GRAM...potenzia la putenza..e trasformala in viulenza....

Messaggioda grizzly » lun ott 18, 2010 14:56 pm

lore ha scritto:
grizzly ha scritto:
lore ha scritto:ecco, ci mancava giusto la sfida all'ok corral.


Sfida?! 8O Figuriamoci... era per magnà 'na volta a Ca' d'Alice e bere 'na bottiglia... :P e poi comunque ci sono pure dei bei strapiumb da gurila anche Finale... :lol: ieri, ad esempio, si era sotto ad uno di 7b... c'era uno che è salito quasi passeggiando... 8O
Io lo provo anche... (provato... :roll: ) ma ci vuole qualcuno che poi passa per togliere i rinvii perchè non so se arrivo in catena... :x senza trucchi... :lol:


eh lo so lo so, sugli strapiombi finalesi ci sbavo sopra da anni.
purtroppo non ne ho mai approfittato.
chissà, magari...
ma raccontami un po' di questa ca' d'alice!


Uhh... alura devi proprio urganisè una volta! :P
Eh... eh... è un buon posto per il recupero proteico... diversi antipasti... cinghiale in umido... Senza pretese eh... robe da climber abbastanza squattrinaten...
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Messaggioda lore » lun ott 18, 2010 17:27 pm

grizzly ha scritto:robe da climber abbastanza squattrinaten...

PRESENTE!
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Messaggioda grizzly » mar ott 19, 2010 9:08 am

Olè!
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Messaggioda ncianca » mer ott 20, 2010 13:13 pm

Continuo a pensare che Jolly abbia fondamentalmente ragione. Forse non ho capito quello che dice. E' possibile. Non e' certo un maestro della comunicazione. Questo non toglie che anche Lore abbia ragione. Infatti non lo vedo per niente in contrasto con quello che dice Jolly.

Faccio riferimento al mio microcosmo londinese. Qui si arrampica al 99% indoor. Su strapiombo. Le palestre sono ottime. Gli sviluppi in altezza discreti. Fuori si fa trad o sport, ma su terreno verticale, estremamente tecnico e di dita. In pratica se vuoi allenarti per fare sport in UK non puoi. Al limite un po' di PG, ma sostanzialmente devi arrampicare fuori. D'altra parte le palestre inglesi sono perfette per tirare i gradi sugli strapiombi continentali...

Lore e Jolly qui hanno ragione al 100%.

Lore ha ragione perche' quando il gorilla inglese va in falesia, trova lungo. Ma non e' colpa della palestra. Se uno si allena su strapiombo e' poi naturale che su un muro di dita si prenda le bastonate.

Jolly ha ragione perche' in questo caso specifico una sessione in falesia e' di gran lunga piu' utile di 10 sessioni indoor. Non ci sono cazzi.

Come sempre dipende da come si guarda il problema.

Io sono stato iniziato su placca dove mi hanno insegnato ad arrampicare con i piedi. Diciamo pure che mi hanno rotto parecchio i coglioni visto che ho imparato con duri caiani della vecchia guardia che ritenevano l'arrampicata su placca l'unica vera arrampicata.

Per anni ho viaggiato sul 6a/b di placca non potendo fare molto altro visto che di forza nelle braccia ne avevo molto poca e visto che tanto i caiani solo su placca mi portavano. Ai tempi a Torino c'era il Palavela. A parte il mitico Sint Roc e qualche linea (pannelli in metallo!) con brevi finali strapiombanti al Palavela si arrampicava sul verticale. Ho spinto fino al 6c indoor ed in piena era B-Side mi sono anche avventurato fino al 7a fino a quando mi sono fatto male a due dita. Ma fuori il 6b e' sempre stato il mio grado limite. Su placca.

Di nuovo... Lore docet.

Ho spinto tanto indoor, ma per alzare il grado ho iniziato a muovermi su strapiombo. Non potevo certo aspettarmi un innalzamento di livello su placca. Quello che segue e' una considerazione del tutto personale quindi prendetela con le pinze. Ho fatto questa scelta perche' mi e' sembrato piu' facile arrampicare gradi duri su strapiombo piuttosto che su placca. Ed ho fatto questa considerazione da placchista puro. Amen. Mi e' andata male.

