Tiri di riscaldamento

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Tiri di riscaldamento

Messaggioda Gigi64 » mar gen 05, 2010 14:07 pm

Io spesso arrampico con un amico che ha un po di anni più di me, ha iniziato a scalare dagli anni 70, nonostante poi si sia fermato per degli intervalli durati anni.
Adesso come adesso come gradi massimi fa cose intorno al 6c o il 7a, un tempo arrivava al 7c.

Lui nei primi tiri spesso parte già in quarta, ovvero da cose che sono già vicine al suo limite, magari 6b o 6b+.
Io non sono molto d'accordo con questo modo di agire, soprattutto lo ritengo pericoloso per muscoli e articolazioni, e particolarmente questo comportamento lo ritengo rischioso quando si scala con il freddo consistente, come in questi periodi.

Come grado attualmente faccio diversi 6a e 6a+ a vista, 6b e 6b+ in qualche giro, e mi sto approcciando al 6c, con qualche puntatina da secondo sino su qualche 7a congeniale.
Di solito come riscaldamento parto su dei 6a/6a+ conosciuti e che ritengo idonei per tale scopo (continui e senza passaggi boulderosi), oppure su dei quinti, particolarmente in falesie che non conosco o che trovo ostiche. In questi ultimi casi non disdegno nemmeno un buon quarto (non di vino o di birra! :D quello dopo... :D ) come primo tiro.

Citando quanto è scritto sul libro "Un movimento di troppo":

"Procedendo gradualmente, con esercizi di difficoltà crescente, il corpo sarà pronto a fa fronte a carichi massimali. Questo riscaldamento richiede del tempo ma sarebbe saggio praticarlo. Degli studi hanno dimostrato che i tendini e le pulegge raggiungono il loro stato ideale dopo quattro salite o 120 movimenti."

In un passo precedente sul riscaldamento dice anche:

"Un'arrampicata facile, che non richieda l'uso di piccoli appigli e buchi, va bene all'inizio per riscaldamento. Dopo qualche salita facile, dovreste passare a qualcosa di più impegnativo fisicamente e psicologicamente, sempre al di sotto del vostro livello massimo."

Un'altra cosa molto interessante che si rileva nella parte dedicata al riscaldamento è l'importanza di scaldarsi appunto gradatamente in modo da mettere in circolo una buona quantità di liquido sinoviale, il lubrificante delle nostre articolazioni, in modo che quando arriviamo alle massime sollecitazioni questo ci protegga il più possibile.
Questo vale particolarmente per le dita, ma non solo, anche polsi, gomiti, spalle, ginocchia, ecc, ecc beneficiano di questo liquido.

E' anche interessante come nella prima parte che ho citato ci sia la seguente frase: "Questo riscaldamento richiede del tempo ma sarebbe saggio praticarlo." Sembra che i due medici sportivi tedeschi, essendo anche dei climber, conoscano... i loro polli!!! :D (compresi loro stessi! ;) ) Nel senso che si sa che a volte il riscaldamento magari viene fatto non sempre sufficientemente. Magari per mancanza di tempo, si pensi quando magari si va a scalare nel dopo lavoro nelle stagioni in cui le giornate sono più lunghe, se si dovesse applicare un riscaldamento da manuale si richierebbe di bruciare in quello tutto o quasi tutto il tempo a disposizione.

Guardando gli amici scalatori vedo varie tipologie, da chi si scalda come fa l'amico che ho descritto all'inizio (sarebbe più corretto dire... "non si scalda!"), a quelli che fanno come me, che faccio un po una via di mezzo, a quelli che invece pur facendo anche gradi già consistenti (più alti dei miei) non disdegnano di partire sempre molto dal basso. Tipicamente dei quinti. Mi viene in mente un amico che in una falesia che frequento abitualmente ha sbagliato di un soffio un 7b+ al primo giro (sono convinto che lo avrebbe chiuso al secondo) riconosciuto come tosto anche da chi sgrada facilmente (dato più 7c che 7b+), perciò è uno che scala su gradi già consistenti, ma che quando parte si fa anche più di un quinto proprio per scaldarsi bene.

