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Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda yinyang » ven gen 12, 2007 17:52 pm

Enzolino ha scritto:Quindi, a mio avviso, non si puo' affermare che la gara indoor sia rappresentativa anche delle prestazioni outdoor, come mi sembra tu voglia dire.


ma in potenza lo potrebbe fare
solo che costerebbe un sacco

le palestre che frequento di solito da questo punto di vista lasciano amolto a desiderare

però mi è capitato di vedere foto di palestre (soprattutto straniere) dove i muri di arrampicata non erano semplici tavole lisce, ma cercavano di riprodurre la complessità della roccia

prova a pensare ad un futuro dove le vie possano essere tracciate non con le prese ma "tagliate" da una macchina (tipo quello che si fa con alcuni manufatto in plastica)

il limite è tecnologico ed economico, non nell'idea che sta alla base
di avere un campo di gara ben definito
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Messaggioda Enzolino » ven gen 12, 2007 17:57 pm

yinyang ha scritto:
Enzolino ha scritto:Quindi, a mio avviso, non si puo' affermare che la gara indoor sia rappresentativa anche delle prestazioni outdoor, come mi sembra tu voglia dire.


ma in potenza lo potrebbe fare
solo che costerebbe un sacco

le palestre che frequento di solito da questo punto di vista lasciano amolto a desiderare

però mi è capitato di vedere foto di palestre (soprattutto straniere) dove i muri di arrampicata non erano semplici tavole lisce, ma cercavano di riprodurre la complessità della roccia
Si. A Sheffield ho imparato l'incastro di mano e di dita grazie alla palestra nell'area bouldering dove c'erano diverse fessure. Quindi volendo si puo' riprodurre tutto, ma di fatto, per vari motivi, non accade. :wink:
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Messaggioda Mago del gelato » ven gen 12, 2007 18:07 pm

Enzolino ha scritto:Quindi volendo si puo' riprodurre tutto, ma di fatto, per vari motivi, non accade. :wink:


E' questo per me il grande limite delle attuali strutture artificiali, paradossalmente quelle dei primissimi anni '90 mi piacevano di più.
Come qualcuno ha affermato, all'inizio le strutture artificiali cercavano il più possibile di imitare la roccia, oggi invece non solo non è più così, ma addirittura si ricercano vie al top sempre più simili alle strutture di gara, che con la roccia vera non hanno quasi più nulla a che fare (cosa che pare non interessare minimamente agli addetti ai lavori), e spesso i più forti garisti hanno in curriculum un numero impressionante di vie del genere, decine di 8c e 8c+, 8b e 8b+ a vista come ridere, ma magari si trovano in difficoltà su un 7c di uno stile di arrampicata che si discosta da quello a cui sono (stati) abituati.

Per me è stato centrato un punto importante, è per questo che le gare ufficiali non possono allo stato attuale rappresentare il valore (nemmeno quello sportivo) di un arrampicatore inteso nel senso classico (rock climber).
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Messaggioda yinyang » ven gen 12, 2007 18:14 pm

Mago del gelato ha scritto:e spesso i più forti garisti hanno in curriculum un numero impressionante di vie del genere, decine di 8c e 8c+, 8b e 8b+ a vista come ridere, ma magari si trovano in difficoltà su un 7c di uno stile di arrampicata che si discosta da quello a cui sono (stati) abituati.


ma davvaro succede o è una leggenda metropolitana?
a livelli bassissimi può anche essere vero, ne ho visti di amici che magari su strapiombo sono delle mine e poi si calano su un 5b di placca o viceversa

ma per i grandi atleti della plastica?
siamo sicuri che possa accadere una cosa del genere?