A Londra, molti anni e kg dopo, ho ripreso ad arrampicare e mi sono trasformato in un gorilla inglese. Peraltro, e qui casca l'asino, grazie anche al libro di Jolly. La tecnica di piedi che ho imparato su placca pero' mi e' servita un casino e rimane il mio punto di forza (o di debolezza, dipende). Ora penso di essere molto piu' forte di braccia e mi muovo bene su strapiombo. In falesia cerco strapiombi e tetti e le vie piu' dure le ho liberate tutte in strapiombo. I lunghi strapiombi sono la mia specialita'.

Fatto curioso su placca pura il mio livello si e' alzato di molto poco. Per motivi storici il mio metro di paragone e' l'Italia, il Piemonte per la precisione. Se prima di diventare gorilla salivo il 6b, oggi salgo il 6c. Ho provato qualche placca piu' dura a Borgone e Caprie, perche' questi erano i posti in cui arrampicavo, ma niente da fare.

Oggi per me e' piu' facile fare il gorilla che fare il placchista perche' il tempo e' quello che e' e le palestre qui sono posti per gorilla e non per placchisti. Ma io ho imparato ad arrampicare in Italia e su roccia, non e' un dettaglio da poco.

Ci sono due ragazzini che sono nati sulla resina ed arrampicano molto forte. Una ha persino vinto l'ultimo europeo di arrampicata (Caitlin Wallace) ed e' indubbiamente molto brava. Ma il suo "rendimento", per dirla alla Jolly, e' incredibilmente basso. Non ci credete? Non mi dilungo in descrizioni. Venite qui. Siete miei ospiti. Non tutti insieme pero'. Vi porto nel tempio della resina e ci beviamo una birra.

Jolly ha ragione a dire che le palestre hanno abbassato il livello. Ma non si puo' apprezzare questo fenomeno se non in un posto dove la palestra e' l'unica alternativa. Bisogna vedere per credere. Mi sembra di capire che chiunque di voi arrampica in falesia almeno una volta alla settimana (in media) e questo fa la differenza. Perche' vuol dire che in palestra vi allenate in modo oculato. E le decine di schede e programmi che ci sono in questo thread ne sono la prova. Jolly non parla per i grammisti, ma cio' non toglie che il fenomento esista. Jolly pero' non da' una soluzione al problema. La fa facile lui a dire che bisogna arrampicare in falesia. La verita' e' che le palestre esistono e sono una risorsa importante per il nostro sport. Quello che manca sono istruttori capaci. Ma qui si apre un universo...
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Messaggioda lingerie » gio ott 21, 2010 8:54 am

anch'io trovo un gran giovamento scalando esclusivamente su roccia x il momento 3 volte a settimana a seconda della falesia che frequento ottengo risultati allenanti che poi mi permettono di esprimermi meglio in altre falesie!
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere.

(SCOTT)
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Messaggioda Gigi64 » gio ott 21, 2010 14:39 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:personalmente mi sento molto coinvolto da questa cosa, da primo ho delle cadute di rendimento drammatiche rispetto a quello che faccio in sala boulder o sul toppas. questo perché quando mi sento al limite stringo convulsamente le prese e mi ghiso dopo tre movimenti.

di base penso ci sia sempre il problema della paura di volare, certamente ha che fare con l'insicurezza - però più che parlare di "dominio" o "sopraffazione" credo che si tratti della difficoltà di lasciarsi andare, di pensare che la caduta fa parte del gioco; quindi della paura di perdere il controllo della situazione, di affidarsi ciecamente al compagno che fa sicura. quando ho iniziato ad arrampicare, trovavo difficile persino lasciarmi andare una volta arrivato in catena: gli amici si facevano belle risate vedendomi scendere con le unghie contro la parete come gatto silvestro. adesso questi timori li ho in parte superati, riesco ad andare da primo anche in montagna magari su tratti sprotetti: ma solo quando ho il grado sotto controllo, appena mi avvicino al limite tornano fuori le magagne.

freudiani saluti
TSdG


Ciao ragassuoli! State bene? :)

