Se non avessero scoperto gli spit

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda bradipo » gio gen 12, 2006 12:29 pm

non vorrei buttare benzina sul fuoco ma le palestre, in tutto questo giocano un ruolo fondamentale. Purtroppo è diventato uno sport e come tale allargato a tutti. Prima era solo scoperta ed avventura ora è per la maggioranza raggiungimento di un grado e superamento della difficoltà pura. Ma attenzione che il vento gira! Chi si fa troppe aspettative alla fine perde di motivazione e .....cambia sport!
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Re: Se non avessero scoperto gli spit

Messaggioda Enzolino » gio gen 12, 2006 12:33 pm

Roberto ha scritto:Ma io non la metto sul drammatico, la mia era solo una domanda, un'inchiesta ... anche se le risposte erano scontate :roll: .
Mi chiedevo che sarebbe stato dell'arrampicata se non fossero stati usati gli spit in modo sistematico, tutto qua.
Si ... vabbe' ... ma la tua inchiesta era in relazione all'arrampicata e le Olimpiadi, o no? :wink:

Comunque, in risposta alla tua domanda, son convinto che queste sarebbero state alcune delle conseguenze:
A. ci sarebbero stati meno arrampicatori (e quindi meno gente in montagna);
B. ci sarebbero stati, in percentuale (ma non in numero), un maggior numero di incidenti;
C. si sarebbe coltivato sia l'aspetto fisico che quello mentale per l'arrampicata mentre nel contesto italiano quello fisico tende a prevalere;
D. L'arrampicata avrebbe avuto un carattere piu' elitario e lo "sport" ne avrebbe risentito parecchio;
E. Ci sarebbero state molte piu' falesie vergini;
F. Il livello di arrampicata sarebbe stato piu' basso (la vita e le imprese di Gullich insegnano);

Queste son quelle che mi vengono in mente ora ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Re: Se non avessero scoperto gli spit

Messaggioda Roberto » gio gen 12, 2006 12:49 pm

Enzolino ha scritto: Si ... vabbe' ... ma la tua inchiesta era in relazione all'arrampicata e le Olimpiadi, o no? :wink:
Comunque, in risposta alla tua domanda, son convinto che queste sarebbero state alcune delle conseguenze:
A. ci sarebbero stati meno arrampicatori (e quindi meno gente in montagna);
B. ci sarebbero stati, in percentuale (ma non in numero), un maggior numero di incidenti;
C. si sarebbe coltivato sia l'aspetto fisico che quello mentale per l'arrampicata mentre nel contesto italiano quello fisico tende a prevalere;
D. L'arrampicata avrebbe avuto un carattere piu' elitario e lo "sport" ne avrebbe risentito parecchio;
E. Ci sarebbero state molte piu' falesie vergini;
F. Il livello di arrampicata sarebbe stato piu' basso (la vita e le imprese di Gullich insegnano);
Queste son quelle che mi vengono in mente ora ...
Ciao :wink:
Lorenzo
Così mi piaci, concreto :wink:

Allora, vediamo:

A-non sono molto daccordo, la gente in montagna è diminuita appunto perché la falesia, con le file di lucenti spit, ha captato molti scalatori, che anche se vanno ad arrampicare in montagna, lo fanno solo su un certo genere di vie;
B-chissà, forse si forse no, io so che quando rischio sto in campana, mentre vedo tanti scalatori buttarsi all'arrembaggio in falesia;
C-quoto;
D-quoto, anche se "elitario" mi sembra eccessivo, parlerei più di "sentito", "motivato";
E-quoto;
F-probabile, anche se sarebbe stata una questione di gradi, ma non di effettiva preparazione atletica, si sarebbe arrampicato più sul "sicuro", con margine.

Aggiungerei anche un paio di altri punti:

G-ci sarebbe stata una maggior consapevolezza di quello che si fa ed una selezione in base alle motivazioni;
F-le aziende del settore sarebbero state meno floride ed il mercato avrebbe avuto un minor sviluppo, con un conseguente minore innovamento tecnologico, ma anche un minor costo dell'attività arrampicata.
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Messaggioda Enzolino » gio gen 12, 2006 13:26 pm

C'e' un'altro punto, in forte relazione con la discussione sulla liceita' del chiodo, sorta un secolo fa che aveva come protagonisti Preuss, Dulfer e Dibona.

H - L'assenza dello spit avrebbe ridotto in maniera drastica le possibilita' creative di percorsi verticali in tutte quelle grandi e piccole pareti (e sono tantissime!) in cui non sarebbe possibile neanche proteggersi con un micro-cliff.

