niente sveglie antelucane bensì attacco con calma alle 11.30
niente paretoni dolomitici ma una più modesta struttura prealpina
niente chiodature aleatorie o inesistenti, ma una bella serie di spit (magari un po' vecchiotti...)
niente S. Lucano Valley bensì.... Valsugana!
Per il resto, giornata magnifica soleggiata e mite, ambiente magnifico e solitario, via impegnativa (per me) su roccia magnifica, avvicinamento con una bella passeggiata in bosco e rientro comodissimo, insomma nessuna impresa ma ottima compagnia e gran divertimento condito da birroni finali.
Per chi non la conoscesse, la Via Tovaric merita sicuramente una ripetizione. Il PIlastro dei Barbari è una bella struttura alta circa 250 m posta ad una quota tra i 600 e gli 850 m circa, alto spra l'abitato di Costa in Valsugana, ben visibile risalendo la statale all'altezza di S. Marino. La via è stata aperta dai f.lli Casarotto verso la fine degli anni '80, e in effetti gli spit dell'epoca risentono un po' del tempo trascorso, ma tutto sommato consentono una ripetizione in sicurezza.
L'attacco si può raggiungere da Costa, salendo per il sentiero che conduce a ValGoda (787) in circa 1 ora oppure, come abbiamo fatto noi e come consiglierei, salendo a ValGoda in auto da Enego per una stradina incredibile che raggiunge questa frazione assolutamente fuori dal mondo, spersa su un costone della Valsugana sopra appicchi impressionanti, un posto che ci si chiede come fa la gente ad abitarci tutto l'anno...dalle prime case di Valgoda si imbocca il 787 in discesa, seguendolo per circa mezzora fino ad arrivare sotto la verticale del pilastro, che si raggiunge seguendo una ripida traccia sul costone boscoso. In questo modo sbucati in cima alla via si ritorna all'auto con 20 minuti di passeggiata su sentierino pianeggiante.
La via si svolge su ottimo calcare grigio, a volte lavorato a volte più compatto, con un'arrampicata prevalentemente in placca, piuttosto tecnica ma anche di continuità, che richiede buona resistenza sulle dita datto che la roccia tende ad essere un po' liscia e quindi bisogna stringere le prese parecchio; la roccia è splendida e assolutamente non unta, il percorso è spettacolare e l'esposizione a sud permette di arrampicare al caldo anche nelle giornate invernali (ieri in magliettina o a torso nudo).
I tiri in breve:
1° tiro 35 m placca lavorata con tettino iniziale. 6a+ sostenuto
2° tiro 15 m spostamento delicato a sx e muretto di continuità. 6b+
3° tiro 30 m placca a gocce fantastica 6a, un pass. 6a+.
4° tiro 35 m placca facile poi tettino seguito da placca verticale di continuità 6b sostenuto.
5° tiro 30 m muro grigio verticale con uscita dura, poi più facile 6b+/c
6° tiro 20 m traverso a sx su placca appoggiata 5c, si può unire al successivo.
7° tiro 25 m placca verticale a buchi con trattino di continuità, 6a+.
8° tiro 15 m breve saltino poi cengia a dx sotto un muro rossastro.
9° tiro 20 m muro verticale 5c/6a.
Complessivamente direi che il 6b obbligatorio è il livello minimo da avere per affrontarla con sicurezza, se uno ha il 6c è anche meglio, vista la continuità. Io ho fatto abbastanza fatica, e tirato diversi chiodi (almeno 3-4) pur da secondo...
Grazie a Stefano per la bella giornata (e per essersi tirato tutta la via...

Ciao
Andrea
Foto:
Lungo il sentiero verso l'attacco
Belle pareti sopra la Valsugana (il Volo dell'Aquila)
Pilastro dei Barbari e tracciato della via
Stefano sul 1° tiro
Muretto di 6b+ al 2° tiro
panorama a sud
meravigliosa placca a buchi del 3° tiro
strapiombo del 4° tiro
traverso al 6° tiro, verso il pilastro del 7°
pilastro del 7° tiro, arriva la nebbia!
nel bosco, si rifanno su le corde
arrivo a ValGoda, la nebbia sale dalla valle