da Roberto » ven nov 26, 2010 21:03 pm
da spaceC » ven nov 26, 2010 21:56 pm
da Raven » sab nov 27, 2010 20:29 pm
da Falco5x » dom nov 28, 2010 9:58 am
stefanop ha scritto:..... un po come seguire la traccia di fagioli lasciata da pollicino nell'omonima fiaba.
da Roberto » lun nov 29, 2010 13:48 pm
Mitica maga del forum, riesci a trovare il lato positivo dove i grezzi venodo solo caccaRaven ha scritto:forse sarà perchè scalare è l'emblema della liberazione dello spirito e defecare quello della libertà del corpo che solitamente le due cose si accompagnano l'un l'altra o forse sarà per puro caso ma fatto sta che è così che spesso avviene. se mi penso, in un momento qualunque di una giornata qualunque, intenta in questa operazione non riesco a vedermi se non in un luogo adibito allo scopo, con la porta ben chiusa, possibilmente abbastanza appartato onde evitare che rumorini inconfondibili possano giungewre all'orecchio di altri. è un'attività intima che richiede intimità.
in montagna tutto cambia. anche questo. l'intimità cede il passo alla condivisione, spalla contro spalla nello spazio di una misera cengia si riesce a svuotare tutto quello che si ha dentro, dalle sensazioni alla materia, senza pudore e senza vergogna.
il rito della purificazione è d'obbligo: alla base della via depongo lo zaino, mi preparo, mi metto l'imbrago, filo la corda, controllo il materiale, tolgo quello che prima sembrava essenziale e poi scopro che potrebbe rientrare tra il superfluo quindi tolgo l'imbrago e mi libeor dei fluidi e dei solidi in eccesso. a volte non basta, serve ripetere l'operazione in parete... più si sale più deve diminuire la zavorra, come fossimo in una mongolfiera. era triste quando, alle prime armi, avevo ancora l'imbrago senza il gancio posteriore che mi consetiva di sfilare i cosciali senza slacciarlo, poi, naturalemnte col tempo mi sono perfezionata... non credo che riuscirei a fare a meno del mio rituale, non credo che riuscirei a sentirmi davvero compagna di cordata con qualcuno che avesse problemi a condividerlo e a viverlo quasi come parte integrante della scalata stessa. in relatà mi chiedo se esista qualcuno che non lo reputi tale...
detto questo detto tutto, direi...
buona scalata a tutti!
da ciocco » lun nov 29, 2010 13:56 pm
Raven ha scritto:forse sarà perchè scalare è l'emblema della liberazione dello spirito e defecare quello della libertà del corpo che solitamente le due cose si accompagnano l'un l'altra o forse sarà per puro caso ma fatto sta che è così che spesso avviene. se mi penso, in un momento qualunque di una giornata qualunque, intenta in questa operazione non riesco a vedermi se non in un luogo adibito allo scopo, con la porta ben chiusa, possibilmente abbastanza appartato onde evitare che rumorini inconfondibili possano giungewre all'orecchio di altri. è un'attività intima che richiede intimità.
in montagna tutto cambia. anche questo. l'intimità cede il passo alla condivisione, spalla contro spalla nello spazio di una misera cengia si riesce a svuotare tutto quello che si ha dentro, dalle sensazioni alla materia, senza pudore e senza vergogna.
il rito della purificazione è d'obbligo: alla base della via depongo lo zaino, mi preparo, mi metto l'imbrago, filo la corda, controllo il materiale, tolgo quello che prima sembrava essenziale e poi scopro che potrebbe rientrare tra il superfluo quindi tolgo l'imbrago e mi libeor dei fluidi e dei solidi in eccesso. a volte non basta, serve ripetere l'operazione in parete... più si sale più deve diminuire la zavorra, come fossimo in una mongolfiera. era triste quando, alle prime armi, avevo ancora l'imbrago senza il gancio posteriore che mi consetiva di sfilare i cosciali senza slacciarlo, poi, naturalemnte col tempo mi sono perfezionata... non credo che riuscirei a fare a meno del mio rituale, non credo che riuscirei a sentirmi davvero compagna di cordata con qualcuno che avesse problemi a condividerlo e a viverlo quasi come parte integrante della scalata stessa. in relatà mi chiedo se esista qualcuno che non lo reputi tale...
detto questo detto tutto, direi...
buona scalata a tutti!
da gug » lun nov 29, 2010 14:46 pm
da bummi » lun nov 29, 2010 15:48 pm
da Roberto » lun nov 29, 2010 15:50 pm
Questa ed altre cagate ci saranno nel librogug ha scritto:L'avevo già sentita, ma sempre bella: entrerà anche questa nel libro dei racconti?
da Roberto » lun nov 29, 2010 15:56 pm
bummi ha scritto:Non posso esimermi dal postare il mio piccolo contributo. Più che altro perchè ritengo con un certo orgoglio di possedere il titolo di uno dei più grandi concimatori delle montagne del centro Italia.
Farla per me è un dovere ed un rito prima di ogni ascensione. Quando vado in montagna non la faccio mai a casa, ma sempre open air. Nel mio zaino porto fisso con me un bel pacchetto pieno di fazzoletti di carta. Appena scendo dalla macchina è la prima cosa che faccio. Arrampicata in falesia, in montagna, escursione a piedi o gita di scialpinismo non cambia nulla.