Ciao :wink:

Lorenzo

PS. E pensare che 15 anni fa ero assolutamente contro lo spit, che ritenevo, papagallescamente in relazione alle parole di Messner, "l'assassino dell'impossibile" ... :roll: :wink:
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Re: Se non avessero scoperto gli spit

Messaggioda c.caio » gio gen 12, 2006 14:55 pm

Roberto ha scritto:E' logico che tu prenda una posizione simile, visto che attrezzi vie, ma mi sembra che accusarmi di "cagare fuori dal vaso" è una posizione altrettanto elitaria ed esclusivista.


...no,no... dico questo a prescindere dal discorso che io possa chiodare o meno, altrimenti sarebbe troppo "limitato" da parte mia e banalmente interessato. Nonostante gli spit che ho messo in questi anni sono ben felice che si sia un modo totalmente diverso di salire su una parete e non penso che le vie attrezzate in questa maniera siano l'unica cosa da concepire...
e poi ho detto che forse hai fatto la "pipì" fuori dal vaso e non la "cacca"... quindi una cosa ben piu' leggera...
:lol: :lol: :lol:
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Re: Se non avessero scoperto gli spit

Messaggioda Roberto » gio gen 12, 2006 15:17 pm

c.caio ha scritto:
Roberto ha scritto:E' logico che tu prenda una posizione simile, visto che attrezzi vie, ma mi sembra che accusarmi di "cagare fuori dal vaso" è una posizione altrettanto elitaria ed esclusivista.


...no,no... dico questo a prescindere dal discorso che io possa chiodare o meno, altrimenti sarebbe troppo "limitato" da parte mia e banalmente interessato. Nonostante gli spit che ho messo in questi anni sono ben felice che si sia un modo totalmente diverso di salire su una parete e non penso che le vie attrezzate in questa maniera siano l'unica cosa da concepire...
e poi ho detto che forse hai fatto la "pipì" fuori dal vaso e non la "cacca"... quindi una cosa ben piu' leggera...
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Messaggioda c.caio » gio gen 12, 2006 16:06 pm

... e poi... hai mai letto cosa c'e' scritto in calce ai tuoi interventi?
:lol:
Comitato di lotta POPOLARE ecc.ecc.
LIBERTA' è PARTECIPAZIONE.... che mi sembrano due concetti del tutto condivisibili e che fanno a cazzotti con quello che in parte sostieni...
L'arrampicata, grazie alle vie moderne, e' piu' popolare ed e' piu' "facile" esercitare questa attivita' ... quindi è alla portata di piu' persone... e allora? Che male c'e'?
Liberta e' partecipazione (popolare)....!!!!
:lol: :lol: :lol:
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Messaggioda Roberto » gio gen 12, 2006 17:04 pm

c.caio ha scritto:... e poi... hai mai letto cosa c'e' scritto in calce ai tuoi interventi?
:lol:
Comitato di lotta POPOLARE ecc.ecc.
LIBERTA' è PARTECIPAZIONE.... che mi sembrano due concetti del tutto condivisibili e che fanno a cazzotti con quello che in parte sostieni...
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Messaggioda c.caio » gio gen 12, 2006 17:26 pm

Roberto ha scritto:
c.caio ha scritto:... e poi... hai mai letto cosa c'e' scritto in calce ai tuoi interventi?
:lol:
Comitato di lotta POPOLARE ecc.ecc.
LIBERTA' è PARTECIPAZIONE.... che mi sembrano due concetti del tutto condivisibili e che fanno a cazzotti con quello che in parte sostieni...
L'arrampicata, grazie alle vie moderne, e' piu' popolare ed e' piu' "facile" esercitare questa attivita' ... quindi è alla portata di piu' persone... e allora? Che male c'e'?
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...no, no, io mischio, mischio... bisogna mischiare!
Di sacro c'e' nulla...
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Messaggioda gug » gio gen 12, 2006 18:46 pm

Secondo me è vero che non c'è una necessità così assoluta di aumentare a dismisura le persone che arrampicano: questa è solo un altro aspetto della nostra incorreggibile ossessione per la crescita (vedi topic sulla decrescita felice).
Soprattutto in un'attività che si svolge in ambienti così delicati come l'arrampicata sarebbe meglio privilegiare la qualità alla quantità e sostituire il proselitismo ad una semplice divulgazione che assicuri la continuità della disciplina. Questo è valido ancora di più in alpinismo.
A volte (è successo anche nella Scuola che frequento) si sentono fare discorsi sui metodi per incrementare gli allievi degni delle strategie di una multinazionale, invece che di una attività volontaria e con molti problemi ambientali.
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Messaggioda Enzolino » gio gen 12, 2006 19:02 pm

