Chris Sharma the best sport climber ?

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda ren » ven gen 12, 2007 20:22 pm

Mago del gelato ha scritto:Anche restando sullo strapiombo ci sono stili diversi, più o meno completi, basta che la ricerca di un itinerario completo sia nell'intento dei tracciatori, cosa che non è sempre accaduta nella storia delle competizioni.


Nell'arrampicata su artificiale si vive una costante evoluzione che su roccia non esiste... Certe tracciature sono vere e proprie opere d'arte...
Confrontarle con la roccia è come confrontare un quadro di un artista con la bellezza di madre natura; la seconda è sempre meravigliosa ma il primo ci può stupire e affascinare...
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Messaggioda najaru » ven gen 12, 2007 20:25 pm

ren ha scritto:
Mago del gelato ha scritto:Anche restando sullo strapiombo ci sono stili diversi, più o meno completi, basta che la ricerca di un itinerario completo sia nell'intento dei tracciatori, cosa che non è sempre accaduta nella storia delle competizioni.


Nell'arrampicata su artificiale si vive una costante evoluzione che su roccia non esiste... Certe tracciature sono vere e proprie opere d'arte...
Confrontarle con la roccia è come confrontare un quadro di un artista con la bellezza di madre natura; la seconda è sempre meravigliosa ma il primo ci può stupire e affascinare...
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Messaggioda ren » ven gen 12, 2007 20:27 pm

alter-ego ha scritto:
ren ha scritto:
yinyang ha scritto:a me vengono in mente solo nomi in positivo

tipo un certo moroni che sulla plastica viaggia, ma anche sulla roccia non è malaccio eh :roll:


Infatti... Con la corda anche anche, ma nel bouldering, se non sai arrampicare, in gara non vai da nessuna parte...


a parte quel polacco che più che scalare salta... :lol: :lol: :roll: 8O


Salta dove serve saltare... E' più completo chi sa anche saltare rispetto a chi arrampica solo in un modo...
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Messaggioda ren » ven gen 12, 2007 20:30 pm

Mago del gelato ha scritto:
ren ha scritto:
yinyang ha scritto:a me vengono in mente solo nomi in positivo

tipo un certo moroni che sulla plastica viaggia, ma anche sulla roccia non è malaccio eh :roll:


Infatti... Con la corda anche anche, ma nel bouldering, se non sai arrampicare, in gara non vai da nessuna parte...


Più che altro se non ti tieni come una bestia...


Ci sono blocchi dove puoi tenerti fin che vuoi ma se non hai equilibrio e non capisci come ti devi muovere non ti alzi... Certo, ci sono anche quelli dove devi tenerti come un animale, ma il bello del bouldering è che propone tutte le situazioni possibili e immaginabili... E in gara devi saper salire con tutti gli stili, non puoi cercarti i blocchi che piacciono a te...
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Messaggioda Mago del gelato » ven gen 12, 2007 21:36 pm

ren ha scritto:
Mago del gelato ha scritto:Anche restando sullo strapiombo ci sono stili diversi, più o meno completi, basta che la ricerca di un itinerario completo sia nell'intento dei tracciatori, cosa che non è sempre accaduta nella storia delle competizioni.


Nell'arrampicata su artificiale si vive una costante evoluzione che su roccia non esiste... Certe tracciature sono vere e proprie opere d'arte...
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E' vero, e certamente la componente umana nella tracciatura è affascinante e puo portare lontano, ma il sapore della sfida è diverso: le tracciature "artificiali" avranno sempre come scopo quello di essere arrampicate, le strutture naturali no, e la sfida nell'adattamento dell'uomo a qualcosa di estraneo alla sua natura e non fatto ad hoc nel primo caso non c'è.
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Messaggioda Dieghi » sab gen 13, 2007 12:12 pm

Mago del gelato ha scritto:E' vero, e certamente la componente umana nella tracciatura è affascinante e puo portare lontano, ma il sapore della sfida è diverso: le tracciature "artificiali" avranno sempre come scopo quello di essere arrampicate, le strutture naturali no, e la sfida nell'adattamento dell'uomo a qualcosa di estraneo alla sua natura e non fatto ad hoc nel primo caso non c'è.


quotissimo!
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Messaggioda Enzolino » sab gen 13, 2007 20:46 pm

Mago del gelato ha scritto: E' vero, e certamente la componente umana nella tracciatura è affascinante e puo portare lontano, ma il sapore della sfida è diverso: le tracciature "artificiali" avranno sempre come scopo quello di essere arrampicate, le strutture naturali no, e la sfida nell'adattamento dell'uomo a qualcosa di estraneo alla sua natura e non fatto ad hoc nel primo caso non c'è.
Quoto anche io.
Questa cosa delle tracciature piu' creative di quanto si trova in natura mi ha fatto pensare. Poi mi son ricordato la mia esperienza in diverse palestre europee, tra cui due famose a Sheffield e quella di Zurigo, la piu' grande al mondo (almeno cosi' dicono) e mi son reso conto che la resina, il tipo di prese e le varie strutture artificiali sono ancora distanti anni luce da quanto propone la natura.