Nella parte che ho evidenziato del post di Tacchino penso ci sia il succo della sensazione che proviamo quando cadiamo in situazioni sicure (ovviamente se la paura è motivata allora è un'altro discorso! ;) ).
Nelle ultime uscite ho iniziato a fare un esercizio, ovvero una o due cadute volontarie con la corda dall'alto mentre mi faccio calare. Individuo un punto verticale o strapiombante, mi fermo sulla roccia e chiedo a chi mi tiene di lasciarmi la corda lasca. Poi volo. L'ideale sarebbe fare una serie di cadute che partono da questa situazione sino a provarle da primo, un po come descritto in RWW (per chi lo ha letto), ma per mancanza di tempo, voglia, e magari per un po di fifa, sino ad ora ho fatto questo tipo di cadute volontarie, dove comunque si possono fare 3 o 4 metri senza problemi.
Però ho notato che anche a fare soltanto quello che ho descritto è come se dicessi alla mia parte inconscia che se cado al massimo mi può succedere quello che mi succede durante quella caduta (ovvero niente, anzi, è persino divertente!), e devo dire che poi scalo meglio.

Ora, ho provato ad analizzare la sensazione che provi prima di lasciarti andare, e corrisponde esattamente a quanto dice Tacchino. Non è tanto la paura di farsi male (che razionalmente non c'è), quanto la sensazione di lasciarti andare nel vuoto, in una situazione dove tu non hai più alcun controllo.
Questo è veramente da psicanalisi se ci pensiamo bene!!! :mrgreen:

Continuando questa digressione sulla paura, ho trovato interessante anche questo articolo di Jolly:
http://www.climbook.com/articoli/64-la-paura-del-volo
articolo nel quale dice che spesso quello che proviamo è ansia anzichè paura, e (citazione dall'articolo):
"Nella paura il pericolo è all’esterno. Nell’ansia il pericolo è all’interno, dentro di noi."
Personalmente avendo sofferto di ansia in passato in modo anche forte (e perciò avendola conosciuta fin troppo bene), e analizzando ciò che provo quando arrampico, concordo molto con le sue parole.
Forza SCOTT!!!
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Messaggioda ncianca » ven ott 22, 2010 11:42 am

Gigi64 ha scritto:Nelle ultime uscite ho iniziato a fare un esercizio, ovvero una o due cadute volontarie con la corda dall'alto mentre mi faccio calare. Individuo un punto verticale o strapiombante, mi fermo sulla roccia e chiedo a chi mi tiene di lasciarmi la corda lasca. Poi volo.


Da bravo gorilla ho perfezionato questo esercizio fino a saltare con la corda in mano o saltando un rinvio. Indoor mi permetto anche di fare entrambe le cose, ovvero saltare l'ultimo rinvio, arrivare in catena, fare per rinviare e volare con la corda in mano.

Mi duole pero' constatare che questo esercizio serve fino ad un certo punto, dopo un po' diventa una giostra. Volare davvero e' un'altra cosa.

Una variante di questo esercizio consiste nel volare, sempre in modo volontario, immediatamente al comando di una terza persona. Sconsigliatissimo outdoor, ma per noi gorilla da plastica sembra che sia la cosa piu' efficace per vincere la paura del volo. Non ho ancora provato, ma provero'. Why not.

Io pero' inizio a pensare che va bene la paura frena moltissimo, ma la paura e' solo la punta dell'iceberg. Se ho paura di volare e' perche' fondamentalmente penso di non riuscire a fare il movimento successivo e quindi penso seriamente di cadere. Addirittura a volte penso che magari ce la posso anche fare a raggiungere la presa successiva, ma poi non so dove andare, mi trovo piu' in alto ed il volo e' piu' lungo. E penso: ma porca p*****a, dopo serate passate in aria con metri di corda in mano mi faccio di queste seghe mentali? E mentre faccio tutti questi pensieri mi ghiso, mi incazzo ed inevitabilmente mi arrendo.

E la resa e' cio' che piu' brucia mentre sono li' appeso ed incolpo l'umidita', il caldo, il freddo, il sole, l'ombra, il vento, la bonaccia, le scarpette, la via unta, la roccia abrasiva, le prese sporche, le prese segnate e quelle non segnate, la gente che guarda e, last but not least, l'assicuratore, ovvero tipicamente mia moglie.