In falesia a volte può essere difficile trovare un posto per appartarsi e a volte mi dileguo qualche curva prima di parcheggiare la macchina. Nelle camminate a piedi e/o nelle scalate in montagna non ci sono problemi, una roccia, un boschetto, un anfratto, si trovano sempre e se qualcuno mi vede non mi faccio troppi problemi, d'altronde sto svolgendo una funzione ecologica utile alla collettività.
Ma il modo più congeniale per farla rimane con gli sci. La posizione accovacciata indossando scarponi, attacchi e sci ben fermi con le pelli di foca rimane insuperabile. Basta fare una buchetta nella neve, mettersi a cavalcioni con gli sci ed è fatta, meglio di un cesso alla turca (non foss'altro perchè non hai il pericolo del fastidioso schizzo di ritorno). Questa enorme comodità non viene minimamente intaccata dal fastidio di levare le bretelle, spostare l'ARVA (lo indosso sempre a casa quando mi vesto), ecc..
A volte mi è capitato, per un motivo o per un altro, di non riuscire a farla appena sceso dall'auto, oppure prima (esiste anche la c.d. "cacata in itinere"). Ebbene, sono sempre state giornate un po' storte, per un motivo o per l'altro non ne serbo un buon ricordo. Giornate trascorse un po' così, in cui mi sentivo insoddisfatto senza ricondurre bene il perchè, magari pure scordandomi di quel "piccolo" particolare. Però, una volta rientrato a casa ed esaminati mentalmente i momenti salienti della giornata arrivavo sempre alla soluzione di tanta irrequietezza: la cacca!
da bummi » lun nov 29, 2010 16:00 pm
Roberto ha scritto:bummi ha scritto:Non posso esimermi dal postare il mio piccolo contributo. Più che altro perchè ritengo con un certo orgoglio di possedere il titolo di uno dei più grandi concimatori delle montagne del centro Italia.
Farla per me è un dovere ed un rito prima di ogni ascensione. Quando vado in montagna non la faccio mai a casa, ma sempre open air. Nel mio zaino porto fisso con me un bel pacchetto pieno di fazzoletti di carta. Appena scendo dalla macchina è la prima cosa che faccio. Arrampicata in falesia, in montagna, escursione a piedi o gita di scialpinismo non cambia nulla.
In falesia a volte può essere difficile trovare un posto per appartarsi e a volte mi dileguo qualche curva prima di parcheggiare la macchina. Nelle camminate a piedi e/o nelle scalate in montagna non ci sono problemi, una roccia, un boschetto, un anfratto, si trovano sempre e se qualcuno mi vede non mi faccio troppi problemi, d'altronde sto svolgendo una funzione ecologica utile alla collettività.
Ma il modo più congeniale per farla rimane con gli sci. La posizione accovacciata indossando scarponi, attacchi e sci ben fermi con le pelli di foca rimane insuperabile. Basta fare una buchetta nella neve, mettersi a cavalcioni con gli sci ed è fatta, meglio di un cesso alla turca (non foss'altro perchè non hai il pericolo del fastidioso schizzo di ritorno). Questa enorme comodità non viene minimamente intaccata dal fastidio di levare le bretelle, spostare l'ARVA (lo indosso sempre a casa quando mi vesto), ecc..
A volte mi è capitato, per un motivo o per un altro, di non riuscire a farla appena sceso dall'auto, oppure prima (esiste anche la c.d. "cacata in itinere"). Ebbene, sono sempre state giornate un po' storte, per un motivo o per l'altro non ne serbo un buon ricordo. Giornate trascorse un po' così, in cui mi sentivo insoddisfatto senza ricondurre bene il perchè, magari pure scordandomi di quel "piccolo" particolare. Però, una volta rientrato a casa ed esaminati mentalmente i momenti salienti della giornata arrivavo sempre alla soluzione di tanta irrequietezza: la cacca!
Parole sacrosante
L' intestino leggero allegerisce anche l' animo, se ci si è liberati la mattina si affronta la giornata con uno spirito diverso, si è più reativi, più disinvolti, spesso anche più buoni, pazienti e tolleranti. A volte penso che tante cattiverie nel mondo non ci sarebbero se tutti cagassero regolarmente
da Drugo Lebowsky » lun nov 29, 2010 19:06 pm
gug ha scritto:L'avevo già sentita, ma sempre bella: entrerà anche questa nel libro dei racconti?
da batman » lun nov 29, 2010 19:22 pm
da danielegr » lun nov 29, 2010 19:24 pm
da bummi » lun nov 29, 2010 19:42 pm
da muretto » mar nov 30, 2010 10:30 am
da primularossa » mar nov 30, 2010 11:14 am
da Roberto » mar nov 30, 2010 11:17 am
batman ha scritto:Robbè.
Non voglio invadere eccessivamente, ma dato che hai aperto un topic su cotanto argomento, mi vedo quasi costretto obtorto collo a postare qui un vecchio e puzzolente racconto...
da bummi » mar nov 30, 2010 11:48 am
muretto ha scritto:Dopo cotanta lettura, faccio divieto a tutti i climber con cui scalo, anche occasionalmente, di darmi la mano, salutarmi, toccarmi in qualsiasi punto ed anche offrirmi pezzi di panino, biscotti, etc. etc. presi con le loro manine .....
Anzi se penso che a volte prendo la corda tra i denti per tenerla un attimo .... tra i denti? ... quel pezzo di corda che è passato tra le vostre mani? .....
da ciocco » mar nov 30, 2010 13:44 pm
primularossa ha scritto:molti dei nostri Politici,mi sà che abbiano problemi con la STITICHEZZA...ed è per questo che il loro comportamento ci lascia Perplessi
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