mi dite uno dico UN nome di uno forte sulla plastica, magari in strapiombo e mega pippa in placca

perchè altrimenti... :roll:
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Messaggioda yinyang » ven gen 12, 2007 18:15 pm

a me vengono in mente solo nomi in positivo

tipo un certo moroni che sulla plastica viaggia, ma anche sulla roccia non è malaccio eh :roll:
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Messaggioda najaru » ven gen 12, 2007 18:19 pm

l indoor oggigiorno va intesa come disciplina a parte,. è divertente perchè si possono trovare situazioni anche surreali e questo è un vantaggio. io preferisco arrampicare fuori. in più purtroppo artificialmente si fa un po fatica a riprodurre fedelmente alcuni stili come la placca, i piatti, e le fessure (per le fessure bisgnerebbe farne di tutte le misure da quelle di dita fino ai camini e in più da appoggiate a verticali a lievemente strapiombanti....tutto non si può fare)
comunque le palestre sono una cosa utile
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Messaggioda alter-ego » ven gen 12, 2007 18:24 pm

Mago del gelato ha scritto:
Enzolino ha scritto:Quindi volendo si puo' riprodurre tutto, ma di fatto, per vari motivi, non accade. :wink:


E' questo per me il grande limite delle attuali strutture artificiali, paradossalmente quelle dei primissimi anni '90 mi piacevano di più.
Come qualcuno ha affermato, all'inizio le strutture artificiali cercavano il più possibile di imitare la roccia, oggi invece non solo non è più così, ma addirittura si ricercano vie al top sempre più simili alle strutture di gara, che con la roccia vera non hanno quasi più nulla a che fare (cosa che pare non interessare minimamente agli addetti ai lavori), e spesso i più forti garisti hanno in curriculum un numero impressionante di vie del genere, decine di 8c e 8c+, 8b e 8b+ a vista come ridere, ma magari si trovano in difficoltà su un 7c di uno stile di arrampicata che si discosta da quello a cui sono (stati) abituati.

Per me è stato centrato un punto importante, è per questo che le gare ufficiali non possono allo stato attuale rappresentare il valore (nemmeno quello sportivo) di un arrampicatore inteso nel senso classico (rock climber).


ciò non è più vero in senso generale, perchè c'è un'inversione di tendenza, da parte dei tracciatori. Ad esempio al Rock master di quest'anno Gnerro e Godoffe hanno tracciato degli itinerari che proponevano movimenti assai inusuali per la plastica. Su una placca Andrada si è trovato veramente in difficoltà e scuoteva la testa :lol: In generale non porrei dei limiti alla creatività dei tracciatori. A seconda del nome (del tracciatore) può scegliere di cercare di avvicinarsi alla roccia, ma può anche optare per dei movimenti completamente inusuali. E perchè no? Chi lo impedisce? Anzi vedo nella fantasia umana una possibilità di rinnovamento dell'arrampicata su resina e una caratterizzazione (un po' come gli apritori in roccia) dei tracciatori. Quando vai a ripetere una via in montagna ti confronti con il primo salitore no? Così il garista dovrà fare i conti con un tracciatore convenzionale ed uno che magari lo è meno. In fondo anche nelle gare di sci esiste un tracciato o un altro..

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Messaggioda najaru » ven gen 12, 2007 18:34 pm

in un contest a cui sono andato in francia c erano delle prese attaccate a corde lunghe 1-2 metri che pendevano dal soffitto e bisognava fare un po tipo tarzan orango.....
simpatico
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Messaggioda alter-ego » ven gen 12, 2007 18:36 pm

najaru ha scritto:in un contest a cui sono andato in francia c erano delle prese attaccate a corde lunghe 1-2 metri che pendevano dal soffitto e bisognava fare un po tipo tarzan orango.....
simpatico


non è che sei entrato per sbaglio al circo di montecarlo? :lol: :lol:
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Messaggioda Mago del gelato » ven gen 12, 2007 18:40 pm

alter-ego ha scritto:
Mago del gelato ha scritto:
Enzolino ha scritto:Quindi volendo si puo' riprodurre tutto, ma di fatto, per vari motivi, non accade. :wink:


E' questo per me il grande limite delle attuali strutture artificiali, paradossalmente quelle dei primissimi anni '90 mi piacevano di più.
Come qualcuno ha affermato, all'inizio le strutture artificiali cercavano il più possibile di imitare la roccia, oggi invece non solo non è più così, ma addirittura si ricercano vie al top sempre più simili alle strutture di gara, che con la roccia vera non hanno quasi più nulla a che fare (cosa che pare non interessare minimamente agli addetti ai lavori), e spesso i più forti garisti hanno in curriculum un numero impressionante di vie del genere, decine di 8c e 8c+, 8b e 8b+ a vista come ridere, ma magari si trovano in difficoltà su un 7c di uno stile di arrampicata che si discosta da quello a cui sono (stati) abituati.