Ciao :wink:

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Messaggioda Mago del gelato » dom gen 14, 2007 0:56 am

Enzolino ha scritto:
Mago del gelato ha scritto: E' vero, e certamente la componente umana nella tracciatura è affascinante e puo portare lontano, ma il sapore della sfida è diverso: le tracciature "artificiali" avranno sempre come scopo quello di essere arrampicate, le strutture naturali no, e la sfida nell'adattamento dell'uomo a qualcosa di estraneo alla sua natura e non fatto ad hoc nel primo caso non c'è.
Quoto anche io.
Questa cosa delle tracciature piu' creative di quanto si trova in natura mi ha fatto pensare. Poi mi son ricordato la mia esperienza in diverse palestre europee, tra cui due famose a Sheffield e quella di Zurigo, la piu' grande al mondo (almeno cosi' dicono) e mi son reso conto che la resina, il tipo di prese e le varie strutture artificiali sono ancora distanti anni luce da quanto propone la natura.

Ciao :wink:

Lorenzo


E' comunque condivisibile l'opinione di ren, la tracciatura di un itinerario permette di creare letteralmente una sequenza di passaggi ideale, secondo i nostri gusti, che magari su roccia non troveremo mai nemmeno cercando tutta la vita. Ricordo un vecchio servizio su un "ROC" in cui Manolo spiegava il fascino di avere la possibilità di creare un passaggio di arrampicata (in quel caso mi pare stesse tracciando itinerari per una gara che si chiamava "Plastic Rock").
Quello che cambia secondo me è il concetto che ho espresso poco fa, la scalata sull'elemento naturale avrà sempre quel qualcosa che la renderà diversa, che piaccia o meno.
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Messaggioda brujo » dom gen 14, 2007 2:46 am

secondo me sharma era imbottito di thc anche quando fece realization..dai...quel sorrisino, quegli occhietti..
..un grande!
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Messaggioda Enzolino » dom gen 14, 2007 9:33 am

Mago del gelato ha scritto:
Enzolino ha scritto:
Mago del gelato ha scritto: E' vero, e certamente la componente umana nella tracciatura è affascinante e puo portare lontano, ma il sapore della sfida è diverso: le tracciature "artificiali" avranno sempre come scopo quello di essere arrampicate, le strutture naturali no, e la sfida nell'adattamento dell'uomo a qualcosa di estraneo alla sua natura e non fatto ad hoc nel primo caso non c'è.
Quoto anche io.
Questa cosa delle tracciature piu' creative di quanto si trova in natura mi ha fatto pensare. Poi mi son ricordato la mia esperienza in diverse palestre europee, tra cui due famose a Sheffield e quella di Zurigo, la piu' grande al mondo (almeno cosi' dicono) e mi son reso conto che la resina, il tipo di prese e le varie strutture artificiali sono ancora distanti anni luce da quanto propone la natura.

Ciao :wink:

Lorenzo


E' comunque condivisibile l'opinione di ren, la tracciatura di un itinerario permette di creare letteralmente una sequenza di passaggi ideale, secondo i nostri gusti, che magari su roccia non troveremo mai nemmeno cercando tutta la vita. Ricordo un vecchio servizio su un "ROC" in cui Manolo spiegava il fascino di avere la possibilità di creare un passaggio di arrampicata (in quel caso mi pare stesse tracciando itinerari per una gara che si chiamava "Plastic Rock").
Quello che cambia secondo me è il concetto che ho espresso poco fa, la scalata sull'elemento naturale avrà sempre quel qualcosa che la renderà diversa, che piaccia o meno.
Mi sa che siamo d'accordo.
Da un lato non e' possibile "costruire" varieta' e la bellezza di un tramonto, di un deserto o di un canyon, ma allo stesso tempo in natura non si potra' mai incontrare un quadro di Van Gogh o una sinfonia di Beethoven.
Strutture naturali ed artificiali, alla fine son diverse e quindi, come detto all'inizio, potrebbe anche considerarsi l'arrampicata indoor o outdoor come due disciplne diverse. Anche se alla fine la struttura artificiale offre l'opportunita' di combinare in uno stesso percorso una sequenza di morfologie diverse (placca, muro, strapiombo, diedro, fessura, ecc) difficili da incontrare in uno stesso monotiro naturale.

