fortuna e sfortuna

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

fortuna e sfortuna

Messaggioda appino » ven nov 18, 2005 21:16 pm

Quando penso a Ermanno Salvaterra e alle sue mega imprese sul Cerro Torre, penso che in scalata ci voglia proprio una buona dose di fortuna.
Io, nella mia piccola esperienza di arrampicatore, in scenari molto più sicuri come la falesia ho avuto aclune piccole sfortune quali:

1 Monte Colt ad Arco: su una via frequentatissima e battutissma mi si rompe un appiglio e faccio un volo mooolto lungo. Per poco non mi rompo un ginocchio sbattendo sotto alla sosta.

2 A Bismantova: mi si rompe uno spit mentre faccio un resting anche se io peso soli 55 Kg!

3 Strano insieme di coincidenze meccaniche: mi esce un rinvio dallo spit mentre volo per una posizione errata assunta dallo stesso!

Penso quindi che a volte, se sei un po' sfigato, anche su terreni facili puoi rischiare molto. Quindi mi chiedo: "ma come fa Salvaterra?"

Voi cosa ne pensate? Vi sono mai successe cose strane in falesia o montagna?
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Messaggioda Brozio » ven nov 18, 2005 21:18 pm

non è sfigato come te!semplice! :wink:

o ha tanto culo! :wink:
se guardi bene c'è tutto!
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Messaggioda Roberto » ven nov 18, 2005 22:45 pm

C'è a chi dice bene e a chi no. C'è chi sente la tragedia ad un palmo, ma se la cava e chi per una cavolata ci rimette la pelle.
E' nelle cose, nelle infinite probabilità della sorte.
E' inutile star li a pensare, conviene continuare ad andare.
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Messaggioda Silvio » ven nov 18, 2005 22:50 pm

una visitina male non fa ....



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Messaggioda Silvio » ven nov 18, 2005 22:52 pm

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Messaggioda yena » sab nov 19, 2005 0:20 am

cavoli ma avete notato che differenza tra le 2 foto? nella prima in biancoe nero con le due pianticelle davanti sembra un posto molto piu semplice e bello...... come dire più affascinante! da solo a me questa impressione?
Leggi i miei articoli sulla patologia arrampicatoria www.patologia-arrampicatoria.it
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Messaggioda appino » sab nov 19, 2005 10:23 am

Ma qualcuno ha qualche storiella di sfiga (finita spero bene!) da raccontare?
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Messaggioda meki » sab nov 19, 2005 16:09 pm

e non ti sono bastate quelle citate...?????
io ho paura ad andare oltre... :?
nel dubbio stringi.Immagine
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Messaggioda Silvio » sab nov 19, 2005 16:16 pm

appino ha scritto:Ma qualcuno ha qualche storiella di sfiga (finita spero bene!) da raccontare?



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qui dentro ne trovi quante ne vuoi... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Messaggioda c.caio » sab nov 19, 2005 20:31 pm

Silvio ha scritto:
appino ha scritto:Ma qualcuno ha qualche storiella di sfiga (finita spero bene!) da raccontare?

qui dentro ne trovi quante ne vuoi... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:



... cosa dovrei dire io......
:lol:
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Messaggioda geko - luca » sab nov 19, 2005 20:51 pm

appino ha scritto:Ma qualcuno ha qualche storiella di sfiga (finita spero bene!) da raccontare?

abbiamo tutti delle "storielle sfigate" da raccontare ma forse, per una specie di scaramantico pudore, preferiamo tenercele per noi.Fanno parte della nostra personale storia alpinistica-arrampicatoria, sono parte di noi ma tutti preferiamo raccontare e ricordare le vittorie, non le sconfitte...
amen
:wink:



Insomma, ci si bulla sempre per le strafighe svedesi rimorchiate mica dei 2 di picche!!! 8) 8) :D :D 8) 8) :D :D :D
essere sul filo è vivere, tutto il resto è attesa

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Messaggioda yena » sab nov 19, 2005 23:14 pm

forse è vecchia però..... :lol:

Tragi-comica lettera arrivata ad un'assicurazione che denuncia uno strano incidente....
Spett.le Assicurazione

Io sottoscritto Mario Rossi residente in via Dante a Nurallao, denuncio un sinistro infortuni avvenuto il 13/05/85 alle ore 17.30.

Quando sono arrivato a casa ho scoperto che il vento aveva fatto cadere dal tetto alcune tegole, ho quindi installato sul tetto una trave con una carrucola e ho issato due casse piene di tegole. Terminata la riparazione mi sono accorto che rimanevano sul tetto parecchie tegole inutilizzate, ho quindi issato una cassa, ho fissato una corda in basso e sono risalito per riempire la cassa di tegole, poi ne sono sceso e ho staccato la corda.

Purtroppo la cassa con le tegole era più pesante di me, e prima di rendermi conto di cosa stava succedendo la cassa ha cominciato a scendere sollevandomi da terra. Ho cercato di aggrapparmi alla corda e a metà cammino da terra ho incontrato la cassa che scendeva la quale mi ha colpito ad una spalla. Intanto ho continuato a salire battendo la testa contro il muro, la trave e la grondaia, e schiacciandomi le dita nella carrucola, arrivato all'altezza del tetto nel momento in cui la cassa toccava terra, la cassa toccò terra con tale violenza che il fondo della cassa si frantumò disperdendo le tegole sul suolo.

