsi le spalle.
L'arrampicata è l'attività più facile da limitare perchè siamo deboli e i siti ben identificabili e allora lo si fa senza mediare e trovare il giusto compromesso.
Chiudere una cava non si può per ragioni economiche, bloccare una strada lo stesso, i cacciatori hanno una lobby molto potente e le moto e le auto fuoristrada hanno dietro le case motociclistiche e automobilistiche.
E allora vietiamo l'arrampicata in falesia!
E' vero che foriamo, attrezziamo e modifichiamo in parte l'ambiente, ma sono sicuro che queste modifiche sono talmente più piccole di altre che facilmente possono essere rese sostenibili.