Sono curioso di sapere come vi comportate generalmente voi... è una sorta di... piccolo sondaggio sull'argomento! :)

Ulteriormente interessante sarebbe sapere i gradi su cui ci si scalda in rapporto ai gradi massimi che si fanno, perchè ovviamente se uno sta iniziando e fa al massimo il 5c, se si scalda su un 5b è già un bel grado per lui, mentre per uno che fa l'8a magari un 6b potrebbe non essere eccessivo. Anche se leggendo quanto ho riportato dal libro sulla medicina sportiva applicata all'arrampicata, partire dal facile facile sarebbe utile in ogni caso...
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Messaggioda Roberto » mar gen 05, 2010 14:18 pm

Mi sono sempre scaldato con tiri facili relativamente alle mie possibilità, tre, quattro o cinque, a secondo del mio compagno di scalata. Salendo di impegno, fino ad arrvare a provare il progetto o l' a vista del giorno. Non è una fatica farlo, mi piace sentire il mio corpo che entra in funzione, che, tiro dopo tiro, reagisce e mi da segnali: "oggi vado bene"; "oggi sono un po giù."
Adesso, che di anni ne ho un po tanti, ancor di più sento il bisogno di graduare, serve non solo ai muscoli ma anche alla mente.
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Messaggioda ncianca » mar gen 05, 2010 15:02 pm

Ti rimando a questo mio post: http://www.forum.planetmountain.com/php ... 989#914989 Come puoi vedere non risparmio certo sul riscaldamento...

Una volta in falesia mi sono scaldato facendo un po' di corsa, cicli di trazioni, flessioni, addominali, varie sospensioni, qualche traverso e molto stretching per un'ora circa in totale.

Quando ho messo l'imbrago e mi sono legato ho salito a vista due 7a. Solo per dire che non necessariamente bisogna scaldarsi salendo qualcosa.

La corsa, o come dicono qui un qualunque "pulse raiser", e' ottima per mandare in circolo piu' sangue e fa davvero la differenza. Purtroppo non sempre e' fattibile...
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Messaggioda Gigi64 » mar gen 05, 2010 15:09 pm

Roberto ha scritto:Mi sono sempre scaldato con tiri facili relativamente alle mie possibilità, tre, quattro o cinque, a secondo del mio compagno di scalata. Salendo di impegno, fino ad arrvare a provare il progetto o l' a vista del giorno. Non è una fatica farlo, mi piace sentire il mio corpo che entra in funzione, che, tiro dopo tiro, reagisce e mi da segnali: "oggi vado bene"; "oggi sono un po giù."
Adesso, che di anni ne ho un po tanti, ancor di più sento il bisogno di graduare, serve non solo ai muscoli ma anche alla mente.


Complimenti Roberto, un bell'intervento, fatto anche con tanta saggezza e buon senso. :)

Lo farei leggere all'amico di cui parlavo all'inizio del mio post di apertura... ;)

Io nell'ultima uscita sono riuscito a farmi male ad un dito, tirando un po troppo su una tacca quando probabilmente non ero ancora sufficientemente caldo. Poi non so com'è da voi a Roma e dintorni, ma qua se vuoi scalare in questo periodo devi farlo con condizioni di freddo un po al limite (vedi anche il topic di Fokozzone riguardo alle condizioni di sabato). Spesso anche su tiri che normalmente chiudi senza troppi problemi devi magari appenderti e tenere un po le mani sotto alle ascelle perchè hai perso la sensibilità.
Quando è così è ancora più facile farsi male, soprattutto alle dita, perchè non percepisci molto quanto stai tirando...

Motivo in più che quando le condizioni sono così ci sarebbe da partire ancora più dal basso e scaldarsi ancora più gradatamente. Guarda il termometro di qualsiasi macchina quanto più tempo ci mette il motore ad andare in temperatura rispetto a quando fa meno freddo... e sino a che non è in temperatura giusta non conviene tirarlo troppo! Il principio è lo stesso... ;)
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Messaggioda Gigi64 » mar gen 05, 2010 15:24 pm

ncianca ha scritto:Ti rimando a questo mio post: http://www.forum.planetmountain.com/php ... 989#914989 Come puoi vedere non risparmio certo sul riscaldamento...

