Fabio23 ha scritto:Qualche precisazione...
L'unto è un processo di degradazione della roccia legato a molti fattori. Le due cause principali sono di tipo chimico e fisico.
La causa chimica è da ricercare nella solubilità di alcuni dei minerali che costituiscono la roccia. Esempio tipico è il carbonato di calcio, il costituente principale della roccia che comunemente chiamiamo calcare. La dolomite, il minerale tipico della dolomia, è un decisamente meno solubile. Infine quarzo e plagioclasio, costituenti prioncipali dei "graniti" sono sostanzialmente insolubili. Tralascio le rocce metamorfiche e vulcaniche per non incasinare ulteriormente la cosa.
La causa meccanica è legata all'abrasione, cioè all'asportazione di piccole quantità di materia ogni qualvolta la mano tocca l'appoggio o la scarpetta l'appiglio (per i romani basta andare a fare un giro a S. Pietro e guardare in che condizioni è il piede della statua del Santo...). Anche in questo caso i minerali che costituiscono i calcari e le dolomie sono molto meno resistenti all'abrasione di quelli che costituiscono i "graniti".
Oltre a ciò, anche se di importanza molto secondaria, è lo sporco che lasciamo su appigli e appoggi e che, ostruendo i pori della roccia, la rende più compatta e quindi viscida.
Per quanto detto sopra è facile capire come mai le rocce carbonatiche (calcari e dolomie) si ungono molto di più di quelle "granitiche".
Ulteriore precisazione sui calcari:
molti di voi sanno che il calcare migliore, quello più abrasivo, con le goccette e i buchi, ha una debole colorazione sul blu. Vi sarà anche capitato di vedere che la roccia rotta, al suo interno, ha un colore molto chiaro, praticamente bianco. La parte blu ha uno spessore molto limitato, pochi millimetri, e deriva da un processo chiamato Case hardening. Consiste nella precipitazione di carbonato di calcio a seguito dell'evaporazione rapida dell'acqua che bagna la roccia (immaginate la rapidità con cui il sole asciuga la roccia dopo un temporale estivo). Questo carbonato non è puro (da qui il colore) e costituisce le rugosità superficiali della roccia. Esso, inoltre, è molto più resistente all'unto della roccia bianca (il calcare vero e proprio) che va a ricoprire. Chi ha messo le mani su pareti nord di roccia calcarea si sarà accorto che essa appare lisciate, arrotondata, rispetto al super calcare della pareti sud più belle. La differenza è in buona parte legata al Case hardening.
Per risolvere il problema dell'unto, quindi, è meglio evitare di utilizzare spazzole, abrasivi o altro. Dopo un breve periodo di grip la roccia tornerebbe ad essere unta, anche molto più di prima. Lo stesso dicasi per acidi o simili che, sciogliendo la parte superficiale, porterebbero allo stesso fenomeno. L'unica possibilità è quella di "aggiungere" materiale. Tre possibilita:
1) quella suggerita da Roberto;
2) un composto chimico capace di far precipitare carbonato "resistente"; 3) l'attesa...La natura fa il suo corso e l'unto scompare! I tempi sarebbero lunghi (quanche decina d'anni...) anche se non geologici (qualche milione di anni)!!!
Quindi l'unico modo per far passare l'unto secondo natura è non andare nelle falesia unte.
Ovvio che per le pareti esposte a nord e per i super strapiombi il discorso è un po' più incasinato...
Spero di avervi tediato abbastanza con la lezioncina (qualitativa e spannometrica assai).
Ciao
Fabio
... ottimo ed abbondante!


.... va da se che ricoprire gli appigli di un sito di arrampicata "unto" con resine varie e' quantomeno ridicolo....