Per me è stato centrato un punto importante, è per questo che le gare ufficiali non possono allo stato attuale rappresentare il valore (nemmeno quello sportivo) di un arrampicatore inteso nel senso classico (rock climber).


ciò non è più vero in senso generale, perchè c'è un'inversione di tendenza, da parte dei tracciatori. Ad esempio al Rock master di quest'anno Gnerro e Godoffe hanno tracciato degli itinerari che proponevano movimenti assai inusuali per la plastica. Su una placca Andrada si è trovato veramente in difficoltà e scuoteva la testa :lol: In generale non porrei dei limiti alla creatività dei tracciatori. A seconda del nome (del tracciatore) può scegliere di cercare di avvicinarsi alla roccia, ma può anche optare per dei movimenti completamente inusuali. E perchè no? Chi lo impedisce? Anzi vedo nella fantasia umana una possibilità di rinnovamento dell'arrampicata su resina e una caratterizzazione (un po' come gli apritori in roccia) dei tracciatori. Quando vai a ripetere una via in montagna ti confronti con il primo salitore no? Così il garista dovrà fare i conti con un tracciatore convenzionale ed uno che magari lo è meno. In fondo anche nelle gare di sci esiste un tracciato o un altro..

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Hai ragione, al rock master (che è l'unica competizione che seguo seriamente) negli ultimi 2-3 anni ho visto un cambiamento in questo senso, anche sulle vie ci sono diverse sezioni interessanti con passaggi non immediati, e un paio d'anni fa ho notato con piacere una sezione poco strapiombante che ha messo in difficoltà tutti i partecipanti, segno che ci si è accorti di questo limite. E' in effetti una questione di approccio, non di limite oggettivo.
Non è solo questione di placca/strapiombo/fessura ecc ecc...
Anche restando sullo strapiombo ci sono stili diversi, più o meno completi, basta che la ricerca di un itinerario completo sia nell'intento dei tracciatori, cosa che non è sempre accaduta nella storia delle competizioni.
Ultima modifica di Mago del gelato il ven gen 12, 2007 18:43 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda najaru » ven gen 12, 2007 18:43 pm

alter-ego ha scritto:
najaru ha scritto:in un contest a cui sono andato in francia c erano delle prese attaccate a corde lunghe 1-2 metri che pendevano dal soffitto e bisognava fare un po tipo tarzan orango.....
simpatico


non è che sei entrato per sbaglio al circo di montecarlo? :lol: :lol:


e no. li costa un sacco di soldi l entrata. :)

ma era li vicino. a nizza.
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Messaggioda ren » ven gen 12, 2007 18:47 pm

Mago del gelato ha scritto:Ok, pace fatta, comunque mi pare che la via di Berhault fosse proprio dell'87... va bè poco importa, per me resta un grande, più artista e avventuriero che sportivo puro


Ma l'inesattezza era sul grado... :wink:
Lui e Manolo gli unici a rifiutare le gare... Troppo famosi per non avere tutto da perdere...
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Messaggioda Mago del gelato » ven gen 12, 2007 18:54 pm

ren ha scritto:
Mago del gelato ha scritto:Ok, pace fatta, comunque mi pare che la via di Berhault fosse proprio dell'87... va bè poco importa, per me resta un grande, più artista e avventuriero che sportivo puro


Ma l'inesattezza era sul grado... :wink:
Lui e Manolo gli unici a rifiutare le gare... Troppo famosi per non avere tutto da perdere...