Una volta in falesia mi sono scaldato facendo un po' di corsa, cicli di trazioni, flessioni, addominali, varie sospensioni, qualche traverso e molto stretching per un'ora circa in totale.

Quando ho messo l'imbrago e mi sono legato ho salito a vista due 7a. Solo per dire che non necessariamente bisogna scaldarsi salendo qualcosa.

La corsa, o come dicono qui un qualunque "pulse raiser", e' ottima per mandare in circolo piu' sangue e fa davvero la differenza. Purtroppo non sempre e' fattibile...


Ho letto la pagina che hai linkato! 8O Beh, un bel riscaldamento!!! ;)

Quanto descrivi in questo post mi ricorda quello che aveva fatto un amico che si stava lavorando un 7a+. Ha fatto solo esercizi, diversi e per un po di tempo (compresa una corsetta), senza fare tiri di riscaldamento. Ha funzionato e lo ha chiuso! Però a parte quel caso di solito fa anche lui dei tiri di riscaldamento.

Concordo sulla corsa, è una base di riscaldamento anche per molti altri sport. A volte un avvicinamento impegnativo potrebbe sopperire a questa cosa, attivando meccanismi simili a quelli di una corsa lenta, ma a volte l'avvicinamento non è sufficiente per questo scopo.

Però in mancanza di spazio, o se uno per qualche motivo non si vogliono fare esercizi (apparentemente) non arrampicatori in falesia (a volte anche solo per il giudizio degli altri più che per altri motivi! ;) :? ), il fare una progressione come quella di cui parla Roberto sicuramente è una buona opzione.
Comunque e in ogni caso, sia che ci si voglia scaldare in un modo o nell'altro, o anche miscelando le due cose (si può anche iniziare con qualche esercizio e poi passare ad una sequenza progressiva di tiri), possiamo dire che scaldarsi è sempre una cosa importante, particolarmente con la temperatura bassa.. ;)
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Messaggioda Roberto » mar gen 05, 2010 15:46 pm

Con gli anni ho anche notato che il riscaldamento è ottimale dopo che mi sono dato una "stranita" su una via che già mi impegna. Non mi basta riscaldarmi in scioltezza, impegnandomi senza forzare, devo fare una via anche dando quasi tutto, sentire che l' acido lattico inizia a saturare il sangue, senza acciaiarmi allo spasimo. Dopo un adeguato riposo sento che tengo un po di più, al livello ottimale che le mie forze permettono.
Non è solo questione di prevenzione ai traumi, ma anche di prestazione. Il livello di forza-resistenza, dopo un riscaldamento ottimale e notevolmente diverso, specie se gli anni comiciano ad essere parecchi.
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Messaggioda Fokozzone » gio gen 07, 2010 17:09 pm

Io ci ho i muscoli piccoli degli avambracci e se mi scaldo con tiri (soprattutto di resistenza) mi ghiso prima della prestazione. perciò, massimo due tiri e poi il duro. A volte preferisco scaldarmi con un giro a metter le coppie sul tiro desiderato facendo resting voluti, piuttosto che con un tiro in più.
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Messaggioda Marco Anghileri » gio gen 07, 2010 19:09 pm

almeno nei primi due tiri mi serve moltissimo evitare qualsiasi minima tirata :!:
...serve per trovare il piacere del movimento, per ingranare un pò, per svegliare il fisico e trovare il feeling del giorno con l'arrampicata!
Capisco se può essere giornata buona anche per provare cose al limite oppure se ho solo voglia di scalare senza tirare :idea:
Poi cerco di crescere gradualmente evitando di farmi venire gli avambracci duri quando mi sento ancora freddo altrimenti so che mi restan duri x tutto il giorno...mentre da caldo anche se tiro e tiro dopo un pò riesco a recuperare abbastanza x poter continuare bene :D

indipendentemente dallo stato di forma, x cominciare cerco sempre dei tiri max 6a...e generalmente l'obiettivo del giorno arriva intorno al sesto o settimo tiro :P

uffa :? adesso basta parlare di ste cose che è un pò di giorni che non scalo e x un pò non potrò farlo e mi vien da morire :roll: :cry:
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