gug ha scritto:Secondo me è vero che non c'è una necessità così assoluta di aumentare a dismisura le persone che arrampicano: questa è solo un altro aspetto della nostra incorreggibile ossessione per la crescita (vedi topic sulla decrescita felice).
Soprattutto in un'attività che si svolge in ambienti così delicati come l'arrampicata sarebbe meglio privilegiare la qualità alla quantità e sostituire il proselitismo ad una semplice divulgazione che assicuri la continuità della disciplina. Questo è valido ancora di più in alpinismo.
A volte (è successo anche nella Scuola che frequento) si sentono fare discorsi sui metodi per incrementare gli allievi degni delle strategie di una multinazionale, invece che di una attività volontaria e con molti problemi ambientali.
Non capisco cosa intendi dire.
Che se ci fossero meno climbers ci sarebbe piu' qualita'?
Per quanto mi riguarda, considerando l'arrampicata in chiave sportiva, ritengo e ripeto che abbia tantissimi valori educativi, e per questo motivo dovrebbe essere valorizzata di piu'. Non mi sembra che, a causa della diffusione dell'atletica leggera o del nuoto, ci siano orde di sportivi che corrono per strada, in spiaggia o in montagna o nuotano nei laghi, nei fiumi o al mare. Che se pure ci fossero mi farebbe anche piacere.

Sinceramente, nella posizione di chi vuole relegare l'arrampicata a pochi praticanti, vedo solo un certo elitarismo. Altrimenti non riesco a spiegarmi la vostra riluttanza nei confronti della diffusione di questo sport.

Ciao :wink:

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Messaggioda gug » ven gen 13, 2006 14:13 pm

Enzolino ha scritto:
gug ha scritto:Secondo me è vero che non c'è una necessità così assoluta di aumentare a dismisura le persone che arrampicano: questa è solo un altro aspetto della nostra incorreggibile ossessione per la crescita (vedi topic sulla decrescita felice).
Soprattutto in un'attività che si svolge in ambienti così delicati come l'arrampicata sarebbe meglio privilegiare la qualità alla quantità e sostituire il proselitismo ad una semplice divulgazione che assicuri la continuità della disciplina. Questo è valido ancora di più in alpinismo.
A volte (è successo anche nella Scuola che frequento) si sentono fare discorsi sui metodi per incrementare gli allievi degni delle strategie di una multinazionale, invece che di una attività volontaria e con molti problemi ambientali.
Non capisco cosa intendi dire.
Che se ci fossero meno climbers ci sarebbe piu' qualita'?
Per quanto mi riguarda, considerando l'arrampicata in chiave sportiva, ritengo e ripeto che abbia tantissimi valori educativi, e per questo motivo dovrebbe essere valorizzata di piu'. Non mi sembra che, a causa della diffusione dell'atletica leggera o del nuoto, ci siano orde di sportivi che corrono per strada, in spiaggia o in montagna o nuotano nei laghi, nei fiumi o al mare. Che se pure ci fossero mi farebbe anche piacere.

Sinceramente, nella posizione di chi vuole relegare l'arrampicata a pochi praticanti, vedo solo un certo elitarismo. Altrimenti non riesco a spiegarmi la vostra riluttanza nei confronti della diffusione di questo sport.

Ciao :wink:

Lorenzo


Volevo dire che sia in falesia, sia soprattutto in montagna, l'arrampicata si svolge in contesti ambientali delicati, che mal si adattano ad un afflusso di massa e perciò la priorità non dovrebbe ssere quella di diffondere sempre più questa disciplina, ma farla proseguire cercando di non aumentare indefinitamente il numero di praticanti.
Se aumentano i praticanti della corsa su strada, del ciclismo, del calcetto, del tennis etc. l'impatto ambientale di questo aumento è nullo o comunque compreso entro l'impatto generale della società. Se invece aumentassero indefinitamente i praticanti dell'arrampicata ci sarebbe un afflusso maggiore in aree ecologicamente sensibili che hanno dei limiti ben precisi, per non parlare di altri effetti irreversibili come ad esempio l'usura della roccia che non è qualcosa che si può riparare come rifare il fondo a un campo da tennis o da calcio.
Tuttavia parlo di una coscienza di fondo che deve essere diversa e cioè quella che non è prioritario aumentare di numero, quanto trasmettere la nostra disciplina a persone selezionate e quindi in questo vedo bene un certo filtro d'ingresso.
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Messaggioda vecioalpin » ven gen 13, 2006 18:19 pm