Ho detto 8b+, e visto che il grado è quello non mi pare di aver detto inesattezze... ma lasciamo perdere. Manolo e Berhault per quello che ho potuto capire dalle interviste che hanno lasciato in più di 20 anni sono due persone che indipendentemente da quello che aveveno da perdere (che sicuramente non era poco) non c'entravano nulla con le gare, erano degli spiriti liberi, e per questo sono sempre stati criticati da chi non capiva il loro modo di vivere la scalata (che tra l'altro è quello che più mi affascina, alla faccia del 9b e della coppa del mondo).
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Messaggioda najaru » ven gen 12, 2007 19:18 pm

Mago del gelato ha scritto:
Ho detto 8b+, e visto che il grado è quello non mi pare di aver detto inesattezze... ma lasciamo perdere. Manolo e Berhault per quello che ho potuto capire dalle interviste che hanno lasciato in più di 20 anni sono due persone che indipendentemente da quello che aveveno da perdere (che sicuramente non era poco) non c'entravano nulla con le gare, erano degli spiriti liberi, e per questo sono sempre stati criticati da chi non capiva il loro modo di vivere la scalata (che tra l'altro è quello che più mi affascina, alla faccia del 9b e della coppa del mondo).


concordo
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Messaggioda ren » ven gen 12, 2007 19:58 pm

Enzolino ha scritto:Ci sono numerosi casi in cui un bravo climber e' anche un bravo garista e capace sulla plastica, come un Glowacz, Hirayama, la Hill o altri, ma credo che non bisogna generalizzare troppo. La Hill e' stata sempre molto brava a sfruttare le potenzialita' del suo corpo e come ha detto lei stessa, spesso aveva difficolta' maggiori rispetto ad altri climbers proprio a causa della sua statura.
Quindi il suo caso non si puo' generalizzare non dimostra niente.
Ad esempio, non mi risulta che in gara si riproducano strutture riconducibili all'arrampicata su fessura o su placca.
Come fai allora a confrontare prestazioni come quelle di un Didier Berthod, che e' un'esperto su fessure?
Esistono anche morfologie che e' difficile riprodurre in palestra e l'interazione psico-motoria con la roccia e' ben diversa rispetto a quella sulla plastica.
Mi e' capitato di conoscere arrampicatori, in UK, scarsissimi in palestra ma incredibilmente bravi su roccia. E ancora non so spiegarmi il perche'.

Insomma, la gara misura le capacita' motorie verticali di un climber in uno specifico ambiente e non riproduce la varieta' della roccia, anche se i tracciatori possono fare miracoli. Quindi, a mio avviso, non si puo' affermare che la gara indoor sia rappresentativa anche delle prestazioni outdoor, come mi sembra tu voglia dire.

Ciao :wink:

Lorenzo


Secondo me è un problema di specializzazione, impari bene quello che fai sempre... Se uno arrampica sempre su tecniche placche, diventa bravo su quel tipo di terreno. Poi è ovvio che c'è chi impara meglio e più in fretta di altri. Tanti garisti che frequentano poco la roccia, possono fare più fatica su certi tiri rispetto a chi vive in falesia, ma il giorno che ci si dedicano seriamente il discorso cambia. Hirayama (secondo me uno dei più bravi e completi arrampicatori in assoluto) ha saputo adattarsi a stili diversi. Ma per fare certe cose ha dovuto lasciare le gare (dove ha vinto tanto) e specializzarsi. In gara non trovi fessure yosemitiane, è ovvio e non c'è dubbio che gli specialisti darebbero della puzza a tanti garisti forti e, viceversa, se arrampichi negli states, trovi che a fronte di gradi strettissimi per noi su certe cose, sono generosi su terreni a noi più congeniali. Mi fermo qui senza aprire un romanzo sulle valutazioni dei locals... che rendono sempre vivo il discorso sulle gradazioni...
Cmq come già detto, le fessure sono le uniche conformazioni non presenti in gara, quelle con la corda, nel bouldering (raramente) trovi anche quelle...
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Messaggioda ren » ven gen 12, 2007 20:05 pm

yinyang ha scritto:a me vengono in mente solo nomi in positivo

tipo un certo moroni che sulla plastica viaggia, ma anche sulla roccia non è malaccio eh :roll:


Infatti... Con la corda anche anche, ma nel bouldering, se non sai arrampicare, in gara non vai da nessuna parte...
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Messaggioda ren » ven gen 12, 2007 20:12 pm

Mago del gelato ha scritto:Per me è stato centrato un punto importante, è per questo che le gare ufficiali non possono allo stato attuale rappresentare il valore (nemmeno quello sportivo) di un arrampicatore inteso nel senso classico (rock climber).


