Beppe CM ha scritto:Gigi illuminaci ...

Ciao Beppe!
Io pratico yoga da solo un anno, e anche l'arrampicata non la pratico da moltissimi anni, ma posso dire una cosa: se si pensa di fare yoga per migliorare nell'arrampicata è meglio rivolgersi ad altri tipi di allenamento, come può essere il pannello, sospensioni, muscolazione generale, ecc, ecc. Lo yoga per essere efficace deve essere praticato come fine a se stesso, anche perchè se è finalizzato a qualcosa di diverso dal suo scopo semplicemente non è più yoga.
I benefici dello yoga sono lenti nel tempo, molto lenti, ma duraturi. E' un tipo di attività che, come molte altre, porta dei benefici dalla pratica costante, meglio poco e spesso che lunghe sessioni fatte di rado.
Nello yoga si impara a gestire l'equilibrio, fisico, ma soprattutto emotivo, a trovare posture il più possibile economiche a livello energetico, a rilassare il più possibile ciò che non serve. Si impara a controllare molte emozioni, anche attraverso rilassamenti e posture fisiche, a gestire i propri pensieri secondo il principio "dell'osservatore", ovvero osservare i propri pensieri anzichè sentire essi come parte di noi, lasciandoli scorrere via se è il caso, come nuvole che passano nel cielo.
A livello fisico una della parti su cui lavora di più lo yoga è la spina dorsale.
La respirazione nello yoga ha una parte fondamentale. Bisogna pensare che secondo i suoi principi ciò che respiriamo non è semplice aria ma è energia, o meglio prana, come viene definito, che poi scorre nel nostro corpo un po come il sangue nel sistema venoso e arterioso (è un po il principio orientale dell'agopuntura per intenderci). Ci sono esercizi di respirazione specifica, la pratica viene definita pranayama. Ad esempio nell'apnea alcuni di questi esercizi vengono usati abbondantemente in quanto in molti di essi si impara a controllare il diaframma e ampliare la propria capacità polmonare. Pellizzari ultimamente ha anche scritto un libro sull'argomento.
Da quanto ho scritto ditemi voi se ci sono aspetti dello yoga che possono essere interessanti nell'arrampicata...
Per quanto riguarda l'importare (prendo a prestito questo termine dall'informatica!

) ciò che si apprende nello yoga nell'arrampicata, beh, questo dipende solo ed esclusivamente da noi e riguarda non solo lo yoga e l'arrampicata, ma tutto ciò che facciamo.
Io per mia tendenza riesco a importare tutto in tutto, e questo è un grosso vantaggio. Una parte di alcune cose vengono importate in modo automatico. Ad esempio se facendo yoga miglioriamo la nostra flessibilità sicuramente senza rendercene conto ci sentiremo più sciolti mentre scaliamo, ma alcune cose vanno importate attivamente. Se apprendo col pranayama una tecnica di respirazione che mi dà calma ed energia nello stesso tempo, questa cosa potrò usarla prima e mentre arrampico, ma dovrò pensare di farla, non verrà automatica.
Si potrebbe parlare molto più abbondantemente dello yoga, e se volete farlo io scrivo molto volentieri, ma ditemelo voi...
Aggiungo solo una nota sul mio modo di vedere le cose, sullo yoga e sull'arrampicata, è una cosa che ad esempio il mio amico Beppe sa già.
Io sono sempre stato molto curioso sin da bambino. Sin da allora mi sono interessato di diverse cose, ho sempre letto, ascoltato e sperimentato molto. Tutte queste ricerche sono state come navigare in dei fiumi che a loro volta mi portavano in altri fiumi sempre più grandi. La grandezza e la quantità d'acqua di questi fiumi altro non erano che la conoscenza che trovavo in essi.
Alla fine ho trovato il fiume principale, l'ultimo affluente, il grande fiume. Questo fiume altro non è che la conoscenza di me stesso, che come è stato detto da grandi filosofi, religiosi, uomini illuminati e pensatori di tutte le epoche, è la ricerca più importante che può svolgere un essere umano.
Sia lo yoga che l'arrampicata, ancora di più la loro interazione, sono ottimi strumenti per questa ricerca.