Scusate ma non riesco a vedere cosi negativo lo sviluppo del fenomeno dell'arrampicata (e delle vie spittate), in particolare sui seguenti punti che sono stati trattati nei vari interventi del topic:
1) Impatto ambientale: non mi sembra che in Francia, dove i praticanti siano un numero esageratamente maggiore che da noi l'ambiente sia degenerato, anzi.
2) Limitazione degli spazi: io ritengo che chi voglia veramente ricercarsi l'avventura su vie/pareti senza spit (ed io sono anche uno di quelli) ha solo da liberare la propria fantasia, di possibilita' ce ne sono ancora tante! Diverso il discorso di andare a mettere gli spit su vie di particolare rilevanza storico-alpinistica, ma su questo mi pare che si sia tutti piu' o meno d'accordo.
3) Sviluppo dello Sport: ritenendolo uno sport molto positivo sia dal punto di vista atletico-motorio che da quello mentale, non vedo come si possa essere dispiaciuti del fatto che si possa ulteriormente sviluppare! Sono convinto che saremmo tutti contenti se i nostri figli lo praticassero quindi certi discorsi che debba restare nella nicchia mi sembrano alquanto egoistici.

Buone arrampicate!
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Messaggioda Roberto » ven gen 13, 2006 19:30 pm

vecioalpin ha scritto:Scusate ma non riesco a vedere cosi negativo lo sviluppo del fenomeno dell'arrampicata (e delle vie spittate), in particolare sui seguenti punti che sono stati trattati nei vari interventi del topic:
1) Impatto ambientale: non mi sembra che in Francia, dove i praticanti siano un numero esageratamente maggiore che da noi l'ambiente sia degenerato, anzi.
2) Limitazione degli spazi: io ritengo che chi voglia veramente ricercarsi l'avventura su vie/pareti senza spit (ed io sono anche uno di quelli) ha solo da liberare la propria fantasia, di possibilita' ce ne sono ancora tante! Diverso il discorso di andare a mettere gli spit su vie di particolare rilevanza storico-alpinistica, ma su questo mi pare che si sia tutti piu' o meno d'accordo.
3) Sviluppo dello Sport: ritenendolo uno sport molto positivo sia dal punto di vista atletico-motorio che da quello mentale, non vedo come si possa essere dispiaciuti del fatto che si possa ulteriormente sviluppare! Sono convinto che saremmo tutti contenti se i nostri figli lo praticassero quindi certi discorsi che debba restare nella nicchia mi sembrano alquanto egoistici.

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Messaggioda vecioalpin » mer gen 18, 2006 18:04 pm

Roberto ha scritto:Cambia nikname :roll:


Ma il nikname e' solo un abito ...... e quindi non fa il monaco :lol: :lol:
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mer gen 18, 2006 18:45 pm

vecioalpin ha scritto:Scusate ma non riesco a vedere cosi negativo lo sviluppo del fenomeno dell'arrampicata (e delle vie spittate), in particolare sui seguenti punti che sono stati trattati nei vari interventi del topic:
1) Impatto ambientale: non mi sembra che in Francia, dove i praticanti siano un numero esageratamente maggiore che da noi l'ambiente sia degenerato, anzi.
2) Limitazione degli spazi: io ritengo che chi voglia veramente ricercarsi l'avventura su vie/pareti senza spit (ed io sono anche uno di quelli) ha solo da liberare la propria fantasia, di possibilita' ce ne sono ancora tante! Diverso il discorso di andare a mettere gli spit su vie di particolare rilevanza storico-alpinistica, ma su questo mi pare che si sia tutti piu' o meno d'accordo.
3) Sviluppo dello Sport: ritenendolo uno sport molto positivo sia dal punto di vista atletico-motorio che da quello mentale, non vedo come si possa essere dispiaciuti del fatto che si possa ulteriormente sviluppare! Sono convinto che saremmo tutti contenti se i nostri figli lo praticassero quindi certi discorsi che debba restare nella nicchia mi sembrano alquanto egoistici.

Buone arrampicate!


hai perfettamente ragione in tutti e tre i punti.

però non consideri che con vizio tipicamente italiota o non si fa nulla o, quando arriva un nuovo verbo, alcuni si sentano in dovere (ed in buona fede, purtroppo) d' applicarlo incondizionatamente in ogni diverso ambito.
perciò in passato (ed ormai è troppo tardi per rimediare) sono state spittate intere falesie dove si era sempre saliti senza spit.
sarebbe stato più opportuno per ragioni sia storiche che didattiche preservarle in toto o almeno in parte, fermo restando che vi fosse spazio (e di solito c'era) per lo sviluppo puramente sportivo.
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Messaggioda nglblu » ven gen 27, 2006 1:49 am

Uff quante menate...io la vedo molto semplice...
Voglio farmi 30 metri in tutta sicurezza? vado in falesia.
Voglio farmi 300 metri di avventura? vado su una via lunga. O mi cerco una roccia per i fatti miei.
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