E' facile dire che tutto questo succede perche' ho paura di cadere. Ma io svolazzo anche con piacere. I blocchi mentali in arrampicata si manifestano con la paura o il rifiuto di cadere, ma quello che c'e' dietro e' secondo me molto piu' importante e difficile da vincere.
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Messaggioda L'avvoltoio » ven ott 22, 2010 13:55 pm

ncianca ha scritto:Da bravo gorilla ho perfezionato questo esercizio fino a saltare con la corda in mano o saltando un rinvio. Indoor mi permetto anche di fare entrambe le cose, ovvero saltare l'ultimo rinvio, arrivare in catena, fare per rinviare e volare con la corda in mano.


se lo fai in una palestra sera italiana ti ritirano il badge d'ingresso
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Messaggioda ncianca » ven ott 22, 2010 15:29 pm

L'avvoltoio ha scritto:
ncianca ha scritto:Da bravo gorilla ho perfezionato questo esercizio fino a saltare con la corda in mano o saltando un rinvio. Indoor mi permetto anche di fare entrambe le cose, ovvero saltare l'ultimo rinvio, arrivare in catena, fare per rinviare e volare con la corda in mano.


se lo fai in una palestra sera italiana ti ritirano il badge d'ingresso


Buono a sapersi, grazie.

Non proprio in modo cosi' scriteriato, ma qui nei corsi di arrampicata sono gli stessi istruttori che ti fanno volare. Una sera c'erano due istruttori che facevano volare gli allievi e facevano a gara a chi volava piu' lungo...
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Messaggioda alemaiale » ven ott 22, 2010 19:46 pm

L'altro fine settimana sceso a Finale.
Ottimi risultati.....
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Messaggioda Ciorte » sab ott 23, 2010 12:22 pm

ncianca ha scritto:
L'avvoltoio ha scritto:
ncianca ha scritto:Da bravo gorilla ho perfezionato questo esercizio fino a saltare con la corda in mano o saltando un rinvio. Indoor mi permetto anche di fare entrambe le cose, ovvero saltare l'ultimo rinvio, arrivare in catena, fare per rinviare e volare con la corda in mano.


se lo fai in una palestra sera italiana ti ritirano il badge d'ingresso


Buono a sapersi, grazie.

Non proprio in modo cosi' scriteriato, ma qui nei corsi di arrampicata sono gli stessi istruttori che ti fanno volare. Una sera c'erano due istruttori che facevano volare gli allievi e facevano a gara a chi volava piu' lungo...


A imst o innsbruch, se salti uno spit viene il responsabile a spiegarti gentilmente che se lo fai un'altra volta sei, sempre gentilmente, pregato di lasciare la sala.
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Messaggioda Gigi64 » sab ott 23, 2010 13:01 pm

ncianca ha scritto:
Gigi64 ha scritto:Nelle ultime uscite ho iniziato a fare un esercizio, ovvero una o due cadute volontarie con la corda dall'alto mentre mi faccio calare. Individuo un punto verticale o strapiombante, mi fermo sulla roccia e chiedo a chi mi tiene di lasciarmi la corda lasca. Poi volo.


Da bravo gorilla ho perfezionato questo esercizio fino a saltare con la corda in mano o saltando un rinvio. Indoor mi permetto anche di fare entrambe le cose, ovvero saltare l'ultimo rinvio, arrivare in catena, fare per rinviare e volare con la corda in mano.

Mi duole pero' constatare che questo esercizio serve fino ad un certo punto, dopo un po' diventa una giostra. Volare davvero e' un'altra cosa.

Una variante di questo esercizio consiste nel volare, sempre in modo volontario, immediatamente al comando di una terza persona. Sconsigliatissimo outdoor, ma per noi gorilla da plastica sembra che sia la cosa piu' efficace per vincere la paura del volo. Non ho ancora provato, ma provero'. Why not.

Io pero' inizio a pensare che va bene la paura frena moltissimo, ma la paura e' solo la punta dell'iceberg. Se ho paura di volare e' perche' fondamentalmente penso di non riuscire a fare il movimento successivo e quindi penso seriamente di cadere. Addirittura a volte penso che magari ce la posso anche fare a raggiungere la presa successiva, ma poi non so dove andare, mi trovo piu' in alto ed il volo e' piu' lungo. E penso: ma porca p*****a, dopo serate passate in aria con metri di corda in mano mi faccio di queste seghe mentali? E mentre faccio tutti questi pensieri mi ghiso, mi incazzo ed inevitabilmente mi arrendo.