Questo concetto non mi è chiaro... Non è forse vero che anche sulla roccia abbiamo arrampicatori forti in stili diversi? Non è che il garista è mediamente più tristo del rock climber... Potrà essere meno abituato alla roccia, ma in gara trovi situazioni assolutamente da decifrare come sulla roccia, anzi, forse anche di più. Non parliamo poi del bouldering dove i tracciatori propongono robe che su roccia non trovi quasi mai, quindi non vedo affatto maggior completezza nel rock climber. E siccome di fatto i garisti sono tutti anche rock climbers, i meno completi alla fine sono proprio quelli che vanno solo su roccia...
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Messaggioda alter-ego » ven gen 12, 2007 20:15 pm

ren ha scritto:
yinyang ha scritto:a me vengono in mente solo nomi in positivo

tipo un certo moroni che sulla plastica viaggia, ma anche sulla roccia non è malaccio eh :roll:


Infatti... Con la corda anche anche, ma nel bouldering, se non sai arrampicare, in gara non vai da nessuna parte...


a parte quel polacco che più che scalare salta... :lol: :lol: :roll: 8O
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Messaggioda Mago del gelato » ven gen 12, 2007 20:15 pm

ren ha scritto:
yinyang ha scritto:a me vengono in mente solo nomi in positivo

tipo un certo moroni che sulla plastica viaggia, ma anche sulla roccia non è malaccio eh :roll:


Infatti... Con la corda anche anche, ma nel bouldering, se non sai arrampicare, in gara non vai da nessuna parte...


Più che altro se non ti tieni come una bestia...
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Messaggioda ren » ven gen 12, 2007 20:18 pm

alter-ego ha scritto:ciò non è più vero in senso generale, perchè c'è un'inversione di tendenza, da parte dei tracciatori. Ad esempio al Rock master di quest'anno Gnerro e Godoffe hanno tracciato degli itinerari che proponevano movimenti assai inusuali per la plastica. Su una placca Andrada si è trovato veramente in difficoltà e scuoteva la testa :lol: In generale non porrei dei limiti alla creatività dei tracciatori. A seconda del nome (del tracciatore) può scegliere di cercare di avvicinarsi alla roccia, ma può anche optare per dei movimenti completamente inusuali. E perchè no? Chi lo impedisce? Anzi vedo nella fantasia umana una possibilità di rinnovamento dell'arrampicata su resina e una caratterizzazione (un po' come gli apritori in roccia) dei tracciatori. Quando vai a ripetere una via in montagna ti confronti con il primo salitore no? Così il garista dovrà fare i conti con un tracciatore convenzionale ed uno che magari lo è meno. In fondo anche nelle gare di sci esiste un tracciato o un altro..

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Ovviamente quoto in pieno. Aggiungo che la nuova frontiera è proprio il fattore umano, che la pur bellissima e romantica roccia non ha...
Ovviamente non parlo di una struttura artificiale che può essere costruita più o meno bene (ce ne sono di quelle fantastiche che hanno poco da invidiare alla roccia) ma mi riferisco alla fantasia della tracciatura che in natura ha un limite. Un vero arrampicatore alla ricerca di nuove sfide non può pensare di confrontarsi solo con madre natura. Alla fine la roccia la conosci, sai cosa ti aspetta, è prevedibile... la mente umana, no...

p.s. ovviamente tutto questo discorso non ha niente a che vedere con la bellezza dell'ambiente falesia, rispetto all'aridità di una palestra...
Ultima modifica di ren il ven gen 12, 2007 20:31 pm, modificato 1 volta in totale.
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