A questo punto io mi trovai più pesante della cassa pertanto ripartii a tutta velocità verso terra, colpendomi la tibia con la cassetta che risaliva a forte velocità.

Quando ho atterrato le tegole rotte che si trovavano al suolo mi ferivano gravemente. Non ho fatto neppure in tempo a svenire che la cassa ridiscese cadendomi in testa e mandandomi definitivamente all'ospedale.

Seguiranno certificati medici.

Distinti saluti



:lol: :lol: :lol: :lol: [/img]
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Messaggioda Roberto » dom nov 20, 2005 13:55 pm

A volte la sensazione di essre stati vicino alla catastrofe ed averla scampata è netta e chiara, ma spesso non ci accorgiamo di nulla, la fatalità ci passa accanto e ci sfiora, mentre noi restiamo ingnari della "fortuna" che abbiamo avuto.
In montagna, ogni piccolo contrattempo può sembrarci un passo dalla morte, ma frequentemente è la nostra particolare recettività che ci fa sentire grave una cavolata, mentre poi, in autostrada, non sapremo mai che se passavamo 30 secondi prima, il tir ci avrebbe schiacciato.

La domenica, io e Ezio eravamo in un posto pericoloso al Gran Sasso, il "Paretone", una scarica di sassi ci colpì di striscio, ma non ci fu nessuna conseguenza grave.
Il successivo finesettimana, Ezio non è tornato con me per proseguire quello che stavamo facendo al Paretone, aveva promesso che sarebbe stato a casa, ma mentre viaggiava in moto, questa scivolò di lato e un autobus passò proprio in quel preciso istante, travolgendolo mentre era a terra.
Coincidenza, fatalità, normale caso nella teoria delle probabilità....? Non lo sappiamo, sappiamo solo che oltre a stare sempre in campana (in montagna e a casa nostra), dobbiamo attenderci da tutto da questa sfiga di vita.
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Messaggioda steazzali » dom nov 20, 2005 18:44 pm

yena ha scritto:cavoli ma avete notato che differenza tra le 2 foto? nella prima in biancoe nero con le due pianticelle davanti sembra un posto molto piu semplice e bello...... come dire più affascinante! da solo a me questa impressione?


un pelo O.T. ma interessante disquisizione. una foto in bianco e nero raramente risulta banale. ma le due non sono due foto alla stesso soggetto ma due foto a soggetti diversi che condividono parte dell'inquadratura. la prima è una foto alla chiesa, la seconda è una foto ad un'arcobaleno con sotto una chiesa.
la prima è tecnicamente corretta, la seconda è tecnicamente "pesante da guardare"
comunque vale la regola d'oro "mai fare una foto ad un arcobaleno" se non in casi eccezionali, secondo me è quasi impossibile farla bene e butti via uno scatto. la fotografia digitale ha risolto questa diatriba. :wink:
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Messaggioda steazzali » dom nov 20, 2005 19:06 pm

mi son dimenticato di scrivere su fortuna e sfortuna.
io credo che nella gran parte dei casi sfortuna e fortuna siano condizioni che ci andiamo a cercare e che l'esperinza nel fare una cosa riesca a ridurre al minimo la sacca della sfiga e ampliare il campo "che pende perchè le cose girino al meglio".
la sfortuna spesso coincide con una distrazione o una mancanza. la fortuna no è proprio e solo quella sfacciata della vincita al lotto.
in montagna credo che la fortuna non esista.

Salvaterra e compagni sul torre sul torre sono stati solo bravi.
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Messaggioda appino » dom nov 20, 2005 20:05 pm

steazzali ha scritto:mi son dimenticato di scrivere su fortuna e sfortuna.
io credo che nella gran parte dei casi sfortuna e fortuna siano condizioni che ci andiamo a cercare e che l'esperinza nel fare una cosa riesca a ridurre al minimo la sacca della sfiga e ampliare il campo "che pende perchè le cose girino al meglio".
la sfortuna spesso coincide con una distrazione o una mancanza. la fortuna no è proprio e solo quella sfacciata della vincita al lotto.
in montagna credo che la fortuna non esista.

Salvaterra e compagni sul torre sul torre sono stati solo bravi.


Sono d'accordo con te che Salvaterra e compagni sono stati bravi. Anzi io dico che sono dei mostri di bravura! Ho avuto la possibilità di vedere il film di Salvaterra di due anni fa e fui rimasto davvero impressionato dalla sua forza e del sacrificio che serve per fare certe imprese.