E la resa e' cio' che piu' brucia mentre sono li' appeso ed incolpo l'umidita', il caldo, il freddo, il sole, l'ombra, il vento, la bonaccia, le scarpette, la via unta, la roccia abrasiva, le prese sporche, le prese segnate e quelle non segnate, la gente che guarda e, last but not least, l'assicuratore, ovvero tipicamente mia moglie.

E' facile dire che tutto questo succede perche' ho paura di cadere. Ma io svolazzo anche con piacere. I blocchi mentali in arrampicata si manifestano con la paura o il rifiuto di cadere, ma quello che c'e' dietro e' secondo me molto piu' importante e difficile da vincere.


In effetti Ncianca se ci pensiamo bene la paura del volo è quasi un aspetto... "anomalo" dell'arrampicare, perchè se se poniamo questa attività come qualcosa che sia il più possibile simile all'arrampicare senza corda, e quest'ultima ha la sola funzione di salvarci la vita (o almeno le ossa!), in quel caso assolutamente non bisognerebbe cadere!!! ;) :D
Il superare la paura di cadere è una cosa che abbiamo aggiunto noi, nella pratica in situazioni dove questa cosa è sicura e in modo da poter arrivare ai nostri limiti e superarli, in modo da poter spostare più in alto nella scala delle difficoltà gli stessi limiti.

Concordo con te quando dici che a parte il discorso del superare la paura di cadere a monte ci dovrebbe essere comunque una solida convinzione del potere affrontare quel passo senza cadere, credendo innanzi tutto nelle proprie capacità. Ma, come dici giustamente alla fine del tuo intervento, dietro alla paura di cadere c'è molto di più e di più importante, c'è un qualcosa che va a prendere degli aspetti molto profondi di noi stessi, e se l'arrampicata ci intriga così tanto è anche e soprattutto per quest'ultimo discorso.
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Messaggioda Giorgio Travaglia » sab ott 23, 2010 16:07 pm

alemaiale ha scritto:L'altro fine settimana sceso a Finale.
Ottimi risultati.....

:D ti sei placchizzato ?
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Messaggioda alemaiale » sab ott 23, 2010 21:07 pm

Giorgio Travaglia ha scritto:
alemaiale ha scritto:L'altro fine settimana sceso a Finale.
Ottimi risultati.....

:D ti sei placchizzato ?


Per il corso si.
Poi per me mi sono scelto un bello strapiombo, polvere di sogno a Caprazoppa realizzata on-sight.
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Messaggioda alemaiale » sab ott 23, 2010 21:36 pm

Oggi andato a scalare come allenamento ho il 6a di riscaldamento con gli scarponi. E andata bene scalato pulito.
Poi un 6c flash e dritto a casa dalla famiglia.
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Messaggioda grizzly » lun ott 25, 2010 9:31 am

Si ma, belin, con gli scarpun NON si traziona mica!! 8)
Qui siamo grammmmmisti mica alpinoidi... le realissasiun al di fuori del muro, trave, liste, ecc... contano una sega... :lol:
E poi 6a cun gli scarpun... :roll: ti chiamerem Giusto... o il Fortissimo, scegli te... :lol:
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Messaggioda ncianca » lun ott 25, 2010 12:10 pm

alemaiale ha scritto:Oggi andato a scalare come allenamento ho il 6a di riscaldamento con gli scarponi.


Io normalmente mi scaldo su un 7c con i mocassini...
Tanto i piedi non li uso :lol:
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Messaggioda grizzly » lun ott 25, 2010 16:46 pm

Tze... io traziono in Birkenstock... 8) ... :lol:
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Messaggioda alemaiale » lun ott 25, 2010 19:55 pm

Io a Marzo devo fare una cosina che richiede quel parametro quindi in questo periodo devo diventare GRAM al 400%
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Messaggioda grizzly » lun ott 25, 2010 20:15 pm

alemaiale ha scritto:Io a Marzo devo fare una cosina che richiede quel parametro quindi in questo periodo devo diventare GRAM al 400%


Ustia... devi rampiè sul 6a cun gli scarpun! 8O Ma alura zes 'n'alpinista "classico"... :lol:
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