Su droghe e prestazioni, la cosa mi lascia perplesso.
Dopo un paio d'anni ho scoperto che qualche climber in UK realizzava salite rischiose anche grazie all'uso della droga, ed ho sentito che questo e' accaduto anche in posti come Yosemite.
Anche in questo punto ren aveva ragione. Anche se una droga non condiziona direttamente la prestazione fisica, siccome in arrampicata, e soprattutto in gara, l'aspetto mentale e' determinante nel massimizzare la qualita' di una prestazione, automaticamente queste sostanze vanno considerate dopanti, condizionando in maniera artificiosa una realizzazione.
Quindi e' vero che redpoint estreme non sono verificabili, ma e' anche vero che un'elemento fondamentale dello sport e' la fiducia. Non tutte le competizioni vengono verificate in dettaglio, mi sembra, e quindi esiste sempre un elemento di fiducia nei confronti di un'atleta, che risulta maggiore se le prestazioni vengono fatte outdoor.

Ciao :wink:

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Messaggioda Dieghi » dom gen 14, 2007 10:35 am

leggendo il libro di lynn hill si racconta che in yosemite e joshua three si faceva largo uso di droghe, ma non come sostanze dopanti. era precipitato un aereo pieno zeppo di marijuana e lì si che sono partite mille cordate per andare a recuperare i resti. :lol:

ma lo facevano più che altro per prolungarsi la vacanza in quei posti perchè erano tutti senza un dollaro in tasca.

credo che lo sguardo di sharma non sia dovuto al fatto che si è fatto un bel :smt033, ma dall'appagamento mentale per l'impresa che aveva dentro. una settimana fa sono stato ad andonno nel cuneese e ho aperto il mio primo 6a+ a vista (e si sono una schiappa)...l'ho fatto come terza via; ero talmente pieno di emozioni e soddisfatto che ho smesso di arrampicare quel giorno anche se avrei potuto fare almeno il doppio di vie.

tornando in argomento concordo sul fatto che la resina ti permette di provare una serie di movimenti che probabilmente non riesci a trovare su roccia.
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Messaggioda brujo » lun gen 15, 2007 1:46 am

ma si dai si scherza..in realization mentre lo calano sembra si metta a piangere!
....comunque è sempre strafatto!

bello climbing free, lo ho letto..lo ho anche buttato nella tesina.."l'eresia pasoliniana negli anni della contestazione" e in educazione fisica ho portato l'arrampicata sportiva (negli anni 60/70, inteso..) ...come non citare la combriccola del camp four!! all'orale ho esposto dicendo una frase tipo : "la arrampicata era soprattutto l'occasione per divertirsi con gli amici e bersi tutti insieme una birra la sera intorno ad un fuoco"....ovviamente altro che birra!
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Messaggioda _ruti_ » lun gen 15, 2007 14:35 pm

quoto cn dieghi.. l'altro giorno dopo allenamenti in palestra e quelli dettati da jolly power... abbiamo fatto un'uscita su sassi e dal 6a boulder di 3 mesi fa sn passato al 6c boulder!! di cui uno flash.. ero appagatissimo e in uno stato mentale proprio cm quando hai appena fumato...
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Messaggioda brujo » lun gen 15, 2007 17:26 pm

hahha...vedi? così quando gli sbirri ti fermano e ti dicono "ha assunto stupefacenti he?" tu puoi rispondere : "no, ho fatto boulder!" :)
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Messaggioda Dieghi » lun gen 15, 2007 20:37 pm

claro que siiiii :smt033

poi parliamoci chiaro per molti l'arrampicata o la montagna sono una droga fatta e finita. l'unica differenza è che fa benissimo 8)
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Messaggioda Mago del gelato » lun gen 15, 2007 22:40 pm

Dieghi ha scritto:claro que siiiii :smt033

poi parliamoci chiaro per molti l'arrampicata o la montagna sono una droga fatta e finita. l'unica differenza è che fa benissimo 8)


Secondo me a quei livelli fa male quasi come una droga, non danneggia il fisico ma ti rovina la vita mentre pensi di fare la cosa più bella del mondo (non mi riferisco a te, ma a quei "molti").
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Messaggioda Dieghi » mar gen 16, 2007 0:28 am

alla fine la vita è fatta di priorità, chi il lavoro, chi l'amore, chi la roccia. per portare qualsiasi sport a livelli supercompetitivi devi avere una forza mentale incredibile. giocavo a pallavolo e ho degli amici che potenzialmente erano da serie A e nazionale ma che hanno letteralmente perso il cervello per gli allenamenti estenuanti a cui si sottoponevano ogni giorno. ancora adesso si portano dietro i segni e fatico quasi a comprenderli, quasi non volessero più "stressare" i neuroni.
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Messaggioda on » mar gen 16, 2007 22:37 pm

Pace, amore, roccia, plastica, cannabis, tutto quello che volete.
In fondo ognuno ha i suoi interessi, i suoi gusti.