Fortuna e sfortuna in genere no esistono. Mi rendo solo conto che certi giorni vanno davvero molte cose storte.
Dare la colpa al fato è solo un modo per noi umani di spiegare certi eventi che non riusciamo a capire. E' come una difesa contro l'ignoto!
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Messaggioda steazzali » lun nov 21, 2005 8:27 am

appino ha scritto:
steazzali ha scritto:mi son dimenticato di scrivere su fortuna e sfortuna.
io credo che nella gran parte dei casi sfortuna e fortuna siano condizioni che ci andiamo a cercare e che l'esperinza nel fare una cosa riesca a ridurre al minimo la sacca della sfiga e ampliare il campo "che pende perchè le cose girino al meglio".
la sfortuna spesso coincide con una distrazione o una mancanza. la fortuna no è proprio e solo quella sfacciata della vincita al lotto.
in montagna credo che la fortuna non esista.

Salvaterra e compagni sul torre sul torre sono stati solo bravi.


Sono d'accordo con te che Salvaterra e compagni sono stati bravi. Anzi io dico che sono dei mostri di bravura! Ho avuto la possibilità di vedere il film di Salvaterra di due anni fa e fui rimasto davvero impressionato dalla sua forza e del sacrificio che serve per fare certe imprese.

Fortuna e sfortuna in genere no esistono. Mi rendo solo conto che certi giorni vanno davvero molte cose storte.
Dare la colpa al fato è solo un modo per noi umani di spiegare certi eventi che non riusciamo a capire. E' come una difesa contro l'ignoto!


comunque anche Ermanno avrebbe molti aneddoti curiosi da raccontare, spero che prima o poi scriva un libro. tra quelli che mi vengono in mente raccontava che sul fitz roy cede una sosta durante una doppia e il suo socio (forse Giovanazzi) si fa 120 metri di volo nel vuoto (la sosta sotto tiene) oppure sull'Eiger dove salgono con una mezza da 40 metri finiscono sulla direttissima ingannati dai consigli di due tedeschi, bivaccano e per scaldarsi passa la notte a picchiarsi con Giarolli.
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Messaggioda appino » lun nov 21, 2005 9:12 am

alcune storie carine sono sul suo sito:

www.salvaterra.biz

Anche lui ha avuto a volte più sfortune in zone considerate non a richio che sul Cerro Torre. Ad esempio racconta di aver rishiato con una specie di parapendio in un nevaio che c'è lì in Brenta (casa sua).
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Re: fortuna e sfortuna

Messaggioda cuorpiccino » lun nov 21, 2005 11:40 am

appino ha scritto:Quando penso a Ermanno Salvaterra e alle sue mega imprese sul Cerro Torre, penso che in scalata ci voglia proprio una buona dose di fortuna.
Io, nella mia piccola esperienza di arrampicatore, in scenari molto più sicuri come la falesia ho avuto aclune piccole sfortune quali:

1 Monte Colt ad Arco: su una via frequentatissima e battutissma mi si rompe un appiglio e faccio un volo mooolto lungo. Per poco non mi rompo un ginocchio sbattendo sotto alla sosta.

Salendo su vie frequentatissime, ho visto spesso appigli marci, di merda, impastati di magnesia, non è che hai fatto una cazzata?
A Mitterstainer si è rotta una presa che lo aveva retto al tentativo precedente, lui la gamba se l'é rotta, ma è stato fortunato perche poteva morire o sfigato perché si è rotta la presa? Lui è indiscutibilmente bravo, ma è stato sfigato ho ha preso un rischio che non doveva prendere?

appino ha scritto:2 A Bismantova: mi si rompe uno spit mentre faccio un resting anche se io peso soli 55 Kg!

E da fuori noon si vedeva niente? non era arrugginito?

appino ha scritto:3 Strano insieme di coincidenze meccaniche: mi esce un rinvio dallo spit mentre volo per una posizione errata assunta dallo stesso!


Tanti anni fa ad un amico a sperlonga successe per due volte sullo stesso chiodo (si, un chiodo e non uno spit). Evidentemente dipendeva dalla posizione del chiodo e dalla forma della roccia. Ha piantato uno spit li vicino e ha risoolto il problema.

Penso quindi che a volte, se sei un po' sfigato, anche su terreni facili puoi rischiare molto. Quindi mi chiedo: "ma come fa Salvaterra?"

Voi cosa ne pensate? Vi sono mai successe cose strane in falesia o montagna?


In montagna devi essere più che bravo per fare certe cose, ma devi anche accettare dei rischi. Il momento nel quale accetti un rischio, rischi che ti dica sfiga.

L'ultima: ad una amica, in falesia, è caduto un sasso che gli ha rimbalzato davanti alla faccia e gli ha rotto il naso. Poteva cadere sopra, rimbalzare e lisciarla, o anche spaccargli tutti i denti. :roll:
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda giudirel » gio nov 24, 2005 22:16 pm

Anch'io ho un aneddoto da raccontare: un paio di anni fa ero andato a fare la traversata dei magnaghi (in realtà antidorn e lecco) con mia figlia che allora aveva dieci anni.
Sul primo tiro (tra il 5+ ed il 6a) ho incontrato un grande alpinista molto anziano (diciamo nei settanta e passa): il signor Vasco Taldo.
Allora dopo aver spiegato a mia figlia chi era l'ho pregato di dirle qualcosa: lui ci ha pensato un po' su e ha detto: sai piccolina, se non hai un po di c... è meglio che la mattina non esci neanche di casa.
:D :D :D :D
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