FRIZZERS ha scritto:Salve . auguro la costituzione di un Comitato Rocca Pendice
un pò di attivismo e poi una raccolta di firme "internazionale"
Come per il caso Gaeta ( caso seguito dallo scrittore/alpinista Erri
De Luca) e poi uscire periodicamente con articoli che diano
il giusto discredito ai fautori della chiusura , chiedendosi inoltre
cosa hanno da rimetterci (ed è certo che ci rimettono) I falchi sono
venuti dopo ma nemmeno di fronte all'evidenza quelli ragionano .
Se la Rocca ha avuto un pò di 'antropizzazione' (homus rampicans)
questo ha tenuto alla larga i cacciatori e il falco ha potuto riprodursi.
Mi raccomando ! Tante Firme !
Non ti offendere, ma mi sembra che tu abbia idee assai confuse sulla situazione. Ti consiglierei di informarti un po' meglio su tutto: a partire dalla specie di cui si tratta (non tutti i rapaci sono uguali, non tutti sono a rischio di estinzione), che è il Falco pellegrino. La chiusura (che poi è parziale e per un periodo di tempo limitato,a differenza di quanto si è fatto altrove) è stata decisa dall'Ente Parco ( ti rendo noto infatti che la parete -piaccia o non piaccia - sorge all'interno di un parco regionale )dopo aver sentito le principali parti in causa ( LIPU, CAI, guide alpine,ecc.). Le quali hanno dato la loro collaborazione, cercando di far sì che le restrizioni fossero il più indolori possibili per gli arrampicatori,dato che si è consapevoli che la storia dell'arrampicata al Pendice ha più di cent'anni. Se non lo sai, ti informo che si è anche tentato di "pilotare" la nidificazione verso un'altra parete rocciosa meno frequentata,purtroppo l'esperimento non ha avuto (finora) successo, forse si ritenterà.
La maggior parte degli arrampicatori, soprattutto di quelli che si sono resi conto della situazione con un minimo di umiltà, non hanno avuto alcunchè da ridire.