Non è questione di miti o leggende.
Ti piace la plastica ? Fai la plastica e interessati alle gare su plastica.

Basta che lasci la possibilità, a chi interessa la roccia, di interessarsi alle ?gare? su roccia.

I rockclimbers raccontano palle sulle loro realizzazioni ?
A parte il fatto che potrebbe averlo fatto qualunque altro arrampicatore fin dalla nascita dell?arrampicata, se non gli vuoi credere, chiedigli il filmato.

Il grado di una via non è oggettivo ?
Aspetta 30 anni e fai una statistica di quanto dicono i ripetitori.

Non ti va di aspettare ? Fai come Sharma: inizia a salire la via o il boulder, qualunque sia il grado. Anche se nessuno ti darà medaglie o zuccherini.
Poi il grado, lo si vedrà.
Salire conta molto di più del grado in sé.

E la catena (o il ?top? del boulder) è oggettiva.
Riferimento assoluto attendibile, non ?grossolano?, misurabile.

Quando hai salito una via o un boulder, hai salito quella specifica via o quello specifico boulder, che lì rimangono.
La catena o il top non sono neanche ?record?, sono solo vie o boulder saliti. Ce ne saranno sempre altri da salire.

Con rispetto parlando verso chi ha problemi di prostata ;-) e soprattutto con rispetto parlando verso chi le gare su plastica le segue o le fa, tutto il resto è solo lantani, la supercazzola, lo scappellamento a destra.

Io le gare le ho fatte dal 90 al 98, non andavo niente male, ma proprio perché le ho fatte posso dire che non mi interessano.



Non mi sono ?lanciato nell'affermare che Sharma e' il piu' bravo al mondo?, né tantomeno in nessuna celebrazione gratuita di nessuno.
Tant?è che ho postato un topic avente come titolo una domanda, non un?affermazione, domanda/ipotesi in merito alla quale ho chiesto i vostri commenti.

Il punto è che ognuno sceglie il proprio senso da dare alle cose.
E questa scelta non può che essere soggettiva.
L?importante è lasciare agli altri la libertà di farla, anche se non coincide con la propria.

Atteggiamento che non riscontro in chi definisce ?esibizionistiche? le performances su roccia.
Se lo sono, è anche esibizionistico correre i 100 metri in tot secondi.

Cerchi il grado ma non per farlo sapere ?
Bravo, sei libero di fare come credi, ma lascia la libertà agli altri di poter fare esattamente il contrario di quello che fai tu.
Le tue scelte non sono LA verità, il dogma.
Sono solo una delle infinite possibili varianti.

Per te la vera arrampicata è a vista ?
Per altri è quella che comprende non solo l??a vista?, ma anche il lavorato, i boulder e, perché no, il dws.

Andrada La Rambla non riesce a farla nonostante da anni la provi sistematicamente.
E? arrivato molto in alto più di 70 volte, ma per 70 volte è caduto e non ha raggiunto la catena.
Questa è la prova lampante e certa che non è affatto vero che non ci sia niente di tecnica e testa nelle realizzazioni sul lavorato; non è affatto vero che chiunque sia dotato di forza e resistenza può salire le vie ?lavorate?.


Il dws non si è ancora sviluppato ? Mbè ?
I motivi possono essere 1000 e più di 1000.
Potrebbe essere che sono pochi i posti dove si può farlo.
Oppure potrebbe essere che lo si può fare solo d?estate.
Oppure ancora che l?evoluzione dell?arrampicata era più naturale, prima, su terreni più ?comodi?.

E la ?piccola? differenza tra dws e ?solo? è che se cadi quando sei solo muori.
Un campione di tuffi dalla piattaforma ? non riuscirebbe nemmeno a fare un 6c dws.


La maggior parte dei garisti si allena per le gare e non perde tempo a lavorare tiri su roccia ?
E? solo l?ulteriore prova che, oggi, su roccia, Sharma non ha grande concorrenza.


