venerdì, partenza presto da oderzo, arriviamo alle placche zebrate con la mia signora. dubbio se attaccare o no (il giorno prima aveva piovuto, temevamo di trovare bagnato). poi abbiamo visto un po' di gente, chiesto qualche informazione, sembrava fattibile.
affrontiamo come da programma "il cane trippa": troviamo la via bella e divertente, l'appetito vien mangiano e decidicamo di concederci un'altra via facile e corta. mia moglie vorrebbe fare "opera prima", ma è occupata dai tedeschi, per cui propongo di attaccare la via delle mimose che è a fianco e mi pare meriti. la compagna della mia vita si sciroppa il tiro più duro e e finiamo bene la via.
a questo punto l'errore. "opera prima " è libera: sarebbe ora di andare a casa, la giornata è stata lunga, la stanchezza si fa sentire, ma l'ingordigia ha la meglio e attacchiamo la via.
ultimo tiro prima della sosta finale, sulla placchetta appoggiata mi parte il piede e volo un bel pezzo sopra il rinvio (magari una protezione in più in quel punto ci poteva anche stare

niente di grave, finisco il tiro da secondo e con qualche accidente zoppico giù per il sentiero fino alla macchina.
per la prossima volta: un po' di rispetto in più per la montagna, che non guasta mai. e magari scarpe un po' più strette per le placche lisce (non a caso ho pensato bene di "dimenticare" le mythos sul sentiero di discesa...il classico "atto mancato").
ah, naturalmente i due giorni dopo ci ho arrampicato sopra, invece di stare a riposo come sarebbe stato intelligente fare. ma sapete come funzionano queste cose

sopravvissuti saluti
TSdG