Ci sono più falesisti che garisti, nonostante il fatto che il numero di quelli che escono fuori dalle palestre artificiali indoor per andare a scalare su roccia sia solo una minima parte ?
Ciò dimostra solo ed esclusivamente che interessa più la roccia della plastica, niente di più.
Per questo le riviste parlano (eccome, basta sfogliarne una qualsiasi) delle gare indirette su roccia.

La fantasia dei tracciatori di gare supera madre natura ?
Affermazione assolutamente soggettiva.
Un consiglio: ogni tanto prendetevi un aereo e andate ad arrampicare sulle falesie in giro per il mondo (basterebbe l?Europa), guardatevi cosa ha fatto la natura, poi ne riparliamo.



Per concludere: lo sport con la S maiuscola può essere fatto anche lontano dalle platee urlanti.

L?arrampicata sportiva su roccia è anche arte, ma non è SOLO arte.
E? anche sport.
E sport con la S maiuscola.

Non è poi così raro che gli sport con la s maiuscola siano anche arte.


On.
(Climb, on.) ;-)



P.s. La ?gara? di 8a.nu non è una gara ?con quelli del mio quartiere?, ma evidentemente una gara con migliaia di arrampicatori di ogni nazione del mondo.
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Messaggioda ren » mer gen 17, 2007 10:22 am

In linea col tuo intervento che richiama alla soggettività delle opinioni non m'interessa confutare le tue affermazioni, visto che è giusto che ognuno la pensi come vuole. Ce n'è una però che proprio non sta in piedi:

on ha scritto:Andrada La Rambla non riesce a farla nonostante da anni la provi sistematicamente.
E? arrivato molto in alto più di 70 volte, ma per 70 volte è caduto e non ha raggiunto la catena.
Questa è la prova lampante e certa che non è affatto vero che non ci sia niente di tecnica e testa nelle realizzazioni sul lavorato; non è affatto vero che chiunque sia dotato di forza e resistenza può salire le vie ?lavorate?.


O parti dal presupposto che Andrada sia fisicamente il più forte arrampicatore del mondo, oppure l'assunto non regge e anzi dimostra ciò che intendo io e cioè che Andrada non è sufficientemente forte fisicamente per fare quella via. Non metterei in discussione la sua tecnica né la sua abilità interpretativa che gli ha permesso di realizzare centinaia di tiri a vista oltre l'8a...
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Re: Chris Sharma the best sport climber ?

Messaggioda Enzolino » mer gen 17, 2007 10:41 am

on ha scritto:lavorato: 2 9a +
a vista: almeno 1 8b+
deep water soloing: 9b ??? (l'arco a maiorca col lancione)
boulder: witness the fitness ... ???


Conoscete qualcuno che fa/ha fatto meglio nella storia dell'arrampicata SPORTIVA ?

Lo so che è stupido dire chi è "er meio", ma le gare ci sono, non le ho inventate io
E sembra, SEMBRA, che lui abbia fatto meglio di qualunque altro garista.
Se non altro per ragioni di completezza: non mi risulta che nessun garista si stia cimentando col dws. :D
Alla luce di quanto detto nel topic ed il tuo ultimo intervento in cui prendi le distanze nei confronti delle gare su plastica trovo incoerente il tuo messaggio iniziale.
Se son cose diverse perche' fai questi paragoni?
Non ha senso inoltre paragonare i climber di oggi rispetto alla storia dell'arrampicata, in quanto l'evoluzione e' qualcosa di progressivo.

Se dovessimo invece paragonare arrampicatori dei nostri giorni, ci sono diversi climbers (Hirayama, Mzareck ed un'altro credo) che hanno fatto l'8c a vista. Altri che hanno fatto vie senza successivi redpoint il cui grado annunciato e' 9b (Fred Rhouling per esempio). Cî sono altri, come un Dave Graham, che hanno fatto il 9a+ e diversi 9a oltre ai boulder piu' difficili al mondo.

Inoltre proponi una domanda mischiando dws, bouldering e arrampicata sportiva, che son discipline diverse. Probabilmente volevi riferirti all'arrampicata libera, che comprende queste discipline ma anche il free solo e l'arrampicata trad. Allora la statistica aumenta ulteriormente e Sharma scende sempre piu' giu'.
Senza considerare il fatto che la via a Maiorca non ha nessun grado confermato per cui non puo' essere presa in considerazione. La storia dell'arrampicata e' piena di vie inflazionate.

In conclusione, affermare che Sharma abbia fatto meglio degli altri mi sembra eccessivamente azzardato e probabilmente frutto dell'infatuazione nei confronti di un personaggio molto mediatizzato.

Ciao :wink:

Lorenzo
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